SUPERCOPPA DI SPAGNA ANDATA: Valencia-Real Madrid 3-2: Van Nistelrooy (R); Mata (V); Villa (V); Van Nistelrooy (R); Vicente (V).
Il primo appuntamento ufficiale della stagione è riuscito: buono spettacolo al Mestalla, discorso ancora tutto in bilico fra un Valencia che comincia a palesare i primi incoraggianti segni del progetto di Emery e un Real Madrid che mantiene tutte le sue caratteristiche: gioco sempre stentato, difficoltà a trovare un filo logico e una continuità di manovra riconoscibile, ma anche la solita brutale efficacia sotto porta, la capacità di sfruttare episodi slegati dal contesto generale della partita che gli garantisce ottime chances per il ritorno casalingo.
L’ inizio è tutto di un ottimo Valencia: sebbene il modulo rimanga quello classico dell’ epoca recente (4-4-1-1) e gli uomini cardine continuino a risalire all’ era-Benitez (Albelda-Baraja), emergono già le caratteristiche salienti della filosofia di gioco di Emery: baricentro avanzato, pressing molto alto sulla trequarti avversaria, preferenza per la verticalizzazione immediata una volta riconquistato il pallone e ricerca della transizione offensiva ultra-veloce, ma anche spiccata coralità nell’ attaccare la difesa schierata, col costante accompagnamento dei terzini all’ azione offensiva.
I padroni di casa entrano subito in partita a differenza dei loro avversari: Silva e Villa esercitano un pressing feroce, accentuando le solite difficoltà di Diarra (per il resto abbastanza puntuale in copertura) nell’ iniziare l’ azione davanti alla difesa, e il Valencia preme impegnando seriamente Casillas. Però, alla prima azione orchestrata nella metacampo avversaria, il Real Madrid passa: ottimo lancio di De la Red (unica cosa buona della sua partita, per il resto fuori dal gioco), ma la meraviglia sta tutta nell’ ennesima dimostrazione di fiuto del gol impareggiabile da parte di Van Nistelrooy, che vede e trova il gol anche da posizioni del tutto ignote ai comuni mortali (va detto comunque che Moretti ci poteva mettere un po’ più di aggressività nel chiudergli l’ angolo di tiro, per quanto ridotto esso fosse).
Brutta botta lo svantaggio per il Valencia, che accusa il colpo dal punto di vista del morale morale e passa un quarto d’ ora di stallo prima di ritrovare l’ aggressività e le geometrie giuste. Fra l’ ultima parte del primo tempo e l’ inizio della ripresa, l’ undici di Emery torna però in pista, sfruttando quasi esclusivamente la situazione nettamente favorevole sulla propria fascia sinistra: se sulla destra Miguel e Joaquín pareggiano con Robinho e Miguel Torres, dalla parte opposta il disegno asimmetrico del 4-3-3 di Schuster prevede il solo Salgado (inspiegabilmente preferito dall’ inizio a Sergio Ramos) come uomo di fascia autentico: Emery allora insiste spudoratamente sul triangolo Mata-Silva-Villa, una della poche situazioni fortunate già nel Valencia di Koeman, solo che con l’ olandese il modulo era un 4-3-3 (fasullo) e Villa partiva spesso largo a sinistra con Silva falso centravanti.
Comunque, il principio rimane lo stesso: a Mata si aggiunge Moretti in sovrapposizione, e dal centro spessissimo si allargano (anche per una propensione naturale) Silva e Villa, i quali spesso e volentieri mettono in minoranza Salgado, attirando la difesa madridista in quella zona e creando di volta in volta gli spazi per inserimenti centrali a rimorchio difficili da controllare. Di fronte a questa situazione di evidente squilibrio, l’ ingresso di Robben poteva forse essere anticipato e utilizzato non come rimpiazzo (pure tremendamente efficace) di Robinho a sinistra, ma al posto dell’ inutile Raúl, largo a destra col compito di equilibrare la situazione sulla fascia forte del Valencia tenendo almeno basso Moretti.
Dopo uno sfortunato palo di Silva nel primo tempo, al decimo minuto della ripresa gli uomini di Emery trovano il meritato vantaggio: l’ azione non nasce dalla fascia forte, ma da un’ estemporanea escursione sulla destra di Albelda, il cui traversone trova un geniale velo a centro area di Silva che libera l’ inserimento di Mata dalla sinistra, il quale insacca sul primo palo con un sinistro secco. Quattro minuti più tardi invece, in piena esaltazione valenciana e disorientamento merengue, il gol del vantaggio ha origine proprio dalla situazione di superiorità sulla fascia sinistra analizzata sopra: Silva e Mata combinano e attirano la difesa madridista, Villa taglia verso il primo palo, clamorosamente scoperto, e incorna a rete il perfetto traversone di Mata (il ragazzo calcia da manuale, dovrebbero usarlo come modello nelle scuole calcio) approfittando dell’ uscita a farfalle di Casillas, punto debole del repertorio del portiere madridista che ogni tanto riaffiora.
Con la partita che sembra in discesa per il Valencia, emerge però il solito grande carattere che porta il Madrid a reagire nei momenti più inaspettati, colpendo in maniera quasi frustrante per l’ avversario. Decisiva l’ entrata di Robben, che restituisce profondità a una fascia sinistra ieri svogliatamente abitata da Robinho: il neo-entrato Pablo Hernández sbaglia del tutto i tempi dell’ uscita in pressing e viene saltato da Robben costringendo Albelda a improvvisare con insuccesso una chiusura laterale, Robben salta netto anche questo e ormai ha la strada in discesa, ubriacare anche Miguel è uno scherzo, il resto lo fa il pessimo piazzamento del Valencia, con la linea difensiva tutta schiacciata su Hildebrand e l’ ingresso dell’ area del tutto incustodito, e la spietatezza di Van Nistelrooy, che arriva solo soletto e non si fa pregare di certo.
Momento delicato per il Valencia, del quale è palese il calo atletico (specialmente nella società Albelda-Baraja), lo scemare del pressing e l’ aumento delle distanze tra i reparti che ora consente al Madrid di elaborare l’ azione con più comodità. In questi spazi che crescono e in questa pressione che si allenta Schuster pensa di inserire Guti in cerca del pase definitivo, e pensa anche bene, però il contemporaneo ingresso di Manuel Fernandes (Emery pare contarci) per Baraja restituisce vigore al centrocampo di casa, che torna a controllare la situazione nel quarto finale di partita. Così arriva il gol che chiude (momentaneamente) la contesa, a firmarlo è Vicente, entrato al posto di Mata, un altro degli uomini che Emery avrà il compito di resuscitare, forse il più prestigioso di tutti: inutile dire che il gol è frutto dell’ ennesima combinazione sul centro-sinistra, col solito Silva a fungere da demiurgo.
In conclusione, e prima ancora di conoscere l’ esito definitivo di domenica, si può dire che il Valencia cominci già a rivendicare una propria diversità rispetto non solo ai disastri di Koeman, ma anche rispetto allo stile di gioco conservatore di Quique, anche se certe distrazioni difensive rimangono e la fase di non possesso deve essere ancora perfezionato. Del Madrid si può dire poco di nuovo, che giochino male per loro non vuol dire niente perché hanno un’ efficacia provata molto al di là di questo discorso, e a discolpa bisogna rilevare il carattere piuttosto improvvisato (date le assenza di Pepe, Cannavaro e Marcelo) della linea difensiva schierata ieri.
I MIGLIORI: Silva è la variabile decisiva, col suo movimento fra le linee e in appoggio alla fascia sinistra, solito connubio di genialità individuale e spiccato senso del gioco di squadra. Villa lo asseconda, per struttura fisica entra in forma presto e ha sempre il secondo in più di risposta rispetto ai difensori madridisti, brillando come al solito anche nella costruzione delle combinazioni sul centro-sinistra.
Delude Van Nistelrooy: solitamente ha bisogno di mezza palla gol per fare una doppietta, qui ne spende addirittura due. Quando gli avversari calano il ritmo, l’ ingresso di Robben si rivela devastante: speriamo solo che gli infortuni lo risparmino almeno quest’ anno, e riavremo la miglior ala sinistra del mondo. Ottimo Miguel Torres, non concede un metro a Joaquin e offre un’ interpretazione tatticamente perfetta sul piano puramente difensivo (il suo punto forte).
I PEGGIORI: Si trascina per il campo Raúl, quasi d’ intralcio nella fase offensiva e protagonista di un solo ripiegamento prezioso in quella difensiva (sulla fascia nella quale il Valencia attaccava in totale libertà): triste che le gerarchie immutabili impediscano a Schuster di cambiarlo anche quando si trova in questre condizioni, e a pagare siano sempre altri, in questo caso un Robinho comunque deludentissimo. La formazione ideale del Real Madrid prevederebbe Van Nistelrooy centravanti e Robinho e Robben larghi a scambiarsi le posizioni, ma a questo non si ha ancora intenzione di arrivare e probabilmente non ci si arriverà mai.
Delude Javi García difensore centrale, come lo sta utilizzando Schuster in questo precampionato: nonostante potenzialità interessanti, il canterano tende a perdere la posizione e il riferimento in marcatura, e questo spesso si traduce in occasioni per l’ avversario. Il nuovo acquisto Van der Vaart cerca di battersi ma si perde in una partita di anonimato, giocata prevalentemente da interno, lontano dalla zona calda della trequarti. Joaquín, forse prossimo alla cessione, non va via una volta.
Valencia (4-4-1-1): Hildebrand 6; Miguel 6, Albiol 6, Alexis 6, Moretti 6; Joaquín 5,5 (Pablo 5,5, m.65), Albelda 6, Baraja 6 (Fernandes 6, m.74), Mata 6,5 (Vicente 6,5, m.71); Silva 7,5; Villa 7.
Real Madrid (4-3-3): Casillas 6; Salgado 5,5 (Sergio Ramos, m.63), Javi García 5,5, Heinze 6, Torres 6,5; De la Red 5,5, Diarra 6, Van der Vaart 5,5; Raúl 4,5 (Guti s.v., m.74), Van Nistelrooy 7,5, Robinho 5 (Robben 7, m.63).
Gol: 0-1, m.13 Van Nistelrooy. 1-1, m.55 Mata. 2-1, m.59 Villa. 2-2, m.67 Van Nistelrooy. 3-2, m.80 Vicente.
Incidencias: Partido de ida de la Supercopa de España, disputado en el Camp de Mestalla ante 40.000 espectadores.
L’ inizio è tutto di un ottimo Valencia: sebbene il modulo rimanga quello classico dell’ epoca recente (4-4-1-1) e gli uomini cardine continuino a risalire all’ era-Benitez (Albelda-Baraja), emergono già le caratteristiche salienti della filosofia di gioco di Emery: baricentro avanzato, pressing molto alto sulla trequarti avversaria, preferenza per la verticalizzazione immediata una volta riconquistato il pallone e ricerca della transizione offensiva ultra-veloce, ma anche spiccata coralità nell’ attaccare la difesa schierata, col costante accompagnamento dei terzini all’ azione offensiva.
I padroni di casa entrano subito in partita a differenza dei loro avversari: Silva e Villa esercitano un pressing feroce, accentuando le solite difficoltà di Diarra (per il resto abbastanza puntuale in copertura) nell’ iniziare l’ azione davanti alla difesa, e il Valencia preme impegnando seriamente Casillas. Però, alla prima azione orchestrata nella metacampo avversaria, il Real Madrid passa: ottimo lancio di De la Red (unica cosa buona della sua partita, per il resto fuori dal gioco), ma la meraviglia sta tutta nell’ ennesima dimostrazione di fiuto del gol impareggiabile da parte di Van Nistelrooy, che vede e trova il gol anche da posizioni del tutto ignote ai comuni mortali (va detto comunque che Moretti ci poteva mettere un po’ più di aggressività nel chiudergli l’ angolo di tiro, per quanto ridotto esso fosse).
Brutta botta lo svantaggio per il Valencia, che accusa il colpo dal punto di vista del morale morale e passa un quarto d’ ora di stallo prima di ritrovare l’ aggressività e le geometrie giuste. Fra l’ ultima parte del primo tempo e l’ inizio della ripresa, l’ undici di Emery torna però in pista, sfruttando quasi esclusivamente la situazione nettamente favorevole sulla propria fascia sinistra: se sulla destra Miguel e Joaquín pareggiano con Robinho e Miguel Torres, dalla parte opposta il disegno asimmetrico del 4-3-3 di Schuster prevede il solo Salgado (inspiegabilmente preferito dall’ inizio a Sergio Ramos) come uomo di fascia autentico: Emery allora insiste spudoratamente sul triangolo Mata-Silva-Villa, una della poche situazioni fortunate già nel Valencia di Koeman, solo che con l’ olandese il modulo era un 4-3-3 (fasullo) e Villa partiva spesso largo a sinistra con Silva falso centravanti.
Comunque, il principio rimane lo stesso: a Mata si aggiunge Moretti in sovrapposizione, e dal centro spessissimo si allargano (anche per una propensione naturale) Silva e Villa, i quali spesso e volentieri mettono in minoranza Salgado, attirando la difesa madridista in quella zona e creando di volta in volta gli spazi per inserimenti centrali a rimorchio difficili da controllare. Di fronte a questa situazione di evidente squilibrio, l’ ingresso di Robben poteva forse essere anticipato e utilizzato non come rimpiazzo (pure tremendamente efficace) di Robinho a sinistra, ma al posto dell’ inutile Raúl, largo a destra col compito di equilibrare la situazione sulla fascia forte del Valencia tenendo almeno basso Moretti.
Dopo uno sfortunato palo di Silva nel primo tempo, al decimo minuto della ripresa gli uomini di Emery trovano il meritato vantaggio: l’ azione non nasce dalla fascia forte, ma da un’ estemporanea escursione sulla destra di Albelda, il cui traversone trova un geniale velo a centro area di Silva che libera l’ inserimento di Mata dalla sinistra, il quale insacca sul primo palo con un sinistro secco. Quattro minuti più tardi invece, in piena esaltazione valenciana e disorientamento merengue, il gol del vantaggio ha origine proprio dalla situazione di superiorità sulla fascia sinistra analizzata sopra: Silva e Mata combinano e attirano la difesa madridista, Villa taglia verso il primo palo, clamorosamente scoperto, e incorna a rete il perfetto traversone di Mata (il ragazzo calcia da manuale, dovrebbero usarlo come modello nelle scuole calcio) approfittando dell’ uscita a farfalle di Casillas, punto debole del repertorio del portiere madridista che ogni tanto riaffiora.
Con la partita che sembra in discesa per il Valencia, emerge però il solito grande carattere che porta il Madrid a reagire nei momenti più inaspettati, colpendo in maniera quasi frustrante per l’ avversario. Decisiva l’ entrata di Robben, che restituisce profondità a una fascia sinistra ieri svogliatamente abitata da Robinho: il neo-entrato Pablo Hernández sbaglia del tutto i tempi dell’ uscita in pressing e viene saltato da Robben costringendo Albelda a improvvisare con insuccesso una chiusura laterale, Robben salta netto anche questo e ormai ha la strada in discesa, ubriacare anche Miguel è uno scherzo, il resto lo fa il pessimo piazzamento del Valencia, con la linea difensiva tutta schiacciata su Hildebrand e l’ ingresso dell’ area del tutto incustodito, e la spietatezza di Van Nistelrooy, che arriva solo soletto e non si fa pregare di certo.
Momento delicato per il Valencia, del quale è palese il calo atletico (specialmente nella società Albelda-Baraja), lo scemare del pressing e l’ aumento delle distanze tra i reparti che ora consente al Madrid di elaborare l’ azione con più comodità. In questi spazi che crescono e in questa pressione che si allenta Schuster pensa di inserire Guti in cerca del pase definitivo, e pensa anche bene, però il contemporaneo ingresso di Manuel Fernandes (Emery pare contarci) per Baraja restituisce vigore al centrocampo di casa, che torna a controllare la situazione nel quarto finale di partita. Così arriva il gol che chiude (momentaneamente) la contesa, a firmarlo è Vicente, entrato al posto di Mata, un altro degli uomini che Emery avrà il compito di resuscitare, forse il più prestigioso di tutti: inutile dire che il gol è frutto dell’ ennesima combinazione sul centro-sinistra, col solito Silva a fungere da demiurgo.
In conclusione, e prima ancora di conoscere l’ esito definitivo di domenica, si può dire che il Valencia cominci già a rivendicare una propria diversità rispetto non solo ai disastri di Koeman, ma anche rispetto allo stile di gioco conservatore di Quique, anche se certe distrazioni difensive rimangono e la fase di non possesso deve essere ancora perfezionato. Del Madrid si può dire poco di nuovo, che giochino male per loro non vuol dire niente perché hanno un’ efficacia provata molto al di là di questo discorso, e a discolpa bisogna rilevare il carattere piuttosto improvvisato (date le assenza di Pepe, Cannavaro e Marcelo) della linea difensiva schierata ieri.
I MIGLIORI: Silva è la variabile decisiva, col suo movimento fra le linee e in appoggio alla fascia sinistra, solito connubio di genialità individuale e spiccato senso del gioco di squadra. Villa lo asseconda, per struttura fisica entra in forma presto e ha sempre il secondo in più di risposta rispetto ai difensori madridisti, brillando come al solito anche nella costruzione delle combinazioni sul centro-sinistra.
Delude Van Nistelrooy: solitamente ha bisogno di mezza palla gol per fare una doppietta, qui ne spende addirittura due. Quando gli avversari calano il ritmo, l’ ingresso di Robben si rivela devastante: speriamo solo che gli infortuni lo risparmino almeno quest’ anno, e riavremo la miglior ala sinistra del mondo. Ottimo Miguel Torres, non concede un metro a Joaquin e offre un’ interpretazione tatticamente perfetta sul piano puramente difensivo (il suo punto forte).
I PEGGIORI: Si trascina per il campo Raúl, quasi d’ intralcio nella fase offensiva e protagonista di un solo ripiegamento prezioso in quella difensiva (sulla fascia nella quale il Valencia attaccava in totale libertà): triste che le gerarchie immutabili impediscano a Schuster di cambiarlo anche quando si trova in questre condizioni, e a pagare siano sempre altri, in questo caso un Robinho comunque deludentissimo. La formazione ideale del Real Madrid prevederebbe Van Nistelrooy centravanti e Robinho e Robben larghi a scambiarsi le posizioni, ma a questo non si ha ancora intenzione di arrivare e probabilmente non ci si arriverà mai.
Delude Javi García difensore centrale, come lo sta utilizzando Schuster in questo precampionato: nonostante potenzialità interessanti, il canterano tende a perdere la posizione e il riferimento in marcatura, e questo spesso si traduce in occasioni per l’ avversario. Il nuovo acquisto Van der Vaart cerca di battersi ma si perde in una partita di anonimato, giocata prevalentemente da interno, lontano dalla zona calda della trequarti. Joaquín, forse prossimo alla cessione, non va via una volta.
Valencia (4-4-1-1): Hildebrand 6; Miguel 6, Albiol 6, Alexis 6, Moretti 6; Joaquín 5,5 (Pablo 5,5, m.65), Albelda 6, Baraja 6 (Fernandes 6, m.74), Mata 6,5 (Vicente 6,5, m.71); Silva 7,5; Villa 7.
Real Madrid (4-3-3): Casillas 6; Salgado 5,5 (Sergio Ramos, m.63), Javi García 5,5, Heinze 6, Torres 6,5; De la Red 5,5, Diarra 6, Van der Vaart 5,5; Raúl 4,5 (Guti s.v., m.74), Van Nistelrooy 7,5, Robinho 5 (Robben 7, m.63).
Gol: 0-1, m.13 Van Nistelrooy. 1-1, m.55 Mata. 2-1, m.59 Villa. 2-2, m.67 Van Nistelrooy. 3-2, m.80 Vicente.
Incidencias: Partido de ida de la Supercopa de España, disputado en el Camp de Mestalla ante 40.000 espectadores.
Etichette: Real Madrid, Supercoppa di Spagna, Valencia
17 Comments:
D'accordo con te su tutto tranne che su Van der Vaart: secondo me ha giocato un'ottima partita.
Certo, il suo talento è mancato in quanto si è sacrificato molto per la squadra partendo molto indietro rispetto ai suoi standard. Io gli avrei dato 6.5.
Ma tifi qualche squadra in particolare?
Sono del Barça.
Lasciando da parte la differenza di giudizio su Van der Vaart, il problema è la sostituzione di Sneijder: Rafa è tutt' altro tipo di giocatore, non può dare quel dinamismo e continuità all' azione, come ho scritto in un altro post è un giocatore da illuminazioni sporadiche nell' ultimo quarto di campo.
Resta poi nel Madrid il problema della gestione dei tempi della manovra: non sa giocare ad un ritmo che non sia quello più elevato che mostra nei ribaltamenti improvvisi che sono il suo forte. Xabi Alonso sarebbe stato un acquisto ideale per poter dettare i tempi, ora la speranza madridista è che De la Red possa entrare nel ruolo, ma l' ex Getafe non lo vedo ancora ben inserito.
io invece ho visto un joaquin piú tonico del solito, con voglia. non ha fatto la prestazione della vita ma comunque secondo me sufficiente, lui é e rimane uun arma devastante sulla destra, al pari di un robben che mi ricorda finalmente il fenomeno che ogni tanto brillava al chealsea.
Domande: baraja albelda continuerá ad essere la coppia dei centrali?? Banega giá bocciato? Alexis ha possibilitá di rubare il posto a marchena o quest'ultimo sará spostato a centrocampo? Zigic e` ufficiale al betis?? Ultimo, in che reparto avverrá l'acquisto promesso dalla dirigenza? Ultimissima, del horno proprio no???
Cura emery? presto per dirlo,però ho visto i gol e sono piacevolmente colpito,buone indicazioni ci sono,silva eccezionale,benissimo anche mata (temevo che venisse nuovamente escluso,lui è l'unica nota positiva della gestione koeman e ha un grande talento,deve trovare il modo di esprimersi al meglio e può tornare utile anche in prospettiva sudafrica2010),e ovviamente sono contento del ritorno di vicente.
Dici che unay riesce,in questo scenario horror,a resuscitare vicente e baraja?
Visto che non ci sarà praticamente mercato (basta che non si esageri in uscita,villa e silva non sono rimpiazzabili) è fondamentale recuperare giocatori in difficoltà per stimoli e infortuni e valorizzare investimenti a rischio come fernandes e banega.
Valentino,sai che van der vaart a madrid lo vedo in serio pericolo?
I precedenti di giocatori bruciati al bernabeu sono parecchi,e lui non so quanto servisse a questa squadra,spero di sbagliarmi.
Ciao
Manuel.
@ anonimo
Albelda-Baraja: l' iniziale pare questa, però i due già da tempo non hanno il ritmo e intensità di gioco. Va comunque considerato che Banega e Maduro son stati chiamati alle olimpiadi.
Di Banega ho letto che Emery l' avrebbe scartato e che potrebbe passare all' Atlético, ma mi sembra una notizia alquanto strana, non mi sembra normale che Emery scarti un giocatore così, senza nemmeno averlo visto in allenamento, e poi di queste potenzialità. Io credo rimarrà e probabilmente troverà il suo posto, perchè non vedo Baraja in grado di reggere tutta una stagione e perchè l' argentino è un grande talento, potrebbe fare nel Valencia quello che Corona faceva nell' Almeria. Consideriamo poi che inizialmente si era detto pure che Emery avrebbe scartato Albelda, e invece eccolo lì.
Defilato Edu (domenica in panchina), va poi considerato Manuel Fernandes, un giocatore che sarebbe bene rilanciare, visto che gli investimenti fatti sia per lui che per Banega son stati pesanti, e il Valencia in questo momento non è che ne abbia altri da spendere.
Fernandes ha potenzialità formidabili sia dal punto di vista atletico che tecnico, però continua a lasciarmi stupefatto la leggerezza di certe sue scelte, tipo controlli rischiosi in zone di campo delicatissime, e anche dal punto di vista tattico c'è molto da affinare (altro che "Manuelele", non so proprio cosa c'entri questo soprannome che gli hanno dato, sono ruoli e caratteristiche diversissime). Comunque, se Banega potrebbe essere il Corona della situazione, Fernandes lo vedo benissimo nella parte di Felipe Melo.
La mia previsione è che alla coppia iniziale Albelda-Baraja possa subentrare alla lunga una coppia Maduro-Banega, anche se l' idea di un Banega-Fernandes è stuzzicante (sarebbe forse una coppia un po' squilibrata in un doble pivote, funzionerebe meglio con un vertice basso alle spalle, tipo Albelda, Maduro o Marchena, in un centrocampo a tre centrali.
Alexis ha tante possibilità di essere titolare: sul piano puramente difensivo la coppia formata da lui e Albiol è la migliore, ma va detto che Marchena offre qualcosa in più in termini di personalità, esperienza e capacità di impostare il gioco dalle retrovie, per cui dovrebbe essere un continuo ballottaggio fra i due per il posto accanto ad Albiol.
Non mi risulta Zigic, so che il Betis sta cercando una punta rapida (si fa il nome di Nery Castillo).
L' acquisto promesso è già avvenuto: Renan Brito, portiere dell' Internacional Porto Alegre e della nazionale olimpica brasiliana, la scelta finale dopo aver fallito l' assalto a Moyá del Mallorca.
Del Horno non è spacciato, potrà giocarsi le sue chances come tutti gli altri. Credo poi che se recuperasse il proprio miglior livello, Emery avrebbe pochi dubbi nel preferirlo a Moretti, vista la nota importanza della spinta dei terzini nel modulo del tecnico basco.
@ Manuel
Ciao. Con te sono un' esca infallibile gli articoli sul Valencia, eh? ;-)
Anch' io son contento per Vicente e Mata, anche se gli interessi dei due confliggono, visto che competono per lo stesso posto.
Mata in realtà non sarebbe un esterno di ruolo, non è uno che trova il fondo come il miglior Vicente, però ha un cross fantastico, è rapido e ha un punto di forza molto interessanti nella capacità di inserimento sotto porta, tagliando senza palla dalla fascia.
Io confido nel recupero di Vicente, sempre che non accusi infortuni.
In generale il compito di Emery sarà quello di rivitalizzare quest' organico depresso, è evidente che non ci sono altre vie. La questione-Baraja è un po' diversa da quella di Vicente: diciamo che è un giocatore chiaramente al tramonto della sua carriera più che da ritrovare, è ancora capace di offrire partite di alto livello sporadicamente (vedi la finale della scorsa Copa del Rey), perchè le qualità rimangono, però non ci si può più affidare completamente a lui come motore del centrocampo. Sarà fondamentale per misurare le chances del Valencia la credibilità che potranno offrire Banega e Fernandes nel ruolo di alternativa al "Pipo".
Son d' accordo su Van der Vaart: non solo non ne consideravo necessario l' acquisto, ma lo vedo a rischio per la sua debole personalità.
ehi l'anonimo di ieri ero io... la storia di zigic al betis lo hanno deto ieri su tele5 dove ho visto la partita... non mi risultava per questo te lo ho chiesto. peró contando che edu se ne vuole andare e sobis ha richieste dall'estero.. L'acquisto del valencia secondo l'intervista al presidente soriano di ieri non era ancora stato fatto, renan era giá ufficiale.. Mah... Banega lo danno per spacciato almeno i telecronisti, anche secondo me é una pedina importante, anche per dare rapiditá in un settore abbastanza di tanker (maduro, baraja, albelda, lo stesso fernandes non sono dei fulmini)...
del horno, speriamo!
Effettivamente Soriano aveva parlato di due o addirittura tre nuovi acquisti dopo l' investitura, però molti indizi mi facevano pensare si fermassero al solo portiere. Dunque, ora vediamo un po', a naso potrebbe essere un difensore centrale al posto di David Navarro (che potrebbe tornare in prestito al Mallorca) o anche un centrocampista centrale (dipende dai piani che si hanno per Fernandes e Banega).
Personalmente mi limiterei ad acquistare un concorrente per Miguel.
Chiarisco la situazione dell' Edu bético: se ne potrebbe andare, ma alla fine di questa stagione che sta cominciando. Infatti gli rimane ancora un anno di contratto, ma l' accordo con Lopera è lontano.
Per Sobis invece si parla da tempo dell' Hoffenheim: peccato per il brasiliano, non è mai potuto espoldere, per tutta una serie di motivi, in questi due anni.
Visto che stiamo parlando del Betis, il club verdiblanco sta cercando anche un terzino per fascia, possibilmente bravo a spingere, ma ancora è una situazione bloccato: Chretien non è arrivato, a sinistra invece si insiste per Mané dell' Almeria. I due terzini e l' attaccante ("alla Sinama Pongolle" queste le caratteristiche che cerca Chaparro secondo la stampa) nel caso andassero in porto renderebbero il progetto interessante.
Ehh,la mia simpatia per il valencia arriva da molto lontano,dai tempi di cuper e benitez...
Maduro non mi convince appieno,però è anche vero che i momenti migliori di albelda e baraja sono passati da un pezzo e fernandes e banega non danno molte certezze,non c'è forse il rischio di trovarsi con troppe seconde scelte in mezzo (basta che non riproponga gli scempi marchena-maduro o albelda-marchena di koeman e quique) e nessun punto fermo per dare una ossatura alla squadra?
Vedo un pò di confusione,però anche io punterei su banega e fernandes,magari a stagione in corso,magari non insieme,però sono investimenti importanti che bisogna rivalorizzare.
Vicente e mata,beh,in effetti sarebbe difficile far coesistere loro due più villa e silva,magari a gara in corso si potrebbe provare ad affiancare mata a villa con silva più dietro e vicente largo a sinistra (premesso che sia in condizione e libero dagli infortuni),o joaquin a destra,a seconda dell'avversario e del risultato,dall'inizio può apparire sbilanciato e pericoloso anche a livello di equilibri con la possibilità di spaccare in due la squadra o di patire inferiorità numerica in mezzo.
Del horno...me ne stavo dimenticando,la scorsa stagione non s'è visto per niente causa infortuni,all'atletic bilbao ha fatto cose interessanti,era entrato anche nel giro della nazionale per un certo periodo prima di arrivare al valencia,e potrebbe garantire qualcosa in più del "compitino" di moretti,sempre se sta bene e se si integra nel gioco di emery.
Su Van der vaart,non voglio portar sfiga ma questo real è completamente privo di un programma e la cosa si riflette sul mercato,ogni stagione si ripresentano con gli stessi problemi di quella prima,nella migliore delle ipotesi il mercato è lasciato completamente al caso,in tutto questo non so se le vittorie degli ultimi anni siano positive o meno,la competitività in europa è andata da un pezzo e forse un paio di stagioni a secco avrebbero un effetto positivo sui blancos,almeno a livello di ambiente e di preparazione,tu che ne dici?
Ciao
Manuel.
Nessuno dei centrocampisti centrali del Valencia al momento attuale, e per diversi motivi, offre piene garanzie. Albelda tutto da verificare, Baraja agli sgoccioli, Banega ancora immaturo, Fernandes idem e tutto da inquadrare, edu fuori dai giochi. Maduro non è mai particolarmente piaciuto neppure a me, lo indico come possibile titolare per il semplice vantaggio dell' età rispetto ad Albelda. La coppia Banega-Fernandes come detto sarebbe stuzzicante, ma la compatibilità come centrali in un 4-4-2 sarebbe da verificare, sembrerebbero decisamente più tagliati per un centrocampo con tre centrali, protetti da un centrocampista difensivo di posizione alle loro spalle.
La possibilità più reale, anche se a oggi difficile (non dimentichiamo che oltre a Joaquin, finchè resta, ci sono anche Pablo Hernandez e, per quanto nè a me nè te piaccia, Angulo), di impiego contemporaneo di Mata, Vicente, Silva e Villa, è che Silva parta da destra, come ha fatto spesso negli Europei. Ma Emery ha giustamente individuato in Silva il giocatore determinante tra le linee, nessun altro in rosa può avere il suo peso e offrire quel tipo di gioco muovendosi in quelal zona.
Del Horno è una questione di testa, a parte il lungo infortunio che è stata sfiga, lui ci ha messo una personalità e un' attitudine non all' altezza (quando sia Mourinho che Quique che Caparros ti criticano o ti mettono in disparte, mi sa che non è più un caso)
Io penso che il fatto di aver cambiato pochissimo possa essere al tempo stesso un vantaggio e un problema per il Real Madrid, nel senso che se comunque partono più collaudati rispetto a un Barça in fase di ricostruzione, va ricordato che cambiando poco o nulla difficilmente il Madrid potrà garantire standard superiori rispetto a quelli della scorsa stagione che, ricordiamolo, nelle posizioni di testa è stata una Liga chiaramente livellata verso il basso. Ciò mi fa pensare che qualora Barça e Sevilla migliorassero il loro livello (avendone, a differenza del Real Madrid, i margini), un nuovo titolo nazionale per il Real Madrid diventerebbe difficile.
Anch' io ho visto poca logica nel mercato degli ultimi anni, però alla fine, almeno sul fronte casalingo, qualcosa son riusciti sempre a tirarlo fuori, così come riescono a estrarre un' efficacia spesso disarmante da un gioco così modesto.
Van der Vaart non era necessario, è un' operazione e un giocatore che in generale mi lascia un po' perplesso, ma è pur sempre un' ulteriore aggiunta di qualità, quindi anche in questo caso qualcosa potrebbe venirne fuori.
Leggo comunque che ci si sta lanciando su Huntelaar, e un rimpiazzo/concorrente di Van Nistelrooy serve come il pane. Con l' acquisto di questo centravanti e un regista alla Xabi Alonso il mercato sarebbe stato perfetto, senza bisogno di Van der Vaart.
Chiudo dicendo che un' ulteriore possibile insidia per il Real Madrid di quest' anno sarà l' ingombrantissima titolarità per decreto di Raul: con Robben e Robinho titolari ai lati di Van Nistelrooy e Higuain come pezzo di ricambio, questa squadra sarebbe ancora più letale nelle verticalizzazioni e coprirebbe meglio il campo.
Ahhhh ci risiamo.....Il capitano gioca male una partita dopo aver segnato 20 goals l'anno scorso e tu te la prendi con lui.....Ma cosa succede se al ritorno fà una tripletta???Fai mea culpa come l'anno scorso?Sono tornato su questo blog con i migliori propositi e tu mi stuzzichi subito.....Cominciamo a dire che il caro Robson è un cadavere da Marzo, dal suo infortunio all'anca trà le 2 partite contro la Roma....quindi dovrebbe andare lui in panchina e non Raùl, seppoi RAùl gioca sempre come Domenica ne riparleremo.....cmq sia si vede che sei pieno di pregiudizi....sul centrocampo sono d'accordo con te...non mi convince per nulla e oltretutto secondo me Van der Vaart di Sneijder ha meglio solo quella f...a della moglie, perchè come giocatore vale molto di meno, infatti fà girare la palla alla metà della velocità....Secondo me il Madrid se mettesse apposto quel centrocampo avrebbe molti margini di miglioramento...Ah visto che mi hai irritato con il tuo commento sul lìder :-) debbo dire che se anche il Madrid restasse così credo vincerebbe facilmente la Liga, visto che il Sevilla non mi sembra abbia questi grossi margini, eppoi ho visto il trofeo Camper, ehm scusa Gamper, cavolo come si chiama???!!!Ed oltre a rassicurarmi non sapevo se ammazzarmi dalle risate oppure rattristarmi nel vedere che l'inconcludenza catalana perdura.Uno spettacolo davvero mediocre offerto alla prima uscita davanti al proprio pubblico contro una squadra di livello certamente inferiore ed anche la concessione di 6 minuti di recupero per fargli vincere la partita....vabbè lasciamo stare argomenti scabrosi, e tornando al centrocampo, io credo che debba essere provato almeno con le squadre + piccole il 4-4-2 soprattutto ora che non c'è Sneijder, ma purtroppo credo che con l'acquiso di Van der Vaart non ci sia la possibilità di vederlo.
A questo punto diventa fondamentale Sergio Ramos che con la sua spinta permette di spaziare meglio sul fronta d'attacco, ma se il caro Sergio si fa squalificare/espellere ogni 2 partite anche quest'anno allora saran dolori.....
Beh, sul centrocampo e sul confronto Sneijder-Van der Vaart siamo perfettamente d' accordo. E anche se avessi scritto del Gamper l' avrei vista più o meno come te: prestazione davvero modesta, un nettissimo passo indietro rispetto alle precedenti uscite di questo nuovo Barça. Nuovo Barça che per me ha più margini di miglioramento per il semplice fatto che è una squadra rinnovata, per cui un' incognita da cui ci si può aspettare sia un ulteriore peggioramento che un netto miglioramento. Il Madrid invece sappiamo già cosa offre, non credi? è il suo punto di forza e al tempo stesso un potenziale punto debole.
Per quanto riguarda il Sevilla, i margini di miglioramento li vedo eccome, avendo passato una scorsa stagione travagliatissima. Attenzione a questi, hanno meno talento del duopolio, ma ora come ora sono una squadra più collaudata e completa del Barça e hanno un' organizzazione di gioco superiore a quella madridista.
Comunque io non squalifico come pregiudizi le opinioni altrui con le quali sono in disaccordo. Non devo ricredermi di nulla su Raul, mea culpa l' ho fatto soltanto l' anno scorso perchè credevo fosse finito, ma ciò non toglie che reputi altri giocatori più forti di lui (come in nazionale, quando dissi che Villa e Torres erano più forti di lui e tu mi dicesti che era una "risibile baggianata") o più funzionali al gioco del Real Madrid. Ok, se parlassimo del Raul di sei anni fa, nulla da dire, io impazzivo per quel giocatore, ma non capisco perchè questo di adesso (comunque un ottimo giocatore, non certo un brocco) debba avere il posto assicurato.
Rispetta la mia opinione come io rispetto la tua.
Devi capire che non è contro di te, ma ogni volta che qualcuno muove una critica verso Raùl per me è come se criticasse il sottoscritto, quindi mi sale il sangue al cervello e mi stizzisco.Cmq sia come al solito parlerano i fatti...
Voglio solo che sia chiaro che se penso che Raul non è uno più fra i migliori giocatori del mondo o se dico che il Real Madrid gioca male e che quella dell' anno scorso è stata la squadra campione più in tono minore degli ultimi anni di Liga, non è perchè ce l' ho con il Real Madrid o con Raul, è solo e soltanto una mia opinione che può essere, anzi deve essere discutibile ma che come tale va rispettata, senza vederci dietro pregiudizi o faziosità.
Questa è una base cui non posso in nessun modo rinunciare prima di scambiare idee, anche diverse, con molto piacere con tutti voi.
Raul farà il suo gruzzolo di gol anche quest' anno, quello che chiedo è soltanto che venga valutato con lo stesso metro di tutti gli altri giocatori della rosa al momento di fare le formazioni o decidere i cambi.
se posso dire la mia su questione raul: non é lui un brocco, non é lui il male del madrid, non é il male della selecion. peró alla fine é una figura ingombrante (e non per colpa sua, nel senso che come dimostra da anni da tutto sempre, é il primo nei ripegamenti difensivi tra gli attacanti). Al real é la bandiera deve giocare: lui é una prima seconda punta centrale, é costretto a giocare a destra per lo schema di schuster a tre davanti. Risultati??il real é da tre annni che vede l'erba del bernabeu sulla destra alta un metro e mezzo, con ramos unico a calpestarla ogni tanto... Nella nazionale semplicemente ha giocatori ora piú forti con cui competere, lui farebbe anche panca ma é troppo pesante la sua presenza mediatica nello spogliatoio...
Ah sono qua in questo momento con un ragazzo di barcelona e uno di madrid, chiedendo lumi su questa questione... indovinate?? il culé dicendo raul fuera, il madrileno dicendo che é stato quasi pichichi (umm) l'anno passato, perché toglierlo...
Sono d' accordo con le tue considerazioni Cespo. Lo vedo difficile un suo ritorno in nazionale se è vero quello che mi è capitato di leggere su El Pais, e cioè che la rottura con Aragonés si era determinata nel 2006 perchè Raul aveva tentato di fare un po' "il capo", spingendo perchè in un determinato caso (alcuni giocatori erano rientrati nel ritiro in leggero ritardo) il CT adottasse misure disciplinari che Aragonés riteneva logicamente spettare a lui e solo a lui.
Ora, non so in conseguenza di queste situazioni quale sia il rapporto fra Raul e il resto dei giocatori della nazionale, ma è chiaro che la priorità per il futuro sia quello di salvaguardare il blocco dell' Europeo.
Comunque, spero che l' Europeo, a partire dai tre gol di Villa nella partita iniziale, abbia portato un po' di ragionevolezza e fissato le vere gerarchie (quelle gerarchie che, da signor professionista qual è, Raul non credo avrebbe problemi ad accettare: il problema non è lui, che in tutti questi mesi si è sempre guardato dal gettare benzina sul fuoco, ma tutto quello che lo circonda, come sottolinei tu).
Nel Real Madrid Raul muovendosi da seconda punta alle spalle di Van Nistelrooy garantisce un uomo in più in area a concludere (se andate a vedere uno dei punti di forza del Real Madrid è il gioco diretto: mettono grande pressione in area avversaria, buttano un pallone e ce ne sono due nei pressi del dischetto più un paio subito pronti alla ribattuta ai lati e al limite dell' area. Una forza d' urto notevole).
Con un passaggio a un 4-3-3 più classico, simmetrico, il Real Madrid perderebbe un po' di questa forza d' urto, ma avrebbe altri punti da guadagnare: anzitutto una copertura del campo più razionale (pensate alla situazione di sfacciata superiorità del Valencia sulla fascia sinistra: ci fosse stato un Robben o un Higuain largo al posto di Raul credo che il quadro tattico sarebbe stato più equilibrato), poi più velocità nelle transizioni offensive: se pensiamo che il vero punto forte del Real Madrid sono i ribaltamenti in contropiede, e non certo l' attacco elaborato a difesa schierata, credo che un Robben o un Higuain apporterebbero più profondità a un tipo di gioco per il quale Raul non ha mai posseduto le caratteristiche adatte.
La mia opzione non è l' esilio di Raul, ma valutarlo come gli altri all' interno di quelle che sono le esigenze collettive: la mia opzione di partenza sarebbe questo 4-3-3 con Robinho e Robben, ma ovviamente ciò non toglierebbe l' utilità di Raul come seconda punta in determinate situazioni o in determinate partite.
Sinceramente questa cosa della nazionale proprio non la sapevo....Ovviamente anche io penso che il suo ritorno in nazionale sia complicato, per tornare dovrebbe:
1Giocare come minimo ai livelli dell'anno scorso
2Non dovrebbe avere problemi con i suoi compagni.
Nazionale a parte quello che dite tu e Crespo è vero sul fatto che messo in quel modo il Madrid non riesce ad avere un gioco avvolgente.La corsia destra dipende esclusivamente da Sergio Ramos, poichè Salgado non ce la fà più a giocare come ai tempi del ciclo Del Bosquiano.però a me dà anche l'impressione che gente come Van der Vaart o soprattutto Guti rallenti troppo la manovra poichè gli piace troppo avere la palla frà i piedi.Certo, ogni tanto si inventano gol e passaggi illuminanti, però ve lo ricordate il goal del 2-2 della Lazio l'anno scorso???Io ero là e vi assicuro che con mio cugino a Guti gliene abbiamo dette di tutti i colori.
Io sono un nostalgico del 4-4-2 con 2 interditori + Robinho e RobbenRaùl e Ruud.E oltretutto al di là delle mie simpatie io l'attacco non lo modificherei mai,poichè il Madrid è comunque una squadra a trazione anteriore, e soprattutto in Champions League e soprattutto con le squadre inglesi, diventa troppo importante riuscire a perforarne le difese,tu Valentino dovresti saperlo visto quello che è successo al tuo Barcelona col ManUl'anno scorso e col Liverpool 2 anni fà.Se gi avversari fannno massa in area non ci si riescea giocar bene contro.Ed è nelle partite come queste che l'immensa sapienza calcistica del nostro capitano affiancata alla potenza dell'olandese volante possono fare la differenza.
Eh, ma il problema è che Robben e Robinho come esterni di centrocampo in un 4-4-2 mi sembrano troppo offensivi. Poi non è detto che un modulo a due punte sia più efficace dal punto di vista offensivo rispetto a uno nel quale esiste una punta fissa e tanti che si inseriscono... un giocatore che arriva in corsa è molto più difficile da marcare di uno che occupa già l' area, anche se in realtà stiamo parlando di Raul il cui secondo me straordinario punto di forza è proprio il movimento senza palla, la capacità di leggere gli sviluppi del gioco e arrivare al momento giusto nel posto giusto (se giocasse sul corpo a corpo o sulla velocità perderebbe quasi sempre).
Poi in partite di Champions contro squadroni mi sa che serve prima di tutto equilibrio: immaginati il Manchester United che con Evra e Ronaldo (o Nani) si può giocare il due contro uno contro Ramos...
Non so, più che i rallentamenti, il problema della manovra del Real Madrid lo vedo nella difficoltà nel mescolare e alternare i ritmi: micidiali quando giocano sparati con Sneijder, Robinho e Robben e incendiano l' erba in campo aperto, a difesa schierata non c'è uno che detti i tempi... il problema di Guti secondo me è che non è proprio portato per essere il leader della manovra, ormai lo sappiamo che è un giocatore da illuminazioni sporadiche sulla trequarti, che si estrania e che deve sbagliare nove giocate prima di estrarre quella geniale al decimo tentativo... non certo il pilastro attorno al quale far girare la manovra... per questo imploravo l' acquisto di Xabi Alonso.
Van der Vaart è diverso da Guti, ma la tipologia e i movimenti mi sembrano simili, per cui non può essere una soluzione al problema.
Comunque due carte potrebbe giocarsele il Madrid in questo senso: c'è De la Red che le potenzialità per far girare il pallone ce l' ha ma deve ancora sentirsi, o devono farlo sentire, un giocatore importante per questa squadra), e poi, non dimentichiamolo, ci sarà Gago al ritorno dalle Olimpiadi: in maglia merengue finora non mi ha convinto per nulla, però il giocatore del Boca era un signor regista, ed è ancora molto giovane, margini ce ne sarebbero ancora, e belli abbbondanti. Ecco diciamo che il margine di miglioramento del Real Madrid rispetto alla stagione passata risiede proprio in questo ruolo, non certo nell' innesto del pur talentuosissimo Van der Vaart.
L' importante è che l' azione non si trovi ad iniziarla Diarra (per il resto un giocatore indispensabile nella copertura degli spazi), da qui la mia proposta di impostare il centrocampo con un giocatore geometrico davanti alla difesa e avanzare il maliano come interno destro con funzioni strategiche nelle transizioni difensive (pressing, coperture ai compagni del centrocampo, falli tattici...) e offensive (portare palla e inserirsi, lo sa fare), soluzione secondo me già convincente in alcune gare della passata stagione.
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