domenica, marzo 01, 2009

VENTICINQUESIMA GIORNATA: Espanyol-Real Madrid 0-2: Guti; Raúl.

Partita senza emozioni e senza padrone, la sblocca e la mette in discesa Guti. Ulteriore pressione sul Barça impegnato contro l’Atlético.

L’assenza di Guti induce Juande Ramos a un undici sulla carta ultra-offensivo: Sneijder nel doble pivote con Diarra, e quartetto Robben-Raúl-Higuaín-Huntelaar; Pochettino ovviamente conferma l’undici vincente al Camp Nou, con l’eccezione di Román Martínez dal primo minuto.
Partono forte i padroni di casa, aggressivi nel pressing e decisi nei contrattacchi. Il Madrid sembra da subito un po’ squilibrato nel suo assetto, spezzato in due e con troppi uomini oltre la linea della palla nelle transizioni difensive. Le transizioni offensive dell’Espanyol si fanno invece promettenti per la presenza di De la Peña, capace di ribaltare l’azione in un solo passaggio (il ritorno de “Lo Pelat” può rappresentare la vera svolta della stagione espanyolista). Gli imbarazzi dei merengues durano però poco, il tempo per Juande Ramos di accorgersene e modificare il disegno: passato il quarto d’ora Raúl va a a fare il centrocampista puro, stabilmente mezzala sinistra sulla stessa linea di Sneijder, dal 4-2-3-1 a un chiaro 4-3-3.
Il Madrid ritrova distanze accettabili, e da questo momento praticamente finisce la partita offensiva dell’Espanyol (troppo limitato, da sempre, il piano perico, legato alle sole verticalizzazioni in contropiede). Con questo però non è detto che inizi la partita offensiva del Real Madrid, anzi gli ospiti non creano nulla, non trovano appoggio in Huntelaar sempre anticipato da Jarque e Pareja e si accontentano di qualche velleitario tiro da fuori. La partita ristagna così in un equilibrio piuttosto sonnolento.
Nella ripresa le squadre si allungano leggermente rischiando qualcosa in più in contropiede, ma si capisce che solo un episodio isolato può smuovere lo 0-0. Juande Ramos si gioca Marcelo e Guti al posto di Sneijder e Higuaín, in cerca di un centrocampo più folto e di maggiori possibilità in rifinitura, e proprio Guti segna i destini del match: punizione pennellata sì, ma non perfetto Kameni.
Il Madrid dilaga ormai su un Espanyol senza più reti di protezione per la propria difesa: Raúl smarcato ai limiti dell’area indovina un’altra splendida conclusione di prima intenzione, come quella col Betis, anche questa volta su cross di Marcelo. Sipario.

I MIGLIORI: Un leone Lassana Diarra, al solito impeccabile, stavolta con più lavoro da sbrigare per l’assenza di Gago, sradica e ricicla palloni su palloni. Acquisto che ha segnato una svolta. La grandezza di Raúl sta anche nell’improvvisare una partita da centrocampista puro senza sbagliare nulla, e anzi risultando un fattore determinante dal punto di vista tattico (niente di sconvolgente, però il suo spostamento riequilibra la squadra). Aiuta Lass, gioca semplice ma molto preciso, facendo correre il pallone a uno-due tocchi e con scelte sempre intelligenti, e in fase conclusiva si avvantaggia della possibilità di arrivare a fari spenti come nell’occasione del secondo gol, situazione sicuramente più comoda del corpo a corpo coi difensori avversari sofferto contro il Liverpool.
I PEGGIORI: Huntelaar non vede palla, Robben non brilla, Luis García è volenteroso ma terribilmente impreciso, Iván Alonso lavora lavora lavora ma non punge (Tamudo nel suo spezzone fa intravedere la differenza).

Espanyol (4-2-3-1): Kameni 5,5; Sergio Sánchez 6, Jarque 6,5, Pareja 6,5, David García 6; Román 5,5 (Coro s.v., m. 73), Moisés 6(Lola s.v., m. 83); Luis García 5, De la Peña 6, Nené 6; Iván Alonso 5,5(Tamudo 6, m. 62).
In panchina: Cristian; Torrejón, Callejón, Chica.
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Sergio Ramos 6, Pepe 6,5, Cannavaro 6,5, Heinze 6; Lass 7, Sneijder 6(Guti 7, m. 58); Robben 5,5(Saviola s.v., m. 74), Raúl 7, Higuaín 6(Marcelo 6,5, m. 58); Huntelaar 5.
In panchina: Dudek; Salgado, Javi García, Van der Vaart.

Goles: 0-1. M. 67. Guti envía hacia la escuadra un libre directo desde fuera del área que Kameni toca, pero no logra rechazar. 0-2. M. 71. Raúl, de rosca y por bajo, desde la frontal, tras un pase de Marcelo.
Árbitro: Mejuto González. Amonestó a Pepe, Sneijder, Raúl, Moisés y David García.Montjuïc. 33.950 espectadores.

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2 Comments:

Blogger Vojvoda said...

Ho visto il primo tempo di Atletico-Barcellona.
Gara pazzerella,ma godibile.
Primi tre gol da cineteca,sembrava davvero la serata dei "golazos".
Uno più bello dell'altro.
Il condimento della prima ripresa è stato poi assicurato da errori di mira sotto porta(Eto'o,Gudjohnsen e Messi su tutti),sviste arbitrali,come il gol annullato ad Heitinga ed errori della difesa centrale dell'Atletico.
Imputato,come contro il Porto,Pablo Ibanez;al pronunciare il suo nome perfino i commentatori cinesi si lasciavano andare a delle risatine sbeffeggiatorie(benché non capisca una cicca di cinese,immagino che fossero degli sberleffi indirizzati al centrale).
Il secondo tempo non l'ho visto anche se ho appena rivisto tutte e 7 le reti.
Come dicevi tu,l'Atletico è una squadra così pazza che è capace di tutto,nel bene e nel male.
Stasera ha riaperto il campionato nel bene dello stesso e del Madrid,un pò meno nel bene dei Blaugrana.
Ciao;-)

1:07 AM  
Anonymous Anonimo said...

Quando Raul può partire da lontano sa fare ancora male, ci mancherà un puntero ad Anfield. Guti ha pecato un jolly -su regalo di Kameni- che peòr non serve a mascherare un giocatore dal rendimento ormai squallido.
Non darà spettacolo, ma il Madrid pare solido e quasi copia della squadra targata Capello: fatto sta che in 3 giornate a recuperato 8 punti, e considerando lo scontro diretto in casa potenzialmente saremmo a -1... Ora Juande deve fare un altro miracolo: Anfield.

6:22 PM  

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