lunedì, dicembre 04, 2006

TREDICESIMA GIORNATA: Zaragoza-Osasuna 1-2: Diego Milito (Z); Raul Garcia (O); aut. Ponzio (Z).

L’incostanza nel corso dei 90 minuti è la vera costante di questo Zaragoza, lo sappiamo bene, ma stavolta si sconfina abbondamente nell’autolesionismo, vedere per credere l’azione del decisivo 1-2, capolavoro d’idiozia nato da un calcio d’angolo a favore del Zaragoza che ha a sua volta dato vita a un folle contropiede, affrontato dai difensori di casa in inferiorità numerica e concluso col suicidio di un Ponzio lanciatosi nel più disperato dei recuperi. Perché? Questa domanda se la farà Victor Fernandez, non certo i grigi, ma onestissimi, burocrati dell’Osasuna che prendono e portano a casa tre punti fondamentali per staccarli un po’ dalla zona retrocessione, +6 dall’Athletic terz’ultimo.
Ci si aspettava una partita col pallone per il Zaragoza e l’Osasuna chiuso in difesa, invece è l’Osasuna a fare la partita, pressando il Zaragoza nella sua metacampo e obbligandolo a rilanci affrettati per scavalcare il centrocampo. Si adatta benissimo il Zaragoza, perché i lanci lunghi dalla difesa trovano sempre l’appoggio giusto nelle due punte, che si muovono in maniera sempre intelligente e imprevedibile, innescando incroci e combinazioni spettacolari per velocità e verticalità.
In contropiede il Zaragoza dà la sensazione di poter arrivare alla porta avversaria con facilità, c’è entusiasmo e il gol di Diego Milito è davvero stupendo: azione personale di Diogo che fa fuori tre avversari, palla a Sergio Garcia al limite dell’area che serve il taglio di Diego Milito con un assist, quasi a occhi chiusi, millimetrico, conclusione finale raffinata del bomber argentino, con un mezzo pallonetto che prende in contropiede Ricardo. Tutto molto più veloce e naturale di come l’ho descritto, ve lo assicuro.
Però a un primo tempo convincente non poteva che seguire un secondo tempo deprimente (non esiste più il centrocampo per un Zaragoza che oltrettutto sbaglia tantissimo nello scegliere le giocate), ma finchè l’Osasuna non sa cosa farsene del pallone ci si limita a pensare alla consueta reprimenda nei confronti della “squadra lunatica”, annacquata però negli altrettanto consueti tre punti casalinghi. Invece, sposta qua, metti là…entrano Raul Garcia e Juanfran, Webo e Valdo vanno a comporre la coppia d’attacco e arrivano, dopo che Sergio Garcia ha sciupato il possibile 2-0 a tu per tu con Ricardo, prima il gol di Raul Garcia su calcio d’angolo (conclusione di testa deviata però da Gabriel Milito) e poi il citato, assurdo contropiede della vittoria con David Lopez che, lanciato da Raul Garcia, mette dentro e trova la deviazione amica di Ponzio.

I MIGLIORI: Esaltante il primo tempo di Diogo, uno dei terzini migliori in questa Liga: va via in tunnel e costruisce un’occasione d’oro che però D’Alessandro sciupa con un sinistro fuori misura, ispira l’azione del gol di Sergio Garcia con uno slalom in mezzo a tre avversari al limite dell’impensabile. Magari la generosità lo porta talvolta ad abbandonare la sua zona con troppa allegria: un paio di volte lo si è visto in posizione quasi di centravanti, e nell’azione della beffa finale rimane un po’ spiazzato.
Perfettamente assortita la coppia d’attacco del Zaragoza: Sergio Garcia in questo momento è la seconda punta ideale, tant’è che ha rubato il posto ad Ewerthon. Sempre in movimento, svaria, fa da sponda, rifinisce, dribbla, si incrocia con Milito e fa disperare gli avversari. Peccato che, suo difetto storico, gli manchi freddezza in zona gol, come testimonia la facile occasione sciupata di fronte a Ricardo che avrebbe potuto fruttare il 2-0.
Grande, ma proprio grande attaccante Diego Milito. Non aspetta la pappa pronta, si propone e va sempre a cercarsi il varco giusto in profondità, combinando velocità, eleganza e massima concretezza. Splendido gol (ora capocannoniere assieme a Kanoutè, ma col maliano del Sevilla non c’è paragone a mio avviso) e grande lavoro al servizio della squadra anche in fase di non possesso.
Raul Garcia, che aveva perso il posto, finalmente si sveglia: gol e splendida rasoiata che squarcia la difesa e libera David Lopez sul fatidico contropiede della vittoria. Proprio David Lopez è stato il più vivace e continuo dell’Osasuna: è un esterno interessante e partendo stavolta da sinistra (anche se ha scambiato la fascia con Valdo nel primo tempo) ha creato grattacapi al Zaragoza.
I PEGGIORI: Il problema del Zaragoza è chiaramente collettivo e riguarda la tenuta, mentale e atletica, nel corso dell’ intera partita: facendo qualche nome, non mi convince Movilla, lento e un po’ approssimativo. A D’Alessandro non è mancato qualche guizzo, ma son stati un po’ troppi gli errori.
La mobilità e la reattività di Cruchaga, vecchia gloria di casa Osasuna, sono ridotte ormai ai minimi termini, come si nota quando viene bruciato da Milito sull’1-0 o quando lascia filtrare, con un intervento (o meglio, un mancato intervento) completamente insensato, Sergio Garcia nell’occasione in cui poi questi fallirà il 2-0. Soliti controlli da maestro per Milosevic, ma se stavamo ad aspettare che creasse qualche pericolo al Zaragoza…


Zaragoza (4-4-2): César 6; Diogo 7, Sergio 6, G. Milito 6, Juanfran 6; D'Alessandro 5,5 (67'), Movilla 5,5, Ponzio 6, Aimar 6; S. García 7 (78'), D. Milito 7.
In panchina: Miguel, Chus Herrero, Ripa, Carmelo, Longás, Lafita 5,5 (67'), Óscar 6 (78')
Osasuna (4-4-1-1): Ricardo 6,5; J. Flaño 5,5, Cruchaga 5, Josetxo 6, Corrales 5,5; Valdo 6, Puñal 6 (46'), Nekounam 6,5, David López 6,5; Milosevic 5,5 (56'); Romeo 6 (70').
In panchina: Elía, M. Flaño, H. Font, R. García 7 (46'), Muñoz, Juanfran 6 (56'), Webó 5,5 (70')

Goles: 1-0 (18): Diego Milito, a pase de Sergio García; 1-1 (81): Raúl García, de cabeza en un córner; 1-2 (90): Ponzio, en propia puerta
Árbitro: Mejuto González, Colegio Asturiano. Amonestó a Puñal (29'), Diogo (32'), Javier Flaño (51'), Raúl García (66') y Josetxo (82').
Incidencias: La Romareda, 31.000 espectadores. Ambos equipos mostraron una gran pancarta contra la violencia de género.

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