giovedì, dicembre 06, 2007

RECUPERO SECONDA GIORNATA: Osasuna-Sevilla 1-1: Plasil (O); Jesus Navas (S).

Risultato giusto, un punto che al Sevilla non serve per allontanarsi dalla zona-pericolo, ma che non è assolutamente da buttare, perché ottenuto su un campo non facile, in mezzo a una sfilza di assenze da far paura e attraverso un positivo cambio d’ attitudine nel secondo tempo, dove gli andalusi son riusciti a rimediare a un primo tempo orripilante, chiuso per loro fortuna con un solo gol di svantaggio grazie al rigore parato da Palop a Puñal, rigore che avrebbe potuto chiudere la partita in anticipo.

Jimenez bersagliato dalle assenze: in difesa Daniel Alves, Dragutinovic, Bolahrouz e i consueti Javi Navarro ed Escudé, in attacco Kanouté, Kerzhakov e Chevanton (con l’ ex Racing Juanjo, ora in prestito al Sevilla Atlético, a fare numero in panchina). Fazio-Mosquera la coppia obbligata dietro, mentre in tale penuria lascia perplessi la mancata convocazione per scelta tecnica di Hinkel, terzino destro di ruolo a differenza del pur diligente Martì. Molti meno problemi per Ziganda, che conferma Azpilicueta terzino.
Nel primo tempo il Sevilla non trova mai le misure giuste: inizia con un predominio fasullo nel possesso-palla, che non gli serve per imporre il suo gioco ma al contrario va incontro agli interessi dei padroni di casa, che col loro tradizionale calcio, raramente bello ma spesso molto pratico e rognoso, fanno sì che questo possesso-palla del Sevilla risulti sempre discontinuo, approssimativo e spezzettato. Il Sevilla non riesce a iniziare l’ azione da dietro, perde la battaglia a centrocampo e costringe all’ isolamento i propri attaccanti, nonostante gli sforzi di volontà di Luis Fabiano e Koné.
L’ Osasuna gioca con una sola punta, ma quando il Sevilla avvia l’ azione dalla difesa, Margairaz scala sulla stessa linea di Dady per pareggiare coi centrali andalusi e disturbarne così l’ impostazione. Il Sevilla perde o butta via malamente moltissimi palloni, sui quali il centrocampo rojillo si fionda sempre in anticipo, con Puñal che detta la legge alla quale Keita e soprattutto Poulsen finiscono col sottomettersi. Recuperata palla, gli uomini di Ziganda cercano le percussioni sulle fasce con Plasil e Juanfran, quest’ ultimo spesso in una pericolosa situazione di uno contro uno con Crespo (bravo a limitare i danni il canterano, la fase difensiva è il suo forte).
Su calcio piazzato o dagli esterni, i navarri cercano con insistenza il traversone e la palla contesa per evidenziare le arcinote carenze difensive degli ospiti, e anche stavolta il Sevilla non fa eccezione, dietro si balla che è un piacere. Emblematica l’ azione del gol: Juanfran sulla destra, non sa come andare via al vigile Crespo, così mette dentro un crossettino timido, apparentemente senza pretese, ma Fazio e Palop combinano la frittata, l’ argentino lascia scorrere pensando all’ uscita del portiere, che però non avviene e permette a Plasil di inserirsi fra i due litiganti e deviare a rete con tocco beffardo. Continuano gli svarioni difensivi, e certo non aiuta il Sevilla il fatto di non aver praticamente mai potuto disporre dei titolari nel proprio reparto arretrato.
Dopo lo svantaggio (nel frattempo, tanto per aggiungere preoccupazioni, un buon Adriano abbandona il campo per infortunio, dentro Jesus Navas), Luis Fabiano reclama un rigore che ci starebbe anche, ma in realtà il Sevilla non c’è proprio in campo, tanto che rischia di andare sotto di due gol, quando Poulsen si produce in un fallo da rigore evitabilissimo. Palop però evita che la situazione diventi drammatica, sventando con un ottimo tuffo sulla sua destra la conclusione, a dire il vero non troppo angolata, del capitano osasunista Puñal (che purtroppo così macchia una partita per il resto ottima, da fondamentale equilibratore del centrocampo).
La seconda parte richiede con un’ urgenza una reazione al Sevilla, che non delude: due minuti della ripresa e il nuovo entrato (per l’ inutile De Mul) Duda recapita uno dei suoi spettacolari traversoni dalla sinistra sui piedi di Jesus Navas, tornato all’ amata fascia destra (a sinistra, dove ogni tanto Jimenez tenta di ficcarlo, si trova abbastanza scomodo) e molto lesto nel taglio all’altezza del secondo palo. Un altro Sevilla, non più passivo e fantasmatico, ma ora protagonista del match, più reattivo e progressivamente anche più pronto e attento nelle sue interpretazioni difensive. Ora con Duda ispirato è la fascia sinistra la risorsa migliore, lì attaccano con più frequenza e maggiore pericolosità gli ospiti, tanto che Luis Fabiano sfiora il gol su una lettura imbarazzante di Ricardo proprio su un cross dalla sinistra. La partita non si fa proprio bella, nessuna delle due squadre mostra una buona fluidità di gioco, ma sicuramente si fa più movimentata e ricca di episodi. L’ Osasuna ha perso l’ intensità e il controllo del centrocampo (dove, nelle fila sivigliane, si torna a vedere il nostro Maresca) del primo tempo, ma non rinuncia a mordere, e anzi si avvicina in maniera clamorosa al gol, quando Dady, giocatore rivelazione della squadra di Pamplona, schiaffa sulla traversa una formidabile punizione mancina da distanza irreale.
Ziganda cerca più velocità con Vela largo a sinistra e successivamente passa alle due punte con l’ ingresso di Pandiani, gli ultimi minuti vedono le squadre allungarsi e gli attacchi alternarsi da un’ estremità all’ altra del campo. Il Sevilla aumenta la sicurezza sulle palle alte, sbroglia bene in difesa, e proprio allo scadere del recupero sfiora la vittoria, con la perfetta punizione dal limite di Duda che si infrange sulla traversa, negando al portoghese la ciliegina sulla torta di un’ ottima partita.

I MIGLIORI: Duda cambia la partita nel secondo tempo. Al portoghese si possono dire tante cose, che complessivamente non è un giocatore da grande squadra, che il suo passo non velocissimo si sposa male con le ripartenze superveloci predilette dal Sevilla, ma quando arma il suo sinistro bisogna soltanto stare zitti, e magari applaudire. Di gran lunga il miglior crossatore della rosa, serve l’ assist a Jesus Navas e mette in mezzo tanti palloni carichi d’ effetto e di intenzioni velenose. Solo la sfortuna, quando gli nega il gol su punizione, lo ferma.
Mosquera il migliore della difesa sivigliana. In una serata in cui ancora una volta le incertezze difensive hanno fatto scappare via punti preziosi, il colombiano in realtà non ha sbagliato una virgola, arrivando anzi a livelli eccellenti nel secondo tempo, svettando a centro area e chiudendo tutti i varchi. Va sottolineata questa prestazione, perchè il buon Aquivaldo è un po’ nel mirino sin da quando è arrivato, Juande Ramos lo sopportava a malapena, e la sciagurata prestazione sul campo del Villarreal (quando regalò il rigore decisivo a Matias Fernandez) non gli aveva certo attirato della pubblicità positiva.
Dady personalmente continua a interessarmi sempre di più, e bene ha fatto anche Azpilicueta terzino destro: il 18enne campione d’ Europa in carica con l’ Under 19 ha qualche limite tecnico da esterno alto, ma il suo dinamismo e la sua aggressività possono convertirlo in un terzino di discrete garanzie.
I PEGGIORI: Poulsen clamorosamente fuori partita, Fazio cresce parecchio nel secondo tempo (provvidenziale un recupero su Dady smarcato a tu per tu con Palop), ma rimane gravemente colpevole sul gol avversario (Palop riesce invece a compensare col rigore parato). Come se non avesse giocato De Mul, che sospettiamo possa diventare il primo acquisto fallimentare dell’ era Monchi. Non stravedo per il belga, al di là di un ottimo spunto in velocità e un buon cross mi sembra un giocatore sin troppo lineare, in grado di aggiungere poco. Ancora non convince Koné, che deve limitare la frenesia e giocare di più con la testa: troppe imprecisioni, qualche carenza che affiora nel tocco di palla.
Ha buoni colpi lo svizzero Margairaz, ma è un po’ troppo compassato, e non ha un impatto pienamente soddisfacente sulla partita.

Osasuna (4-4-1-1): Ricardo 5,5; Azpilicueta 6,5, Cruchaga 6,5, Flaño 6, Monreal 6; Juanfran 6, Puñal 6, Font 6 (93'), Plasil 6,5 (81'); Margairaz 5,5 (64'); Dady 6,5.
In panchina: Elía , Izquierdo, Vela 6 (64'), H. Viana, J. García s.v. (93'), Portillo, Pandiani s.v. (81')
Sevilla (4-4-2): Palop 6,5; Martí 6, Mosquera 7, Fazio 5,5, Crespo 6,5; De Mul 5 (46'), Poulsen 5 (68'), Keita 6, Adriano 6 (31'); L. Fabiano 6, Koné 5,5.
In panchina: De Sanctis, Lolo, Maresca 6 (68'), Renato, Duda 7,5 (46'), Navas 6,5 (31'), Juanjo.

Gol: 1-0 (18'): Plasil aprovecha un error defensivo. 1-1 (47'): Navas remata un pase de Duda.
Árbitro: Clos Gómez. Amonestó a Azpilicueta (39'), Puñal (41') y Vela (85'). Y a los sevillistas Luis Fabiano (29') y Palop (84').
Incidencias: Reyno de Navarra. 17.253 espectadores. El encuentro tenía que haberse disputado el 3 de septiembre y fue aplazado por el fallecimiento de Puerta.

P.S.: Intanto hanno giocato le spagnole impegnate in Uefa. Ieri vittorie per Atlético (2-0 sul campo del Copenhaghen, gol di Simao e di Aguero) e Villarreal (2-0 casalingo all' Elfsborg). Tutte e due già qualificate ai sedicesimi, per assicurarsi il primo posto nel girone (che permette di evitare le ripescate dalla Champions) dovranno battere rispettivamente il Panathinaikos in casa e l' Aek Atene in Grecia all' ultima giornata. Stasera tocca al Getafe, che deve assolutamente fare risultato in Danimarca contro l' Aalborg, per evitare complicazioni dopo essersi inguaiato alla seconda giornata, inattesa sconfitta casalinga con l' Hapoel Tel Aviv.

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

parejo gioca nel real madrid castilla, mi parli 1 po di lui, il direttore sportivo del sevilla ha dtt che e l'erdede di cesc fabregas, possibile??

9:22 AM  
Blogger valentino tola said...

Beh, se lo ha detto Monchi, mi genufletto. Comunque, come caratteristiche e ruolo siamo lì, è una mezzala con tocco di palla e visione di gioco ottimi. Lo dovrei vedere meglio, perchè all' ultimo Europeo Under 19 non era titolare, anche se poi per le tante assenza ha giocato e pure deciso con un gol su punizione la finale con la Grecia.

11:42 AM  

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