lunedì, novembre 06, 2006

NONA GIORNATA: Real Madrid-Celta 1-2: Nené (C); Emerson (R); Jorge (C).

Sconfitta inattesa, pesante (il Sevilla, tornato in vetta, è ora a -4, il Barça a -3, e anche il Zaragoza è passato davanti a -1) ma anche piuttosto immeritata per il Real Madrid, quasi un contrappasso per la vittoria di Tarragona (come dire: chi di "cinismo" ferisce, di "cinismo" perisce).
Quello del primo tempo infatti è stato uno dei migliori Madrid di quest' inzio stagione, un po' peggio il secondo tempo, anche se non in maniera tale da legittimare una sconfitta.
Il Celta soprattutto nei primi 45 minuti è stato schiacciato nella sua metà campo, incapace di uscire in palleggio come sa perché respinto dalla solidissima (stavolta sì) barriera di metacampo madridista. Gli uomini di Fernando Vazquez rimangono troppo dietro, fra Baiano e la porta di Casillas sono chilometri, ma perlomeno riescono a mantenere l'ordine e a non far filtrare nella loro area di rigore gli attaccanti del Madrid, limitandosi a concedere due tiri da fuori, seppure pericolosi, a Ronaldo. E assolutamente inaspettato arriva il rubatissimo gol del vantaggio di Nené, a conclusione di un' azione di contropiede di Canobbio. Quando ci si sta cominciando appena a interrogare sulle conseguenze, arriva prontissimo il pareggio di Emerson, che esulta polemicamente nei confronti del pubblico del Bernabeu che non mostra di amarlo granchè (forse ce l'aveva anche con me…).
Nel secondo tempo Capello si gioca la carta della spregiudicatezza: fuori Diarra e Robinho, dentro Reyes e Van Nistelrooy, con Guti che va a fare il centrale accanto a Emerson, Reyes a destra, Raul a sinistra e l'attesissimo (non da me) tandem Ronaldo-Van Nistelrooy. E qui secondo me i riscontri non sono stati positivi, ennesima dimostrazione di come aumentare gli attaccanti non migliori necessariamente la resa offensiva: Ronaldo e Van Nistelrooy non li ritengo compatibili, Reyes tiene troppo palla, Raul non è un esterno e quindi con l'uscita di Robinho, che pure nel primo tempo era stato annullato dai perfetti raddoppi del Celta, il Real Madrid ha perso gioco sulle fasce, oltre che coesione fra i reparti. Non sono un fan della coppia Emerson-Diarra, lo sapete bene, però ieri stava funzionando, e la mossa di Capello, in teoria giustissima (anche perché Diarra era già ammonito) non ha dato i suoi frutti, perché a tradire è stato ancora una volta Guti, equivoco che ormai sta raggiungendo dimensioni inquietanti.
Il Madrid ha bisogno come l'aria di qualità in mezzo al campo e l'unico che può darla è proprio Guti. Solo che, nella migliore delle ipotesi, questi diventa un bersaglio troppo facile per gli avversari, che basta che annullino lui per annullare buona parte del Madrid, mentre nella peggiore, come ieri, non dimostra una personalità e una continuità d'azione tali da poter assumere la leadership del centrocampo. Il secondo tempo di ieri ne è una chiara dimostrazione: qualche situazione scabrosa in più per il Celta creata da Van Nistelrooy e Ronaldo, sì, ma sono più che altro scatti di orgoglio piuttosto che elementi di un piano di gioco davvero credibile a lungo termine.
Il Celta solitamente ama distendersi palleggiando, ma ieri aveva di fronte un avversario superiore che non glielo ha concesso quasi mai. Così, i galiziani si sono affidati alla loro impeccabile organizzazione tattica (ricordiamo che l'anno scorso il Celta è la squadra che ha subito meno gol in tutta la Liga), aspettando il momento buono per colpire. Due palle perse dal Real Madrid (Emerson a centrocampo nel primo gol, Reyes, al limite dell' area!, nel secondo) sfruttate nella manera più impietosa, oltre a una traversa di Nené: percentuale realizzativa incredibilmente alta per una squadra che solitamente fatica a concretizzare quanto crea. Premio eccessivo, non c'è dubbio, ma va comunque sottolineata la tenuta complessiva: grande lavoro a centrocampo di Oubina e Iriney, attenzione e coperture puntuali in difesa (soprattutto nel primo tempo Robinho è stato limitato tantissimo da Angel e dagli aiuti ora di Contreras ora di Nunez). Strana squadra questo Celta: perde in casa con l'Osasuna ma poi batte il Valencia e sbanca il Bernabeu (secondo anno consecutivo).

I MIGLIORI: Cannavaro esplosivo (in tutta la partita quello che ha recuperato più palloni,17), fenomenale quendo castiga le esitazioni di Nené in un contropiede pericolosissimo. Anche Emerson mi è piaciuto: molto presente in mzzo al campo, spezza tante azioni del Celta (11 palloni recuperati), oltre a segnare con un colpo di testa angolato e poderoso. Un peccato che perda il pallone che avvia il contropiede dello 0-1 del Celta. Ronaldo non incanta, però non fa mancare certo la sensazione di pericolosità quando può caricare la conclusione: tre tiri, due di sinistro e uno di destro, neutralizzati non senza preoccupazioni da Pinto. Incoraggiante, se non si ferma qui. Sempre trascinante l'esuberanza di Sergio Ramos, che sulla destra se la sta cavando bene.
Grande Lequi, centrale maestoso, fra i migliori dell' intera Liga; attentissimo Angel sulla fascia destra, che tra l' altro ruba a Reyes il pallone del gol decisivo. Ma importantissimo è il contributo della vera prima linea difensiva del Celta, quella formata in mediana da Iriney e Oubina: instancabile il brasiliano, formichina straordinariamente affidabile e continua nella sua paziente azione di ricucitura, mentre Oubina, non potendo stavolta mostrare le sue grandi doti da regista, si rimbocca le maniche e ruba un buon numero di palloni (9).
A Canobbio e Nené è affidato il rilancio dell' azione gallega: l'uruguaiano conserva il posssesso del pallone con la sua grande tecnica, l'estroso brasiliano dà la stoccata (un gol e una traversa). Jorge sembrava un cambio per perdere tempo, e invece…
I PEGGIORI: Già detto di Guti, Reyes è da fucilare pubblicamente, o comunque da crocifiggere in sala mensa. Perde un pallone letale al limite della sua area e da lì nasce il 2-1 di Jorge, ed è anche prolisso e fumoso in ogni sua iniziativa. Robinho annullato nel primo tempo: l' organizzazione del Celta gli togle la profondità e la bicicletta per le sue "pedaladas". Diarra non ha giocato male, però si continua a chiedergli quello che sa fare meno bene: invece che spazzare davanti alla difesa e consegnare il pallone al Juninho di turno, è lui a doversi prodigare nell' impostare il gioco, cosa che sa fare in maniera appena sufficiente.

Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; S. Ramos 6,5, Helguera 6, Cannavaro 7, R. Carlos 6; Diarra 6 (46'), Emerson 6,5; Raúl 6, Guti 5,5, Robinho 5,5 (46'); Ronaldo 6,5 (64').
In panchina: D. López, R. Bravo, Pavón, Mejía, Reyes 5 (46'), Beckham 6 (64'), V. Nistelrooy 6 (46').
Celta (4-2-3-1): Pinto 6,5; Ángel 7, Contreras 6,5, Lequi 7, Placente 6; Iriney 7, Oubiña 6,5; Núñez 6 (91'), Canobbio 6,5 (74'), Nené 6,5 (81'); Baiano 6.
In panchina: Esteban, Tamas s.v.(91')s.c Aspas s.v. (81'), Vila, Jorge 7 (74'), Guayre, Perera.

Goles: 0-1 (35'): Contragolpe del Celta, Canobbio llega al lateral del área y cede a Nené, que marca con la derecha; 1-1 (42'): Emerson remata de cabeza un córner botado por Raúl; 1-2 (81'): Ángel le roba el balón a Reyes, cede a Jorge y éste cruza ante Casillas.
Árbitro: Pérez Lasa, del Colegio Vasco. Amonestó a Guti (18'), Diarra (27'), Oubiña (36'), Nené (44') y Reyes (76').
Incidencias: Bernabéu. Casi lleno. 80.000 espectadores.

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