mercoledì, dicembre 12, 2007

Il Real procede.

Anche il Real Madrid, come logica suggeriva, si è aggiunto a Barça e Sevilla negli ottavi di finale della Champions. Qualificazione ottenuta nella partita coi più alti contenuti spettacolari visti finora nella stagione madridista, almeno nel primo tempo, nel quale la Lazio si è vista letteralmente schiacciata da un rullo compressore, prima di un secondo tempo del tutto ininfluente, utile soltanto a far salvo l’ onore degli ospiti.
Come tutte le altre partite, forse con maggior forza, questa ha espresso punti di forza e lacune del progetto merengue. Infatti nonostante nello scintillio di gol e spettacolo del primo tempo i primi abbiano poderosamente dominato la scena, occorre anche concentrarsi sulle seconde, grattando sotto la superficie e mirando a una prospettiva di lungo periodo.
Mi riferisco in particolare ai primi dieci minuti della partita, quando prima di andare sotto e di lì in poi farsi travolgere con sin troppa facilità (non si può marcare sui calci d’ angolo in quel modo, non si può concedere un’ azione come quella del 3-0 di Robinho, con gli avversari che triangolano quasi dentro l’ area piccola) la Lazio aveva cominciato col piede giusto, mettendo in evidenza qual è il modo giusto di affrontare il Real Madrid. La squadra di Schuster ha 4-5 uomini quasi esclusivamente concentrati sulla fase offensiva, in questo modo fa una grandissima fatica a ripiegare e riconquistare celermente il pallone quando gli avversari lo fanno girare pazientemente. La Lazio, seppure per pochissimi minuti, ha messo in chiara luce quest’ aspetto, cercando in avvio di giocare sullo stesso piano del Real e ricavandone con ciò frequenti avvicinamenti all’ area madridista (con tanto di gol sfiorato da Meghni).
La mia non è la considerazione inutile di chi vuole cercare il pelo nell’ uovo di una partita come quella di ieri sera, ma un’ indicazione che occorre tenere in debito conto se si vogliono freddamente valutare le aspirazioni di Champions del Real: se infatti al posto della Lazio ci mettete un Manchester United, capirete che il fatto che l’ avversario si avvicini con tale facilità all’ area di Casillas può dar vita a conseguenze ben più dolorose…

Esaurita questa fase d’ incertezza, a partire dal palo di Raul, avviso dell’ immediatamente successiva folgore di Baptista, è partita la cavalcata, che ha ribadito, per il terrore di ogni concorrente, la facilità spaventosa con qui questo Real Madrid trova la via del gol. Una varietà di soluzioni offensive che nella Liga non ha nessuno, neanche il Barça, alla quale si è aggiunto, nelle ultime partite e con riscontri sempre più positivi, il recupero allo status di giocatore importante di Julio Baptista, notizia della quale mi rallegro perché la Bestia meritava davvero un’ altra chance. In mezzo al campo, nel ruolo di mezzala sul centro-sinistra, il brasiliano non è né un interdittore né un regista, ma offre vigore e sostanza e, soprattutto, un’ altra temibilissima fonte di gol dalla quale ogni avversario dovrà guardarsi.
Dal centrocampo in su, il Real Madrid gioca con un modulo indefinito, non riproducibile attraverso i classici schemi, dove domina l’ anarchia, un’ anarchia che tuttavia sta cominciando a farsi feconda, con movimenti più riconoscibili, almeno nella sola fase di possesso: Diarra resta come vertice basso davanti alla difesa, Baptista occupa il centro-sinistra, Sneijder (in cerca di rilancio a scapito di Guti) il centro-destra, sulla sinistra dà ampiezza Robinho (ma quando questi va a “pedalare” in altre zone, non di rado, c’è comunque Marcelo), mentre a destra i polmoni di Sergio Ramos bastano e avanzano per una decina di partite di fila almeno.
Davanti Van Nistelrooy e Raul si alternano nel venire incontro e nel dare profondità (con Raul che si offre anche sulle due fasce, specialmente a destra, quando deve coprire gli spostamenti verso il centro di Robinho o Sneijder), e si originano molte combinazioni da applausi nel primo tempo, con una fluidità e una padronanza del campo che confermano i progressi del primo tempo di Bilbao. Del resto, se prima abbiamo evidenziato come la proiezione ultra-offensiva di quasi tutti gli elementi dal centrocampo in su metta molte volte in minoranza Diarra e renda difficile al Real il recupero del pallone nella propria metacampo, va anche aggiunto che ciò comporta i suoi bei vantaggi quando uomini come Robinho e Raul giocano belli freschi, liberi da spossanti preoccupazioni difensive, ben altri giocatori, come ispirazione e come brillantezza, rispetto a quelli visti l’ anno scorso con Capello.
Ultima nota su Pepe: bruscamente interrotte le ironie sul suo conto. Ero un suo ammiratore al Porto, poi ammetto che i 30 milioni, le difficoltà e l’ infortunio di inizio stagione avevano smorzato un po’ il mio entusiasmo. Ora però parla il campo, e dice che Pepe dà tutt’ altra consistenza, come personalità e come fisicità, al pacchetto arretrato di Schuster. Un signor giocatore (il vero mistero è perché non l’ abbiano ancora chiamato né il Brasile né, da naturalizzato, il Portogallo), che ha l’ unico limite negli eccessi di irruenza e di confidenza nei suoi mezzi nei quali cade di tanto in tanto.
Insomma, questo Real Madrid non è nemmeno per sogno una squadra perfetta, deve lavorare ancora su parecchi aspetti, ma nel mentre procede a gonfie vele su tutti i fronti. E non è poco, se permettete.

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4 Comments:

Blogger Cristian Pulina said...

Certissimo. Credo importante vedere questi primi minuti per tutti gli avversari del real madrid. La Lazio prima di la palla in poste di Raul era giocando bene e aveva la palla nel suo campo e anche nel campo del real, arrivando vicino a casillas en diverse giocate che non gli hanno servito per fare il 0-1. Dopo ha fatto rete Baptista e due minuti dopo Raul...finita Lazio, finita la partita cosí.

Parlavo gli ultimi giorni di questo:¿Come é il modo correto di giocare una partita contro il real? ¿aspettando con la difesa in area e rifiutando la palla per salire in contra, o giocando faccendo il pressing avanti in modo ofensivo?

Sembra che il modo de fargli male sia attaccando piu che mettendo il cattenaccio, ma quasi tutti i avversari del real hano paura di loro e non credono nel suo stilo... a volte difendeno, a volte attaccanno, e cosí il real é in vantaggio aprofitando gli dubbi delle avversari.

Credo che noi, possiamo farli molto male in Barcellona perche abbiamo il nostro stilo chiaro, e questo stilo e quello che gli fa male, ma prima debbiamo vincere a Valencia, che sará dificile...se prendiamo gli 3 punti, aspettiamo la domenica... il osasuna puo fare qualcosetta a Madrid.

Scusate miei errori ragazzi.

Visca el Barça!

4:37 PM  
Blogger valentino tola said...

Non ti preoccupare Cristian, la sostanza del tuo intervento è chiarissima e pure condivisbile.
Anch' io penso che contro il Real vada attaccato, pressando alto per tenere Sneijder e Batpista lontani dalla trequarti e facendo girare palla con pazienza per costringerli a rincorrere ed evidenziare l' inefriorità numerica in cui tendono ad andare in fase di non possesso.. Le squadre che finora hanno svolto meglio questo lavoro son state secondo me Almeria, Valladolid, Getafe ed Espanyol, ma non spesso succede che squadre medio-piccole non riescano a concretizzare una mole di gioco superiore, come accaduto nei primi tre casi.
Il Barça ha molti requisiti per fare male al Real, ma il 22 dovrà giocare una partita perfetta per concentrazione ed ordine tattico, cosa che non si può certo assicurare dato il rendimento altalenante sinora mostrato dal Barça.
La sfida col Valencia sarà un' altra prova del fuoco, speriamo non venga fallita miseramente come quella di Getafe. Koeman potrà giocare spudoratamente difesa&contropiede, senza dover fornire giustificazioni, e i giocatori valenciani saranno iper-motivati, visto che questa è la loro ultima spiaggia, una partita per certi versi più facile da preparare ed affrontare delle ultime modestissime esibizioni che hanno offerto contro Athletic ed Osasuna.
Sull' Osasuna al Bernabeu non faccio eccessivo affidamento: Ziganda cercherà di fare densità nella sua metacampo col centrocampo a 5, magari Vela e Juanfran potrebbero lanciare qualche buon contropiede, ma Ricardo il gol lo prenderà sicuramente.

6:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

Come affrontare il Real nel modo migliore?Chiedete a Michael Laudrup.

6:01 PM  
Blogger valentino tola said...

Incredibile quella partita: una ventina di tiri in porta il Getafe, una mezza dozzina di occasioni chiare, salvataggi sulla linea, pali, tiri che misteriosamente cambiano direzione prima di entrare in porta come quello di Uche... Sul piano dle gioco un massacro, gli stessi giocatori madridisti e Schuster a fine gara avevano delle facce quasi come se non avessero vinto.
Laudrup optò per l' attacco frontale, con pressing altissimo e attacchi incessanti da tutte le zone del campo: ad oggi, come ho detto sopra, una delle migliori partite giocate contro il Real Madrid in questa stagione.

6:12 PM  

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