domenica, dicembre 17, 2006

MONDIALE PER CLUB FINALE: Internacional-Barcelona 1-0: Adriano.

L'alloro mondiale resta un tabù per il Barça: dopo il Sao Paulo nel '93, un'altra sconfitta, più che mai bruciante, ed è un' occasione che certamente non si presenta ogni anno quella dell' Intercontinentale, o Mondiale per Club, come impone il nuovo formato.
Sconfitta bruciante e più che mai meritata, perchè il Barça non ha fatto il Barça e l'Internacional ha recitato perfettamente da anti-Barça. Avevo già sottolineato come, rispetto all' America, fosse ben altro il dinamismo e la compattezza dei brasiliani e la prestazione degli uomini di Abel Braga è stata, dal punto di vista sia tattico che psicologico, nettamente superiore a quella del Barça, che non è mai riuscito a mettere stabilmente sotto pressione l'Inter.
Aspettarsi che l'Internacional assumesse il controllo del gioco era una pretesa totalmente irrealistica, quasi nessuno può contendere seriamente il possesso-palla a questo Barcellona, anche quando non è in serata: la cosa migliore da fare per ogni avversario dei blaugrana è limitare l'efficacia di questo possesso-palla e agire di rimessa nella maniera più veloce e imprevedibile possibile, magari sfruttando quegli inserimenti dalle retrovie che la difesa blaugrana fatica a leggere, perchè gli aiuti in ripiegamento dagli attaccanti e dai centrocampisti non sempre arrivano. Questo è ciò che ha fatto l'Inter, efficiente a centrocampo con il prezioso lavoro di Edinho davanti alla difesa, il continuo Wellington Monteiro sul centro-destra e un Vargas che sul centro-sinistra ha aggiunto freschezza al posto di un Alex un po' in difficoltà. In difesa, perfetto piazzamento dei centrali Indio e Fabiano Eller, mentre Cearà sulla destra ha limitato Ronaldinho e Rubens Junior (titolare al posto dell'indisponibile Hidalgo) ha aggiunto all'attenzione difensiva su uno spento Giuly la qualità che gli è propria nelle rare avanzate che si è potuto concedere.
Perfetta tenuta difensiva dei brasiliani e, indispensabile ciliegina sulla torta, gol nell' unica occasione creata, con un contropiede impostato dal brillantissimo Iarley (una spina nel fianco, rapido e testardo nell'infastidire i difensori blaugrana) e concluso da Adriano (entrato al posto dell' infortunato Fernandao), scappato a un Belletti inaffidabile in copertura.
Il Barça ha deluso clamorosamente. Non so se i giocatori fossero stanchi, se ci sia stata sottovalutazione dell'avversario (non credo proprio, magari c'è stata da parte di certi media che fino a due mesi fa non sapevano neanche che esistesse l'Internacional), e sarebbe ridicolo trarre grandi lezioni o sottolineare chissà quali debolezze strutturali dei blaugrana. Era una partita secca e l'avversario se l'è giocata meglio, punto.
Un Barça troppo lento nello sviluppare il gioco, probabilmente tradito dall' intima convinzione di poter fare sua la partita in qualsiasi momento. Convinzione che sembrava incrollabile nel primo tempo, nel quale dopo un iniziale predominio alegrense i catalani si sono impadroniti della sfera, rendendosi però raramente pericolosi. Il secondo tempo però ha accentuato un certo sfilacciamento dell' undici di Rijkaard, al quale si è accompagnata una progressiva perdita di fiducia e di ispirazione.
I cambi di Rijkaard, Belletti al posto di Zambrotta (che stava giocando bene e del quale non ho capito sinceramente la sostituzione) e Xavi al posto di Motta (giustamente sostiituito per essersi beccato il solito cartellino giallo), probabilmente motivati da problemi fisici, intendevano aumentare il potenziale offensivo e la velocità di circolazione del pallone, vero problema del Barça oggi. A conti fatti però, se almeno Xavi si è reso pericoloso in due iniziative individuali, questi cambi hanno soltanto tolto solidità difensiva al Barça, maggiormente esposto al contropiede dei brasiliani con un centrocampo di "piccoletti". Il gol di Adriano ne è la dimostrazione.
Dopo lo svantaggio, con poco tempo a disposizione, il Barça ha reagito di puro orgoglio, ma il tiro di Deco sventato da un Clemer artigianale ma efficace e la punizione di Ronaldinho di poco fuori non hanno sortito l'effetto sperato. Lungo e lento, il Barça è mancato anche nelle individualità: soprattutto Ronaldinho, spento e sostanzialmente imbrigliato, ma anche un Gudjohnsen tatticamente utile però privo di mordente e un Iniesta un po' banale. Deco è stato premiato miglior giocatore della manifestazione, verdetto condivisibile, è stato il più attivo ma non è bastato.
Il miglior blaugrana in campo è stato forse Puyol, superato da Iarley nel contropiede decisivo, ma prontissimo e grintoso in molte chiusure.

Etichette: ,

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Godo! Iarley e il centrale Eller i migliori in campo.
La partita di oggi ha confermato ancora una volta che marcando a uomo Ronaldinho lo si annulla.

6:05 PM  
Blogger valentino tola said...

Giuseppe, non sono molto d'accordo (anche per quanto riguarda la tua goduria: tifavo per quelli rossoblu...). A mio avviso Ronaldinho lo si può soltanto limitare, e Cearà lo ha fatto bene: dipende poi dalla forma e dall' ispirazione del giocatore quanto questa limitazione risulti incisiva. Bisogna poi aggiungere che le marcature a uomo hanno le loro controindicazioni, specialmente contro squadre come il Barça: non c'è solo Ronaldinho, e se guardi solo lui puoi trascurare Deco, Iniesta (giocatori di importanza pari se non superiore a quella del "Dentone"), così come gli attualmente assenti Messi ed Eto'o.
Magari puoi fare entrare poco nel gioco Ronaldinho, ma seguendolo a uomo per il campo puoi lasciare certe zone scoperte da eventuali inserimenti e sovrapposizioni.
Una difesa a zona, aggressiva e con raddoppi (come effettivamente è stata oggi quella dell' Internacional) la ritengo ugualmente sicura, senza che tra l'altro l'assetto tattico venga snaturato.
Concordo su iarley ed Eller (però mi è piaciuto molto anche Edinho).

6:37 PM  
Anonymous Anonimo said...

io dico che se gli si mette addosso un terzino destro con le palle tipo come è successo nella partita contro il saragozza (diogo) o contro il siviglia (dani alves) più aggiungici i raddoppi continui da parte dell esterno di centrocampo e vedi come lo fermi. E dico questo da reale estimatore di Ronaldinho (indubbiamente il più forte al mondo).
Quanto alla goduria bhè mi stanno leggermente sulle balls le squadre presuntuose e quelle del 'vinciamo tutto noi'. E' la giusta fine che si meritano.
XD

8:15 PM  
Blogger valentino tola said...

Il tuo discorso è comprensibile, però essendo io tifoso del Barça non ci posso fare nulla...

Quasi nessuno gioca più a uomo (l'ultima la Grecia agli Europei), il problema è che se si gioca a zona non si smette certo di marcare, si marca nella zona. L'esempio è proprio quello che citi del Siviglia a Montecarlo: ecczionale lavoro collettivo, con gli attaccanti del Barça tenuti lontani 40 metri da Palop.
Chi è che non si trova in difficoltà con due avversari addosso? Però ti dico che è impossibile che in 90 minuti Ronaldinho, anche supersorvegliato, non trovi l'occasione giusta per fare male.
E' fisiologico che l'attenzione abbia i suoi alti e bassi in una partita e Ronaldinho ha già deciso alcune partite complicate con certe sue improvvise invenzioni (ad esempio l'anno scorso col Milan, dove fra Stam e Gattuso non era certo trascurato). In ultima istanza, dipende tutto da lui, si può limitare ma non annullare completamente.

9:24 PM  
Anonymous Anonimo said...

Cmq ritornando alla partita, l'osservato speciale era pato che è stato abbastanza inconcludente, pochissimi spunti degni di nota, il talento c'è però ci si aspettava di più...

8:57 AM  
Blogger valentino tola said...

Sì, Pato non l'ho nemmeno citato perchè ha inciso pochissimo sulla partita e un po' per contrappasso, perchè si è parlato troppo di lui, quando invece la vera forza dell' Internacional risiede nel collettivo: così hanno superato un Sao Paulo che secondo me era più forte e così hanno battuto addirittura il Barça.

Talento pare averne, però voglio sottolineare un fatto che mi ha lasciato un po' perplesso, un'impressione soltanto superficiale, perchè finora il giocatore l'ho seguito solo in due partite: mi risulta che questo ragazzo abbia esordito circa tre settimane fa, ma già gli hanno fatto un contratto sostanzioso (con clausolona compresa) e poi porta già delle scarpe personalizzate da pagliaccio.
Sembrerà una stupidaggine, però questo è un particolare che mi ha colpito, perchè siamo soliti vederlo ai piedi di giocatori già più o meno affermati, e non di 17enni alle primissime armi.
Comunque, ha tutto il tempo davanti a se.

1:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

bravo l'internacional a limitare il Barca. ma soprattutto fortunato perchè a segnato a causa dell' unica distrazione della difesa e in molte occasioni il Barca ha comunque sfiorato il gol
KUBALA footballart.iobloggo.com

11:36 PM  

Posta un commento

<< Home