giovedì, marzo 01, 2007

Il "modello spagnolo".


Nervosismo, gioco violento, simulazioni, polemiche stupide, scarso rispetto delle regole, arroganza dei grandi club, cori razzisti, risse... Non è certo per la sua superiorità morale che mi sono appassionato al calcio spagnolo, al di là delle dichiarazioni di giocatori italiani come Maresca e Tommasi che hanno trovato più disteso l' ambiente del calcio spagnolo. Sarà pure più disteso, ma lo spettacolo di inciviltà offerto in questa serata di Copa del Rey è stato semplicemente indegno, e l' episodio che ha coinvolto Juande Ramos è solo la punta di un iceberg (anche a Zaragoza si son viste cose bruttissime, la sceneggiata di Messi, un pubblico pessimo e una mezza rissa finale: vergogna!).
Il derby fra Sevilla e Betis che stasera si giocava al "Ruiz De Lopera" è stato sospeso al 57', sul risultato di 0-1 a favore del Sevilla (gol di Kanouté), perchè, proprio in seguito al vantaggio ospite, una bottiglia di Coca Cola di 2 litri quasi piena (!!!) ha colpito in testa il tecnico del Sevilla Juande Ramos, che è rimasto accasciato a terra. Trasportato in ambulanza, gli è stato riscontrato un trauma cranico, ma fortunatamente ha ripreso conoscenza.
La cosa che più mi ha sconcertato, al di là della gravità intrinseca dell' accaduto, è che ciò che è successo fosse ampiamente nell' aria. Il derby di Sevilla è lo spettacolo più vivo, più sentito del calcio spagnolo, ma tutto l' ambiente che lo circonda, con la sua irresponsabilità, lo sta da tempo innervando di tensioni ingiustificate, e i risultati alla lunga sono questi.
Già un paio di settimane fa nel derby disputato in campionato, piovevano continuamente oggetti in campo, e non solo due settimane fa. Ogni derby è così, e le tifoserie di Sevilla e Betis si sono segnalate spesso per la loro inciviltà. Quando vengono lanciati oggetti d' ogni tipo (al Reyno de Navarra, altro bell' ambientino, l' anno scorso durante Osasuna-Real Madrid , venne lanciata in campo un' oliera, avete letto bene!) invece che raccogliergli e posarli fuori dal campo, arbitri e giocatori dovrebbero sospendere la partita, molto semplicemente. E i cretini, e in alcuni casi delinquenti, che li lanciano sono, vecchia storia, ampiamente identificabili, e di conseguenza punibili. Laporta sarà criticabile per altri aspetti, ma in una cosa è da elogiare, nell' aver cioè isolato, da subito e senza alcuna esitazione, le frange estreme del tifo del Barça (i Boixos Nois), avendo anche ricevuto le sue belle minacce di morte oltre che un tentativodi aggressione.
Qui veniamo alle responsabilità delle società, e parlando di Betis e Sevilla, dico senza mezzi termini che sono rappresentate rispettivamente da un cretino megalomane (Manuel Ruiz De Lopera, padre padrone che con grande modestia ha dato il suo nome allo stadio del Betis) e da un cretino e basta (José Maria Del Nido, il quale periodicamente si segnala per dichiarazioni di brillante intelligenza). Nell' ultimo derby di campionato, Del Nido aveva rivolto insulti a un membro della dirigenza del Betis, scatenando il caos e venendo bandito dall' assistere alla partita di stasera (quell' immagine dei presidenti delle due squadre che assistono alla partita l' uno accanto all' altro, immagini da libro Cuore che qui in Italia fanno sempre effetto..."eh, ma perchè non facciamo come fanno in Spagna?", "Già, non ci avevo pensato!"), provvedimento poi revocato dietro pressioni della LFP.
Sono anni che ci sono di queste polemiche, di fatto le due società sono le prime a gettare benzina sul fuoco. Cosa dire poi di quella parte consistente di pubblico che stasera gridava "Juande, muerete!"? Si fa presto a parlare di tolleranza zero, ma qui andrebbe fatta una revisione dei cervelli. Non conosco le leggi spagnole in materia nè come esse vengano applicate (perdonerete la mia ingenuità se in questi anni mi sono concentrato esclusivamente sul lato ludico), dico solo che, e mi riferisco anche all' Italia, provo una certa diffidenza per modelli inglesi e parole d' ordine varie.
La mia sensazione è che in Inghilterra il problema-hooligan non sia stato risolto, ma solo represso, e lo vediamo puntualmente in occasione di Mondiali ed Europei, quando esportano tutta la loro feccia negli altri paesi. Disapprovo fortemente le soluzioni esclusivamente repressive: certo, i bambini possono andare allo stadio, ma se il problema non lo risolvi (o perlomeno, lo limiti) alla radice, questo rispunterà da un' altra parte.
Andrebbe fatto un discorso sulle intere società, e non credo che in Inghilterra la criminalità sia diminuità granchè, anzi, dato che nell' ultimo ventennio è maturato in tutto il mondo occidentale un cambio di modello, dallo Stato Sociale allo Stato Penale. Soluzioni rapide, immediate, di successo, "tolleranza zero", "tutti in galera appassionatamente". Ma siccome sto divagando troppo, torno al punto e propongo una soluzione di buon senso: applicare le leggi, dato che non credo che in Spagna sia permesso lanciare oggetti allo stadio.

Scusate la confusione, ho scritto di getto, il prossimo post parlerà di calcio.

FOTO: As.com

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7 Comments:

Blogger valentino tola said...

Gracias Edu, pero no queria decir precisamente "tolerancia cero". Lo que pienso es que la represion por la represion no sirve a nada: hay que punir los responsables de cada acto no tolerado por la ley, pero el problema es tambien cultural y para evitar que se repiten esos gestos hay que intervenir mucho (muchisimo) mas en profundidad.

12:37 PM  
Blogger valentino tola said...

Di seguito trascrivo il commento di Giuliano Adaglio e la mia risposta, che per motivi tecnici erano andati persi.

GIULIANO ADAGLIO

D'accordo in tutto e per tutto. Sono settimane (dai fatti di Catania) che non faccio che ripetere la stessa cosa a tutti i miei colleghi e amici.

Il problema non sono gli stadi, non sono le curve, non sono gli ultrà. Il problema è nel cuore della nostra società, nella scarsa educazione e in quel desiderio di violenza in parte insito nell'uomo (soprattutto nell'uomo-maschio, e non credo di poter essere tacciato di femminismo, dicendo questo).

Non ho la soluzione, né sono sicuro che ci sia, ma sono certo che la cervellotica decisione di chiudere gli stadi è stata una delle cose più inutili e patetiche che i signori del nostro calcio potessero avallare.

L'episodio di Siviglia è triste in sé, ma forse farà capire a qualcuno che l'inciviltà e la stupidità non sono solo prerogativa del nostro calcio e metterà a tacere i soloni del "modello inglese", del "modello spagnolo" e così via.


ME MEDESIMO

Proprio così, gli stadi sono soltanto uno dei palcoscenici migliori dove individui frustrati, incivili o fuori di testa possono sfogare i loro bassi istinti.
Soluzioni particolari a problemi generali(cosa c'è di più generale del rispetto nei confronti dell' Altro?)servono a poco.

E mi sono rotto del "modello di quà e del modello di là. Anche nella politica ad esempio la soluzione di tutti i mali secondo alcuni sarebbe quella di far concorrere due soli partiti, "come fanno negli U.S.A. e (praticamente) in Inghilterra", come se di mezzo non ci fosse una cultura politica ben diversa da quella inglese o americana, che gli piaccia o no.
Non c' entra granchè, ma è un altro esempio di questo modo di ragionare semplificatorio che tanto va di moda.

1:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Eh sì Vale, avevo notato il doppio post ieri sera ma non sono stato lì a romperti le palle (immaginavo che te ne saresti accorto prima o poi). Comunque alla fine una foto l'hai messa... :-) Povero Juande!

Stasera volevo metter su un resoconto sulle varie coppe nazionali, al momento sono riuscito a fare solo l'FA cup...

Cambiando discorso: ieri in autogrill mi sono procurato lo speciale del Guerin sulla Champions: bella iniziativa non credi? Peccato non abbiano fatto qualcosa di simile anche per la UEFA.

7:42 PM  
Blogger valentino tola said...

Già, poveraccio, in quella foto mi ricorda un quadro di Picasso, uno dei primi, "la morte di Casagemas". Fortunatamente lui si è ripreso in breve tempo!
Son contento che oggi il ministro spagnolo dello sport (credo) Jaime Lissavetzky, invece che smorzare ha addossato precise responsabilità alle due società per aver contribuito a surriscaldare il clima. La cosa, ripeto, che mi indigna è che quello che è successo fosse ampiamente nell' aria.

Beh, al Guerino per il calcio internazionale si può rimproverare ben poco, gli dobbiamo tutti parecchio.
Lo speciale Champions mi è piaciuto, quelli che mi son piaciuti meno son stati quelli di presentazione di Europei e Mondiali: con tutte quelle pagine, avrei messo meno commenti nella parte iniziale e una presentazione più approfondita delle singole nazionali, magari giocatore per giocatore (come avevano fatto già con altri speciali, per Usa '94 e Corea/Giappone 2002), invece che liquidarne la maggior parte in due pagine e poche righe.

P.S.: Sono un po' timoroso con le foto, per la questione dei diritti (questa che ho messo, ad essere sinceri, l' ho messa e basta). Tu come ti regoli?

8:02 PM  
Anonymous Anonimo said...

Mah, guarda, non credo che il problema dei diritti delle foto ci riguardi più di tanto, nel senso che i nostri blog non sono in alcun modo a scopo di lucro, quindi non credo che qualcuno possa farci causa.

Io tendenzialmente tendo ad utilizzare foto piuttosto vecchie, giusto per "colorare" un po' il blog. Evito di utilizzare le foto espressamente coperte da copyright o quelle di quotidiani e siti d'informazione ufficiali (tipo UEFA.com).

Però ti ripeto, non credo che qualcuno verrà mai a dirci qualcosa. La rete è (fortunatamente) ancora piuttosto libera da questo punto di vista.

Ora però non considerare questa mia risposta come "ufficiale", perché ci sarà sicuramente una normativa - a me sconosciuta - che regola l'utilizzo di immagini, anche nei blog privati. L'idea di citare la fonte, come hai fatto tu, mi sembra comunque un buon modo per aggirare il problema.

10:56 PM  
Blogger Cristian Pulina said...

niente povero Juamnde,che ha fatto delle dichiariazione che portano ai tifosi la violenza...lui e anche il presidente del siviglia e Betis.

Saluto da un italospagnolo,che habita nella spagna,ma non parla troppo bene l'italiano.La famiglia del mio padre e tutta italiana dell'isola di sardegna,io habito a Vigo.

11:34 AM  
Blogger valentino tola said...

Non ero al corrente delle dichiarazioni di Juande di cui parli, avevo letto solo i presidenti. Comunque, il "poveraccio" è doveroso se non altro per i due litri di bottigliata che si è preso.

P.S:: Anch'io sono sardo. Abiti a Vigo, sei per caso del Celta?

12:11 PM  

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