domenica, febbraio 25, 2007

VENTIQUATTRESIMA GIORNATA: Atlético Madrid-Real Madrid 1-1: Fernando Torres 10' (A); Higuain 61' (R).

Un colpo di genio del figliol prodigo Cassano regala un pareggio scandalosamente immeritato a un Real Madrid stomachevole, la Negazione del Calcio. Ho voluto andarci piano, perché in campo c’è stata una sola squadra, l’ Atlético Madrid, che ha giocato di gran lunga la miglior partita casalinga della stagione (asseime forse a quella col Villarreal), partita che però frutterà solo infiniti rimpianti per aver mancato l’ aggancio a quota 42 nei confronti dei rivali cittadini. Atlético che deve rimproverarsi per non essere riuscito a chiudere definitivamente i conti quando nel primo tempo stava asfaltando il rivale, ma che può anche disperarsi per una svista arbitrale che gli ha negato il secondo legittimo gol e per gli intereventi prodigiosi di Casillas, soprattutto nel finale quando con l’ espulsione di Cannavaro si era tornati a giocare ad una porta sola.

L’ Atlético, tornato al 4-4-2, vuole fare subito sua la partita, e ha una partenza travolgente, insostenibile per il fiacco Real Madrid. Merengues sballottati a centrocampo che, aggrediti da un pressing feroce, perdono con estrema facilità le posizioni. All’ Atlético basta un piccolo colpo sull’ acceleratore per scavare una differenza enorme: le combinazioni sull’ asse Jurado-Aguero-Torres rappresentano il valore aggiunto di questa squadra, ma l’ azione dell’ 1-0 nasce dalla fascia destra, da una palla rubata sulla trequarti da Torres (dopo un intervento a vuoto, toh, di Cannavaro) e una fuga di Galletti, che ha l’ intelligenza di rimettere il cross indietro al limite dell’ area, dove arriva indisturbato proprio Fernando Torres, che insacca alle spalle di Casillas.
Luccin è il padrone del centrocampo, Jurado va di bicicleta in bicicleta, e arriverebbe anche il secondo strameritato gol, se non fossero arbitro e guardalinee a combinare un mezzo pasticcio su una punizione dalla destra di Antonio Lopez, che non viene toccata da Aguero, sbatte sul palo e di conseguenza terrebbe in gioco Perea, al quale però il gol viene annullato. Doppio errore, perché allo stesso tempo l’ arbitro non vede un netto fallo da rigore proprio sul Kun.
Solo verso il venticinquesimo minuto, e vi assicuro che parlo sul serio, il Real Madrid riesce a mettere cinque passaggi in fila. L’ Atlético, per motivi fisiologici, allenta un pochino la pressione e lascia spazi e tempi di gioco più umani al Real Madrid, però i colchoneros restano i padroni indiscussi dell’ incontro, muovono bene la palla e sfiorano il gol con Galletti che evita Torres, rientra sul sinistro ma trova il fenomenale Casillas. Il Real Madrid potrebbe anche pareggiare, ma non va oltre la pura casualità, il suo schema preferito. Higuain, liberatosi in profondità, si scioglie davanti a Leo Franco tirandogli addosso, mentre a fine primo tempo, una serie di rimpalli al limite dell’ area dopo azione da calcio d’ angolo libera Cannavaro davanti a Leo Franco, rigore in movimento che il Pallone d’Oro/Fifa World Player 2006 (o tempora, o mores!) ciabatta malamente.
Nel secondo tempo l’ Atlético prova a riproporre gli stessi ritmi di inizio partita, sembrerebbe riuscirci, ma al 61’ Cassano, entrato nell’ intervallo al posto di Reyes, vede un varco impossibile, e per sua fortuna trova Higuain ad assecondarlo. La linea di difesa dell’ Atlético è alta, ma non sempre impeccabile nel salire in blocco, e l’ argentino ex River Plate la rompe tagliando fra Seitaridis e Perea e resistendo al ritorno di Zé Castro, dopodichè fulmina Leo Franco, trovando il tanto agognato primo gol nella Liga. Uno a uno, tutto da rifare, grande frustrazione e disorientamento nelle fila dell’ Atlético che, unito al naturale calo atletico, fanno pendere decisamente la partita verso il Real Madrid, il quale però, un po’ più solido ora a centrocampo con Diarra al posto di Gago, non sa proprio che farsene di questo momento favorevole, al di là di qualche metro guadagnato e qualche passaggio di più messo in fila.
L’ Atlético ha così il tempo di ricomporsi e rialzare la testa: Aguero scatta in profondità e aggira l’ uscita di Casillas ma, costretto ad allargarsi, il massimo che può fare è crossare per Mista, il quale dall’ altra parte stacca bene ma vede il suo colpo di testa sventato da un grande balzo di Casillas, appena rientrato fra i pali. Con l’ espulsione per doppia ammonizione di Cannavaro (che la corda l' ha tirata fin troppo, entrata dopo entrata), l’ assedio si intensifica, e l’ ultimo grande sussulto viene proprio al novantesimo spaccato, con Aguero che parte in slalom dalla fascia sinistra, penetra in area, chiude col destro sul primo palo a botta abbastanza sicura, ma il piedone di Casillas completa la beffa.


AZIONI SALIENTI


ATLETICO MADRID (4-4-2):

Leo Franco: Tre interventi in tutto, uno su un tiretto di Higuain, un altro su un altro tiretto stavolta di Cannavaro solo nell’ area, un altro ancora, l’ ultimo, per raccogliere il pallone in fondo al sacco e chiedersi: “perché?”. Voto: 6.
Seitaridis: Solito rendimento garantito, puntuale nei raddoppi e continuo nel sovrapporsi e appoggiare l’ azione offensiva. Voto: 6,5.
Perea: La linea di difesa non sale benissimo, e ha le sue responsabilità, ma gli spazi che crea è bravissimo a chiuderli con la sua velocità. Contropiedi che con altri difensori sarebbero letali, con lui non hanno neanche il tempo di nascere. Gli viene annullato un gol regolarissimo. Voto: 6,5.
Zé Castro: Incerto, fa una figura piuttosto brutta nell’ occasione del gol del Real Madrid, quando letteralmente non regge il confronto con Higuain. Voto: 5,5.
Antonio Lopez
: Non ha praticamente avversari sulla sua fascia (Raul, che taglia quasi sempre al centro, e Salgado, ho detto tutto), una partita tranquilla con rare avventure offensive. Nel finale batte troppo alta, lui che ha il mancino assai sensibile, una punizione da posizione assai interessante. Voto: 6.
Galletti: A dispetto della tanta diffidenza (anche da parte mia), “El Hueso” se la sta cavando in maniera decente (anche se l’ acquisto di un’ ala di spessore resta una priorità assoluta per l’ Atlético dell’ anno prossimo). Grinta e corsa, come sempre, non di rado mette in difficoltà Miguel Torres coi suoi scatti. Fornisce un assist intelligente a Fernando Torres nell’ occasione del gol. Voto: 6,5. (dal 26’ s.t. Mista: Entra per dare più peso, partendo dalla fascia sinistra. Va parecchio vicino al gol di testa, però c’è Casillas. Voto: 6,5)
Luccin: Il suo avvio è mostruoso, determinante nell’ imprimere quell’ intensità superiore al centrocampo dell’ Atlético. Pressa come un dannato, ruba palloni importanti e si impone come dominatore e punto di riferimento imprescindibile. Voto: 7.
Maniche: Partecipa anche lui all’ esaltante inizio, raddoppiando sugli avversari e cercando anche di inseriresi e di sorprendere coi suoi tiri da fuori, senza particolare fortuna però. Voto: 6,5.
Jurado
: Per un suo fan di lunga data come il sottoscritto, è un piacere vederlo giocare così contro chi non ha creduto in lui (e a nulla sono valsi quest’ estate i ridicoli tentativi di dietrofont di Calderon a operazione già conclusa). Nelle fasi iniziali della partita, con i suoi doppi passi superdisinvolti, è praticamente incontrollabile per un ex giocatore come Salgado. Poi cala progressivamente, fino a sparire quasi del tutto nel secondo tempo (con la stanchezza che sopraggiunge e, ancora di più, con lo spostamento sulla fascia destra susseguente all’ ingresso di Mista, una posizione che lo limita enormemente), ma il segnale giusto l’ ha dato eccome: con talenti come lui, Iniesta, Silva e Fabregas, la Seleccion ha scorte di buon calcio più che sufficienti per il prossimo decennio. Voto: 7.
Fernando Torres: Rompe un digiuno abbastanza lungo andando finalmente in gol in un derby. I ritmi della partita e la furia del suo Atlético lo esaltano, cerca di farsi trovare dappertutto: pressa e aiuta il centrocampo, riavvia l’ azione (come avviene proprio nell’ occasione del suo gol), assiste i compagni (il sinistro di Galletti deviato da Casillas) e diventa un incubo per la difesa del Real Madrid con le sue accelerazioni, soprattutto nel primo tempo. Voto: 7.
Aguero: Si notano sensibili progressi nel gioco di squadra e una maggior partecipazione alla manovra. Bravo a venireincontro per scambiare con Jurado così come nel proporsi in profondità, offre un ottimo cross per il colpo di testa di Mista poi neutralizzato da Casillas e nel finale sfiora il gol al termine di un grande slalom, ma sempre Casillas gli dice di no coi piedi. Voto: 6,5.

In panchina: Pichu, Pernía, Pablo, Gabi, Valera, Jacobo.


REAL MADRID (4-2-3-1):

Iker Casillas: Il salvatore, riflessi prodigiosi che hanno pochi eguali a livello mondiale (avesse anche delle uscite decenti) e che hanno potuto, non per colpa sua, rattoppare appena i più svariati disastri degli ultimi anni madridisti. Devia in angolo con un magnifico tuffo un sinistro di Galletti, salva un colpo di testa di Mista e nega coi piedi ad Aguero la gioia del gol, anche se forse è il Kun a non angolare abbastanza. Voto: 7,5.
Salgado: Un reperto archeologico, ubriacato a ripetizione da Jurado nella tremenda fase iniziale, sgonfio e da tempo inutile in tutte e due le fasi. Voto: 5.
Helguera
: Nettamente il miglior difensore madridista, non solo in questa partita. Fa un po’ da libero e un po’ da balia, dovendo rimediare in seconda battuta alle titubanze di Salgado alla sua destra e agli spropositi di Cannavaro alla sua sinistra. Nello slalom di Aguero che poteva costare il 2-1 però indietreggia troppo nell’ area piccola invece che andare a ringhiare subito sull’ argentino. Voto: 6,5.
Cannavaro
: Sempre fuori posizione, sempre sorpassato. E’ diverso dal campionato italiano, qui non è così coperto dal centrocampo, la difesa gioca più alta e spesso lui deve andare a chiudere lateralmente, venendo troppe volte bruciato dall’ avversario di turno, che nella migliore delle ipotesi lo costringe al fallo. Costantemente in ritardo negli interventi, la doppia ammonizione arriva sin troppo tardi (anche se il fallo del secondo giallo non è niente di che, diciamo che ha contato più la reiterazione). Sciupa un gol clamoroso nel primo tempo, mancandogli ovviamente il mestiere dell’ attaccante di ruolo. Voto: 4,5.
Miguel Torres: Va di moda dire che non sbaglia un colpo, ma non è che nella partita di ieri ci abbia capito tantissimo. Soffre le accelerazioni di Galletti (che se lo beve nell’ occasione poi sventata da San Iker nel primo tempo), coll’ espulsione di Cannavaro va a fare il centrale, ruolo anche questo che fa parte del suo ampio repertorio. Voto: 5,5.
Gago
: Completamente fuori partita, saltato in continuazione, fatica a trovare la posizione e tocca pochissime volte il pallone, perdendolo in compenso 9 volte, che per uno del suo ruolo è un’ enormità. Il cambio è più che mai logico. Voto: 5. (dall’ 8’ s.t. Diarra: Maggiore presenza rispetto a Gago, rimedia un cartellino giallo per accese proteste. Voto: 6).
Emerson: Il meno peggio del centrocampo, gioca più avanzato rispetto a Gago e quindi si trova più volte, forse fin troppe, ad appoggiare l’ azione sulla trequarti. Voto: 5,5.
Raul: Si sacrifica e basta, perché la sua squadra non tiene palla, non si affaccia sulla trequarti e quindi lui non può proporre i suoi tagli, l’ unico movimento offensivo riconoscibile di questo Real Madrid. Lo si ricorda al massimo per qualche appoggio all’ altezza del cerchio di centrocampo, finisce risucchiato nella sua metacampo. Voto: 5.
Guti: Altra prova di maturità fallita (ma per lui come per altri giocatori, va capito dove finiscano le colpe individuali e dove inizino i pesanti condizionamenti di un gioco inesistente), la “promessa di 31 anni” resta relegato alla periferia della partita, cancellato dal ritmo del centrocampo colchonero, isolato sia dai compagni del centrocampo che dagli attaccanti, sia quando gioca da trequartista nel primo tempo sia quando nel secondo, con l’ entrata di Cassano, parte da una posizione teoricamente più defilata sulla sinistra. Voto: 5. (dal 31’ s.t. Marcelo: va a fare l’ esterno di centrocampo, ma siccome Cannavaro viene espulso e Torres lo deve rimpiazzare al centro, presto deve arretrare e dedicarsi tutt’ al più a spazzare qualche pallone lontano. s.v.)
Reyes: Vale per lui, molto di più per lui, lo stesso discorso fatto per Guti. Ci mette tanto di suo, ma è impossibile per qualunque esterno al mondo mettersi in mostra nel Real Madrid del primo tempo. Voto: 5. (dal 1’s.t. Cassano: Ennesima carta della disperazione per Capello, alla fine è decisivo. Si vede che è fuori forma, gli avversari lo anticipano e lo raggiungono dopo pochi metri di scatto, ma quell’ assist lo possono fare in pochi. Voto: 7)
Higuain: Già li sentivamo: “bravino questo Higuain, grande tecnica, controlli a seguire, sombreros, ma i gol?”. Finalmente si toglie questo peso, anche se il gol sbagliato nel primo tempo davanti a Leo Franco era molto simile ad altri già falliti in questa sua avventura madridista, manifestazioni di scarsa freddezza. I suoi movimenti sono intelligenti, la sua velocità dà un po’ di freschezza, ma trova quasi sempre scarsissima assistenza. Voto: 6,5.

In panchina: D. López, Pavón, Mejía, Robinho.

Goles: 1-0 (11'): Torres recibe de Galletti, controla dentro del área y saca un disparo con la derecha que entra pegado al palo izquierdo de la portería defendida por Casillas; 1-1 (61'): Gran pase al hueco de Cassano a Higuaín, que gana en carrera a Zé Castro, se planta ante Leo Franco y le fusila con la pierna derecha.
Árbitro: Daudén Ibáñez, del Colegio Aragonés. Expulsó a Cannavaro por doble tarjeta amarilla (13' y 82'). Amonestó a Luccin (41'), Cassano (47'), Miguel Torres (49'), Guti (53'), Galletti (60'), Diarra (84') y Casillas (90').
Incidencias: Vicente Calderón. Lleno total. 55.000 espectadores. El césped fue regado poco antes de empezar el encuentro. Unos 1.100 aficionados del Madrid estuvieron en las gradas del estadio rojiblanco. El de ayer es el primer empate que firma el Madrid a domicilio en lo que va de campeonato.

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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mi fa molto piacere per Cassano..

Vorrei che tornasse a giocare (seriamente) a calcio, perchè è uno di quelli che lo sa fare davvero..

Marco

7:26 PM  

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