Un'allegra macchina da guerra.
Il Barça si aggiudica la Supercoppa di Spagna ( ma va ? Quindi alla fine ce l'hanno fatta ?! ), graziando un inesistente Espanyol cui rifila solo tre gol.
Dopo due minuti, col gol di Xavi, il trofeo è già assegnato; dopo dodici, col 2-0 di Deco, l'unico motivo di interesse resta quello di ammirare il gioco blaugrana, cioè la maggior goduria possibile per chi ama il calcio.
Con la partita in discesa sin dall'inizio, i culé ci ricordano per l'ennesima volta per quale motivo valga la pena di amare questo gioco, togliendoci lo sgradevole sapore delle obbrobriose prestazioni del nuovo Real Madrid di Capello al Carranza. I catalani vanno ormai col pilota automatico: ogni giocatore conosce a memoria tutte le distanze da mantenere e i movimenti dei compagni, e la palla scorre da una parte all'altra che è un piacere, divincolandosi negli spazi stretti. Valga come esempio la strepitosa azione del secondo gol blaugrana: Belletti triangola in uno spazio strettissimo con Xavi, il cervellone di casa gli serve un pallone perfetto in profondità sul quale il brasiliano può esplodere tutta la sua corsa e servire Deco, abbandonato da Dio e dal mondo in mezzo all'area rivale, per il 2-0.
Stupendo il funzionamento del centrocampo: Motta, che se gli infortuni lo risparmieranno diventerà il titolare fisso davanti alla difesa ( del resto si chiuderebbe il cerchio, visto che all'inizio della stagione 2004-2005 era partito titolare prima del micidiale infortunio e delle soluzioni di ripiego di Rijkaard, prima Edmilson, poi Marquez e infine Edmilson nella scorsa stagione ), non ha sbagliato un pallone e tatticamente è stato perfetto, sempre vicino ai centrali di difesa e all'occorrenza difensore aggiunto, Xavi piano piano sta tornando padrone assoluto del centrocampo; Deco è stato il migliore in campo ( fantastico il suo secondo gol in mezza rovesciata ), più dinamico rispetto agli ultimi tempi e con la solita straordinaria qualità.
Piacevolissimo ritorno quello di Belletti che, agevolato da una partita in discesa, ha potuto dedicarsi solo all'attacco, andando via spesso all'avversario con progressioni travolgenti e dribbling inattesi. Due assist per lui, e, cosa sorprendente visti i traversoni raffazzonati cui ci ha abituato, una serie di cross perfetti, fra cui quello del 3-0.
Visionario Ronaldinho, l'unico un po'sottotono è stato Messi, che ha portato troppo palla, e si è mostrato un po'troppo individualista e prevedibile nelle sue azioni. Gudjohnsen, ancora in ritardo di condizioni, un palo della luce nel secondo tempo.
L'Espanyol è stato impresentabile: stolto in fase difensiva ( i primi due gol del Barça sono una fotocopia, con il centrocampista che si inserisce indisturbato dalle retrovie ), banalissimo nella costruzione del gioco, con cross ripetitivi dalle fasce. Valverde poi ha ampiamente contribuito con le sue scelte inspiegabili: fuori dalla formazione titolare De la Pena, Luis Garcia e Riera. Mah...
Dimostrazione di calcio intimidatoria da parte del Barça, che però non troverà certo sempre la strada spianata come stasera, a partire già dalla difficile Supercoppa Europea col Siviglia. Certo però che, almeno in ambito nazionale, sembrano difficilmente arrestabili: l'unica, pesantissima, incognita è quella di una preparazione atletica probabilmente insufficiente a causa dell'assurda tournée americana.
Stasera ho sentito il telecronista di La 7 Izzi dire che il Real Madrid darà filo da torcere al Barça "perchè è più squadra". D'accordissimo che, in un modo o nell'altro il Madrid di Capello sarà un avversario difficile, ma qualcuno mi deve spiegare come possa essere più squadra una formaziona ancora tutta da costruire rispetto alla più straordinaria unione di gioco collettivo e individualità d'eccezione che il calcio mondiale presenta attualmente.
3 - Barcelona ( 4-3-3 ): Jorquera 6; Belletti 8, Márquez 6,5(Thuram 6, min. 45), Puyol 6,5, Gio 6,5; Xavi 7, Motta 7(Iniesta 6, min. 69), Deco 8; Messi 6, Ronaldinho 7, Eto'o 6(Gudjohnsen 5,5, min. 45).
0 - Espanyol: Kameni 6; Sergio Sánchez 5, Jarque 5,5, Lacruz 5(Torrejón, min. 58), Zabaleta 5; Costa 4, Fredson 5,5; Rufete 5,5, Corominas 5(Luis García 5,5, min. 58), Moha 5(Riera 5, min. 62); Pandiani 5,5.
Gol: 1-0, min. 3: Xavi di testa su cross di Ronaldinho. 2-0, min. 13: Deco conclude indisturbato un cross rasoterra di Belletti. 3-0, min. 62: Deco, in mezza rovesciata su cross di Belletti.
Arbitro: Mejuto González (comité asturiano). Ammoniti: Lacruz (min. 34), Motta (min. 42), Pandiani (min. 47) y Jarque (min. 65).
Spettatori ( Stadio Nou Camp ): 57.200.
Dopo due minuti, col gol di Xavi, il trofeo è già assegnato; dopo dodici, col 2-0 di Deco, l'unico motivo di interesse resta quello di ammirare il gioco blaugrana, cioè la maggior goduria possibile per chi ama il calcio.
Con la partita in discesa sin dall'inizio, i culé ci ricordano per l'ennesima volta per quale motivo valga la pena di amare questo gioco, togliendoci lo sgradevole sapore delle obbrobriose prestazioni del nuovo Real Madrid di Capello al Carranza. I catalani vanno ormai col pilota automatico: ogni giocatore conosce a memoria tutte le distanze da mantenere e i movimenti dei compagni, e la palla scorre da una parte all'altra che è un piacere, divincolandosi negli spazi stretti. Valga come esempio la strepitosa azione del secondo gol blaugrana: Belletti triangola in uno spazio strettissimo con Xavi, il cervellone di casa gli serve un pallone perfetto in profondità sul quale il brasiliano può esplodere tutta la sua corsa e servire Deco, abbandonato da Dio e dal mondo in mezzo all'area rivale, per il 2-0.
Stupendo il funzionamento del centrocampo: Motta, che se gli infortuni lo risparmieranno diventerà il titolare fisso davanti alla difesa ( del resto si chiuderebbe il cerchio, visto che all'inizio della stagione 2004-2005 era partito titolare prima del micidiale infortunio e delle soluzioni di ripiego di Rijkaard, prima Edmilson, poi Marquez e infine Edmilson nella scorsa stagione ), non ha sbagliato un pallone e tatticamente è stato perfetto, sempre vicino ai centrali di difesa e all'occorrenza difensore aggiunto, Xavi piano piano sta tornando padrone assoluto del centrocampo; Deco è stato il migliore in campo ( fantastico il suo secondo gol in mezza rovesciata ), più dinamico rispetto agli ultimi tempi e con la solita straordinaria qualità.
Piacevolissimo ritorno quello di Belletti che, agevolato da una partita in discesa, ha potuto dedicarsi solo all'attacco, andando via spesso all'avversario con progressioni travolgenti e dribbling inattesi. Due assist per lui, e, cosa sorprendente visti i traversoni raffazzonati cui ci ha abituato, una serie di cross perfetti, fra cui quello del 3-0.
Visionario Ronaldinho, l'unico un po'sottotono è stato Messi, che ha portato troppo palla, e si è mostrato un po'troppo individualista e prevedibile nelle sue azioni. Gudjohnsen, ancora in ritardo di condizioni, un palo della luce nel secondo tempo.
L'Espanyol è stato impresentabile: stolto in fase difensiva ( i primi due gol del Barça sono una fotocopia, con il centrocampista che si inserisce indisturbato dalle retrovie ), banalissimo nella costruzione del gioco, con cross ripetitivi dalle fasce. Valverde poi ha ampiamente contribuito con le sue scelte inspiegabili: fuori dalla formazione titolare De la Pena, Luis Garcia e Riera. Mah...
Dimostrazione di calcio intimidatoria da parte del Barça, che però non troverà certo sempre la strada spianata come stasera, a partire già dalla difficile Supercoppa Europea col Siviglia. Certo però che, almeno in ambito nazionale, sembrano difficilmente arrestabili: l'unica, pesantissima, incognita è quella di una preparazione atletica probabilmente insufficiente a causa dell'assurda tournée americana.
Stasera ho sentito il telecronista di La 7 Izzi dire che il Real Madrid darà filo da torcere al Barça "perchè è più squadra". D'accordissimo che, in un modo o nell'altro il Madrid di Capello sarà un avversario difficile, ma qualcuno mi deve spiegare come possa essere più squadra una formaziona ancora tutta da costruire rispetto alla più straordinaria unione di gioco collettivo e individualità d'eccezione che il calcio mondiale presenta attualmente.
3 - Barcelona ( 4-3-3 ): Jorquera 6; Belletti 8, Márquez 6,5(Thuram 6, min. 45), Puyol 6,5, Gio 6,5; Xavi 7, Motta 7(Iniesta 6, min. 69), Deco 8; Messi 6, Ronaldinho 7, Eto'o 6(Gudjohnsen 5,5, min. 45).
0 - Espanyol: Kameni 6; Sergio Sánchez 5, Jarque 5,5, Lacruz 5(Torrejón, min. 58), Zabaleta 5; Costa 4, Fredson 5,5; Rufete 5,5, Corominas 5(Luis García 5,5, min. 58), Moha 5(Riera 5, min. 62); Pandiani 5,5.
Gol: 1-0, min. 3: Xavi di testa su cross di Ronaldinho. 2-0, min. 13: Deco conclude indisturbato un cross rasoterra di Belletti. 3-0, min. 62: Deco, in mezza rovesciata su cross di Belletti.
Arbitro: Mejuto González (comité asturiano). Ammoniti: Lacruz (min. 34), Motta (min. 42), Pandiani (min. 47) y Jarque (min. 65).
Spettatori ( Stadio Nou Camp ): 57.200.
Etichette: Barcelona, Espanyol, Supercoppa di Spagna
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