lunedì, novembre 27, 2006

DODICESIMA GIORNATA: Athletic Bilbao-Sevilla 1-3: Luis Fabiano (S); Martì (S); Aduriz (A); Luis Fabiano (S).

Non è bastato all' Athletic il proverbiale orgoglio (che del resto non deve essere mai mancato ai "leoni" se una squadra così rigorosamente autarchica è finora riuscita, in tutta la sua storia, a non retrocedere mai in Seconda Divisione) per evitare un'altra sconfitta e per evitare l'esonero di Sarriugarte (notizia ufficiale dell' ultima ora). Un secondo tempo generosissimo, prescindendo da ogni nozione tattica (ammesso che questa squadra ne conosca qualcuno), con Orbaiz a fare da quarterback, Urzaiz a lottare su tutti i palloni col supporto di Aduriz, Yeste ed Etxeberria. Dopo il gol di Aduriz la Catedral ha sperato nella rimonta, ma la gestione del finale di partita da parte del Sevilla ha raffreddato gli ardori, defintivamente spenti dalla fuga di Luis Fabiano (lanciato da Alejandro Alfaro, ennesimo interessante prodotto della cantera sivigliana) che ha fruttato l'1-3 finale.
Sevilla che prosegue spedito la sua marcia, mostrando atteggiamenti da grande squadra: gioca al risparmio e porta comunque a casa i tre punti. Già in vantaggio di due gol nei primi 10 minuti (colpo di testa di Luis Fabiano su cross di Kanoutè dalla destra e errore collettivo di piazzamento della difesa bilbaina; gol involontario di Martì che su calcio di punizione crossa male e vede la sua traiettoria finire in rete), esalta tutta la sua facilità nel creare occasioni da gol infierendo sulla penosa difesa dell'Athletic, giocando a memoria con continui smarcamenti in profondità e implacabili attacchi in velocità dalle fasce. Poi un mediocre secondo tempo, con un contegno un po' troppo rinunciatario e appagato e incertezze sulle palle alte in difesa che hanno rischiato di riaprire una partita dove la differenza fra le due squadre era davvero abissale.

I MIGLIORI: Poulsen è uno dei giocatori determinanti di questo grande Sevilla: dove c'è un pallone conteso e dubbio arriva lui a mettere chiarezza. Indispensabile equilibratore del gioco di Juande Ramos, trasmette sicurezza ai compagni attorno a sé gestendo ogni azione nel modo più logico. Kanouté è in stato di grazia, si vede lontano un miglio: si offre sempre ai compagni e crea molti spazi con movimenti sempre efficaci, come quando si allarga sulla destra e ispira il primo gol di Luis Fabiano. Il lunatico Luis Fabiano a quanto pare stavolta aveva la luna buona. Puerta si dimostra un giocatore sempre più interessante: tecnico, elegante, veloce, fiducioso nei propri mezzi, ubriaca in tutti i modi possibili il povero Murillo. Strepitosa parata di Palop su Urzaiz nel primo tempo.
Urzaiz e Orbaiz sono i migliori dell'Athletic: Isma si batte da par suo (sponde continue, tantissimi lanci addomesticati), e si vede negare il classico gol di testa solo da un salvataggio sulla linea e dalla paratona di Palop di cui sopra; Orbaiz è il cervello, che con la squadra sfilacciata prova a imbeccare i compagni con lanci e aperture ad ampio raggio, sbagliandone alcune ma dando un buon slancio all'orgoglioso secondo tempo bilbaino. Se non ci fosse stato Aduriz l'Atlético sarebbe retrocesso già l'anno scorso, viene da chiedersi quindi perché Sarriugarte abbia sacrificato il suo miglior bomber sulla fascia destra, avvicinandolo stabilmente a Urzaiz solo nel secondo tempo.
I PEGGIORI: Detto dell'incocepibile papera di Lafuente (certo che Aranzubia deve essere proprio in crisi per perdere il posto a favore di uno così) sul secondo gol, segnalo in blocco la difesa dell'Athletic, grande punto debole della squadra. L'azione del primo gol è emblematica: Amorebieta ( giocatore che personalmente non tollero, scarso e violento) si fa risucchiare da Hinkel, costringendo Luis Prieto a coprire la sua zona sull' inserimento di Kanoutè e innescando tutta una serie di malintesi e cattive coperture che lasciano Luis Fabiano libero al centro dell'area. Ad ogni minimo affondo avversario poi, si scatenano sofferenze inenarrabili.


Athletic (4-2-3-1): Lafuente 4; Murillo 5, Ustaritz 5,5, Prieto 5, Amorebieta 4,5(46'); J. Martínez 5(64'), Orbaiz 7; Aduriz 6,5, Yeste 6, Gabilondo 6; Urzaiz 7 (79').
In panchina: Aranzubía, Dañobeitia, Expósito, Sarriegi, Etxeberria 6 (46'), Garmendia 5,5 (64'), Llorente s.v.(79').
Sevilla (4-4-2): Palop 7; D. Alves 6,5, Ocio 5,5, Escudé 6, Dragutinovic 6 (76'); Hinkel 6 (67'), Poulsen 7, Martí 6,5, Puerta 6,5; L. Fabiano 7, Kanouté 7 (65').
In panchina: Cobeño, J. Navarro s.v. (76'), Renato 6 (65'), Alfaro 6,5 (67'), Duda, Kepa, Chevantón.

Goles: 0-1 (4'): Luis Fabiano, de cabeza; 0-2 (10'): Martí, de falta, sorprende a Lafuente adelantado; 1-2 (67'): Aduriz, al rechace; 1-3 (95'+): Luis Fabiano.
Árbitro: Ayza Gámez, del Colegio Valenciano. Amonestó a Amorebieta (13'), Martí (16'), Javi Martínez (44'), Dragutinovic (73'), Yeste (86') y Poulsen (88').
Incidencias: San Mamés. 38.000 espectadores.

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