Coppa UEFA: quattro vittorie su quattro.
En plein per le formazioni spagnole in questo turno di Coppa UEFA: il Sevilla asfalta il Grasshoppers 4-0 e si giocherà il primo posto con l’Az all’ultima giornata; l’Osasuna batte 3-1 l’agguerrito Odense e si avvicina sensibilmente alla qualificazione; il Celta strappa tre punti con il soffertissimo 1-0 al Fenerbahce, che gli permetterà di andare a Palermo con due risultati su tre a disposizione per qualificarsi; l’Espanyol ottiene primo posto e gloria a livello europeo andando ad espugnare l’Amsterdam ArenA con un 2-0.
Partita facile si annunciava per il Sevilla, e partita facile è stata, contro un Grasshopper debole e facilmente esposto al contropiede. Il compito è stato agevole, ma va ancora una volta sottolineata la prestazione di uno strepitoso Daniel Alves, doppietta per lui (gli altri sigilli li hanno apposti Chevanton e Kepa). Difficile pensare ad un giocatore che trascina la propria squadra dalla posizione di terzino destro, eppure il brasiliano ad ogni partita straripa letteralmente. Logico che si stia scatenando un asta per lui, di fronte alla quale il Sevilla difficilmente lo potrà trattenere, avendo tra l’altro fatto della valorizzazione e della successiva vendita a peso d’oro dei suoi talenti la politica vincente dei suoi ultimi anni.
Già pareva destinato Alves ad andare al Liverpool quest’estate, ma alla fine non si è fatto nulla, perché i dirigenti del Sevilla hanno detto no quest’estate all’offerta di 12 milioni dei Reds. Mossa intelligentissima, sia perché il giocatore realmente vale di più di quella cifra (la base da cui partiva il Sevilla per trattare era 15 milioni), sia perché trattenendolo il club andaluso ha visto salire ulteriormente le quotazioni di Alves. Anche il Barça, prima ancora del Liverpool, lo aveva in pugno, ma Rijkaard, attratto da Zambrotta e persuaso dal gol di Belletti contro l’Arsenal, ha lasciato cadere l’opzione. Grave errore, cui sarà possibile rimediare solo a fronte di un’ingente spesa, che comunque doterebbe il Barça del miglior terzino destro possibile per il suo stile di gioco, oltrettutto molto migliorato in fase difensiva dal suo arrivo in Spagna (guardare ad esempio la partita di Montecarlo in cui annullò Ronaldinho).
In nazionale Alves è stato chiamato da poco da Dunga, e ancora si trova chiuso da Maicon, forse più potente e verticale, ma secondo me nettamente inferiore. In ogni caso, chi prende Alves deve metterlo nelle migliori condizioni e deve lasciargli la libertà di movimento di cui gode nel Sevilla: in squadre difensive come Chelsea o Real Madrid, magari “dimezzato” nel ruolo di esterno destro di centrocampo, non ci farebbe proprio nulla. Compresso in un raggio d’azione “normale”(da Paulo Ferreira della situazione), rimane soltanto un buon terzino. Quando oltre al terzino fa, nella stessa partita, anche il regista, l’ala e il trequartista, allora sì che se ne apprezza in pieno il valore.
L’ Osasuna trova, in una partita più complessa, di quanto non dica il risultato finale, il suo eroe nel veterano Patxi Punal, autore di due gol (bellissimo il primo, tiro al volo in splendida coordinazione) e talmente generoso nei suoi sforzi da regalare anche un autogol all’Odense. Ora ai navarri basterà un punto sul campo del già qualificato (e assai sorprendente) Parma per avere la certezza del passaggio del girone, ma potrebbe addirittura bastare una sconfitta con particolari combinazioni di risultati nell’altra partita.
Sempre più determinante Canobbio per il Celta: una sua punizione sul secondo palo al 76’ dà una bella spinta al Celta che, in una partita con occasioni dall’ una e dall’altra parte ma con momenti di acuita sofferenza per i padroni di casa, ringrazia il “portiere di coppa” Esteban che para un rigore nei primi minuti e il palo che respinge, a portiere battuto, un colpo di testa di Alex.
Va bene che l’Ajax è in un cattivo momento, che in assoluto non è imbattibile, ma il risultato di ieri dell’Espanyol è di grandissimo prestigio, con possibili ricadute positive anche nella Liga (domenica sfida complicata col Sevilla). Valverde, ingiustamente discusso dalla società fino a poco tempo fa, ha trovato finalmente la sua squadra. Ieri con Eduardo Costa al posto di De la Pena per dare più solidità al centrocampo, i catalani hanno limitato i danni nei momenti di maggior pressione dell’Ajax (con un grande Jarque in difesa), ma sono poi venuti progressivamente fuori, passando in vantaggio con un colpo di testa tipico di Pandiani, bomber in stato di grazia in questo periodo (doppietta la settimana scorsa in UEFA, gol del pareggio allo scadere in casa del Betis domenica). Dopo la fiducia è cresciuta e il controllo della partita è diventato stabile, anche perché Corominas mette dentro il 2-0.
P.S: Continua il calvario del Valencia: dopo le due settimane di assenza di Miguel, ieri si è infortunato ben più gravemente Regueiro, che dopo essersi rotto anche lui i legamenti, resterà fuori per i prossimi sette mesi. Non so più cosa dire...
Partita facile si annunciava per il Sevilla, e partita facile è stata, contro un Grasshopper debole e facilmente esposto al contropiede. Il compito è stato agevole, ma va ancora una volta sottolineata la prestazione di uno strepitoso Daniel Alves, doppietta per lui (gli altri sigilli li hanno apposti Chevanton e Kepa). Difficile pensare ad un giocatore che trascina la propria squadra dalla posizione di terzino destro, eppure il brasiliano ad ogni partita straripa letteralmente. Logico che si stia scatenando un asta per lui, di fronte alla quale il Sevilla difficilmente lo potrà trattenere, avendo tra l’altro fatto della valorizzazione e della successiva vendita a peso d’oro dei suoi talenti la politica vincente dei suoi ultimi anni.
Già pareva destinato Alves ad andare al Liverpool quest’estate, ma alla fine non si è fatto nulla, perché i dirigenti del Sevilla hanno detto no quest’estate all’offerta di 12 milioni dei Reds. Mossa intelligentissima, sia perché il giocatore realmente vale di più di quella cifra (la base da cui partiva il Sevilla per trattare era 15 milioni), sia perché trattenendolo il club andaluso ha visto salire ulteriormente le quotazioni di Alves. Anche il Barça, prima ancora del Liverpool, lo aveva in pugno, ma Rijkaard, attratto da Zambrotta e persuaso dal gol di Belletti contro l’Arsenal, ha lasciato cadere l’opzione. Grave errore, cui sarà possibile rimediare solo a fronte di un’ingente spesa, che comunque doterebbe il Barça del miglior terzino destro possibile per il suo stile di gioco, oltrettutto molto migliorato in fase difensiva dal suo arrivo in Spagna (guardare ad esempio la partita di Montecarlo in cui annullò Ronaldinho).
In nazionale Alves è stato chiamato da poco da Dunga, e ancora si trova chiuso da Maicon, forse più potente e verticale, ma secondo me nettamente inferiore. In ogni caso, chi prende Alves deve metterlo nelle migliori condizioni e deve lasciargli la libertà di movimento di cui gode nel Sevilla: in squadre difensive come Chelsea o Real Madrid, magari “dimezzato” nel ruolo di esterno destro di centrocampo, non ci farebbe proprio nulla. Compresso in un raggio d’azione “normale”(da Paulo Ferreira della situazione), rimane soltanto un buon terzino. Quando oltre al terzino fa, nella stessa partita, anche il regista, l’ala e il trequartista, allora sì che se ne apprezza in pieno il valore.
L’ Osasuna trova, in una partita più complessa, di quanto non dica il risultato finale, il suo eroe nel veterano Patxi Punal, autore di due gol (bellissimo il primo, tiro al volo in splendida coordinazione) e talmente generoso nei suoi sforzi da regalare anche un autogol all’Odense. Ora ai navarri basterà un punto sul campo del già qualificato (e assai sorprendente) Parma per avere la certezza del passaggio del girone, ma potrebbe addirittura bastare una sconfitta con particolari combinazioni di risultati nell’altra partita.
Sempre più determinante Canobbio per il Celta: una sua punizione sul secondo palo al 76’ dà una bella spinta al Celta che, in una partita con occasioni dall’ una e dall’altra parte ma con momenti di acuita sofferenza per i padroni di casa, ringrazia il “portiere di coppa” Esteban che para un rigore nei primi minuti e il palo che respinge, a portiere battuto, un colpo di testa di Alex.
Va bene che l’Ajax è in un cattivo momento, che in assoluto non è imbattibile, ma il risultato di ieri dell’Espanyol è di grandissimo prestigio, con possibili ricadute positive anche nella Liga (domenica sfida complicata col Sevilla). Valverde, ingiustamente discusso dalla società fino a poco tempo fa, ha trovato finalmente la sua squadra. Ieri con Eduardo Costa al posto di De la Pena per dare più solidità al centrocampo, i catalani hanno limitato i danni nei momenti di maggior pressione dell’Ajax (con un grande Jarque in difesa), ma sono poi venuti progressivamente fuori, passando in vantaggio con un colpo di testa tipico di Pandiani, bomber in stato di grazia in questo periodo (doppietta la settimana scorsa in UEFA, gol del pareggio allo scadere in casa del Betis domenica). Dopo la fiducia è cresciuta e il controllo della partita è diventato stabile, anche perché Corominas mette dentro il 2-0.
P.S: Continua il calvario del Valencia: dopo le due settimane di assenza di Miguel, ieri si è infortunato ben più gravemente Regueiro, che dopo essersi rotto anche lui i legamenti, resterà fuori per i prossimi sette mesi. Non so più cosa dire...
Etichette: Celta, Espanyol, Osasuna, Sevilla, Spagnole nelle coppe, Valencia
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