PRIMA GIORNATA: Sevilla-Getafe 4-1: Pablo Hernandez (G); Jesus Navas (S); Luis Fabiano (S); Kanouté (S); Kerzhakov (S).
Non posso non iniziare senza affrontare il dramma di Puerta, attualmente in condizioni molto gravi all' ospedale. Ha avuto due arresti cardiorespiratori ieri sera, e c'è grandissima ansia e preoccupazioni per le sue condizioni, la sua giovane vita è a rischio. Non possiamo che fargli gli auguri, speriamo che l' incubo finisca.
Avevo già organizzato un resoconto sulla partita di ieri, lo trovate di seguito, ma sappiamo tutti che le cose che contano veramente in questo momento sono altre.
Si sapeva che questa non sarebbe stata una stagione semplice per un Sevilla orfano dell’ effetto-sorpresa della scorsa Liga, ma cominciare la Liga 2007-2008 sotto di un gol dopo due minuti è pure troppo: Pablo Hernandez, nuovo talento del calcio spagnolo, si presenta al grande pubblico pennellando una punizione che è una vera meraviglia. Non scomoderò certo l’ ultraterreno gol di Maradona a Tacconi nell’ ’85, ma non capita spesso di vedere esecuzioni così raffinate, col pallone che dolcemente spiove in rete vanificando l’ intervento di un Palop che quasi va a sbattere sul palo.
Sono guai seri per i padroni di casa, perché il Sevilla notoriamente basa il suo gioco non sul possesso-palla ma su transizioni rapide, e soffre da matti avversari che ripiegano nella propria metacampo spezzando continuamente il ritmo della propria azione, come fa puntualmente il Geta dopo il pronto vantaggio. Gli andalusi vedono compromessi gran parte dei loro appoggi e delle loro linee di passaggio classiche, così tentano la palla diretta verso Luis Fabiano e soprattutto Kanouté. La mancanza di Alves (in rotta con la società), inutile nasconderselo, si sente poi tantissimo: non è colpa di Hinkel, che ha le sue caratteristiche, ma il 4-4-2 di Juande perde tanto in intensità ed imprevedibilità.
Il Getafe si sente comodo in difesa, riparte con buona proprietà di palleggio e tiene sempre sul chi vive la difesa sivigliana con la rapidità di Uche e Pablo Hernandez. Si può pure dire che l’ ingiusta espulsione di Sousa (alza la mano per proteggersi il volto, mi sembra chiaro) per doppia ammonizione non alteri più di tanto questo quadro favorevole agli ospiti, ma la successiva espulsione di Cortés (un pollo: intervento non solo violento ma pure inutile su Diego Capel) al 42’ distorce completamente il senso della partita.
Impossibile per il Getafe resistere tutto il secondo tempo in 9 davanti a un Sevilla che può ora liberare senza preoccupazioni tutto il suo potenziale offensivo: Juande, che costretto dal tragico incidente di Puerta ha già improvvisato Duda terzino, toglie Dragutinovic e aggiunge Renato al centrocampo, stringendo nella sua morsa un Getafe che Laudrup rattoppa alla meglio, addirittura con un 4-4-0 quando al 65’ Uche, unica stremata punta, lascia spazio ad Alberto, un centrocampista difensivo. Già al rientro dagli spogliatoi, Jesus Navas sbuca alle spalle di un distratto Pablo Hernandez e incorna per l’ 1-1, da lì in poi si attende solo che il frutto cada maturo dall’ albero: il 2-1, sempre di testa, lo firma il cecchino Luis Fabiano, mentre il 3-1 di Kanouté e il 4-1 del subentrante Kerzhakov servono solo per le statistiche e per mettere in luce lo sfavillante sinistro di Duda.
I MIGLIORI: Sorprendente inizio stagione di Duda: quasi inutile l’ anno scorso, sta ora costruendo la sua rivincita, avviata già dalla brillante prestazione nel match di andata di Supercoppa col Real. Il suo sinistro è un’ arma impropria (tre assist uno più bello dell’ altro), e chissà che non possa avere un futuro come terzino (da esterno gli manca lo spunto nell’ uno contro, da laterale difensivo invece non deve puntare l’ uomo, deve solo sovrapporsi e sbizzarrirsi al cross), anche se in questa occasione ha chiaramente beneficiato della fortunata circostanza di un Getafe ridotto in 9 che lo ha sollevato da ogni preoccupazione difensiva.
Altro beneficiario della superiorità numerica è stato Jesus Navas, che nel secondo tempo ha avuto più campo per le sue sgroppate. E’ lui di questi tempi il trascinatore del Sevilla, alla faccia di chi lo ritiene un debole (ai fanatici andrebbe ricordato che i problemi di salute sono una questione totalmente distinta). Vivace come suo solito Capel, sempre apprezzabile la robusta concretezza di Keita (grande acquisto).
Pablo Hernandez, all’ esordio da titolare nella Liga, gioca il primo tempo come se si trovasse nel giardino di casa: primo pallone toccato ed è già capolavoro, poi una serie costante di uno contro uno e sfrontate accelerazioni che sostengono il contropiede getafense. Nel secondo tempo, spostato a sinistra con l’ uscita di Nacho, ha un nettissimo calo atletico ed evidenzia, costretto nella sua metacampo, certi comprensibili limiti difensivi: Navas ha più spazio, e lo sorprende nettamente nell’ occasione dell’ 1-1, quando Licht taglia verso il centro sul cross di Duda e Pablo Hernandez si dimentica di coprire lo spazio con la diagonale. Al di là di questo, il Valencia e la nazionale spagnola potrebbero trovare in futuro un magnifico alter-ego di Joaquin.
Eccezionale Belenguer, impeccabile nelle chiusure e nello spazzare l’ area, sempre pulito nel rilanciare l’ azione: purtroppo non può fare nulla per arginare gli inevitabili sviluppi della ripresa. Nel primo tempo lo assiste in maniera egregia Cata Diaz, che però si lascia un pochino andare nella seconda frazione (sul 3-1 si fa anticipare da Kanouté, mentre sul 2-1 stava intervenendo coi tempi giusti, ma una leggera deviazione proprio di Kanouté lo ha tagliato fuori).
I PEGGIORI: Fazio in affanno: ottimo contro l’ Aek, stavolta ha sofferto la maggiore agilità di Uche e in generale i contrattacchi rapidi del Getafe, che lo hanno costretto in alcune occasioni ad interventi rischiosi o in ritardo. Dispersivo ancora una volta Maresca, che ai buoni spunti palla al piede, l’ aspetto più visibile, accompagna troppo spesso un disordine tattico che incide negativamente sulla qualità del gioco collettivo: tende a schiacciare da subito la sua posizione su quella dei due attaccanti, e questo toglie un prezioso appoggio ai difensori che iniziano l’ azione dalle retrovie, costringendoli troppe volte al lancio lungo.
Sevilla (4-4-2): Palop 6; Hinkel 6, Fazio 5,5, Drago 6 (54'), Puerta s.v. (30'); Navas 7, Maresca 5,5, Keita 6,5, Capel 6,5; L. Fabiano 6,5, Kanouté 6,5 (71').
In panchina: De Sanctis, Mosquera, Renato 6 (54'), De Mul, Duda 7,5 (30'), Martí, Kerzhakov 6,5 (71')
Getafe (4-4-2): Pato 6; Cortés 4, Belenguer 7,5, C. Díaz 6,5, Licht 6; P. Hernández 7, Celestini 6, Sousa 5,5, Nacho 6 (46'); Kepa 6 (30'), Uche 6 (65').
In panchina: Ustari, Tena, Mario 5,5 (46'), Cotelo 5,5 (30'), Alberto s.v. (65'), Manu, Albín.
Goles: 0-1 (2'): Pablo Hernández; 1-1 (46'): Jesús Navas; 2-1 (67'): Luis Fabiano; 3-1 (69'): Kanouté; 4-1 (83'): Kerzhakov.
Árbitro: Turienzo Álvarez, Castellano-leonés. Expulsó por doble amarilla a Sousa (7' y 22') y con roja directa a Cortés (42'). Amonestó a Dragutinovic (33') y a los visitantes Abbondanzieri (28') y a Cata Díaz (45'+).
Incidencias: Sánchez Pizjuán. Antes del partido, el equipo ofreció a sus jugadores la Supercopa de España.
Avevo già organizzato un resoconto sulla partita di ieri, lo trovate di seguito, ma sappiamo tutti che le cose che contano veramente in questo momento sono altre.
Si sapeva che questa non sarebbe stata una stagione semplice per un Sevilla orfano dell’ effetto-sorpresa della scorsa Liga, ma cominciare la Liga 2007-2008 sotto di un gol dopo due minuti è pure troppo: Pablo Hernandez, nuovo talento del calcio spagnolo, si presenta al grande pubblico pennellando una punizione che è una vera meraviglia. Non scomoderò certo l’ ultraterreno gol di Maradona a Tacconi nell’ ’85, ma non capita spesso di vedere esecuzioni così raffinate, col pallone che dolcemente spiove in rete vanificando l’ intervento di un Palop che quasi va a sbattere sul palo.
Sono guai seri per i padroni di casa, perché il Sevilla notoriamente basa il suo gioco non sul possesso-palla ma su transizioni rapide, e soffre da matti avversari che ripiegano nella propria metacampo spezzando continuamente il ritmo della propria azione, come fa puntualmente il Geta dopo il pronto vantaggio. Gli andalusi vedono compromessi gran parte dei loro appoggi e delle loro linee di passaggio classiche, così tentano la palla diretta verso Luis Fabiano e soprattutto Kanouté. La mancanza di Alves (in rotta con la società), inutile nasconderselo, si sente poi tantissimo: non è colpa di Hinkel, che ha le sue caratteristiche, ma il 4-4-2 di Juande perde tanto in intensità ed imprevedibilità.
Il Getafe si sente comodo in difesa, riparte con buona proprietà di palleggio e tiene sempre sul chi vive la difesa sivigliana con la rapidità di Uche e Pablo Hernandez. Si può pure dire che l’ ingiusta espulsione di Sousa (alza la mano per proteggersi il volto, mi sembra chiaro) per doppia ammonizione non alteri più di tanto questo quadro favorevole agli ospiti, ma la successiva espulsione di Cortés (un pollo: intervento non solo violento ma pure inutile su Diego Capel) al 42’ distorce completamente il senso della partita.
Impossibile per il Getafe resistere tutto il secondo tempo in 9 davanti a un Sevilla che può ora liberare senza preoccupazioni tutto il suo potenziale offensivo: Juande, che costretto dal tragico incidente di Puerta ha già improvvisato Duda terzino, toglie Dragutinovic e aggiunge Renato al centrocampo, stringendo nella sua morsa un Getafe che Laudrup rattoppa alla meglio, addirittura con un 4-4-0 quando al 65’ Uche, unica stremata punta, lascia spazio ad Alberto, un centrocampista difensivo. Già al rientro dagli spogliatoi, Jesus Navas sbuca alle spalle di un distratto Pablo Hernandez e incorna per l’ 1-1, da lì in poi si attende solo che il frutto cada maturo dall’ albero: il 2-1, sempre di testa, lo firma il cecchino Luis Fabiano, mentre il 3-1 di Kanouté e il 4-1 del subentrante Kerzhakov servono solo per le statistiche e per mettere in luce lo sfavillante sinistro di Duda.
I MIGLIORI: Sorprendente inizio stagione di Duda: quasi inutile l’ anno scorso, sta ora costruendo la sua rivincita, avviata già dalla brillante prestazione nel match di andata di Supercoppa col Real. Il suo sinistro è un’ arma impropria (tre assist uno più bello dell’ altro), e chissà che non possa avere un futuro come terzino (da esterno gli manca lo spunto nell’ uno contro, da laterale difensivo invece non deve puntare l’ uomo, deve solo sovrapporsi e sbizzarrirsi al cross), anche se in questa occasione ha chiaramente beneficiato della fortunata circostanza di un Getafe ridotto in 9 che lo ha sollevato da ogni preoccupazione difensiva.
Altro beneficiario della superiorità numerica è stato Jesus Navas, che nel secondo tempo ha avuto più campo per le sue sgroppate. E’ lui di questi tempi il trascinatore del Sevilla, alla faccia di chi lo ritiene un debole (ai fanatici andrebbe ricordato che i problemi di salute sono una questione totalmente distinta). Vivace come suo solito Capel, sempre apprezzabile la robusta concretezza di Keita (grande acquisto).
Pablo Hernandez, all’ esordio da titolare nella Liga, gioca il primo tempo come se si trovasse nel giardino di casa: primo pallone toccato ed è già capolavoro, poi una serie costante di uno contro uno e sfrontate accelerazioni che sostengono il contropiede getafense. Nel secondo tempo, spostato a sinistra con l’ uscita di Nacho, ha un nettissimo calo atletico ed evidenzia, costretto nella sua metacampo, certi comprensibili limiti difensivi: Navas ha più spazio, e lo sorprende nettamente nell’ occasione dell’ 1-1, quando Licht taglia verso il centro sul cross di Duda e Pablo Hernandez si dimentica di coprire lo spazio con la diagonale. Al di là di questo, il Valencia e la nazionale spagnola potrebbero trovare in futuro un magnifico alter-ego di Joaquin.
Eccezionale Belenguer, impeccabile nelle chiusure e nello spazzare l’ area, sempre pulito nel rilanciare l’ azione: purtroppo non può fare nulla per arginare gli inevitabili sviluppi della ripresa. Nel primo tempo lo assiste in maniera egregia Cata Diaz, che però si lascia un pochino andare nella seconda frazione (sul 3-1 si fa anticipare da Kanouté, mentre sul 2-1 stava intervenendo coi tempi giusti, ma una leggera deviazione proprio di Kanouté lo ha tagliato fuori).
I PEGGIORI: Fazio in affanno: ottimo contro l’ Aek, stavolta ha sofferto la maggiore agilità di Uche e in generale i contrattacchi rapidi del Getafe, che lo hanno costretto in alcune occasioni ad interventi rischiosi o in ritardo. Dispersivo ancora una volta Maresca, che ai buoni spunti palla al piede, l’ aspetto più visibile, accompagna troppo spesso un disordine tattico che incide negativamente sulla qualità del gioco collettivo: tende a schiacciare da subito la sua posizione su quella dei due attaccanti, e questo toglie un prezioso appoggio ai difensori che iniziano l’ azione dalle retrovie, costringendoli troppe volte al lancio lungo.
Sevilla (4-4-2): Palop 6; Hinkel 6, Fazio 5,5, Drago 6 (54'), Puerta s.v. (30'); Navas 7, Maresca 5,5, Keita 6,5, Capel 6,5; L. Fabiano 6,5, Kanouté 6,5 (71').
In panchina: De Sanctis, Mosquera, Renato 6 (54'), De Mul, Duda 7,5 (30'), Martí, Kerzhakov 6,5 (71')
Getafe (4-4-2): Pato 6; Cortés 4, Belenguer 7,5, C. Díaz 6,5, Licht 6; P. Hernández 7, Celestini 6, Sousa 5,5, Nacho 6 (46'); Kepa 6 (30'), Uche 6 (65').
In panchina: Ustari, Tena, Mario 5,5 (46'), Cotelo 5,5 (30'), Alberto s.v. (65'), Manu, Albín.
Goles: 0-1 (2'): Pablo Hernández; 1-1 (46'): Jesús Navas; 2-1 (67'): Luis Fabiano; 3-1 (69'): Kanouté; 4-1 (83'): Kerzhakov.
Árbitro: Turienzo Álvarez, Castellano-leonés. Expulsó por doble amarilla a Sousa (7' y 22') y con roja directa a Cortés (42'). Amonestó a Dragutinovic (33') y a los visitantes Abbondanzieri (28') y a Cata Díaz (45'+).
Incidencias: Sánchez Pizjuán. Antes del partido, el equipo ofreció a sus jugadores la Supercopa de España.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home