Il meglio dell' avvio di stagione.
-La consacrazione di Agüero
Dopo una prima stagione di adattamento, il Kun ha preso le redini di un Atlético che deve ancora costruire le sue certezze ma che fa già sicuro affidamento su un potenziale offensivo alla portata di pochi. Agüero dà la costante sensazione di pericolo tipica degli eletti, incontenibile nel dribbling stretto, geniale negli ultimi metri: uno spettacolo. Tre gol e una partecipazione decisiva nella stragrande maggioranza dei gol e delle azioni pericolose dei colchoneros.
-Villarreal nuova grande?
Come il Sevilla, il Villarreal pare avere le carte in regola per installarsi stabilmente ai piani alti del calcio spagnolo. Diversi stili di gioco ma uguale oculatezza nella programmazione: il Villarreal del dopo Riquelme è un blocco solido, abbastanza completo in tutti i reparti e in grado di esprimere un calcio piacevole e di notevole spessore tecnico, con giovani invidiati da tutto il calcio europeo come Giuseppe Rossi e Matias Fernandez (anche se quest’ ultimo deve ancora conquistarsi un posto da titolare).
-Abidal, Yaya Touré e Keita: forza e sostanza in abbondanza.
I tre atleti di origine africana hanno incrementato in maniera sensibile i potenziali di Barça e Sevilla. Abidal per la facilità di corsa e la tenacia ricorda più il T-1000 di “Terminator 2” che un normale essere umano: spettacolare solidità difensiva e appoggio costante all’ azione d’ attacco. Yaya Touré sta dimostrando un’ ottimo adattamento al ruolo di vertice basso del centrocampo, del quale può diventare uno degli esponenti più completi a livello internazionale. Keita amplia le opzioni tattiche di Juande Ramos, potendo giocare indifferentemente in coppia con Poulsen, Renato, Martì o Maresca. Impressionante forza fisica, poderoso nel pressing, intelligente e generoso nel coprire gli spazi, sa anche gestire il pallone con buon criterio, e ancora non ha fatto vedere l’ altro aspetto del suo repertorio, quello offensivo. Undici reti nel Lens l’ anno scorso, è abile nell’ inserimento e può trovare il gol sia col suo potente sinistro da fuori che andando a staccare imperiosamente nell’ area avversaria sui calci piazzati.
-Sneijder Arma Letale
Da subito imprescindibile, il centrocampista olandese (preservato contro il Valladolid da Schuster) ha elevato il tasso d’ immaginazione del centrocampo madridista. Lui e Guti possono mettere il pallone dove vogliono, spettacolari in particolare i cambi di gioco millimetrici di Sneijder, ideali per rendere ancora più irresistibile l’ azione di rimessa del Madrid. Poi i gol, l’ arma in più di questo centrocampista che segna come una punta di ruolo, già capocannoniere con 4 gol alla pari di Kanouté. Terrificante lo score sui calci piazzati, e c’ era pure chi rimpiangeva Beckham…
-Il ritorno di Raul
Non più deprimente controfigura, ma di nuovo trascinatore. Grande contro Atlético e Werder, lo si vede brillante atleticamente, motivato e come sempre incredibilmente generoso e predisposto al lavoro di squadra (copre ogni volta due-tre ruoli a partita). E poi ha ritrovato anche il tempismo dei bei tempi in area di rigore (eloquenti i gol contro Atlético, Villarreal e Werder): di questo passo chiedersi se possa tornare in nazionale non sarà più un interrogativo campato per aria.
-La spavalderia di Almeria e Valladolid
Sono neopromosse, non navigano nell’ oro, ma non per questo Almeria e Valladolid rinunciano alle idee che le hanno portate in Primera. Seppure con accenti stilistici e moduli decisamente diversi (più palleggio e brillantezza offensiva nel 4-3-3 dell’ Almeria, pressing e atletismo sopra ogni cosa nel 4-2-3-1 del Valladolid), le due squadre sono accomunate dalla volontà di difendersi non in maniera passiva ma aggredendo l’ avversario per tenerlo il più lontano possibile dalla propria area e, perché no, imporre il proprio gioco nella metacampo avversaria. Così ha fatto l’ Almeria al Riazor e a tratti anche al Bernabeu (addirittura in inferiorità numerica ha cercato e pure sfiorato con insistenza il pareggio), e così ha fatto anche il Valladolid prima nel secondo tempo del Mestalla e poi nella memorabile partita col Real Madrid, raccogliendo molto meno di quanto avrebbe effettivamente meritato.
-Aria nuova sulle ali
Negli ultimi tempi il panorama nazionale pareva limitato alle lune di Joaquin e Reyes e alla maledizione che ha colto il povero Vicente, ma fortunamente quest’ inizio di Liga ha proposto una nuova leva di talentuosi esterni offensivi che possono illuminare il futuro del calcio spagnolo. Dall’ estroso Pablo Hernandez del Getafe al puffo Sisi del Valladolid (tutti e due di proprietà del Valencia… da quelle parti si staranno fregando le mani), passando per lo sfrontato Susaeta che riempie di speranza l’ Athletic, c’è di che rallegrarsi. Senza dimenticare poi il progetto-Capel, ancora immaturo ma dalle potenzialità sconfinate.
-L’ umiltà del Racing
In piena estate tutti lo davano per spacciato, vedendo il mercato. Poi, ritoccata all’ ultimo la rosa, una partenza ampiamente al di sopra delle attese, con 5 punti e due pareggi prestigiosi imposti a Barça e Zaragoza. Merito dell’ abilità di un tecnico come Marcelino e dell’ esperienza e diligenza di elementi come Colsa, Duscher e Munitis.
Ha paradossalmente tratto giovamento dal fatto di dover incontrare subito grandi squadre (anche l’ Atlético, nonostante il 4-0 finale, ha avuto qualche difficoltà finchè si era sull’ 1-0), essendole richiesto nulla più che limitare il gioco altrui, compito eseguito con notevole disciplina tattica. Squadra dalla creatività molto scarsa, il difficile verrà quindi contro le squadre di categoria medio-bassa (anche se il primo scontro diretto, col Levante, è valso una vittoria).
-Messi dominatore
Le ultime sfide con Lione e Sevilla confermano l’ eccezionale caratura di questo giocatore, destinato ad entrare nella storia se non si metteranno di mezzo contrattempi. Più la sfida è importante e prestigiosa, più lui sente il dovere di caricarsi sulle spalle la squadra e decidere. Il Pallone d’ Oro lo vincerà meritamente Kakà, ma il migliore è lui.
-La certezza Güiza
Questo non la smette più di segnare: già 3 i gol, con tutta evidenza l’ anno scorso al Getafe non era un semplice exploit. L’ incontro con Ibagaza è stato una benedizione, e ha reso mortifero il contropiede del Mallorca, squadra che l’ anno scorso aveva il neo principale proprio nell’ attacco. Glaciale e talvolta pure raffinato nel risolvere l’ uno contro uno col portiere avversario, la Seleccion non è più una chimera.
FOTO: as.com; mundodeportivo.es
Dopo una prima stagione di adattamento, il Kun ha preso le redini di un Atlético che deve ancora costruire le sue certezze ma che fa già sicuro affidamento su un potenziale offensivo alla portata di pochi. Agüero dà la costante sensazione di pericolo tipica degli eletti, incontenibile nel dribbling stretto, geniale negli ultimi metri: uno spettacolo. Tre gol e una partecipazione decisiva nella stragrande maggioranza dei gol e delle azioni pericolose dei colchoneros.
-Villarreal nuova grande?
Come il Sevilla, il Villarreal pare avere le carte in regola per installarsi stabilmente ai piani alti del calcio spagnolo. Diversi stili di gioco ma uguale oculatezza nella programmazione: il Villarreal del dopo Riquelme è un blocco solido, abbastanza completo in tutti i reparti e in grado di esprimere un calcio piacevole e di notevole spessore tecnico, con giovani invidiati da tutto il calcio europeo come Giuseppe Rossi e Matias Fernandez (anche se quest’ ultimo deve ancora conquistarsi un posto da titolare).
-Abidal, Yaya Touré e Keita: forza e sostanza in abbondanza.
I tre atleti di origine africana hanno incrementato in maniera sensibile i potenziali di Barça e Sevilla. Abidal per la facilità di corsa e la tenacia ricorda più il T-1000 di “Terminator 2” che un normale essere umano: spettacolare solidità difensiva e appoggio costante all’ azione d’ attacco. Yaya Touré sta dimostrando un’ ottimo adattamento al ruolo di vertice basso del centrocampo, del quale può diventare uno degli esponenti più completi a livello internazionale. Keita amplia le opzioni tattiche di Juande Ramos, potendo giocare indifferentemente in coppia con Poulsen, Renato, Martì o Maresca. Impressionante forza fisica, poderoso nel pressing, intelligente e generoso nel coprire gli spazi, sa anche gestire il pallone con buon criterio, e ancora non ha fatto vedere l’ altro aspetto del suo repertorio, quello offensivo. Undici reti nel Lens l’ anno scorso, è abile nell’ inserimento e può trovare il gol sia col suo potente sinistro da fuori che andando a staccare imperiosamente nell’ area avversaria sui calci piazzati.
-Sneijder Arma Letale
Da subito imprescindibile, il centrocampista olandese (preservato contro il Valladolid da Schuster) ha elevato il tasso d’ immaginazione del centrocampo madridista. Lui e Guti possono mettere il pallone dove vogliono, spettacolari in particolare i cambi di gioco millimetrici di Sneijder, ideali per rendere ancora più irresistibile l’ azione di rimessa del Madrid. Poi i gol, l’ arma in più di questo centrocampista che segna come una punta di ruolo, già capocannoniere con 4 gol alla pari di Kanouté. Terrificante lo score sui calci piazzati, e c’ era pure chi rimpiangeva Beckham…
-Il ritorno di Raul
Non più deprimente controfigura, ma di nuovo trascinatore. Grande contro Atlético e Werder, lo si vede brillante atleticamente, motivato e come sempre incredibilmente generoso e predisposto al lavoro di squadra (copre ogni volta due-tre ruoli a partita). E poi ha ritrovato anche il tempismo dei bei tempi in area di rigore (eloquenti i gol contro Atlético, Villarreal e Werder): di questo passo chiedersi se possa tornare in nazionale non sarà più un interrogativo campato per aria.
-La spavalderia di Almeria e Valladolid
Sono neopromosse, non navigano nell’ oro, ma non per questo Almeria e Valladolid rinunciano alle idee che le hanno portate in Primera. Seppure con accenti stilistici e moduli decisamente diversi (più palleggio e brillantezza offensiva nel 4-3-3 dell’ Almeria, pressing e atletismo sopra ogni cosa nel 4-2-3-1 del Valladolid), le due squadre sono accomunate dalla volontà di difendersi non in maniera passiva ma aggredendo l’ avversario per tenerlo il più lontano possibile dalla propria area e, perché no, imporre il proprio gioco nella metacampo avversaria. Così ha fatto l’ Almeria al Riazor e a tratti anche al Bernabeu (addirittura in inferiorità numerica ha cercato e pure sfiorato con insistenza il pareggio), e così ha fatto anche il Valladolid prima nel secondo tempo del Mestalla e poi nella memorabile partita col Real Madrid, raccogliendo molto meno di quanto avrebbe effettivamente meritato.
-Aria nuova sulle ali
Negli ultimi tempi il panorama nazionale pareva limitato alle lune di Joaquin e Reyes e alla maledizione che ha colto il povero Vicente, ma fortunamente quest’ inizio di Liga ha proposto una nuova leva di talentuosi esterni offensivi che possono illuminare il futuro del calcio spagnolo. Dall’ estroso Pablo Hernandez del Getafe al puffo Sisi del Valladolid (tutti e due di proprietà del Valencia… da quelle parti si staranno fregando le mani), passando per lo sfrontato Susaeta che riempie di speranza l’ Athletic, c’è di che rallegrarsi. Senza dimenticare poi il progetto-Capel, ancora immaturo ma dalle potenzialità sconfinate.
-L’ umiltà del Racing
In piena estate tutti lo davano per spacciato, vedendo il mercato. Poi, ritoccata all’ ultimo la rosa, una partenza ampiamente al di sopra delle attese, con 5 punti e due pareggi prestigiosi imposti a Barça e Zaragoza. Merito dell’ abilità di un tecnico come Marcelino e dell’ esperienza e diligenza di elementi come Colsa, Duscher e Munitis.
Ha paradossalmente tratto giovamento dal fatto di dover incontrare subito grandi squadre (anche l’ Atlético, nonostante il 4-0 finale, ha avuto qualche difficoltà finchè si era sull’ 1-0), essendole richiesto nulla più che limitare il gioco altrui, compito eseguito con notevole disciplina tattica. Squadra dalla creatività molto scarsa, il difficile verrà quindi contro le squadre di categoria medio-bassa (anche se il primo scontro diretto, col Levante, è valso una vittoria).
-Messi dominatore
Le ultime sfide con Lione e Sevilla confermano l’ eccezionale caratura di questo giocatore, destinato ad entrare nella storia se non si metteranno di mezzo contrattempi. Più la sfida è importante e prestigiosa, più lui sente il dovere di caricarsi sulle spalle la squadra e decidere. Il Pallone d’ Oro lo vincerà meritamente Kakà, ma il migliore è lui.
-La certezza Güiza
Questo non la smette più di segnare: già 3 i gol, con tutta evidenza l’ anno scorso al Getafe non era un semplice exploit. L’ incontro con Ibagaza è stato una benedizione, e ha reso mortifero il contropiede del Mallorca, squadra che l’ anno scorso aveva il neo principale proprio nell’ attacco. Glaciale e talvolta pure raffinato nel risolvere l’ uno contro uno col portiere avversario, la Seleccion non è più una chimera.
FOTO: as.com; mundodeportivo.es
Etichette: Liga
9 Comments:
ciao vale , ho una domanda , ma il real ha cosi tanti debiti ? leggendo in giro ho sentito ke ha un mukkio di debiti , ma cm fa ad avere cosi tanti debiti , e in contemporanea a spendere cosi tanto ????puoi kiarirmi sul questa situaz , e xke ha debiti ?
ciao criii
Primo stavo per scrivere: beh, quasi quasi potevi inserire laq "Double K" la coppia del Sevilla formata da Kerzhakov e Kanoutè...meno male che non l'ho fatto, vista la precisione indegna del russo oggi (la peggiore della sua carriera).
A parte la gestione di Juande Ramos di ieri (pessima, a mio avviso, Maresca centrale di difesa? Bella la chiusura su Riera nel secondo gol dell'Espanyol...), credo che il problema principale che riguarda Kerzhakov sia che non può giocare efficacemente da punta spalle alla porta. Quindi, per come gioca il Siviglia, o Kanouté o Luis Fabiano. Con Arouna Koné, che potrebbe giocare un po' dappertutto, e se imparasse a utilizzare il fisico stratosferico...
Volevo scrivere la "prestazione indegna", non la precisione...lapsus :D
Sascha a fianco di Kanouté ma anche di Luis Fabiano si è sempre trovato benissimo: la coppia perfetta, uno che va incontro al pallone, fa salire da squadra e fa da sponda (il maliano o O'Fabuloso) e l'altro che cerca costantemente la profondità con la sua rapidità (il russo). Koné invece lo vedo come un'importantissima variante tattica, un'arma preziosa da inserire a partita in corso, contro difese chiuse come quella di ieri dell'Espanyol.
Juande ultimamente di errori ne ha commessi parecchi, ieri è stato disastroso: è un suicido partire con un'unica punta IN CASA e CONTRO L'ESPANYOL, squadra iper difensiva e tra l'altro senza De La Pena e con Tamudo a metà servizio, partito infatti in panchina. Tra l'altro l'attaccante in questione è un piccoletto di 1.75, ovviamente sovrastato dagli imperiosi centrali dell'Espanyol. Gestiti male anche i cambi, incomprensibile la scelta di mettere Maresca centrale difensivo...onestamente avrei tolto Kerzhakov, in serate così storte è la cosa migliore da fare (anche se Juande gli ha dato un'enorme dimostrazione di fiducia, lasciandolo in campo per '90 nella peggior partita della sua carriera...).
In sintesi: dimenticare al più presto questa maledetta partita e vincere su un difficile campo come quello di Zaragoza...con due punte schierate dall'inizio, non mi importa chi esse siano, tanto sono tutte e 4 più che valide.
tanto per vivacizzare la situazione,
propongo a tutti i frequentatori di questo blog di sparare il pronostico con le prime QUATTRO posizioni della Liga a fine campionato, in ordine, dalla 1a alla 4a;
(sì è vero, il campionato è già iniziato e bla bla bla, ma come dicono dalle mie parti "che ce frega?").
unica regola: una volta inseriti, i pronostici sono ASSOLUTAMENTE definitivi e non possono essere cambiati.
chi ci azzecca, vince l'ambitissimo premio 'Pronosticao Meravigliao'
marco
L' attacco del Sevilla:
KANOUTE': spalle alla porta.
LUIS FABIANO: spalle alla porta/finalizzazione.
KERZHAKOV: profondità.
KONE': uno contro uno.
L' importante è mescolare bene le caratteristiche, senza doppioni. Può andare bene in alcune partite, ma Juande sta un po' abusando dell' opzione con l' unica punta con Renato dietro. Ieri per il tipo di partita aveva poco senso. Ha ragione poi Carlo: se gioca una sola punta, questa deve essere in grado di far reparto da solo, specialmente in una partita come questa dove il contropiede non te lo concedono mai.
Per quanto riguarda Koné, non lo vedo benissimo in coppia con Kerzhakov, penso si sposerebbe meglio con Kanouté e Luis Fabiano, in ogni caso può anche fare l' esterno a destra o (meglio) a sinistra. Offre una buona varietà di soluzioni. Ha grandissimi mezzi, ma deve giocare in maniera più intelligente.
@ Marco
Avevo già fatto il mio pronostico, a fine Agosto (quindi ancora il mercato non era chiuso, il Racing l' avevo messo ultimissimo), lo ribadisco:
1) Barça
2) Real
3) Valencia
4) Sevilla
Potrebbe scombinarmelo il Villarreal, poi con l' Atlético non si sa proprio...
@ Cri
E' un argomento delicato, non posso chiarirti perchè non sono sufficientemente informato. Il Real Madrid dovrebbe avere molti soldi per la famosa vendita della Ciuda Deportiva, ma periodicamente si parla di grandi debiti. Il fatto che spenda molto non vuol dire necessariamente che non abbia debiti, il denaro lo possono prendere anche a prestito e, per l' appunto, indebitarsi ancora di più.
Anche il Barça non credo proprio sia in attivo, ma su queste cose non c'è mai grande trasparenza, questi grandi club trovano anche l' appoggio della politica (anche per questo, la vendita della Ciuda Deportiva è stata da alcuni, soprattutto di Barcellona, molto criticata, vista come una vendita gonfiata dal comune di Madrid apposta per aiutare il Real). Ma, veramente, non sono in grado di chiarirti la questione.
Ho visto solo il secondo tempo, ma tanto è bastato perché Juande Ramos mi facesse calcisticamente paura. Sorvoliamo sull'esperimento di Maresca centrale - anche Poulsen è stato provato in quella posizione, e con buoni risultati per giunta!, sorvoliamo però sul fatto che Poulsen sia un medianaccio e Maresca abbia un passato da rifinitore -, la cosa che mi ha più sbalordito è stata la mancata sostituzione di un Kerzhakov a cui più di un tifoso del Sivglia avrebbe assai volentieri rifilato un calcio nel sedere.
le mie quattro (aspetto le vostre però!):
1) Barça
2) Real
3) Valencia
4) Atlètico Madrid
marco
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