domenica, dicembre 03, 2006

TREDICESIMA GIORNATA: Levante-Barcelona 1-1:Deco (B); Alvaro (L).

Strameritato pareggio (e magari ci stava pure qualcosa in più) per un grande Levante, soprattutto perché i padroni di casa si sono saputi andare a prendere il loro punto in una situazione che generalmente contro il Barça non lascia speranze di sorta. Sotto di un gol e costretti per ciò a rinunciare alla loro canonica strategia, difesa e contropiede, i valenciani hanno alzato il baricentro, si sono proiettati con decisione all’attacco e, sfruttando le forze fresche immesse in corso d’opera (Kapo ma soprattutto Ettien), hanno sopraffatto un Barça un po’ trasandato e ormai incapace di mantenere il possesso-palla e congelare le partite come solitamente avviene una volta che i blaugrana si trovano in vantaggio. Il gol di Alvaro (tap-in sulla respinta corta di Valdes causata da un’ insidiosa punizione di Kapo), che ha pareggiato la perfetta punizione di Deco nel primo tempo, è stato dunque un fatto perfettamente logico.
Barça visibilmente, e giustificabilmente, con la testa al Werder Brema: risparmiato Ronaldinho, è andato Iniesta sulla sinistra in attacco, Deco (il secondo-giocatore chiave per Rijkaard dopo Ronaldinho) è stato sostituito anticipatamente (come Giuly) per essere preservato, e Rijkaard si è lanciato in cambi un po’ bizzarri che hanno finito addirittura coll’affidare a Belletti il ruolo di ala destra. Da tenere d’occhio i cambi che, a partita in corso, hanno portato Oleguer terzino destro e Zambrotta terzino sinistro: Rijkaard ce li ha proposti anche contro il Villarreal, e molti indizi fanno pensare che Frankie stia studiando questa soluzione per la partita col Werder. Soluzione non assurda sulla carta (Zambrotta nella sua fascia preferita, Oleguer come rinforzo per la fase difensiva, anche pensando agli smarcamenti laterali che le punte del Werder, Klose e Hunt, eseguono a memoria), ma rischiosa come tutte le soluzioni poco collaudate, perché provarle in una partita come quella di stasera o quando sei già in vantaggio di tre gol non equivale a un test serio.
La partita di stasera ci ha regalato (mah, regalato…) un Barça col controllo quasi totale del pallone nel primo tempo, sornione e poco generoso nelle accelerazioni, quasi pensasse che il gol, in un modo o nell’altro, dovesse comunque arrivare, anche se il Levante ha inquietato Valdes con due break di Nino e Riga. Arrivato il gol, il Barça ha perso determinazione, fame e concentrazione nel secondo tempo, offrendo il fianco alla reazione levantina.

I MIGLIORI: Devastante impatto di Ettien sulla gara. Oltre alle sue consuete portentose doti atletiche, si notano sensibili miglioramenti tecnici rispetto alle prestazioni incompiute che offriva due anni fa nella precedente esperienza in Primera col Levante. Entra al posto di Carmelo e ubriaca prima Sylvinho (costretto, in un’azione in cui l’armadio ivoriano gli va via addirittura con una cola de vaca, a un goffissimo tentativo di abbraccio, peraltro andato a vuoto di fronte alla corazza d’acciaio che è il corpo di Ettien) e poi Zambrotta, disorientando gli avversari con doppi passi, arresti e cambi di direzione repentini. Davvero molto strano che Lopez Caro lo abbia fatto partire solo dalla panchina nelle ultime due partite (Kapo, l’altra stella del Levante, è invece appena reduce da problemi fisici). Impeccabile prestazione di Alvaro, da anni centrale di sicura affidabilità, che si impone su Gudjohnsen e si toglie la soddisfazione del gol. Tutti bene nel Levante, bravi nell’ interpretare sia la tattica “Vietcong” del primo tempo, sia nell’attaccare a viso aperto nella seconda frazione. Da ricordare l’energia e la velocità di Riga, il dinamismo non privo di qualità di Courtois e la grinta del capitano Descarga.
Iniesta è sempre il più continuo del Barça, ma stavolta il più illuminante è chiaramente Deco, che più di tutti ha cercato soluzioni inaspettate per la difesa chiusa del Levante. Uno stupendo lancio smarcante per Giuly che il francese spreca ignorando Gudjohnsen al centro dell’area, nel secondo tempo un tacco che avrebbe smarcato Xavi davanti a Molina, se non fosse stato Xavi per primo a rimanere sorpreso dall’ invenzione del compagno. In mezzo, un gran bel gol su punizione (adesso Ronaldinho è migliorato parecchio e segna gol stupendi, ma non bisogna dimenticare che Deco e lo stesso Xavi, con un po’ di allenamento e di tentativi a disposizione, le potrebbero tirare forse anche meglio). Due parate importanti del solito ottimo Valdes (la respinta sulla punizione del gol di Alvaro non è perfetta, però non era un intervento facilissimo), su Riga in uscita bassa nel primo tempo e su tiro da fuori di Courtois nel secondo.
I PEGGIORI: Sbavature ed errori di concentrazione nella difesa del Barça nel secondo tempo. Sofferenza tremenda sulla sinistra davanti alle incursioni di “Attila” Ettien, indigesto per Sylvinho e poco gradito anche da Zambrotta. Si vede poco o nulla Gudjohnsen, disinnescato da Alvaro.

Levante (4-4-2): Molina 6,5; Descarga 6,5, Alexis 6,5, Álvaro 7, Rubiales 6; Carmelo 6 (59'), Berson 6, Camacho 6,5, Courtois 6,6(73'); Riga 6,5 (63'), Nino 6.
In panchina: Cavallero, Zé María, Déhu, Ettien 7,5 (59'), Tommasi, Kapo 6 (63'), Meyong 5,5 (73')
Barcelona (4-3-3): Valdés 6,5; Belletti 6, Thuram 6, Puyol 6, Sylvinho 5,5 (71'); Xavi 6,5, Edmilson 6, Deco 7(75'); Giuly 6 (60'), Gudjohnsen 5, Iniesta 6,5.
In panchina: Jorquera, Oleguer 6 (75'), Zambrotta 5,5 (71'), Gio, Motta, Ezquerro 6,5 (60')

Goles: 0-1 (41'): Deco, de libre directo por la escuadra derecha; 1-1 (77'): Álvaro, a bocajarro tras un mal despeje de Puyol.
Árbitro: Megía Dávila (Colegio Madrileño). Amonestó a Puyol (76'), Berson (89') y Thuram (92'+).
Incidencias: Ciutat de València. Lleno: 21.104 espectadores. Noche fresca. Terreno de juego en malas condiciones.

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