domenica, novembre 12, 2006

DECIMA GIORNATA: Atlético Madrid-Villarreal 3-1: Fuentes (V); Zé Castro (A); Torres, rig. (A); Agüero (A).

Affidati agli specialisti, questa è la conclusione. Se si deve costruire una casa, ci vuole un ingegnere (e degli operai che si spacchino la schiena), se si ha un problema di salute si va dal medico, mentre se si allena una squadra di calcio che ha difficoltà in attacco, beh… allora ci vogliono degli attaccanti, possibilmente bravi. In settimana Aguirre, colto da un' improvvisa illuminazione, aveva denunciato i problemi dei suoi nel costruire palle-gol e allora, con un inaspettato colpo di genio, cosa ti fa il "Vasco"? Abbandona il "trivote" e mette Torres e Agüero dall' inizio in attacco!
Dopo lo svantaggio iniziale, l'Atlético non mostra un atteggiamento tanto diverso dalle altre partite (eccetto il soporifero 0-0 di Mallorca): domina a centrocampo, controlla il possesso-palla, costringe l'avversario nella sua area (più con la grinta che col gioco), però stavolta la pericolosità è ben diversa. Due gol alla fine del primo tempo che potevano essere molti di più e non cambia nulla neppure con l'uscita di Torres a fine primo tempo (fortunatamente non ha subito nulla di grave al ginocchio), perché a supporto di Agüero c'è ora Jurado e la scorciatoia verso il gol, con così tanto talento, resta a disposizione, come dimostra efficacemente la grande azione sul gol del "Kun". L'espulsione di José Mari poi chiude ogni discorso.
Vittoria che rinfranca Aguirre che, anche in assenza di un gioco, sa per certo che la sua squadra un'anima ce l'ha, come dimostra la grande reazione d'orgoglio dopo lo svantaggio, e sa anche che, messe da parte certe alchimie tattiche, quando i più bravi giocano nel loro ruolo, questo Atlético può creare problemi a chiunque. Peccato però che debba avere sempre l'acqua alla gola per mostrare qualcosa, quindi aspettiamo di vederlo azzeccare più partite di fila in condizioni "normali" prima di dargli qualche chance seria per le coppe europee.
Villarreal sulla falsariga del suo deludente inizio di campionato: dura un quarto d'ora massimo, fino al gol di Fuentes, e se inizialmente dà la sensazione di potersi distendere e affondare i colpi con maggiore personalità e qualità rispetto all' avversario, questa sensazione col passare dei minuti lascia sempre più spazio all' evidenza del dominio dell' Atlético, che strapazza sul piano del ritmo il centrocampo amarillo, da bocciare in bloco per la sua apatia, lentezza e passività.

I MIGLIORI: Entusiasmante Torres: nel primo tempo guida la riscossa colchonera con le sue azioni individuali, e nella più esaltante di queste (pallone largo recuperato sulla fascia sinistra, scatto bruciante e, appena entrato in area, dribbling a rientrare sul destro che costringe l'avversario al rigore) procura il rigore del 2-1, da lui stesso trasformato con classe e freddezza. Rivendicazione importante dopo la mancata convocazione in nazionale.
Con Aguero è un' altra cosa (deve stare ancora in panchina?): ora ce ne sono due di attaccanti, e pure forti, a dare fastidio alla difesa avversaria, e basta una scintilla per creare pericolo. Il Kun viene servito con palloni non sempre adatti a uno con le sue caratteristiche (nel primo tempo ci prova con due colpi di testa, il primo dei quali costringe Barbosa al miracolo), ma difende e controlla il pallone da maestro e libera tutto il suo talento quando può dialogare in spazi stretti con Jurado, uno che parla la sua stessa lingua. Un vero sollievo per un Juradomaniaco come me vedere la sua qualità finalmente valorizzata come si deve, al centro della trequarti: grande giocata sul gol del 3-1, assist d'esterno che innesca Agüero nello spazio. Bisogna sperare che Aguirre si renda conto che questi tre devono giocare assieme, e nei loro ruoli, ma non sono molto ottimista in questo senso.
Barbosa, soprattutto nel primo tempo, compie delle parate eccezionali, confermando di essere un portiere molto incompleto e discontinuo ma con colpi non comuni fra i pali.
I PEGGIORI: Bisogna fare qualcosa con Riquelme: nell'effimero predominio iniziale del Villarreal il suo trotterellare per il campo ha un senso, quando poi l'Atlético alza i ritmi a centrocampo, lui scompare e non fa altro che perdere palloni (14 persi in totale, molto spesso all' altezza del cerchio di centrocampo) per la sua tendenza a rallentare l'azione e a trattenere la sfera oltre un tempo ragionevole. Intendiamoci: lui ha sempre giocato in questo modo, anche quando trascinava il Villarreal al terzo posto, però dal mondiale in poi è entrato in una dinamica completamente negativa, deprimente, quasi sempre tagliato fuori dall' aggressività avversaria, e non sempre ha successo lo stratagemma di fermarsi per chiedere il fallo. Il Villarreal non se ne fa tantissimo di un giocatore utile solo nei calci piazzati, per quanto questi possano essere battuti bene (come quello che imbecca la testa di Fuentes per l'1-0): sveglia!!!
Centrocampo del Submarino polverizzato, blando dal punto di vista agonistico e incapace di impostare una manovra ariosa (a parte i miraggi del primo tempo), anche per via dei soliti problemi ad aprire il gioco sulle fasce: disatroso Somoza, mai convincente in questo suo inizio spagnolo: gioca sul centro-sinistra, un po' spaesato, lento, poco aggressivo e impacciato col pallone fra i piedi. Un altro nuovo acquisto che non trova proprio la sua dimensione è Cani: inizia sulla trequarti, poi va a destra, forse scomodo in un 4-3-1-2 che lo costringe a stare un po' troppo lontano dalle zone dove può creare veramente. Non riesce proprio a incidere, vanno forse rivisti i modi della sua coesistenza con Riquelme: probabilmente si sentirebbe più libero se giocasse dietro una sola punta in un 4-2-3-1, assieme a Riquelme e magari un esterno di ruolo come Marcos.
Le punte Forlan e Nihat non combinano nulla: si muovono, si allargano, ma sono inoffensive e, nel secondo tempo, completamente disinnescate. Da censurare l'espulsione di José Mari (che va con la falciatrice), appena undici minuti in campo per lui.


Atlético (4-4-2): Leo Franco 6; Seitaridis 6,5, Zé Castro 6,5, Perea 6,5, A. López 6; Galletti 6,5, Luccin 6,5, Maniche 6,5 (89'), Pernía 6; Torres 7,5 (48'), Agüero 7 (85').
In panchina: Cuéllar Valera Azcárate Costinha s.v. (85') Jurado 7 (48') Gabi s.v. (89') Víctor Bravo
Villarreal (4-3-1-2): Barbosa 7,5; Javi Venta 5,5, Fuentes 6, Cygan 6, Arruabarrena 5,5 (46'); Cani 5, (61') Senna 5,5, Somoza 5 (69'); Riquelme 5; Nihat 5, Forlán 5.
In panchina:Viera, Q. Álvarez, Peña, Josemi 5 (46'), Josico s.v. (69') Marcos García, José Mari 4 (61')

Goles: 0-1 (13'): Fuentes cabecea a placer una falta de Riquelme; 1-1 (36'): Zé Castro peina una falta sacada por Pernía; 2-1 (47'+): Torres de penalti; 3-1 (65'): Agüero pica de maravilla sobre Barbosa tras recibir de Jurado en profundidad.
Árbitro: Pérez Burrull, del Colegio Cántabro. Expulsó a José Mari (72'). Amonestó a Luccin (20'), Pernía (30'), Agüero (35'), Cani (47'+) y Nihat (66').
Incidencias: Vicente Calderón. 48.000 esp.

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