domenica, dicembre 10, 2006

QUATTORDICESIMA GIORNATA: Atlético Madrid-Espanyol 1-2: Tamudo (E); Torres (A); Luis Garcia (E).

Continua la maledizione casalinga per l’Atlético. Stavolta è l’Espanyol, una delle squadre più in forma in assoluto (non perde da decenni ormai) a espugnare il Vicente Calderon, e nel mentre il Zaragoza, che ha vinto 2-0 a Santander, torna al quarto posto, due punti sopra gli uomini di Aguirre.
Il copione ha il solito inizio: gol concesso agli avversari e strada in salita. Chi si incarica della frittata stavolta è Perea, che perde un pallone impossibile da perdere e spiana all’Espanyol l’autostrada verso il vantaggio, percorsa con nonchalance da De la Pena, Luis Garcia e infine da Tamudo, che mette dentro a porta vuota. Quindi si prosegue con gli ospiti che ripiegano (già visto), l’Atlético senza idee (già visto anche questo) che spreca un gol quasi fatto con Maniche (aridaje…) e che nel secondo tempo aumenta la foga dei suoi attacchi (uffa!), combinando il solito casino pazzesco. Pandemonio che almeno frutta il gol del pareggio, col cross del generoso Galletti alzato dalla deviazione di un difensore avversario e incocciato da Torres col suo testone.
La partita sembra pendere di più verso l’Atlético, ma non sono stati fatti i conti fino in fondo con il micidiale potenziale offensivo catalano: Luis Garcia, su una punizione da 25 metri circa, si fa fermare il pallone e lo incasella giusto giusto all’incrocio: prodigio! Aguirre ci prova con Jurado, Torres ci prova tutto da solo, ma niente da fare, perché gioco e tranquillità brillano per la loro assenza e perché l’Espanyol resta ben attestato sulle sue posizioni (con l’ingresso di Costa a rinforzare la mediana).
L’Espanyol ha trovato solidi equilibri e di partita in partita accumula certezze, prima fra tutte quella che con Luis Garcia e Tamudo là davanti e De la Pena in cabina di regia le soluzioni offensive e l’imprevedibilità delle stesse aumentano sensibilmente.

I MIGLIORI: Non si può non partire dal triangolo delle meraviglie che dà lustro all’attacco dell’Espanyol, cioè De la Pena-Tamudo-Luis Garcia. Le due punte sono micidiali nel tenere in apprensione la difesa dell’Atlético coi loro scatti sul filo del fuorigioco, Luis Garcia è l’uomo-partita con la sua punizione da artista.
Chi conosce a memoria i movimenti degli attaccanti e li innesca da gran maestro è De la Pena (l’ho già detto che per me è il miglior uomo-assist del calcio europeo, peccato che troppe altre fondamentali carenze ne abbiano compromesso la carriera). Su livelli soprannaturali domenica scorsa contro il Sevilla, stavolta si limita a una partita solamente ottima, amministrando con classe e genialità e compiendo sempre la scelta migliore, come nell’azione del gol di Tamudo, apparentemente semplicissima ma facilmente rovinabile da tanti brocchetti che purtroppo infestano i campi di calcio al giorno d’oggi.
Torres non è semplicemente il migliore dell’Atlético, è l’Atlético in persona: oltre al gol, crea un paio d’azioni pericolose completamente da solo, rivelandosi particolarmente produttivo quando si allarga sulle fasce per puntare l’avversario. Tende a volte a mangiarsi il pallone e a strafare, ma, giocando in una squadra che da anni lo supporta da cani, è un’ abitudine comprensibilissima. Un pochino più di visione di gioco, di vivacità nel dribbling: nulla di trascendentale, ma quando lo vedremo Jurado dall’inizio? Continuità sulla destra da Seitaridis.
I PEGGIORI: Ha voglia ad allungarsi in acrobazia, a recuperare a mille all’ora, ma il peccato originale di Perea resta indelebile. Regala il vantaggio all’Espanyol in un’inizio di partita pieno di gaffes nei disimpegni. Peccato che di tanto in tanto il colombiano rovini con la deconcentrazione un potenziale atletico mostruoso. Per quanto riguarda Aguero vale il solito discorso dei palloni infimi che gli vengono forniti, ma il giovanissimo (ricordiamolo) Kun ci aggiunge un bel po’ di candore nel gestire le situazioni. Mista non ha cambiato certo le cose.


Atlético Madrid (4-4-2): Leo Franco 6; Seitaridis 6,5, Zé Castro 6, Perea 5, Pernia 5,5; Galletti 6, Luccin 6, Maniche 6, Antonio Lopez 5,5 (dal 6’s.t. Jurado 6,5); Aguero 5,5 (dal 24’s.t. Mista 5,5), Torres 7,5.
In panchina: Pichu, Pablo, Valera, Gabi, Costinha.
Espanyol (4-4-1-1): Kameni 6,5; Zabaleta 6, Torrejon 6, Jarque 6,5, Chica 6; Rufete 5,5 (dal 28’s.t. Eduardo Costa s.v.), M.Hurtado 6, De la Pena 7, Moha 6; Luis Garcia 7,5 (41’s.t. Velasco s.v.); Tamudo 6,5 (dal 30’s.t. Pandiani s.v.).
In panchina: Iraizoz, Lacruz, Fredson, Coro.

Gol: Tamudo (E) 7’; Torres (A) 55’; Luis Garcia (E) 61’.
Arbitro: Ayza Gamez. Ammoniti: Perea, Galletti, Luccin per l’Atlético; Rufete, Tamudo, Torrejon, Moha.

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