Come gioca il Barça ? Come fermarlo ?
In una stagione in cui il Barcelona si preannuncia come l'avversario da battere su tutti i fronti, ho deciso di scrivere quest'articolo ispirandomi allo stile del blog Futbolitis, che all'indirizzo http://futbolitis.blogspot.com propone delle analisi di una profondità che non ho mai visto da nessun'altra parte, degne più dell' ufficio di studi strategici del Pentagono che di un "semplice" blog di appassionati di calcio. Spero di non annoiarvi, perché mi son dilungato abbastanza.
FASE OFFENSIVA: Possesso palla: è la base del gioco di Rijkaard. Muovendo il pallone da destra verso sinistra con una velocità e precisone di circolazione del pallone che attualmente ha pochi riscontri nel calcio mondiale, il Barcelona mira a stanare l'avversario per poi cercare improvvisamente la profondità su Eto'o o ( quando gioca ) Giuly, oppure trovare l'uno contro uno in zone favorevoli con Ronaldinho o Messi.
Gli uomini di Rijkaard giocano molto con triangolazioni palla a terra, ma a queste alternano tantissimi cambi di gioco e lanci in diagonale sulle ali, per non dare tempo alla difesa avversaria di piazzarsi e saltare, in maniera ragionata e non con lanci a casaccio, un eventuale pressing avversario sui centrocampisti: molto importante sotto quest'aspetto Marquez, che traccia delle perfette diagonali dal centro-destra verso la fascia sinistra per cercare Ronaldinho, oppure, quando gioca sul centro-sinistra della difesa, serve direttamente Giuly sulla fascia destra. Il messicano, nelle partite difficili a centrocampo, diventa così la prima arma a disposizione di Rijkaard nell' impostazione del gioco. Ricordiamo ad esempio il primo tempo della finale di Champions con l'Arsenal dove, con Edmilson e Van Bommel in difficoltà a centrocampo, era Marquez ad aprire speso il gioco sulle fasce per Eto'o e Giuly.
Abolito ovviamente il lancio lungo verticale, i blaugrana giocano abbastanza poco coi cross dall fasce, non avendo attaccanti molto dotati nel gioco aereo ( una delle cose più incredibili è che, in un calcio moderno in cui le cosiddette "palle inattive" son sempre più importanti, il Barça segna una parte trascurabile dei suoi gol su azione da calcio piazzato. L'esempio opposto, di tremenda efficacia, è quello del Chelsea. Mourinho ha elaborato tutta una serie di schemi e schemini uno più diabolico dell'altro. Il Barcelona invece quando ha una punizione a favore sulla trequarti avversaria, preferisce giocare corto e ricominciare l'azione piuttosto che crossare in mezzo all'area, dove, a parte Marquez, Motta o Edmilson, non dispone infatti di credibili "forze aeree"), cercando piuttosto di arrivare sul fondo, conl'aiuto delle sovrapposizioni dei terzini, per mettere cross rasoterra ( "pases de la muerte", come li chiamano in Spagna )che tagliano fuori l'avversario.
Centrocampo a tre: un giocatore davanti alla difesa ( Motta, Edmilson o Marquez ), che tiene la posizione e aiuta la difesa, e due mezzeali, una che gioca più vicina all' uomo davanti alla difesa e che è fondamentale per il mantenimento del possesso palla e per i collegamenti con la trequarti. Un uomo chiave, quello che deve dare continuità all' azione della squadra e assicurare il controllo del gioco, ruolo non per niente affidato generalmente a Xavi. L'altra mezzala invece si muove più sulla trequarti e combina con le punte, assicurando la transizione dalla difesa all'attacco. Questo ruolo generalmente è ricoperto da Deco.
Quando però nella scorsa stagione Xavi si è infortunato, il gioco del Barça ne ha risentito tantissimo, costringendo Rijkaard ad accorgimenti diversi, non avendo un sostituto di Xavi in organico. Deco ha dovuto abbassarsi un po' e fare anche il lavoro di Xavi, cosa che lo ha un po' logorato, compromettendone il rendimento nel finale della scorsa stagione, mentre sulla trequarti il Barça, con Deco dimezzato, ha perso qualità nella transizione fra difesa e attacco, visto che Van Bommel, tecnicamente poco dotato, aveva molte difficoltà a combinare con gli attaccanti e a far circolare il pallone in modo fluido, essendo solo un giocatore di quantità, portato più al movimento senza palla che alla costruzione del gioco.
In questa situazione Rijkaard ha lanciato, nel finale della scorsa stagione, Iniesta da titolare, sia come mezzala ( mantenendo alto il livello qualitativo rispetto a Van Bommel, ma senza la continuità d'azione di Xavi ) oppure, più spesso, davanti alla difesa, in modo da facilitare l'uscita del pallone da una zona calda in cui un giocatore più macchinoso come Edmilson rischia maggiormente di perdere il pallone sul pressing avversario.
La coppia di mezzeali migliore resta ancora Xavi-Deco: quella con maggior qualità e continuità nel palleggio, molto utile anche nel pressing. Il difetto principale di questa accoppiata è quello di essere poco dotata negli inserimenti senza palla nell'area avversaria e di fornire quindi uno scarso apporto in zona gol. Proprio per ovviare a questa pecca l'anno scorso è stato acquistato Van Bommel, molto forte nelle incursioni, ma è chiaro che ilsuo innesto andrebbe un po'a scapito del possesso palla, basilare per Rijkaard, essendo la principale arma non solo offensiva ma anche difensiva del Barcelona.
Tre punte in attacco: una al centro e due larghe a sinistra e a destra. Nell'attacco del Barça, composto da Messi, Eto'o e Ronaldinho, non sono però presenti ali di ruolo che si incollino alla linea del fallo laterale, perché i tre attaccanti si scambiano spesso posizioni e si muovono spesso dalle fasce verso il centro per tentare l'assist o il tiro, soprattutto Messi e Ronaldinho. Qui diventa fondamentale il lavoro dei due terzini, che, a turno, spingono costantemente per appoggiare l'attacco, dare maggior respiro alla manovra offrendo più soluzioni ( permettendo così a gente come Ronaldinho e Messi di giocare con più libertà di movimento ) e allargando la difesa avversaria.
In certe partite più complicate, in cui Rijkaard teme di lasciare spazi agli avversari sulle fasce ( vedi le sfide col Chelsea e col Milan l'anno scorso ), il Barça si mostra più prudente e i terzini si spingono meno in avanti ( e magari sulla destra gioca Oleguer, uomo esclusivamente di copertura ). Allora entra in gioco Giuly.
Talento individuale nettamente inferiore a quello di Messi, il francese è però uno dei giocatori più importanti tatticamente a disposizione di Rijkaard. Il suo impiego rappresenta il fattore discriminante fra un attacco di giocatori più dotati col pallone fra i piedi e una linea offensiva più abile senza palla e che offre maggiori soluzioni in profondità. I tagli e le diagonali che ha Giuly infatti non ce li ha nessun altro attaccante blaugrana e permettono alla squadra di Rijkaard di distendersi più facilmente, di allargare e di allungare la difesa avversaria più agevolmente rispetto al tipo di gioco che offre Messi, che si trova più a suo agio nel farsi servire il pallone sui piedi più che sulla corsa. Quindi, con Giuly ed Eto'o più profondità, con Messi e Ronaldinho più dribbling.
Eto'o è uno dei migliori giocatori del mondo e un attaccante quasi unico al mondo, poiché rappresenta in ogni situazione tattica una minaccia per gli avversari: se l'altra squadra gioca in attacco e alza il baricentro, lascia spazi ampi in profondità a uno dei giocatori più veloci del mondo; quando invece l'avversario si chiude nella sua metà campo, impedisce certo al camerunese di sfogare la sua corsa, ma lo limita fino a un certo punto, essendo Eto'o bravissimo a dialogare di prima negli spazi stretti, agile come una pantera e reattivissimo ( ha bisogno davvero di poco tempo e poco spazio per poter caricare il destro )nelle conclusioni. Giocatore meraviglioso, con e senza palla, Eto'o permette oltretutto a Ronaldinho di godere di libertà ancora maggiore, potendo andare tranquillamente sulla fascia e lasciare la posizione centrale al fenomeno brasiliano.
Gudjohnsen rappresenta una soluzione importante per l'attacco, perché può fungere da centravanti di peso quando la situazione lo richiede ed è bravo a giocare spalle alla porta, situazione tattica che lo rende molto adatto a giocare, nei casi di emergenza, assieme a Ronaldinho, Eto' e Giuly, visto che l'islandese, attirando i difensori avversari su di sé, potrebbe fare da sponda e mettere Ronaldinho o Eto'o fronte alla porta, in situazione favorevole.
FASE DIFENSIVA: La squadra di Rijkaard gioca molto corta, con il baricentro alto ed effettua un pressing costante. Il pressing deve essere molto alto e partire già dagli attaccanti: Eto'o e Giuly sono i più bravi in questo. Anche per il suo apporto nel pressing Giuly è tanto importante per Frankie.
L'obiettivo di questo pressing è rendere scomoda la giocata ai difensori avversari, favorendo così la riconquista del pallone da parte di Xavi e Deco, che rappresentano la seconda linea del pressing culè. Una squadra molto offensiva comporta un baricentro molto avanzato, per cui anche la linea di difesa deve essere piuttosto alta, andando ad accorciare gli spazi con gli anticipi molto aggressivi dei suoi centrali ( soprattutto con un giocatore straordinario come Puyol ).
Quando riesce nell'intento, il Barça rende approssimativi i rilanci degli avversari, riconquista subito il pallone e rinchiude l'avversario nella sua metà campo. Quando questo succede, si può dire che il Barcelona ha metà della partita nelle sue mani.
I catalani giocano così perché costretti dalla loro struttura marcatamente offensiva: quando infatti non hanno il pallone fra i piedi e per difendersi son costretti a ripiegare nella loro metà campo, soffrono, viste anche le caratteristiche dei suoi giocatori. Ronaldinho,ad esempio, non è in grado di dare una mano in ripiegamento al suo compagno di fascia.
Il modo migliore di difendersi per il Barça è quello di asfissiare l'avversario col pressing per richiuderlo nella sua metà campo e di narcotizzarlo col possesso palla una volta che si è andati in vantaggio, anche per risparmiare le energie spese nel pressing. Un altro stratagemma, non molto sportivo ma certamente efficace, cui il Barcelona fa ricorso in fase difensiva, è il fallo tattico, del quale spesso si incarica Deco dopo aver perso palla in seguito al fallimento di uno dei suoi tentativi di dribbling.
Tuttavia, in partite come quelle di Champions contro Chelsea e Milan, i blaugrana hanno dimostrato di saper giocare anche in maniera più prudente e di saper controllare le partite con una difesa ferrea. Scottato dall'eliminazione dell'anno precedente contro il Chelsea, in cui gli uomini di Mourinho avevano approfittato delle palle perse a centrocampo dal Barça per infilarsi in contropiede soprattutto negli spazi lasciati scoperti da Belletti sulla destra e mal coperti da Gerard davanti alla difesa, Rijkaard si è ripresentato a Stamford Bridge con una formazione dal baricentro più basso, dando la consegna ad Oleguer e Gio di non scoprire mai le proprie fasce per non avvantaggiare Robben e Joe Cole e aggiungendo Motta ad Edmilson per dare più copertura al centrocampo.
Quindi, una squadra offensiva ma che ha saputo anche adattarsi, fattore decisivo per la vittoria in Champions, a partite più di contenimento, dovendo, a mio avviso, fare anche di necessità virtù di fronte all'assenza di Xavi, giocatore che gli garantisce il predominio nel possesso palla.
Linea di difesa a 4: la coppia centrale, anche se è fuorviante parlarne visto che giocano in linea e a zona, rappresenta al meglio il classico tipo libero+stopper: Marquez guida la difesa e chiude gli spifferi, Puyol aggredisce l'avversario. E'una coppia difficilmente rimpiazzabile, per l'abilità in marcatura di Puyol e per come organizza e imposta il gioco dalla difesa Marquez. Thuram offre solidità, ma più difficilmente può pescare con cambi di gioco dalla difesa Ronaldinho sulla fascia sinistra come Kaiser Rafa.
L'importanza di questa funzione svolta dal messicano per Rijkaard si evince dal fatto che, mentre prima Puyol giocava sul centro-destra e Marquez ( o Oleguer ) sul centro sinistra, il tecnico olandese ha invertito nella scorsa stagione le loro posizioni, proprio per facilitare questa diagonale Marquez-Ronaldinho.
Si nota l'influenza su Rijkaard di Sacchi nell'atteggiamento della linea difensiva, per come si alza e applica il fuorigioco. Comunque, rispetto ai sincronismi sbalorditivi del Milan di Arrigo siamo su livelli più umani e molto meno rivoluzionari: il fuorigioco viene applicato meno frequentemente e in maniera meno esaperata, oltre che, talvolta, più imprecisa ( è nel tenere la linea che a volte Puyol mostra qualche sbavatura ).
I terzini, le cui sortite offensive si cerca di mettere al riparo da perdite del pallone in momenti in cui sono lontani dalla loro area e non hanno ancora ricevuto copertura, vengono scelti a seconda del tipo di partita da impostare: quando devono tenere la posizione e mostrare prudenza, Oleguer a destra e Gio a sinistra; quando invece si attacca a tutto spiano, Belletti a destra e Sylvinho a sinistra. L'acquisto di Zambrotta permette ora a Rijkaard di avere una soluzione perfetta per tutte e due le fasce, ugualmente affidabile in fase difensiva ed offensiva, permettendo di cambiare atteggiamento durante la partita senza problemi e senza bisogno di fare cambi.
Molto importante il centrocampista davanti alla difesa ( Motta, Edmilson o Marquez ), che dà una mano al reparto arretrato, spesso come centrale aggiunto quando i due centrali son costretti ad allargarsi per andare a chiudere o quando gli avversari mettono cross in mezzo all'area. Compito del "pivote" davanti alla difesa è anche coprire gli spazi che potrebbero essere occupati pericolosamente da centrocampisti avversari bravi negli inserimenti ( Lampard, Gerrard etc… ), oltre che coprire eventualmente le zone lasciate scoperte da uno dei due terzini quando questi si è spinto in attacco e non fa in tempo a tornare.
COME METTERLI IN DIFFICOLTA' ?: Questo interrogativo se lo pongono tutti gli allenatori. Il prossimo è Juande Ramos, in vista della Supercoppa Europea di Venerdì che metterà di fronte al Barcelona il Sevilla, una squadra certamente più valida dell'Espanyol. Ecco dei possibili accorgimenti:
1): Come detto, il Barça soffre se costretto a difendere nella sua metà campo. Nell'ultimo anno ci son stati netti miglioramenti, ma lasciare il pallone all'avversario non è certo la soluzione che preferisce, soprattutto se l'avversario se lo prende senza il suo permesso. Questa è però una soluzione molto difficile da praticare, poiché l'avversario deve saper tenere testa ai blaugrana sul terreno del possesso palla, il suo forte. E'una soluzione praticabile da pochissime squadre, alla portata solo di squadre come il Milan, l'Arsenal e poche altre ( magari approfittando di una cattiva serata dei "Cosmicos" ).
Se costretto a ripiegare, il Barça soffre soprattutto sugli esterni, così attaccandolo con insistenza sulle fasce si potrebbero sfruttare, con le sovrapposizioni, dei due contro uno, soprattutto sulla fascia sinistra dei catalani, visto che Ronaldinho aiuta molto poco il terzino sinistro. Occorre avere qualità in mezzo al campo, con un centrocampista tipo Pirlo che sappia saltare il pressing dei centrocampisti di Rijkaard.
2): La seconda soluzione è quella più realistica e alla portata di tutti.
Consiste nell'aggredire col pressing alto i centrocampisti del Barça per rubare palla sulla trequarti avversaria e cogliere di sorpresa i difensori con verticalizzazioni immediate sulle punte. E'il classico rimedio utilizzato dalle squadre umili contro le squadre di palleggiatori.
Però pare che il Barça sia stato programmato da Rijkaard anche per far fronte a questo problema. In certe partite i difensori evitano il più possibile di servire i centrocampisti quando sono spalle alla porta avversaria, quando cioè sono più aggredibili dagli avversari e servono,( soprattutto, come detto ampiamente, lo fa Marquez ), direttamente le ali con un cambio di gioco. Le ali così, una volta controllato il pallone, possono servire i centrocampisti una volta che questi siano in una posizione più comoda, cioè fronte alla porta avversaria, per poter ricominciare gli scambi palla a terra. La soluzione quindi sarebbe quella di aggredire non solo i centrocampisti, ma anche Marquez, lasciando ai piedi non eccezionali di Puyol il compito di impostare.
Va detto però che questa strategia può essere un' arma a doppio taglio: un pressing alto e aggressivo costringe chi lo effettua ad alzare il baricentro. Il Barça potrebbe perdere un po'della sua manovra, ma si aprirebbero spazi molto invitanti fra Eto'o e la porta avversario che il camerunese potrebbe sfruttare giocando sul filo del fuorigioco. Inoltre un pressing forsennato non può durare per tutti i 90 minuti, e il Barça ha acquisito molta pazienza negli ultimi tempi.
3): Questa è la strategia più tradizionale: catenaccio, ripiegamento intensivo nella propria metà campo con marcature a uomo, chiamatelo come volete. A lungo andare, lo ritengo un atteggiamento suicida.
Puoi stare tutto il tempo nella tua metà campo, giocare concentratissimo su ogni pallone, ma se solo il Barça tiene il pallone e si gioca in una sola metà campo, il gol prima o poi lo subisci, viste la velocità con cui i blaugrana fanno circolare il pallone ( e il pallone va più veloce degli esseri umani… ) e l'abilità negli spazi stretti e nell'uno contro uno degli attaccanti di Rijkaard. Marcare a uomo poi non sembra una cosa molto praticabile, visto che le individualità da marcare nelle fila azulgrana son davvero tante: resterebbero spazi a disposizione di chi arriva dalle retrovie e sarebbe quasi impossibile concentrarsi sul gioco offensivo.
Bisogna poi considerare la pazienza con cui ormai giocano i culé, che non si scompongono assolutamente perchè sanno che, prima o poi, un gol lo faranno. Le uniche possibilità, giocando in questo modo, risiedono in una prestazione difensiva fuori dalla norma e nel contropiede, che però per essere effettuato necessita di un Pirlo a centrocampo che sappia ribaltare l'azione giocando con criterio la palla e di un giocatore molto veloce e forte in contropiede. Comunque, l'evidenza insegna che più si sta lontano dalla porta avversaria, più è difficile segnare ( i giocatori poi si stancano di più perchè si devono sobbarcare molti più metri prima di arrivare alla porta avversaria ), mentre più si sta vicino al proprio portiere, più aumenta il rischio di subirlo, il gol.
Nessuna di queste strategia in assoluto è la migliore ( anche se affidarsi esclusivamente alla terza è altamente sconsigliato ). La cosa più giusta è alternarle a seconda dei momenti della partita in cui potrebbero risultare più indigeste per il Barcelona, sempre rispettando ovviamente le caratteristiche dei giocatori che si hanno a disposizione. La difesa deve essere nè troppo alta ( per non lasciare praterie a Eto'o e Giuly ), nè troppo bassa ( per non finire schiacciati ).
Per esempio, Juande Ramos, per la Supercoppa di venerdì potrebbe, disponendo di centrocampisti bravi nel pressing come Maresca e Martì ( anche se pare che giocheranno Renato e Poulsen ), iniziare con un pressing aggressivo e alto sui centrocampisti blaugrana. Potrebbe così approfittare di un inizio eventualmente un po'rilassato del Barça, sorprendendolo con la velocità di Chevanton ( con due punte pure a impegnare Puyol e Marquez poi la difesa del Barça soffre di più ).
Poi, nel caso andasse in vantaggio, potrebbe chiudersi un po' e far spazientire il Barça. Ci vorrà prima di tutto fortuna e controllo di ogni dettaglio.
FASE OFFENSIVA: Possesso palla: è la base del gioco di Rijkaard. Muovendo il pallone da destra verso sinistra con una velocità e precisone di circolazione del pallone che attualmente ha pochi riscontri nel calcio mondiale, il Barcelona mira a stanare l'avversario per poi cercare improvvisamente la profondità su Eto'o o ( quando gioca ) Giuly, oppure trovare l'uno contro uno in zone favorevoli con Ronaldinho o Messi.
Gli uomini di Rijkaard giocano molto con triangolazioni palla a terra, ma a queste alternano tantissimi cambi di gioco e lanci in diagonale sulle ali, per non dare tempo alla difesa avversaria di piazzarsi e saltare, in maniera ragionata e non con lanci a casaccio, un eventuale pressing avversario sui centrocampisti: molto importante sotto quest'aspetto Marquez, che traccia delle perfette diagonali dal centro-destra verso la fascia sinistra per cercare Ronaldinho, oppure, quando gioca sul centro-sinistra della difesa, serve direttamente Giuly sulla fascia destra. Il messicano, nelle partite difficili a centrocampo, diventa così la prima arma a disposizione di Rijkaard nell' impostazione del gioco. Ricordiamo ad esempio il primo tempo della finale di Champions con l'Arsenal dove, con Edmilson e Van Bommel in difficoltà a centrocampo, era Marquez ad aprire speso il gioco sulle fasce per Eto'o e Giuly.
Abolito ovviamente il lancio lungo verticale, i blaugrana giocano abbastanza poco coi cross dall fasce, non avendo attaccanti molto dotati nel gioco aereo ( una delle cose più incredibili è che, in un calcio moderno in cui le cosiddette "palle inattive" son sempre più importanti, il Barça segna una parte trascurabile dei suoi gol su azione da calcio piazzato. L'esempio opposto, di tremenda efficacia, è quello del Chelsea. Mourinho ha elaborato tutta una serie di schemi e schemini uno più diabolico dell'altro. Il Barcelona invece quando ha una punizione a favore sulla trequarti avversaria, preferisce giocare corto e ricominciare l'azione piuttosto che crossare in mezzo all'area, dove, a parte Marquez, Motta o Edmilson, non dispone infatti di credibili "forze aeree"), cercando piuttosto di arrivare sul fondo, conl'aiuto delle sovrapposizioni dei terzini, per mettere cross rasoterra ( "pases de la muerte", come li chiamano in Spagna )che tagliano fuori l'avversario.
Centrocampo a tre: un giocatore davanti alla difesa ( Motta, Edmilson o Marquez ), che tiene la posizione e aiuta la difesa, e due mezzeali, una che gioca più vicina all' uomo davanti alla difesa e che è fondamentale per il mantenimento del possesso palla e per i collegamenti con la trequarti. Un uomo chiave, quello che deve dare continuità all' azione della squadra e assicurare il controllo del gioco, ruolo non per niente affidato generalmente a Xavi. L'altra mezzala invece si muove più sulla trequarti e combina con le punte, assicurando la transizione dalla difesa all'attacco. Questo ruolo generalmente è ricoperto da Deco.
Quando però nella scorsa stagione Xavi si è infortunato, il gioco del Barça ne ha risentito tantissimo, costringendo Rijkaard ad accorgimenti diversi, non avendo un sostituto di Xavi in organico. Deco ha dovuto abbassarsi un po' e fare anche il lavoro di Xavi, cosa che lo ha un po' logorato, compromettendone il rendimento nel finale della scorsa stagione, mentre sulla trequarti il Barça, con Deco dimezzato, ha perso qualità nella transizione fra difesa e attacco, visto che Van Bommel, tecnicamente poco dotato, aveva molte difficoltà a combinare con gli attaccanti e a far circolare il pallone in modo fluido, essendo solo un giocatore di quantità, portato più al movimento senza palla che alla costruzione del gioco.
In questa situazione Rijkaard ha lanciato, nel finale della scorsa stagione, Iniesta da titolare, sia come mezzala ( mantenendo alto il livello qualitativo rispetto a Van Bommel, ma senza la continuità d'azione di Xavi ) oppure, più spesso, davanti alla difesa, in modo da facilitare l'uscita del pallone da una zona calda in cui un giocatore più macchinoso come Edmilson rischia maggiormente di perdere il pallone sul pressing avversario.
La coppia di mezzeali migliore resta ancora Xavi-Deco: quella con maggior qualità e continuità nel palleggio, molto utile anche nel pressing. Il difetto principale di questa accoppiata è quello di essere poco dotata negli inserimenti senza palla nell'area avversaria e di fornire quindi uno scarso apporto in zona gol. Proprio per ovviare a questa pecca l'anno scorso è stato acquistato Van Bommel, molto forte nelle incursioni, ma è chiaro che ilsuo innesto andrebbe un po'a scapito del possesso palla, basilare per Rijkaard, essendo la principale arma non solo offensiva ma anche difensiva del Barcelona.
Tre punte in attacco: una al centro e due larghe a sinistra e a destra. Nell'attacco del Barça, composto da Messi, Eto'o e Ronaldinho, non sono però presenti ali di ruolo che si incollino alla linea del fallo laterale, perché i tre attaccanti si scambiano spesso posizioni e si muovono spesso dalle fasce verso il centro per tentare l'assist o il tiro, soprattutto Messi e Ronaldinho. Qui diventa fondamentale il lavoro dei due terzini, che, a turno, spingono costantemente per appoggiare l'attacco, dare maggior respiro alla manovra offrendo più soluzioni ( permettendo così a gente come Ronaldinho e Messi di giocare con più libertà di movimento ) e allargando la difesa avversaria.
In certe partite più complicate, in cui Rijkaard teme di lasciare spazi agli avversari sulle fasce ( vedi le sfide col Chelsea e col Milan l'anno scorso ), il Barça si mostra più prudente e i terzini si spingono meno in avanti ( e magari sulla destra gioca Oleguer, uomo esclusivamente di copertura ). Allora entra in gioco Giuly.
Talento individuale nettamente inferiore a quello di Messi, il francese è però uno dei giocatori più importanti tatticamente a disposizione di Rijkaard. Il suo impiego rappresenta il fattore discriminante fra un attacco di giocatori più dotati col pallone fra i piedi e una linea offensiva più abile senza palla e che offre maggiori soluzioni in profondità. I tagli e le diagonali che ha Giuly infatti non ce li ha nessun altro attaccante blaugrana e permettono alla squadra di Rijkaard di distendersi più facilmente, di allargare e di allungare la difesa avversaria più agevolmente rispetto al tipo di gioco che offre Messi, che si trova più a suo agio nel farsi servire il pallone sui piedi più che sulla corsa. Quindi, con Giuly ed Eto'o più profondità, con Messi e Ronaldinho più dribbling.
Eto'o è uno dei migliori giocatori del mondo e un attaccante quasi unico al mondo, poiché rappresenta in ogni situazione tattica una minaccia per gli avversari: se l'altra squadra gioca in attacco e alza il baricentro, lascia spazi ampi in profondità a uno dei giocatori più veloci del mondo; quando invece l'avversario si chiude nella sua metà campo, impedisce certo al camerunese di sfogare la sua corsa, ma lo limita fino a un certo punto, essendo Eto'o bravissimo a dialogare di prima negli spazi stretti, agile come una pantera e reattivissimo ( ha bisogno davvero di poco tempo e poco spazio per poter caricare il destro )nelle conclusioni. Giocatore meraviglioso, con e senza palla, Eto'o permette oltretutto a Ronaldinho di godere di libertà ancora maggiore, potendo andare tranquillamente sulla fascia e lasciare la posizione centrale al fenomeno brasiliano.
Gudjohnsen rappresenta una soluzione importante per l'attacco, perché può fungere da centravanti di peso quando la situazione lo richiede ed è bravo a giocare spalle alla porta, situazione tattica che lo rende molto adatto a giocare, nei casi di emergenza, assieme a Ronaldinho, Eto' e Giuly, visto che l'islandese, attirando i difensori avversari su di sé, potrebbe fare da sponda e mettere Ronaldinho o Eto'o fronte alla porta, in situazione favorevole.
FASE DIFENSIVA: La squadra di Rijkaard gioca molto corta, con il baricentro alto ed effettua un pressing costante. Il pressing deve essere molto alto e partire già dagli attaccanti: Eto'o e Giuly sono i più bravi in questo. Anche per il suo apporto nel pressing Giuly è tanto importante per Frankie.
L'obiettivo di questo pressing è rendere scomoda la giocata ai difensori avversari, favorendo così la riconquista del pallone da parte di Xavi e Deco, che rappresentano la seconda linea del pressing culè. Una squadra molto offensiva comporta un baricentro molto avanzato, per cui anche la linea di difesa deve essere piuttosto alta, andando ad accorciare gli spazi con gli anticipi molto aggressivi dei suoi centrali ( soprattutto con un giocatore straordinario come Puyol ).
Quando riesce nell'intento, il Barça rende approssimativi i rilanci degli avversari, riconquista subito il pallone e rinchiude l'avversario nella sua metà campo. Quando questo succede, si può dire che il Barcelona ha metà della partita nelle sue mani.
I catalani giocano così perché costretti dalla loro struttura marcatamente offensiva: quando infatti non hanno il pallone fra i piedi e per difendersi son costretti a ripiegare nella loro metà campo, soffrono, viste anche le caratteristiche dei suoi giocatori. Ronaldinho,ad esempio, non è in grado di dare una mano in ripiegamento al suo compagno di fascia.
Il modo migliore di difendersi per il Barça è quello di asfissiare l'avversario col pressing per richiuderlo nella sua metà campo e di narcotizzarlo col possesso palla una volta che si è andati in vantaggio, anche per risparmiare le energie spese nel pressing. Un altro stratagemma, non molto sportivo ma certamente efficace, cui il Barcelona fa ricorso in fase difensiva, è il fallo tattico, del quale spesso si incarica Deco dopo aver perso palla in seguito al fallimento di uno dei suoi tentativi di dribbling.
Tuttavia, in partite come quelle di Champions contro Chelsea e Milan, i blaugrana hanno dimostrato di saper giocare anche in maniera più prudente e di saper controllare le partite con una difesa ferrea. Scottato dall'eliminazione dell'anno precedente contro il Chelsea, in cui gli uomini di Mourinho avevano approfittato delle palle perse a centrocampo dal Barça per infilarsi in contropiede soprattutto negli spazi lasciati scoperti da Belletti sulla destra e mal coperti da Gerard davanti alla difesa, Rijkaard si è ripresentato a Stamford Bridge con una formazione dal baricentro più basso, dando la consegna ad Oleguer e Gio di non scoprire mai le proprie fasce per non avvantaggiare Robben e Joe Cole e aggiungendo Motta ad Edmilson per dare più copertura al centrocampo.
Quindi, una squadra offensiva ma che ha saputo anche adattarsi, fattore decisivo per la vittoria in Champions, a partite più di contenimento, dovendo, a mio avviso, fare anche di necessità virtù di fronte all'assenza di Xavi, giocatore che gli garantisce il predominio nel possesso palla.
Linea di difesa a 4: la coppia centrale, anche se è fuorviante parlarne visto che giocano in linea e a zona, rappresenta al meglio il classico tipo libero+stopper: Marquez guida la difesa e chiude gli spifferi, Puyol aggredisce l'avversario. E'una coppia difficilmente rimpiazzabile, per l'abilità in marcatura di Puyol e per come organizza e imposta il gioco dalla difesa Marquez. Thuram offre solidità, ma più difficilmente può pescare con cambi di gioco dalla difesa Ronaldinho sulla fascia sinistra come Kaiser Rafa.
L'importanza di questa funzione svolta dal messicano per Rijkaard si evince dal fatto che, mentre prima Puyol giocava sul centro-destra e Marquez ( o Oleguer ) sul centro sinistra, il tecnico olandese ha invertito nella scorsa stagione le loro posizioni, proprio per facilitare questa diagonale Marquez-Ronaldinho.
Si nota l'influenza su Rijkaard di Sacchi nell'atteggiamento della linea difensiva, per come si alza e applica il fuorigioco. Comunque, rispetto ai sincronismi sbalorditivi del Milan di Arrigo siamo su livelli più umani e molto meno rivoluzionari: il fuorigioco viene applicato meno frequentemente e in maniera meno esaperata, oltre che, talvolta, più imprecisa ( è nel tenere la linea che a volte Puyol mostra qualche sbavatura ).
I terzini, le cui sortite offensive si cerca di mettere al riparo da perdite del pallone in momenti in cui sono lontani dalla loro area e non hanno ancora ricevuto copertura, vengono scelti a seconda del tipo di partita da impostare: quando devono tenere la posizione e mostrare prudenza, Oleguer a destra e Gio a sinistra; quando invece si attacca a tutto spiano, Belletti a destra e Sylvinho a sinistra. L'acquisto di Zambrotta permette ora a Rijkaard di avere una soluzione perfetta per tutte e due le fasce, ugualmente affidabile in fase difensiva ed offensiva, permettendo di cambiare atteggiamento durante la partita senza problemi e senza bisogno di fare cambi.
Molto importante il centrocampista davanti alla difesa ( Motta, Edmilson o Marquez ), che dà una mano al reparto arretrato, spesso come centrale aggiunto quando i due centrali son costretti ad allargarsi per andare a chiudere o quando gli avversari mettono cross in mezzo all'area. Compito del "pivote" davanti alla difesa è anche coprire gli spazi che potrebbero essere occupati pericolosamente da centrocampisti avversari bravi negli inserimenti ( Lampard, Gerrard etc… ), oltre che coprire eventualmente le zone lasciate scoperte da uno dei due terzini quando questi si è spinto in attacco e non fa in tempo a tornare.
COME METTERLI IN DIFFICOLTA' ?: Questo interrogativo se lo pongono tutti gli allenatori. Il prossimo è Juande Ramos, in vista della Supercoppa Europea di Venerdì che metterà di fronte al Barcelona il Sevilla, una squadra certamente più valida dell'Espanyol. Ecco dei possibili accorgimenti:
1): Come detto, il Barça soffre se costretto a difendere nella sua metà campo. Nell'ultimo anno ci son stati netti miglioramenti, ma lasciare il pallone all'avversario non è certo la soluzione che preferisce, soprattutto se l'avversario se lo prende senza il suo permesso. Questa è però una soluzione molto difficile da praticare, poiché l'avversario deve saper tenere testa ai blaugrana sul terreno del possesso palla, il suo forte. E'una soluzione praticabile da pochissime squadre, alla portata solo di squadre come il Milan, l'Arsenal e poche altre ( magari approfittando di una cattiva serata dei "Cosmicos" ).
Se costretto a ripiegare, il Barça soffre soprattutto sugli esterni, così attaccandolo con insistenza sulle fasce si potrebbero sfruttare, con le sovrapposizioni, dei due contro uno, soprattutto sulla fascia sinistra dei catalani, visto che Ronaldinho aiuta molto poco il terzino sinistro. Occorre avere qualità in mezzo al campo, con un centrocampista tipo Pirlo che sappia saltare il pressing dei centrocampisti di Rijkaard.
2): La seconda soluzione è quella più realistica e alla portata di tutti.
Consiste nell'aggredire col pressing alto i centrocampisti del Barça per rubare palla sulla trequarti avversaria e cogliere di sorpresa i difensori con verticalizzazioni immediate sulle punte. E'il classico rimedio utilizzato dalle squadre umili contro le squadre di palleggiatori.
Però pare che il Barça sia stato programmato da Rijkaard anche per far fronte a questo problema. In certe partite i difensori evitano il più possibile di servire i centrocampisti quando sono spalle alla porta avversaria, quando cioè sono più aggredibili dagli avversari e servono,( soprattutto, come detto ampiamente, lo fa Marquez ), direttamente le ali con un cambio di gioco. Le ali così, una volta controllato il pallone, possono servire i centrocampisti una volta che questi siano in una posizione più comoda, cioè fronte alla porta avversaria, per poter ricominciare gli scambi palla a terra. La soluzione quindi sarebbe quella di aggredire non solo i centrocampisti, ma anche Marquez, lasciando ai piedi non eccezionali di Puyol il compito di impostare.
Va detto però che questa strategia può essere un' arma a doppio taglio: un pressing alto e aggressivo costringe chi lo effettua ad alzare il baricentro. Il Barça potrebbe perdere un po'della sua manovra, ma si aprirebbero spazi molto invitanti fra Eto'o e la porta avversario che il camerunese potrebbe sfruttare giocando sul filo del fuorigioco. Inoltre un pressing forsennato non può durare per tutti i 90 minuti, e il Barça ha acquisito molta pazienza negli ultimi tempi.
3): Questa è la strategia più tradizionale: catenaccio, ripiegamento intensivo nella propria metà campo con marcature a uomo, chiamatelo come volete. A lungo andare, lo ritengo un atteggiamento suicida.
Puoi stare tutto il tempo nella tua metà campo, giocare concentratissimo su ogni pallone, ma se solo il Barça tiene il pallone e si gioca in una sola metà campo, il gol prima o poi lo subisci, viste la velocità con cui i blaugrana fanno circolare il pallone ( e il pallone va più veloce degli esseri umani… ) e l'abilità negli spazi stretti e nell'uno contro uno degli attaccanti di Rijkaard. Marcare a uomo poi non sembra una cosa molto praticabile, visto che le individualità da marcare nelle fila azulgrana son davvero tante: resterebbero spazi a disposizione di chi arriva dalle retrovie e sarebbe quasi impossibile concentrarsi sul gioco offensivo.
Bisogna poi considerare la pazienza con cui ormai giocano i culé, che non si scompongono assolutamente perchè sanno che, prima o poi, un gol lo faranno. Le uniche possibilità, giocando in questo modo, risiedono in una prestazione difensiva fuori dalla norma e nel contropiede, che però per essere effettuato necessita di un Pirlo a centrocampo che sappia ribaltare l'azione giocando con criterio la palla e di un giocatore molto veloce e forte in contropiede. Comunque, l'evidenza insegna che più si sta lontano dalla porta avversaria, più è difficile segnare ( i giocatori poi si stancano di più perchè si devono sobbarcare molti più metri prima di arrivare alla porta avversaria ), mentre più si sta vicino al proprio portiere, più aumenta il rischio di subirlo, il gol.
Nessuna di queste strategia in assoluto è la migliore ( anche se affidarsi esclusivamente alla terza è altamente sconsigliato ). La cosa più giusta è alternarle a seconda dei momenti della partita in cui potrebbero risultare più indigeste per il Barcelona, sempre rispettando ovviamente le caratteristiche dei giocatori che si hanno a disposizione. La difesa deve essere nè troppo alta ( per non lasciare praterie a Eto'o e Giuly ), nè troppo bassa ( per non finire schiacciati ).
Per esempio, Juande Ramos, per la Supercoppa di venerdì potrebbe, disponendo di centrocampisti bravi nel pressing come Maresca e Martì ( anche se pare che giocheranno Renato e Poulsen ), iniziare con un pressing aggressivo e alto sui centrocampisti blaugrana. Potrebbe così approfittare di un inizio eventualmente un po'rilassato del Barça, sorprendendolo con la velocità di Chevanton ( con due punte pure a impegnare Puyol e Marquez poi la difesa del Barça soffre di più ).
Poi, nel caso andasse in vantaggio, potrebbe chiudersi un po' e far spazientire il Barça. Ci vorrà prima di tutto fortuna e controllo di ogni dettaglio.
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