domenica, dicembre 09, 2007

QUINDICESIMA GIORNATA: Osasuna-Valencia 0-0

Spettacolo indecente, dovrebbero essere loro a pagare noi per vederlo, altro che storie. Il Valencia è malato gravissimo, ormai la sua aspirazione più grande è quella di tenersi a galla ancora un po’ per non sprofondare del tutto. Comincio a maturare un giudizio poco lusinghiero sulla guida di Koeman, che nelle sue scelte, soprattutto quelle a partita in corso, evidenzia una sempre più chiara mancanza di ambizione e di inventiva.
Già mi avevano convinto poco le mosse con lo Schalke, (ma in quell’ occasione aveva l’ attenuante dell’ espulsione di Albelda che comunque avesse scelto gli accorciava la coperta) stavolta scontentano in maniera netta le sostituzioni operate nel secondo tempo, quando il 4-1-4-1 sperimentato dal tecnico olandese aveva già palesato abbondantemente la propria inoffensività. Ci può stare Joaquin per Vicente, va bene anche l’ ingresso di Morientes, ma effettuarlo a scapito di Villa ha avuto il sapore della presa in giro. Cambio attaccante per attaccante, Valencia che vuole vincere sì ma non troppo: ma dove credono di andare così?
Si prospetta l’ ultima spiaggia per il Valencia sabato prossimo al Mestalla contro il Barça, ed è francamente la migliore delle occasioni (grandissimo avversario e tradizione recente abbastanza positiva negli scontri diretti) perché questo cadavere che cammina possa finalmente tornare a dare segni di vita.

Cambio di modulo per il Valencia, con la novità Sunny e il gaffeur Arizmendi, mentre Ziganda rimescola un po’ gli uomini rispetto a mercoledì: 4-1-4-1 anche per i navarri con Javi Garcia, più centrocampista puro, per Margairaz, Vela dal primo minuto, Portillo al posto di Dady e Juanfran che parte in panchina, col versatile Plasil dirottato sulla destra.
Nel primo tempo, se si eccettua un colpo di testa di Portillo, liberissimo dentro l’ area piccola, fra le braccia di Cañizares, e due tiri da fuori rispettivamente di Plasil (di poco a lato) e Silva (destro dal limite respinto coi pugni da Ricardo), non succede proprio nulla.
L’ utilizzo di moduli speculari da parte dei due allenatori rende sin troppo vincolante la parità numerica a centrocampo, dove la partita di fatto si blocca. Il Valencia continua a non dare un senso compiuto alla propria manovra, l’ Osasuna pare avere idee più chiare e maggior ritmo, ma Portillo, esattamente come Villa dall’ altra parte, finisce col restare eccessivamente distante dal resto della squadra. Per un attacco con un solo effettivo, l’ ex madridista non sembra la scelta ideale, viste le sue caratteristiche fisiche e la tendenza a venire spesso e volentieri a prendere palla a centrocampo. Per fare reparto da solo, Dady era sicuramente più consigliato, e va poi aggiunto che la collocazione rigida sull’ out di sinistra pare un po’ troppo limitante per Carlos Vela.
Pochissimo riserva anche il secondo tempo, al di là di episodi isolati, il più importante dei quali l’ ottimo riflesso di Cañizares sulla conclusione sottomisura di Plasil deviata da Sunny. Ziganda cerca più sostanza in attacco col cambio più che mai logico Dady-Portillo, lo slanciato capoverdiano tiene su qualche pallone in più, mentre l’ altro subentrato Juanfran cerca di fornire più estro in luogo di Plasil. Piccoli segnali che non incidono minimamente sugli equilibri saldamente neutrali della partita, rafforzati anche dai cambi assai discutibili di Koeman dall’ altra parte.

I MIGLIORI: Cañizares, ebbene sì, se non altro per l’ eccellente intervento che salva il risultato sulla conclusione di Plasil deviata da Sunny, un riflesso notevole. In una partita così per trovare i migliori bisogna raschiare il barile, diciamo allora per l’ Osasuna i solidi veterani Puñal e Cruchaga, e l’ energico Plasil.
I PEGGIORI: Vicente lontanissimo dalla forma migliore, non dà mai la sensazione di poter andare via al suo uomo. Villa è in un periodo difficile, fatica a segnare, ma incide molto di più la difficoltà di giocare in una squadra così sconclusionata piuttosto che eventuali demeriti personali. Portillo delude, non può fare il riferimento unico in attacco, la squadra lo asseconda poco, ma lui l’ occasionissima nel primo tempo ce l’ ha eccome, e di testa conclude debole e centrale. Vela si ferma alle buoni intenzioni, esibisce la sua velocità ma al momento dell’ ultimo tocco fallisce sempre, non di rado in maniera grossolana, forse un po’ troppo ansioso di dimostrare tutto in una volta di meritare la maglia da titolare.

Osasuna (4-1-4-1): Ricardo 6; Azpilicueta 6, Cruchaga 6,5, Miguel Flaño 6, Corrales 6,5; Puñal 6,5; Plasil 6,5 (dal 73’ Juanfran 6), Javi Garcia 6, Héctor Font 6 (dall’ 87’ Margairaz s.v.), Vela 5,5; Portillo 5,5 (dal 60’ Dady 6,5).
In panchina: Elia, Echaide, Hugo Viana, Pandiani.
Valencia (4-1-4-1): Cañizares 6,5; Miguel 6, Albiol 6, Helguera 6 (dall’ 88’ Edu s.v.), Moretti 6; Marchean 6; Arizmendi 5,5, Sunny 6, Silva 6, Vicente 5 (dal 71’ Joaquin s.v.); Villa 5,5 (dal 72’ Morientes s.v.).
In panchina: Mora, Manuel Fernandes, Montoro, Mata.

Arbitro: Ramirez Dominguez. Ammoniti: Corrales, Javi Garcia e Puñal per l’ Osasuna; Albiol e Helguera per il Valencia.

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