2-2: Internacional campione del Sudamerica.
Per la prima volta nella sua storia, l' Internacional vince la Copa Libertadores, con una partita giocata non in maniera brillante, ma stringendo i denti in difesa e approfittando degli errori difensivi del Sao Paulo, soprattutto l' incredibile, impensabile e assolutamente imprevedibile papera di Rogerio Ceni ( proprio lui ! ) per il gol dell' 1-0 di Fernandao.
Ho sbagliato il pronostico, perchè al Sao Paulo la rimonta non è riuscita, però i paulisti hanno reso orgogliosi i loro tifosi con un' altra prova del loro carattere, sfiorando al Beira Rio i supplementari e dovendosi mangiare le mani soprattutto per i gol sbagliati nei primi 10 minuti, oltrechè per la cantonata di Rogerio Ceni.
Chiaro l' intento dei padroni di casa di difendere il vantaggio della partita d'andata: Abel Braga, che non potrà più essere definito eterno secondo, imposta una difesa a tre aggiungendo Indio ( vista anche l'assenza di Fabinho ).
Ramalho, costretto dalle gravissime assenze di Josué e Ricardo Oliveira ( il cui prestito dal Betis, fra mille polemiche, è scaduto, impedendo al Tricolor di utilizzarlo nella finale di ieri ), immette Aloisio, utile il suo apporto nel gioco spalle alla porta, in attacco e Richarlyson, uomo di movimento dalle caratteristiche molto diverse da quelle di Josué e che quindi sfalda il centrocampo sanpaolino privandolo di un perno importante.
La partita, una delle più belle dell' anno, comincia con un Sao Paulo ultra-aggressivo e una Inter piuttosto contratta che sembra avere un po' di paura di fronte al traguardo: i paulisti sfiorano tre volte il gol nei primi 10 minuti, due volte con Lugano e una con Danilo, che già al momento sembrano un bel treno perso per gli ormai campioni uscenti del Sudamerica.
Poi l' Inter si scioglie, senza mai arrivare a giocare in maniera fluida come suo solito, crea maggiori difficoltà di manovra al Sao Paulo con il pressing, sorprendendo con passaggi improvvisi in profondità una difesa paulista a volte un po' troppo aggressiva nell' assalto al portatore di palla avversario. Arriva qualche occasione con Jorge Wagner prima e Fabiano Eller, ottima partita la sua, su azione di calcio d'angolo.
Ma al minuto numero 29 arriva il momento chiave della partita: su una traiettoria lenta e prevedibile dalla destra di Jorge Wagner, Rogério Ceni si fa sfuggire il pallone che scivola verso Fernandao che deve solo spingerlo nella porta incustodita.
Il Sao Paulo accusa il colpo e fino alla fine del primo tempo non crea più nulla, rischiando anzi lo 0-2 su un colpo di testa di Indio che, lasciato incustodito in area di rigore, colpisce la traversa.
Nel secondo tempo le cose cambiano e il Sao Paulo trova il pareggio con Fabao, pescato solo soletto da uno stupendo ponte aereo di Diego Lugano. A questo punto Ramalho si gioca il tutto per tutto, toglie un abbastanza inutile ( troppo ibrido il suo gioco ) Richarlyson, aggiunge un attaccante, Thiago e cambia un ancora una volta spento Danilo con l'emergente Lenilson, volendone sfruttare il micidiale sinistro dalla distanza.
L'Inter ormai si difende e basta, ma al 65' in un contropiede che coglie di sorpresa l'ormai scollacciatissima difesa sanpaolina, segna Tinga il gol del 2-1, facendosi poi espellere per doppia ammonizione da un Elizondo che ne punisce troppo severamente l'esultanza sollevandosi la maglietta. Ramalho approfitta dela superiorità numerica per togliere un difensore, Edcarlos e mettere un attaccante, Alex Dias, una mossa forse un po'esagerata perchè snellisce eccessivamente il centrocampo compromettendone la fluidità di manovra.
Comunque, è assedio, anche se il Sao Paulo non riesce a creare tantisismo ( a parte un tiro fuori di poco di Aloisio ), sia perchè l'Inter ammassa uomini al centro, sia perchè il Sao Paulo, cercando l'aggiramento, non riceve tuttavia un grande aiuto da Souza e Leandro un po' fumosi sulla destra e da un Thiago larghissimo a sinistra ma inconcludente e irritante come pochi. Dai e dai, tira e ritira, il Sao Paulo trova però il 2-2 all' 85' con un Lenilson che, aiutato da una papera di Clemer, conferma il suo ottimo fiuto del gol.
Ultimi minuti infuocatissimi: il Sao Paulo si butta a capofitto in avanti, l'Inter stringe i denti, guidata da Bolivar e Fabiano Eller e salvata da Clemer su colpo di testa di Alex Dias, riuscendo alla fine a preservare il vantaggio nel computo globale.
Alcune impressioni: straordinario l'impeto che Fabao ha messo nel suo secondo tempo, preziosissimo ancora una volta in rifinitura Fernandao, la cosa più bella è stata forse il duello fra Diego Lugano e Rafael Sobis, due giocatori fantastici che nella loro sfida particolare ieri hanno pareggiato: Sobis metteva tremendamente in difficolta l'uruguaiano con i suoi scatti in profondità e la sua magnifica capacità di conservare sempre e comunque, anche di fronte a cariche e spintoni, il possesso del pallone, mentre Lugano esaltava con i suoi anticipi perentori e le sue chiusure rudi ma leali.
Alla fine, l'Internacional merita ampiamente questa coppa, anche se nella gara di ieri non è riuscita a fare il suo gioco: una squadra compatta e armonica, dal gioco fluido, dinamico e tecnico, con una coppia d'attacco perfettamente assortita, con Fernandao che viene incontro al pallone e rifinisce cercando in profondità quell'esagitato di Sobis.
Ora, parte l'operazione-saccheggio da parte dei club europei, che farà arrivat una squadra notevolmente modificata all'appuntamento di Dicembre col Mondiale per Club: già ceduti Tinga al Borussia Dortmund, Bolivar al Monaco ( ho qualche dubbio sulla bontà del suo acquisto ), restano sul piatto Fernandao, Jorge Wagner e soprattutto Sobis. Lo stesso discorso vale per il Sao Paulo, che ha già ceduto Diego Lugano al Fenerbahce ( forse un po' sprecato, anche se il presidente dei turchi aveva promesso la vittoria della Champions per il 2007... ).
Bisogna però tenere presnte che, a parte campioni come Lugano e Sobis, giocatori comeunque ottimi come Tinga, Mineiro, Jorge Wagner, Josué, Souza, Leandro e Danilo sono esaltati da un contesto tattico collaudato, per cui prima di acquistarli sull' onda emotiva delle ultime partite, occorre ragionarci un po' sopra.
Internacional: Clemer 5; Indio 6,5, Bolívar 6,5, Fabiano Eller 7; Ceará 6, Edinho 5,5, Tinga 6,5, Alex 6(Michel, m.78, s.v.), Jorge Wagner 6,5; Fernandao 7, Rafael Sobis 7(Ediglé, m.81 s.v.). Allenatore: Abel Braga.
Sao Paulo: Rogério Ceni 4; Fabao 6,5, Diego Lugano 7, Edcarlos 6 (Alex Dias, m.70, 6); Souza 6, Mineiro 6, Rycharlison 5,5 (Thiago, m.59, 5), Danilo 5,5 (Lenílson, m.59, 6,5), Júnior 5,5; Aloísio 6,5 y Leandro 5,5. Director técnico: Muricy Ramalho.
Gol: 1-0, m.29: Fernandao. 1-1, m.51: Fabao. 2-1, m.65: Tinga. 2-2, m.85: Lenílson.
Arbitro: Horacio Elizondo ( Argentina ) Espulso: Tinga (m.66), per doppia ammonizione. Ammoniti: Fernandao, Jorge Wágner, Aloísio, Bolívar, Tinga, Alex e Edinho.
Note: 75.000 spettatori nello stadio Beira-Río, di Porto Alegre. L' arbitro argentino Horacio Elizondo ha fermato il gioco per cinque minuti, a partire dal diciottesimo del primo tempo, a causa del lancio di fumogeni da parte dei tifosi dell' Internacional, che ostacolavano la visibilità.
Ho sbagliato il pronostico, perchè al Sao Paulo la rimonta non è riuscita, però i paulisti hanno reso orgogliosi i loro tifosi con un' altra prova del loro carattere, sfiorando al Beira Rio i supplementari e dovendosi mangiare le mani soprattutto per i gol sbagliati nei primi 10 minuti, oltrechè per la cantonata di Rogerio Ceni.
Chiaro l' intento dei padroni di casa di difendere il vantaggio della partita d'andata: Abel Braga, che non potrà più essere definito eterno secondo, imposta una difesa a tre aggiungendo Indio ( vista anche l'assenza di Fabinho ).
Ramalho, costretto dalle gravissime assenze di Josué e Ricardo Oliveira ( il cui prestito dal Betis, fra mille polemiche, è scaduto, impedendo al Tricolor di utilizzarlo nella finale di ieri ), immette Aloisio, utile il suo apporto nel gioco spalle alla porta, in attacco e Richarlyson, uomo di movimento dalle caratteristiche molto diverse da quelle di Josué e che quindi sfalda il centrocampo sanpaolino privandolo di un perno importante.
La partita, una delle più belle dell' anno, comincia con un Sao Paulo ultra-aggressivo e una Inter piuttosto contratta che sembra avere un po' di paura di fronte al traguardo: i paulisti sfiorano tre volte il gol nei primi 10 minuti, due volte con Lugano e una con Danilo, che già al momento sembrano un bel treno perso per gli ormai campioni uscenti del Sudamerica.
Poi l' Inter si scioglie, senza mai arrivare a giocare in maniera fluida come suo solito, crea maggiori difficoltà di manovra al Sao Paulo con il pressing, sorprendendo con passaggi improvvisi in profondità una difesa paulista a volte un po' troppo aggressiva nell' assalto al portatore di palla avversario. Arriva qualche occasione con Jorge Wagner prima e Fabiano Eller, ottima partita la sua, su azione di calcio d'angolo.
Ma al minuto numero 29 arriva il momento chiave della partita: su una traiettoria lenta e prevedibile dalla destra di Jorge Wagner, Rogério Ceni si fa sfuggire il pallone che scivola verso Fernandao che deve solo spingerlo nella porta incustodita.
Il Sao Paulo accusa il colpo e fino alla fine del primo tempo non crea più nulla, rischiando anzi lo 0-2 su un colpo di testa di Indio che, lasciato incustodito in area di rigore, colpisce la traversa.
Nel secondo tempo le cose cambiano e il Sao Paulo trova il pareggio con Fabao, pescato solo soletto da uno stupendo ponte aereo di Diego Lugano. A questo punto Ramalho si gioca il tutto per tutto, toglie un abbastanza inutile ( troppo ibrido il suo gioco ) Richarlyson, aggiunge un attaccante, Thiago e cambia un ancora una volta spento Danilo con l'emergente Lenilson, volendone sfruttare il micidiale sinistro dalla distanza.
L'Inter ormai si difende e basta, ma al 65' in un contropiede che coglie di sorpresa l'ormai scollacciatissima difesa sanpaolina, segna Tinga il gol del 2-1, facendosi poi espellere per doppia ammonizione da un Elizondo che ne punisce troppo severamente l'esultanza sollevandosi la maglietta. Ramalho approfitta dela superiorità numerica per togliere un difensore, Edcarlos e mettere un attaccante, Alex Dias, una mossa forse un po'esagerata perchè snellisce eccessivamente il centrocampo compromettendone la fluidità di manovra.
Comunque, è assedio, anche se il Sao Paulo non riesce a creare tantisismo ( a parte un tiro fuori di poco di Aloisio ), sia perchè l'Inter ammassa uomini al centro, sia perchè il Sao Paulo, cercando l'aggiramento, non riceve tuttavia un grande aiuto da Souza e Leandro un po' fumosi sulla destra e da un Thiago larghissimo a sinistra ma inconcludente e irritante come pochi. Dai e dai, tira e ritira, il Sao Paulo trova però il 2-2 all' 85' con un Lenilson che, aiutato da una papera di Clemer, conferma il suo ottimo fiuto del gol.
Ultimi minuti infuocatissimi: il Sao Paulo si butta a capofitto in avanti, l'Inter stringe i denti, guidata da Bolivar e Fabiano Eller e salvata da Clemer su colpo di testa di Alex Dias, riuscendo alla fine a preservare il vantaggio nel computo globale.
Alcune impressioni: straordinario l'impeto che Fabao ha messo nel suo secondo tempo, preziosissimo ancora una volta in rifinitura Fernandao, la cosa più bella è stata forse il duello fra Diego Lugano e Rafael Sobis, due giocatori fantastici che nella loro sfida particolare ieri hanno pareggiato: Sobis metteva tremendamente in difficolta l'uruguaiano con i suoi scatti in profondità e la sua magnifica capacità di conservare sempre e comunque, anche di fronte a cariche e spintoni, il possesso del pallone, mentre Lugano esaltava con i suoi anticipi perentori e le sue chiusure rudi ma leali.
Alla fine, l'Internacional merita ampiamente questa coppa, anche se nella gara di ieri non è riuscita a fare il suo gioco: una squadra compatta e armonica, dal gioco fluido, dinamico e tecnico, con una coppia d'attacco perfettamente assortita, con Fernandao che viene incontro al pallone e rifinisce cercando in profondità quell'esagitato di Sobis.
Ora, parte l'operazione-saccheggio da parte dei club europei, che farà arrivat una squadra notevolmente modificata all'appuntamento di Dicembre col Mondiale per Club: già ceduti Tinga al Borussia Dortmund, Bolivar al Monaco ( ho qualche dubbio sulla bontà del suo acquisto ), restano sul piatto Fernandao, Jorge Wagner e soprattutto Sobis. Lo stesso discorso vale per il Sao Paulo, che ha già ceduto Diego Lugano al Fenerbahce ( forse un po' sprecato, anche se il presidente dei turchi aveva promesso la vittoria della Champions per il 2007... ).
Bisogna però tenere presnte che, a parte campioni come Lugano e Sobis, giocatori comeunque ottimi come Tinga, Mineiro, Jorge Wagner, Josué, Souza, Leandro e Danilo sono esaltati da un contesto tattico collaudato, per cui prima di acquistarli sull' onda emotiva delle ultime partite, occorre ragionarci un po' sopra.
Internacional: Clemer 5; Indio 6,5, Bolívar 6,5, Fabiano Eller 7; Ceará 6, Edinho 5,5, Tinga 6,5, Alex 6(Michel, m.78, s.v.), Jorge Wagner 6,5; Fernandao 7, Rafael Sobis 7(Ediglé, m.81 s.v.). Allenatore: Abel Braga.
Sao Paulo: Rogério Ceni 4; Fabao 6,5, Diego Lugano 7, Edcarlos 6 (Alex Dias, m.70, 6); Souza 6, Mineiro 6, Rycharlison 5,5 (Thiago, m.59, 5), Danilo 5,5 (Lenílson, m.59, 6,5), Júnior 5,5; Aloísio 6,5 y Leandro 5,5. Director técnico: Muricy Ramalho.
Gol: 1-0, m.29: Fernandao. 1-1, m.51: Fabao. 2-1, m.65: Tinga. 2-2, m.85: Lenílson.
Arbitro: Horacio Elizondo ( Argentina ) Espulso: Tinga (m.66), per doppia ammonizione. Ammoniti: Fernandao, Jorge Wágner, Aloísio, Bolívar, Tinga, Alex e Edinho.
Note: 75.000 spettatori nello stadio Beira-Río, di Porto Alegre. L' arbitro argentino Horacio Elizondo ha fermato il gioco per cinque minuti, a partire dal diciottesimo del primo tempo, a causa del lancio di fumogeni da parte dei tifosi dell' Internacional, che ostacolavano la visibilità.
Etichette: calcio internazionale (non spagnolo)
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