Protagonisti: Keita (Sevilla).
Nome: Seydou Keita.
Luogo e data di nascita: Bamako (Mali), 16-1-1980.
Altezza: 1,83 m.
Peso: 77 kg.
Ruolo: centrocampista centrale.
Carriera: Olympique Marsiglia (1999-2000); Lorient (2000-2002); Lens (2002-2007); Sevilla (2007-
Devo confessare che gli anni scorsi, osservandolo saltuariamente e in maniera nemmeno troppo attenta con la maglia del Lens e della nazionale, non mi ero mai accorto di quanto questo giocatore fosse forte. Neppure a Siviglia quest’ estate si potevano percepire grosse aspettative sul suo conto, nonostante i sorprendenti numeri (ben 11 gol, tantissimi per un centrocampista) dell’ ultima stagione disputata da Keita in Francia.
Invece, impressionante capacità d’ inserimento per il maliano, come se in questa squadra giocasse da una vita e ne possedesse innato lo spirito. Poche partite per diventare idolo del Sanchez Pizjuan, poche partite per diventare perno ancor più insostituibile di Poulsen (11 partite senza essere mai sostituito, esattamente come Palop: il rischio magari è quello di fonderlo), poche partite per segnalarsi come forse il miglior acquisto in assoluto dell’ ultima estate.
L’ ennesimo colpo da maestro di Monchi, un vero e proprio innesto-chiave, la completezza di Keita permette infatti un’ infinità di soluzioni per il centrocampo sevillista: Keita+Poulsen per un centrocampo più solido, Keita+Renato per uno più portato alla costruzione, Keita+Martì per una mediana ultra-aggressiva nel pressing. Comunque va ricordato che Keita non è un centrocampista di posizione, uno alla Poulsen che ricopre stabilmente la zona strategica davanti alla difesa, ma un classico cursore a tutto campo.
Nelle serate buone è semplicemente sbalorditivo, sembra preda di un appetito bulimico che lo porta a divorare l’ intero rettangolo verde: lo trovi a metacampo ad aggredire in pressing, poi in inserimento ai limiti dell’ area avversaria, poi ancora ai limiti della sua area per coprire gli spifferi (a dire il vero non sempre, il Sevilla quest’ anno sta accusando problemi a difendere proprio queste respinte, oltre alle maledette palle inattive), infine addirittura sulla fascia per coprire gli sganciamenti dei compagni o proporre qualche sporadica sovrapposizione, soprattutto a sinistra.
Tutto questo senza soluzione di continuità durante i 90 minuti, e sempre a ritmi elevatissimi. Il maliano è una macchina per recuperare palloni, un animale da pressing: veloce, agile, rapido, elastico, con una resistenza atletica enorme e una forza fisica intimidatoria nei contrasti.
Ma anche in fase di costruzione, pur senza essere un regista o un elemento di grande classe, sa dare un ritmo e una continuità d’ azione importanti. Mancino puro, gioca semplice e pulito, serve la palla coi tempi giusti alternando gioco corto e lungo. Soprendono poi la sua calma e personalità palla al piede: porta palla con sicurezza, non ama per niente sparacchiare palloni a casaccio, si difende col corpo e con un controllo nello stretto più che discreto per uscire indenne dalle zone calde e proseguire l’ azione della sua squadra. Gli sviluppi dell’ azione lo portano poi di tanto in tanto ad appoggiare l’ esterno per creare superiorità numerica sulla fascia sinistra, dalla quale predilige cercare tiri-cross tesi e veloci, a mezz’ altezza per sperare magari nella deviazione giusta.
Ma la completezza di Keita non si esaurisce qui: i numeri dell’ ultima stagione con la maglia sang et or del Lens ci segnalano un incursore temibile e prolifico anche sul piano offensivo, aspetto che finora i tifosi sivigliani hanno potuto apprezzare solo in piccola parte (il super-gol al Real Madrid, replica di maggior successo di un’ analoga bordata stampatasi però sul palo nella partita casalinga di Champions con lo Steaua). Le frecce principali all’ arco del maliano sono la botta secca dalla lunga distanza, notevole per potenza e coordinazione, e le eccellenti doti nel gioco aereo, grande stacco e buona scelta di tempo che lo rendono molto pericoloso quando si porta nell’ area avversaria in occasione di calci piazzati.
Seydou Keita, come molti importanti giocatori maliani (fra i quali anche Mamadou Diarra), inizia in patria nel Centre Salif Keita, centro di formazione per giovani calciatori fondato dallo stesso ex-giocatore di Saint Etienne, Valencia e Sporting Lisbona, vera e propria leggenda del calcio maliano. Fa il salto in Francia all’ Olympique Marsiglia: gioca poco, soprattutto nella formazione riserve, nonostante nel frattempo riesca a conquistare il titolo di miglior giocatore del Mondiale Under 20 del ’99 in Nigeria, dove si piazza terzo col suo Mali (prima classificata proprio la Spagna di Casillas, Xavi, Orbaiz, Yeste, Gabri, Marchena, Colsa e della meteora Pablo Couñago).
Per trovare spazio ha bisogno quindi di cambiare aria: due anni al Lorient molto positivi (nel primo dei quali contribuisce alla promozione nella massima serie), quindi l’ interesse del Lens, che lo contratta nell’ estate 2002. Nel nord della Francia però non decolla subito: le sue quotazioni saliranno col cambio in panchina nel 2005 fra Joel Muller e Francis Gillot, per poi consacrarlo perno indiscutibile del centrocampo con le partenze di Alou Diarra e Jerome Leroy, fino all’ ultima eccezionale stagione, nella quale viene proclamato miglior giocatore in assoluto della Ligue 1 2006-2007.
Con la nazionale maliana ha disputato la Coppa d’ Africa nel 2002 (in casa, quarto posto finale) e 2004 (in Tunisia, anche qui quarti), e disputerà anche la prossima edizione del Gennaio-Febbraio 2008 in Ghana, edizione che porterà via alle squadre della Liga giocatori importantissimi come lui, Kanouté, Koné, Eto’o, Yaya Touré, Uche, Diarra, assenze che probabilmente incideranno parecchio sugli equilibri di classifica. Il Mali è stato inserito in un girone che definire “di ferro” è poco, dato che la sorte ha riservato due coinquiline scomodissime come Nigeria e Costa D’ Avorio.
VIDEO 1: il gol al Real
VIDEO 2: con il Lens.
Etichette: Giocatori, Protagonisti, Sevilla
6 Comments:
Ottimo l'articolo, inutile dire che il maliano ha meravigliato anche il sottoscritto, che lo conosceva praticamente solo per nome. Complimenti vivissimi a Monchi, come hai detto te, Seydou Keita è per il momento l'acquisto più azzeccato d'estate.
Sì, ormai ogni estate si attende la campagna acquisti del Sevilla con l' acquolina in bocca...
vale ce ua nuova promessa del real si kiama sarabia dice ke il real lo sta bloccando a mdarid e minorenne ma una promessa sai ki e????
Ma almeno l' hanno bloccato con mezzi legali? A parte gli scherzi, mi spiace ma non lo conosco. Comunque avrò modo di informarmi.
ke rdere quarda------))))))))))
valentino sto diventando pazzo .
cn bit torrent dp che ha ftt 100% cm faccio a vedere cio ke ho scaricato ???? ad aprirlo , difianco mi dice ke mancano ankora delle ore , poi mi dice seeding !!!
ma ke è !?
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