Lezione di calcio al Barça: Sevilla supercampione d'Europa.
L'avevano annunciato i sivigliani ampiamente durante la settimana:"non dovremo far respirare il centrocampo del Barça". Parola d'ordine: "correr como perros" ( correre come cani, possibilmente idrofobi ), aveva detto Maresca.
Il Sevilla ha eseguito il compito alla perfezione, umiliando i blaugrana con un 3-0 sacrosanto. Tutto ha quadrato: non solo dal punto di vista tattico, ma anche della tempistica. Gol nei primi 10 minuti, che ha impedito al Barça di aspettare con pazienza il calo del pressing avversario ( come è abituato a fare ), e secondo gol, momento chiave della partita, alla fine del primo tempo, quando il Barcelona stava cominciando, anche se in maniera aggrovigliata, a schiacciare il Sevilla nella sua metà campo. L'unico modo di battere il Barça è proprio questo: annullarlo dal punto di vista tattico e sfruttare al massimo, e nei momenti giusti, le poche occasioni che i catalani concedono.
Il primo quarto d'ora del Sevilla è da antologia: squadra raccolta in 30 metri, con linee alte che tengono lontanissimo il Barça dalla porta di Palop. Pressing soffocante su Xavi, Deco e Motta, palla rubata e contropiede a tradimento: così nasce il gol di Renato dell'1-0, che sfrutta con una respinta a porta vuota un azione nata da una palla rubata da Poulsen e uno scatto in profondità di Luis Fabiano che trova impreparata una difesa del Barça apertissima. Non solo gli andalusi ingolfano il centrocampo, ma sottraggono anche ai blaugrana la soluzione di alleggerimento col lancio in diagonale sulle fasce. Neanche lì si passa: i raddoppi, soprattutto quelli di Adriano e David sulla fascia sinistra, sono costanti e implacabili ( anche se però il Barça ha dato la sensazione di non aprire a sufficienza il gioco in attacco, sfruttando le fasce in maniera poco continua ). E gli spazi sulla trequarti fra difesa e centrocampo del Sevilla, sono agibili per Ronaldinho e Messi ? Neanche per idea, per il semplice fatto che spazi non ce ne sono, viste le distanze ridottissime fra Poulsen, Renato e i difensori centrali.
Dopo una ventina di minuti, il ritmo ovviamente cala, così come il pressing, e gli uomini di Juande Ramos abbassano il baricentro. Qui il Barça, anche se mantiene grandi difficoltà a fare il suo consueto possesso-palla rapidissimo e non impegna Palop, tiene perlomeno buono il Sevilla e comincia a capirci qualcosa di più. Quando uno 0-1 all'intervallo sembra lasciare buoni margini a Rijkaard per ricostruire il morale delle sue truppe e correggere qualche imperfezione, arriva il gol dello 0-2 che, a mio avviso, chiude con netto anticipo la contesa: calcio d'angolo, uscita improvvida di Valdes, palla che arriva a Kanoute che con un colpo di testa spalle alla porta, infila la rete lasciata incustodita.
Il secondo tempo ricomincia in maniera pure un po'sconcertante: il Barça ( che Rijkaard avrebbe dovuto risistemare sin dall'inizio del secondo tempo con Iniesta per Motta e Giuly per Xavi, per velocizzare la manovra e dare più movimento all'attacco, evitando prolissità palla al piede ) parte senza nessuna convinzione ed è il Sevilla a fare lo spavaldo, gestendo in tutta sicurezza il pallone e affondando senza nessun rispetto sulle fasce. Rijkaard prova a ribaltare la situazione inserendo Iniesta per Xavi, Gudjohnsen per Motta e successivamente Giuly per Sylvinho, snaturando la squadra con un assetto ultra-offensivo che serve solo a sfilacciarla togliendo ogni punto di riferimento alla manovra. Si tenta solo con qualche iniziativa individuale di Messi e Ronaldinho e qualche tiro da lontano alla disperata.
Nel mentre il Sevilla scorrazza nelle praterie della metacampo blaugrana col neo-entrato Puerta che si procura il rigore del 3-0 siglato da Maresca.
Vittoria strepitosache conferma in grande stile lo status di emergente del Sevilla, non solo del calcio spagnolo ma anche del calcio europeo ( non ho nulla contro i rojillos, ma magari ci fossero stati gli andalusi al posto dell'Osasuna nel preliminare di Champions ! ), mentre al Barça, al di là della delusione di stasera, la botta di umiltà di stasera non può che fare bene. Dopo le straripanti prestazioni con l'Espanyol in supercoppa di Spagna e con il Bayern ( 4-0 al trofeo Gamper ), si era diffusa una sensazione di onnipotenza che in Agosto, oltre che infondata, è piuttosto pericolosa. Interrompere le chiacchiere sui sei titoli può essere salutare.
Probabilmente una serata in cui tutto è andato storto: non tante altre volte, probabilmente, la manovra sarà così lenta, la difesa scombiccherata e l'attacco inconcludente. L'avversario non sarà poi sempre così perfetto e spietato: comunque una anteprima coi controfiocchi di ciò che affronterà il Barça quest'anno, e che peraltro ha già sperimentato l'anno scorso: pressing e spazi chiusi a centrocampo, ostruzionismi di ogni tipo. Dovrà fare appello Rijkaard a tutta l'abilità della sua squadra nel manovrare in spazi stretti, al gioco sulle fasce e soprattutto alla grande pazienza che la sua squadra ha più volte dimostrato ( non stasera ), colpendo l'avversario non appena allenta la pressione. Sofferenza e nervi saldi, così si vince, non basta schierare undici figurine.
PAGELLE: SEVILLA ( 4-4-2 )
Palop 6: Davvero poco impegnato nella serata in cui il Barça viene annichilito in tutto e per tutto. Se gli avessero detto che giocando contro Eto'o, Ronaldinho e Messi quasi sarebbe rimasto disoccupato…
Daniel Alves 7,5: In una partita in cui è chiamato a un lavoro quasi esclusivamente di contenimento, non sbaglia quasi nulla, mostrando la solita carica agonistica fuori dal comune e la sua eccezionale reattività nell' uno contro uno. Ronaldinho gli va via solo una volta e in fase di rilancio non fa mai mancare la qualità. Uno dei migliori terzini al mondo, poche storie.
Javi Navarro 7: Col mestiere e la grinta riduce gli spazi ad Eto'o e protegge ottimamente Palop.
Escudé 6,5: Un po'meno occupato del compagno di reparto, aiuta David raddoppiando e , spesso, triplicando su Messi.
David 7: Perfetto, nulla di strano. I terzini del Sevilla sono fra i più difficili da superare e lui ne è l'esempio migliore: piccolo, risponde colpo su colpo. Per l'ennesima volta tatticamente impeccabile, gli va via solo Belletti una volta nel primo tempo.
Jesus Navas 7: A volte si nasconde, ma quando parte in slalom il suo talento abbaglia. Sacrificio e dedizione alla causa, a inizio secondo tempo si mette a "toreare" impietosamente un paio di volte Sylvinho. DAL 30' S.T.: Maresca 6,5: In una serata come questa non poteva mancare il gol dell'eroe di Eindhoven.
Poulsen 7,5: Impeccabile, la sensazione è che quest'anno Juande Ramos difficilmente rinuncerà a lui. Davanti alla difesa accorcia gli spazi a disposizione del Barça alla perfezione. Spreca pochissimo in fase di rilancio, il gol dell'1-0 nasce dal suo piede.
Renato 7,5: Era dato in condizioni eccezionali in questo precampionato e ha tenuto fede in pieno alle aspettative. Rispetto a Poulsen pressa molto più alto, e approfitta di questa sua posizione per inserirsi e creare scompiglio nell'area avversaria, segnando l'1-0 e sfiorando il 3-0 nel secondo tempo con un colpo di testa.
Adriano 7: Perfetto, raddoppia continuamente in difesa aiutando David e riparte con la velocità e la pericolosità che tutti conosciamo. Nel finale della partita sfiora il 3-0 in un "mano a mano" con Valdes. DAL 36' S.T.: Puerta 7: Fenomenale la sua partecipazione in chiusura del match. Procura il rigore bevendosi Puyol e sfiora un gol da antologia dopo aver dribblato 4 avversari ! Anche lui meritava una partecipazione: senza il suo gol nei supplementari con lo Schalk, in semifinale di UEFA, sarebbe stato molto più difficile per il Sevilla trovarsi qui.
Kanoute 7: Segna il 2-0 e sgobba come un mulo impegnando costantemente i difensori avversari con le sue progressioni.
Luis Fabiano 7: Compie un lavoro davvero straordinario. Oltre ad attaccare, cosa che fa benissimo quando propizia l'1-0 di Renato, deve pressare Marquez, impedendo al messicano di impostare per lasciare a Puyol, a disagio in questa situazione, il compito di cominciare la manovra. Lo fa egregiamente, e la sua sostituzione la termine del primo tempo ha motivazioni esclusivamente tattiche. DAL 1' S.T.: Martì 6,5: Entra per infoltire il centrocampo, e partecipa al controllo della situazione nel secondo tempo.
BARCELONA ( 4-3-3 )
Valdes 5,5: Non è fortunatissimo, perché la palla torna subito nella sua area, ma l'uscita sul secondo gol non è parsa azzeccata. Dimostra la sua grande abilità nell'uno contro uno con l'attaccante avversario quando sventa un gol di Adriano nel finale di partita.
Belletti 5,5: Parte con una certa voglia addosso, e qualche volta sfonda pure, ma i cross tornano imprecisi. Stavolta non ha particolari responsabilità sugli errori difensivi.
Marquez 4: Davvero sconcertante una prestazione simile da una delle colonne della squadra. Lascia spalancata la sua zona sul gol di Renato, apre altre voragini e non riesce a impostare in maniera decente l'azione. Un incubo da cui dovrà risvegliarsi al più presto.
Puyol 6: Anche lui ha fatto i suoi errori, non ha tenuto sempre la linea e Puerta se l'è bevuto sul rigore del 3-0, ma, considerando lo stato di abbandono in cui l'ha lasciato Marquez, ha fatto davvero il possibile per mettere pezze a destra e a manca.
Sylvinho 5: Prova a spingere ma è innocuo, e quando Jesus Navas lo punta, non fa delle splendide figure. DAL 27' S.T. Giuly: Doveva entrare prima, non ha tempo sufficiente per combinare granchè.
Xavi 5: Niente da fare, annullato. Prova a rallentare i ritmi, ad alzare la testa e guardarsi attorno, ma così fa solo il gioco del Sevilla. DAL 12' S.T.: Iniesta 5,5: Non fornisce l'apporto alla manovra sperato ( in stile finale di Champions con l'Arsenal ), prova un tiraccio da fuori e rimane sempre più disorientato man mano che Rijkaard aggiunge attaccanti.
Motta 5: Lento. Rallenta spaventosamente il possesso-palla e si vede passare davanti ogni volta i segugi del centrocampo sivigliano. DAL 12' S.T: Gudjohnsen 5: Va a fare la seconda punta-trequartista; non apporta nulla, dando anzi la sensazione di essere indietro dal punto di vista fisico. Sbaglia un controllo davanti a Palop, su assist di Ronaldinho, che grida vendetta.
Deco 5: Ciondolone, tocchetta svogliato e assesta un paio dei suoi calcioni spazientito. La versione senza censure del suo repertorio peggiore. Gli saranno riuscite una o due aperture in tutta la serata.
Messi 5: La sua propensione a portare palla in una serata come questa, complica ulteriormente le cose al al Barça, dando tutto il tempo al Sevilla di raddoppiare le marcature. Migliora un pochino nel secondo tempo quando, dopo tutti i cambi, si sposta al centro, il suo habitat naturale. Prova un paio di conclusioni dalla distanza che alla fine sono il maggior contributo del Barça di stasera. Questa stagione sarà per lui difficilissima, perchè ormai gli avversari lo conoscono. avrà bisogno di aiuto dai compagni e pazienza da parte dell'allenatore, perchè saranno molte quest'anno le partite che sbaglierà.
Eto'o 5: Difficile serata per il camerunese. Prova a cercarsi qualche spazio svariando sulle fasce, ma gli arrivano pochissimi palloni anche per triangolare centralmente, fatto finora inedito e che Rijkaard spera non si ripeta.
Ronaldinho 5,5: Ero quasi tentato dal dargli la sufficienza, perché anche se in fin dei conti non ha combinato nulla è stato l'unico a provare a scrollarsi di dosso gli avversari e ad arraggiarsi nella giungla della trequarti.
Il Sevilla ha eseguito il compito alla perfezione, umiliando i blaugrana con un 3-0 sacrosanto. Tutto ha quadrato: non solo dal punto di vista tattico, ma anche della tempistica. Gol nei primi 10 minuti, che ha impedito al Barça di aspettare con pazienza il calo del pressing avversario ( come è abituato a fare ), e secondo gol, momento chiave della partita, alla fine del primo tempo, quando il Barcelona stava cominciando, anche se in maniera aggrovigliata, a schiacciare il Sevilla nella sua metà campo. L'unico modo di battere il Barça è proprio questo: annullarlo dal punto di vista tattico e sfruttare al massimo, e nei momenti giusti, le poche occasioni che i catalani concedono.
Il primo quarto d'ora del Sevilla è da antologia: squadra raccolta in 30 metri, con linee alte che tengono lontanissimo il Barça dalla porta di Palop. Pressing soffocante su Xavi, Deco e Motta, palla rubata e contropiede a tradimento: così nasce il gol di Renato dell'1-0, che sfrutta con una respinta a porta vuota un azione nata da una palla rubata da Poulsen e uno scatto in profondità di Luis Fabiano che trova impreparata una difesa del Barça apertissima. Non solo gli andalusi ingolfano il centrocampo, ma sottraggono anche ai blaugrana la soluzione di alleggerimento col lancio in diagonale sulle fasce. Neanche lì si passa: i raddoppi, soprattutto quelli di Adriano e David sulla fascia sinistra, sono costanti e implacabili ( anche se però il Barça ha dato la sensazione di non aprire a sufficienza il gioco in attacco, sfruttando le fasce in maniera poco continua ). E gli spazi sulla trequarti fra difesa e centrocampo del Sevilla, sono agibili per Ronaldinho e Messi ? Neanche per idea, per il semplice fatto che spazi non ce ne sono, viste le distanze ridottissime fra Poulsen, Renato e i difensori centrali.
Dopo una ventina di minuti, il ritmo ovviamente cala, così come il pressing, e gli uomini di Juande Ramos abbassano il baricentro. Qui il Barça, anche se mantiene grandi difficoltà a fare il suo consueto possesso-palla rapidissimo e non impegna Palop, tiene perlomeno buono il Sevilla e comincia a capirci qualcosa di più. Quando uno 0-1 all'intervallo sembra lasciare buoni margini a Rijkaard per ricostruire il morale delle sue truppe e correggere qualche imperfezione, arriva il gol dello 0-2 che, a mio avviso, chiude con netto anticipo la contesa: calcio d'angolo, uscita improvvida di Valdes, palla che arriva a Kanoute che con un colpo di testa spalle alla porta, infila la rete lasciata incustodita.
Il secondo tempo ricomincia in maniera pure un po'sconcertante: il Barça ( che Rijkaard avrebbe dovuto risistemare sin dall'inizio del secondo tempo con Iniesta per Motta e Giuly per Xavi, per velocizzare la manovra e dare più movimento all'attacco, evitando prolissità palla al piede ) parte senza nessuna convinzione ed è il Sevilla a fare lo spavaldo, gestendo in tutta sicurezza il pallone e affondando senza nessun rispetto sulle fasce. Rijkaard prova a ribaltare la situazione inserendo Iniesta per Xavi, Gudjohnsen per Motta e successivamente Giuly per Sylvinho, snaturando la squadra con un assetto ultra-offensivo che serve solo a sfilacciarla togliendo ogni punto di riferimento alla manovra. Si tenta solo con qualche iniziativa individuale di Messi e Ronaldinho e qualche tiro da lontano alla disperata.
Nel mentre il Sevilla scorrazza nelle praterie della metacampo blaugrana col neo-entrato Puerta che si procura il rigore del 3-0 siglato da Maresca.
Vittoria strepitosache conferma in grande stile lo status di emergente del Sevilla, non solo del calcio spagnolo ma anche del calcio europeo ( non ho nulla contro i rojillos, ma magari ci fossero stati gli andalusi al posto dell'Osasuna nel preliminare di Champions ! ), mentre al Barça, al di là della delusione di stasera, la botta di umiltà di stasera non può che fare bene. Dopo le straripanti prestazioni con l'Espanyol in supercoppa di Spagna e con il Bayern ( 4-0 al trofeo Gamper ), si era diffusa una sensazione di onnipotenza che in Agosto, oltre che infondata, è piuttosto pericolosa. Interrompere le chiacchiere sui sei titoli può essere salutare.
Probabilmente una serata in cui tutto è andato storto: non tante altre volte, probabilmente, la manovra sarà così lenta, la difesa scombiccherata e l'attacco inconcludente. L'avversario non sarà poi sempre così perfetto e spietato: comunque una anteprima coi controfiocchi di ciò che affronterà il Barça quest'anno, e che peraltro ha già sperimentato l'anno scorso: pressing e spazi chiusi a centrocampo, ostruzionismi di ogni tipo. Dovrà fare appello Rijkaard a tutta l'abilità della sua squadra nel manovrare in spazi stretti, al gioco sulle fasce e soprattutto alla grande pazienza che la sua squadra ha più volte dimostrato ( non stasera ), colpendo l'avversario non appena allenta la pressione. Sofferenza e nervi saldi, così si vince, non basta schierare undici figurine.
PAGELLE: SEVILLA ( 4-4-2 )
Palop 6: Davvero poco impegnato nella serata in cui il Barça viene annichilito in tutto e per tutto. Se gli avessero detto che giocando contro Eto'o, Ronaldinho e Messi quasi sarebbe rimasto disoccupato…
Daniel Alves 7,5: In una partita in cui è chiamato a un lavoro quasi esclusivamente di contenimento, non sbaglia quasi nulla, mostrando la solita carica agonistica fuori dal comune e la sua eccezionale reattività nell' uno contro uno. Ronaldinho gli va via solo una volta e in fase di rilancio non fa mai mancare la qualità. Uno dei migliori terzini al mondo, poche storie.
Javi Navarro 7: Col mestiere e la grinta riduce gli spazi ad Eto'o e protegge ottimamente Palop.
Escudé 6,5: Un po'meno occupato del compagno di reparto, aiuta David raddoppiando e , spesso, triplicando su Messi.
David 7: Perfetto, nulla di strano. I terzini del Sevilla sono fra i più difficili da superare e lui ne è l'esempio migliore: piccolo, risponde colpo su colpo. Per l'ennesima volta tatticamente impeccabile, gli va via solo Belletti una volta nel primo tempo.
Jesus Navas 7: A volte si nasconde, ma quando parte in slalom il suo talento abbaglia. Sacrificio e dedizione alla causa, a inizio secondo tempo si mette a "toreare" impietosamente un paio di volte Sylvinho. DAL 30' S.T.: Maresca 6,5: In una serata come questa non poteva mancare il gol dell'eroe di Eindhoven.
Poulsen 7,5: Impeccabile, la sensazione è che quest'anno Juande Ramos difficilmente rinuncerà a lui. Davanti alla difesa accorcia gli spazi a disposizione del Barça alla perfezione. Spreca pochissimo in fase di rilancio, il gol dell'1-0 nasce dal suo piede.
Renato 7,5: Era dato in condizioni eccezionali in questo precampionato e ha tenuto fede in pieno alle aspettative. Rispetto a Poulsen pressa molto più alto, e approfitta di questa sua posizione per inserirsi e creare scompiglio nell'area avversaria, segnando l'1-0 e sfiorando il 3-0 nel secondo tempo con un colpo di testa.
Adriano 7: Perfetto, raddoppia continuamente in difesa aiutando David e riparte con la velocità e la pericolosità che tutti conosciamo. Nel finale della partita sfiora il 3-0 in un "mano a mano" con Valdes. DAL 36' S.T.: Puerta 7: Fenomenale la sua partecipazione in chiusura del match. Procura il rigore bevendosi Puyol e sfiora un gol da antologia dopo aver dribblato 4 avversari ! Anche lui meritava una partecipazione: senza il suo gol nei supplementari con lo Schalk, in semifinale di UEFA, sarebbe stato molto più difficile per il Sevilla trovarsi qui.
Kanoute 7: Segna il 2-0 e sgobba come un mulo impegnando costantemente i difensori avversari con le sue progressioni.
Luis Fabiano 7: Compie un lavoro davvero straordinario. Oltre ad attaccare, cosa che fa benissimo quando propizia l'1-0 di Renato, deve pressare Marquez, impedendo al messicano di impostare per lasciare a Puyol, a disagio in questa situazione, il compito di cominciare la manovra. Lo fa egregiamente, e la sua sostituzione la termine del primo tempo ha motivazioni esclusivamente tattiche. DAL 1' S.T.: Martì 6,5: Entra per infoltire il centrocampo, e partecipa al controllo della situazione nel secondo tempo.
BARCELONA ( 4-3-3 )
Valdes 5,5: Non è fortunatissimo, perché la palla torna subito nella sua area, ma l'uscita sul secondo gol non è parsa azzeccata. Dimostra la sua grande abilità nell'uno contro uno con l'attaccante avversario quando sventa un gol di Adriano nel finale di partita.
Belletti 5,5: Parte con una certa voglia addosso, e qualche volta sfonda pure, ma i cross tornano imprecisi. Stavolta non ha particolari responsabilità sugli errori difensivi.
Marquez 4: Davvero sconcertante una prestazione simile da una delle colonne della squadra. Lascia spalancata la sua zona sul gol di Renato, apre altre voragini e non riesce a impostare in maniera decente l'azione. Un incubo da cui dovrà risvegliarsi al più presto.
Puyol 6: Anche lui ha fatto i suoi errori, non ha tenuto sempre la linea e Puerta se l'è bevuto sul rigore del 3-0, ma, considerando lo stato di abbandono in cui l'ha lasciato Marquez, ha fatto davvero il possibile per mettere pezze a destra e a manca.
Sylvinho 5: Prova a spingere ma è innocuo, e quando Jesus Navas lo punta, non fa delle splendide figure. DAL 27' S.T. Giuly: Doveva entrare prima, non ha tempo sufficiente per combinare granchè.
Xavi 5: Niente da fare, annullato. Prova a rallentare i ritmi, ad alzare la testa e guardarsi attorno, ma così fa solo il gioco del Sevilla. DAL 12' S.T.: Iniesta 5,5: Non fornisce l'apporto alla manovra sperato ( in stile finale di Champions con l'Arsenal ), prova un tiraccio da fuori e rimane sempre più disorientato man mano che Rijkaard aggiunge attaccanti.
Motta 5: Lento. Rallenta spaventosamente il possesso-palla e si vede passare davanti ogni volta i segugi del centrocampo sivigliano. DAL 12' S.T: Gudjohnsen 5: Va a fare la seconda punta-trequartista; non apporta nulla, dando anzi la sensazione di essere indietro dal punto di vista fisico. Sbaglia un controllo davanti a Palop, su assist di Ronaldinho, che grida vendetta.
Deco 5: Ciondolone, tocchetta svogliato e assesta un paio dei suoi calcioni spazientito. La versione senza censure del suo repertorio peggiore. Gli saranno riuscite una o due aperture in tutta la serata.
Messi 5: La sua propensione a portare palla in una serata come questa, complica ulteriormente le cose al al Barça, dando tutto il tempo al Sevilla di raddoppiare le marcature. Migliora un pochino nel secondo tempo quando, dopo tutti i cambi, si sposta al centro, il suo habitat naturale. Prova un paio di conclusioni dalla distanza che alla fine sono il maggior contributo del Barça di stasera. Questa stagione sarà per lui difficilissima, perchè ormai gli avversari lo conoscono. avrà bisogno di aiuto dai compagni e pazienza da parte dell'allenatore, perchè saranno molte quest'anno le partite che sbaglierà.
Eto'o 5: Difficile serata per il camerunese. Prova a cercarsi qualche spazio svariando sulle fasce, ma gli arrivano pochissimi palloni anche per triangolare centralmente, fatto finora inedito e che Rijkaard spera non si ripeta.
Ronaldinho 5,5: Ero quasi tentato dal dargli la sufficienza, perché anche se in fin dei conti non ha combinato nulla è stato l'unico a provare a scrollarsi di dosso gli avversari e ad arraggiarsi nella giungla della trequarti.
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