sabato, agosto 19, 2006

LA NUOVA LIGA / 8: Deportivo La Coruna / Giovani e di seconda mano.

In capo a una estate piuttosto turbolenta, per quanto riguarda i rapporti fra gli ormai famosi "descartes" ( i giocatori su cui il tecnico non conta per la prossima stagione e per i quali il club deve trovare una nuova destinazione ), la società e l' allenatore, il Depor si prepara alla prossima stagione, quella del suo centenario, con uno dei progetti ( non si sa fino a che punto pianificato: a me è sembrato che gli eventi siano precipitati un po' ) più controversi e in teoria anche rischiosi, se non ci fosse Caparros, uno dei migliori allenatori della Liga, a fare da parafulmine.
I denari non ci sono, da qualche stagione l'ha capito Lendoiro, che con le sue ( peraltro riuscitissime ) spese ai tempi del Superdepor aveva messo decisamente in pericolo le casse sociali. Quindi, niente Bebeto, niente Mauro Silva, accontentiamoci di Lopo, Juan Rodriguez, Arbeloa, Rodri, Barragan, Alcantara, Aouate, Antonio Tomas, Estoyanoff, Verdù, Pablo Alvarez, Cristian Hidalgo, Bodipo e Riki. Un esercito che rimpiazza la vecchia guardia ormai smantellata, rappresentata attualmente soltanto da Manuel Pablo, Capdevila, Sergio, Valeron ( che però la rappresenta più che altro in infermeria ) e forse Duscher, nel caso non venisse ceduto.
Infatti, se ne sono andati Victor, Molina, César ed Héctor e altri, e la società deve ancora trovare la squadra per "Toro" Acuna e Diego Tristan, sempre più grasso ed indolente. Proprio la situazione di questi giocatori fuori rosa ha creato una discreta quantità di polemiche, con Caparros che inizialmente, in maniera non certo elegante ma mostrando idee chiare, non li ha portati con sé nel ritiro estivo e poi è tornato sui suoi passi un po' controvoglia, forse consigliato dalla società.
Rapporto con la società un po' alterno per il tecnico andaluso, il primo a voler lavorare sui giovani, ma certo non esaltatissimo quando la società l' ha messo davanti all' assurda cessione di Munitis, andato al Racing Santander assieme a Momo e Rubén, in cambio del portiere Aouate e di Antonio Tomas ( quel che si dice uno scambio alla pari… ). Cessione che inaridisce ulteriormente la rosa del Depor dopo l'ennesima disgrazia accaduta a Valeron, infortunatosi nell' amichevole al Benfica dopo che era rientrato da poco dal precedente infortunio. Per quattro mesi Caparros dovrà fare a meno dell'uomo che ingentiliva e apportava idee al gioco dei suoi robottini.
L'infortunio di Valeron e la cessione di Munitis allontanano parecchio il Depor dalla lotta per un posto UEFA, e prospettano un campionato di grande sacrificio, il pezzo forte del repertorio di Caparros, abituato a lavorare con squadre giovani e affamate. Molti dei nuovi acquisti sono "scarti" delle filiali del Real Madrid ( Arbeloa ) e soprattutto del Barça ( Rodri, Verdù e Cristian ) e sono degli azzardi notevoli, anche perché non sono talenti conclamati come alcuni di quelli lanciati a Siviglia da Caparros ( Reyes, Sergio Ramos e Jesus Navas ), però Caparros è l'ideale per fare le nozze coi fichi secchi, anzi sembra quasi che li esiga i fichi secchi.
La strada è chiaramente segnata: prima la fase difensiva, squadra cortissima e soffocante che renda difficilissimo creare gioco all'avversario ( come ha visto il Milan al trofeo Teresa Herrera ), pressing continuo e intensità di gioco che rappresenta il marchio di fabbrica del tecnico andaluso, senza eguali da questo punto di vista nel panorama spagnolo.
In difesa due centrali molto aggressivi che hanno il compito fondamentale di accorciare e tentare l'anticipo per evitare che l'attaccante avversario riceva palla e possa fare da sponda, due terzini attenti alla fase difensiva ma cui non è vietata la sovrapposizione ( soprattutto Barragan a destra ); una coppia di centrali di centrocampo che deve sempre stare a breve distanza dai difensori centrali, uno più bloccato e l'altro con licenza d'inserirsi; due esterni di centrocampo che si propongono in velocità per il contropiede; infine, una punta e un trequartista: 4-4-1-1 la cui forza è l'organizzazione.

DIFESA

Aouate, anche se non credo valesse la pena di sacrificare Munitis al suo altare, ha dimostrato al Racing ottime doti, in grado di non far rimpiangere Molina. A destra, come sempre la vecchia carretta Manuel Pablo, ma il posto da titolare quest'anno molto probabilmente andrà all' impudente Under 19 Barragan, non irreprensibile difensivamente ma con doti di corsa e intraprendenza offensiva che non mancheranno di incuriosire Luis Aragones, in un ruolo fra i più scoperti per quanto riguarda la nazionale spagnola.
Al centro partiranno inizialmente come titolari due nuovi acquisti, Lopo e Arbeloa: una coppia abbastanza bene assortita: l' ex Espanyol è prestante, sicuro nel gioco aereo e con doti più da regista del reparto difensivo rispetto al canterano madridista, giocatore veloce, aggressivo e molto spigliato nell'anticipo. Dico che inizialmente i due saranno titolari, perché si appresta a rientrare dal lungo infortunio Jorge Andrade, per il quale una maglia da titolare è fuori discussione. Probabilmente giocherà in coppia con il più navigato Lopo, ma per le sue caratteristiche il portoghese si sposerebbe meglio con Arbeloa.
Comunque, la scelta per il centro della difesa per Caparros è molto ampia: Juanma, rude ma efficace lo scorso anno, Rodri, ancora da verificare visto che ha giocato solo un paio di partite in Primera col Barça e poi anche Coloccini, nel caso Duscher dovesse restare e quindi limitarne parecchio l'impiego sulla mediana.
A sinistra, in attesa del ritorno dell' infortunato Capdevila, titolare indiscutibile e valore sicuro per Caparros, sta giocando Rodri, ma è chiaro che si tratta di una soluzione di ripiego, visto che l'ex Barça è un centrale di ruolo e per giunta verrebbe impiegato, lui che è destro e non proprio a suo agio col pallone tra i piedi, su una fascia dove si trva piuttosto scomodo, rendendo monco il gioco del Depor da quella parte. Come rincalzo che si alternerà fra la prima squadra e la squadra B, è stato appena acquistato dal Villarreal Carlos Alcantara, terzino sinistro fin troppo sobrio.

CENTROCAMPO

In sospeso la questione Duscher: sembrava dovesse andarsene per fare cassa, ma nessuna trattativa si è concretizzata fino a questo momento, e Caparros non pare affatto dispiaciuto di poter disporre anche quest'anno di un giocatore fondamentale per gli equilibri tattici come l'argentino.
Nell'attesa si staglia come una magnifica soluzione di ripiego quella dello spostamento di Coloccini a centrocampo, un eccellente intuizione, perché in questa posizione l'argentino potrebbe evidenziare più i suoi pregi, il senso della posizione e la pulizia del suo gioco, che i suoi difetti, la lentenza e una certa mancanza di aggressività di quando in quando. Coppia centrale che Duscher o Coloccini andaranno a comporre con l'indiscutibile Sergio. Il catalano ai tempi d'oro del SuperDepor era solo un gregario, seppur di buona qualità; ora, in un contesto nettamente mutato, diventa l'anima e il giocatore a mio avviso chiave in assenza di Valeron. Instancabile nel pressing, dovrà appoggiare spesso l'azione offensiva con i suoi inserimenti al limite dell' area avversaria e le sue conclusioni da fuori ( che hanno fruttato qualche gol importante l'anno scorso ), un fattore vitale in un centrocampo piuttosto povero di qualità come quello galiziano. Julian de Guzman potrà tornare inutile ( scusatemi, ma preferisco il fratellino che gioca nel Feyenoord… ) per tutte le posizioni della mediana, al centro e sulle fasce, assicurando tanto movimento a vuoto e bassissimo senso della manovra. Antonio Tomas, il sosia di Lampard ( guardatelo in faccia, è impressionante ), poi non era desiderato da Caparros.
Sulla trequarti, ma non trequartista, più che altro mezzala, Juan Rodriguez, giocatore che nel Malaga non mi ha mai fatto venire i brividi dall'emozione: è molto intelligente nel muoversi fra le linee, ha ottimi inserimenti e una botta da fuori insidiosa, ma la visione di gico e la qualità tecnica sono quelle che sono.
Dopo la sciagurata cessione di Munitis e l'infortunio di Valeron, l'unico giocatore destabilizzante cui si potrà aggrappare Caparros sarà Riki, ottimo innesto dal Getafe, che nelle ultime due stagioni ha mostrato una crescita continua e possiede notevoli margini di miglioramento: sulla sinistra è molto difficile da fermare quando parte palla al piede e le sue traiettorie mancine sono molto insidiose. Può giocare anche, a mio avviso meglio, da seconda punta, ma deve imparare ad essere meno individualista, perché la sua gestione delle azioni a volte è davvero tonta.
Sulla destra Caparros ha intenzione di partire con Arizmendi e non è un'idea sbagliatissima, vista la sua buona predisposizione alla manovra, ma per cartatteritiche tecniche e morfologiche pare molto più indicato l'uruguayano Estoyanoff, del quale ho già avuto modo di indicare la sottovalutazione. Chiedo per lui maggiore attenzione, perché non tanti hanno uno scatto bruciante come il suo nei primi metri e in pochi hanno un gioco di gambe così rapido. Una facilità di gioco davvero interessante, quella dell' ex cadista.
Tante le alternative: c'è Verdù, mezzala inedita a questi livelli che ha gioacto solo un Shakhtar Donetsk - Barça di Champions; Christian Hidalgo, sempre dal Barcelona B, che può giocare sulle due fasce come al centro della trequarti; e poi il canterano Iago, trequartista mancino affacciatosi nel finale della scorsa stagione che ha mostrato intuizioni davvero interessanti in fase di rifinitura, ma che dovrebbe sciogliersi un po' di timidezza e proporsi di più ai compagni.

ATTACCO

Bilancio miserrimo, urgono ulteriori interventi in sede di mercato. Il titolare dell'unica maglia disponibile è Rodolfo Bodipo, forte, potente quando lanciato in corsa, generosissimo però tecnicamente modesto e privo della freddezza in fase di finalizzazione che ogni grande attaccante dovrebbe avere. Primo rincalzo l'uruguagio Taborda, arrivato l'anno scorso ma fuori per lungo tempo per infortunio. Trattasi del classico centravantone di stazza, tutto da verificare il suo apporto realizzativo, anche se quest'anno dovrebbe arrivare una buona quantità di cross dalle fasce. Se aggiungiamo Arizmendi, centravanti di ruolo dai piedi fucilati, il quadro non è molto incoraggiante.
In un possibile attacco a due punte entrano in gioco come possibili seconde punte Riki ( il ruolo dove si esprime meglio ) e Cristian.

PROSPETTIVE

Una delle squadre il cui spettro dei possibili risultati risulta fra i più ampi: una stagione con tanti rischi ma anche possibili rivelazioni. Si può andare da una salvezza raggiunta non senza qualche spavento a un posto nella coppa Uefa ottenibile grazie alla ferrea organizzazione che Caparros può dare alla squadra. Potrebbe essere una squadra sorpresa come l'Osasuna dell'anno scorso, ma deva completare l'organico in attacco, per rendere più allettante l'arma del contropiede.
Ora come ora, si prospetta come una squadra cui sarà molto difficile fare gol, ma che al tempo stesso avrà notevoli difficoltà a farne. Decisivo potrebbe risultare un ottimo sfruttamento delle azioni sui calci piazzati, un po' in stile Chelsea ( lo dico per incoraggiarli… ), versante sul quale non mancano le armi a disposizione dei galiziani, come il sinistro velenoso di Riki, i colpi di testa di Coloccini, le respinte di Sergio. Quando poi tornerà Valeron, il Depor avrà quel tocco in più che ne potrà sostener eventuali ambizioni.

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