Valencia-Valladolid 2-1: : Kome (Vld); Morientes (Vnc); Silva (Vnc).
A volte il calcio, lasciatemelo dire, fa proprio schifo. Dopo i tre punti rubati ad Almeria, un sinistro scagliato senza eccessive pretese di Silva carambola su Pedro Lopez, spiazza Butelle e regala praticamente al 90’ un’ altra vittoria di dubbio gusto al Valencia. Un Valencia che non gioca proprio a nulla, assolutamente incapace di articolare una qualche manovra, pericoloso soltanto attraverso azioni isolate o peggio ancora fortunose.
Il Mestalla non fa certo sua la retorica del “conta solo il risultato”, e così a fine gara risuona imperioso un sacrosanto “Quique vete ya”, Quique vattene! Il coro parte proprio dopo il gol di Silva, qualcuno lo troverà pure bizzarro, ma francamente questo è uno degli aspetti che adoro del calcio spagnolo, la coerente cultura del bel calcio, e chiamatemi pure ingenuo. Allo spettacolo misero poi si aggiunge l’ ennesima bizzarra interpretazione del turnover da parte del tecnico valenciano: fuori Albelda, Zigic (nemmeno convocati), Silva, Villa, Miguel più gli infortunati Caneira, Gavilan e Vicente (che ormai sta facendo una cura a parte), Alexis si trova a fare il terzino destro, l’ esordiente dal primo minuto Manuel Fernandes l’ esterno sinistro di centrocampo (con una forzatura simile Mata presumo si trovi già nella lista dei bocciati senza possibilità d’ appello…), mentre Arizmendi accompagna Morientes in attacco.
Il primo tempo è abbastanza fluido, ed è caratterizzato dalle papere dei due portieri: colossale quella di Canizares, che su cross più che mai innocuo di Jonathan Sesma regala il gol a Kome, meno visibile ma altrettanto determinante quella di Butelle (l’ anno scorso riserva di Canizares: non c’è male…), che devia un tiro resistibilissimo di Arizmendi sui piedi dell’ accorrente Morientes, sempre puntuale all’ appuntamento.
La seconda parte ha un copione chiarissimo: è il Valladolid a controllare stabilmente le operazioni. Con le uniche armi che conosce: la forza del collettivo e l’ organizzazione di gioco. Soffoca col pressing l’ impostazione del Valencia, comunque già ben disposto di suo nello scagliarla avanti a casaccio (povero Villa: entra in corsa, e ne tocca due-tre massimo…), e tiene il campo con buona personalità.
Mancando di creatività in mediana e di accelerazioni sulla trequarti, gli ospiti si limitano a geometrie semplici, che quando non si infrangono sulla fatidica barriera dell’ ultimo passaggio, scontano in ogni caso la leggerezza di un reparto offensivo più portato a fare movimento e a creare occasioni che a finalizzarle (in un’ occasione però Llorente, già braccato da Albiol con un fallo che sarebbe da rigore, si inventa una splendida rovesciata nell’ area piccola, sventata da un intervento questa volta eccellente di “Sua Irregolarità” Canizares). Mendillibar comincia a godersi almeno un punticino, sempre prezioso per chi naviga in acque basse, ma la beffa è in agguato…
I MIGLIORI: Joaquin (inspiegabilmente sostituito), Morientes ed Albiol fra i meno peggio. Sunny conferma di essere tipo sveglio: sempre indaffarato, abile a districarsi nel traffico, è determinante nell’ occasione dell’ 1-1, quando ruba sulla trequarti il preziosissimo pallone che avvia l’ azione del gol.
Sisi, voglioso di dimostrare tutto il suo valore alla casa madre, conferma la sua vivacità ed intraprendenza: tutte le volte che può cerca l’ uno contro uno o la ripartenza veloce. Kome, elemento agile e reattivo, conferma il buon avvio di stagione, in attesa del reinsediamento fra i titolari dello storico Victor. Non mi è dispiaciuto il giovane Rafa al centro della difesa.
I PEGGIORI: Alexis fuori ruolo, non ha il passo per giocare terzino, Arizmendi si ferma come al solito alla generosità. Disastrosi Butelle (che già nelle poche apparizioni col Valencia aveva insospettito) e Canizares.
Valencia (4-4-2): Canizares 4,5; Alexis 5,5, Albiol 6,5, Helguera 6, Moretti 5,5; Joaquin 6 (dal 64’ Villa 5,5), Sunny 6,5, Baraja 5,5, Manuel Fernandes 6 (dal 57’ Silva 5,5); Arizmendi 5,5, Morientes 6,5 (dall’ 89’ Angulo s.v.).
In panchina: Hildebrand, Marchena, Miguel, Mata.
Valladolid (4-2-3-1): Butelle 5; Pedro Lopez 6, Rafa 6,5, Garcia Calvo 6, Oscar Sanchez 5,5; Alvaro Rubio 6, Borja 6,5; Sisi 6,5, Kome 6 (dal 62’ Victor s.v.), Jonathan Sesma 6 (dal 77’ Capdevila s.v.); Llorente 6 (dall’ 85’ Ogbeche s.v.).
In panchina: Alberto, Cifu, Baraja, Vivar Dorado.
Gol: Kome 10’ (Vld); Morientes 23’ (Vnc); Silva 89’ (Vnc).
Arbitro: Ramirez Dominguez. Ammoniti: Alexis per il Valencia; Oscar Sanchez e Borja per il Valladolid
Il Mestalla non fa certo sua la retorica del “conta solo il risultato”, e così a fine gara risuona imperioso un sacrosanto “Quique vete ya”, Quique vattene! Il coro parte proprio dopo il gol di Silva, qualcuno lo troverà pure bizzarro, ma francamente questo è uno degli aspetti che adoro del calcio spagnolo, la coerente cultura del bel calcio, e chiamatemi pure ingenuo. Allo spettacolo misero poi si aggiunge l’ ennesima bizzarra interpretazione del turnover da parte del tecnico valenciano: fuori Albelda, Zigic (nemmeno convocati), Silva, Villa, Miguel più gli infortunati Caneira, Gavilan e Vicente (che ormai sta facendo una cura a parte), Alexis si trova a fare il terzino destro, l’ esordiente dal primo minuto Manuel Fernandes l’ esterno sinistro di centrocampo (con una forzatura simile Mata presumo si trovi già nella lista dei bocciati senza possibilità d’ appello…), mentre Arizmendi accompagna Morientes in attacco.
Il primo tempo è abbastanza fluido, ed è caratterizzato dalle papere dei due portieri: colossale quella di Canizares, che su cross più che mai innocuo di Jonathan Sesma regala il gol a Kome, meno visibile ma altrettanto determinante quella di Butelle (l’ anno scorso riserva di Canizares: non c’è male…), che devia un tiro resistibilissimo di Arizmendi sui piedi dell’ accorrente Morientes, sempre puntuale all’ appuntamento.
La seconda parte ha un copione chiarissimo: è il Valladolid a controllare stabilmente le operazioni. Con le uniche armi che conosce: la forza del collettivo e l’ organizzazione di gioco. Soffoca col pressing l’ impostazione del Valencia, comunque già ben disposto di suo nello scagliarla avanti a casaccio (povero Villa: entra in corsa, e ne tocca due-tre massimo…), e tiene il campo con buona personalità.
Mancando di creatività in mediana e di accelerazioni sulla trequarti, gli ospiti si limitano a geometrie semplici, che quando non si infrangono sulla fatidica barriera dell’ ultimo passaggio, scontano in ogni caso la leggerezza di un reparto offensivo più portato a fare movimento e a creare occasioni che a finalizzarle (in un’ occasione però Llorente, già braccato da Albiol con un fallo che sarebbe da rigore, si inventa una splendida rovesciata nell’ area piccola, sventata da un intervento questa volta eccellente di “Sua Irregolarità” Canizares). Mendillibar comincia a godersi almeno un punticino, sempre prezioso per chi naviga in acque basse, ma la beffa è in agguato…
I MIGLIORI: Joaquin (inspiegabilmente sostituito), Morientes ed Albiol fra i meno peggio. Sunny conferma di essere tipo sveglio: sempre indaffarato, abile a districarsi nel traffico, è determinante nell’ occasione dell’ 1-1, quando ruba sulla trequarti il preziosissimo pallone che avvia l’ azione del gol.
Sisi, voglioso di dimostrare tutto il suo valore alla casa madre, conferma la sua vivacità ed intraprendenza: tutte le volte che può cerca l’ uno contro uno o la ripartenza veloce. Kome, elemento agile e reattivo, conferma il buon avvio di stagione, in attesa del reinsediamento fra i titolari dello storico Victor. Non mi è dispiaciuto il giovane Rafa al centro della difesa.
I PEGGIORI: Alexis fuori ruolo, non ha il passo per giocare terzino, Arizmendi si ferma come al solito alla generosità. Disastrosi Butelle (che già nelle poche apparizioni col Valencia aveva insospettito) e Canizares.
Valencia (4-4-2): Canizares 4,5; Alexis 5,5, Albiol 6,5, Helguera 6, Moretti 5,5; Joaquin 6 (dal 64’ Villa 5,5), Sunny 6,5, Baraja 5,5, Manuel Fernandes 6 (dal 57’ Silva 5,5); Arizmendi 5,5, Morientes 6,5 (dall’ 89’ Angulo s.v.).
In panchina: Hildebrand, Marchena, Miguel, Mata.
Valladolid (4-2-3-1): Butelle 5; Pedro Lopez 6, Rafa 6,5, Garcia Calvo 6, Oscar Sanchez 5,5; Alvaro Rubio 6, Borja 6,5; Sisi 6,5, Kome 6 (dal 62’ Victor s.v.), Jonathan Sesma 6 (dal 77’ Capdevila s.v.); Llorente 6 (dall’ 85’ Ogbeche s.v.).
In panchina: Alberto, Cifu, Baraja, Vivar Dorado.
Gol: Kome 10’ (Vld); Morientes 23’ (Vnc); Silva 89’ (Vnc).
Arbitro: Ramirez Dominguez. Ammoniti: Alexis per il Valencia; Oscar Sanchez e Borja per il Valladolid
Etichette: Liga, Valencia, Valladolid
6 Comments:
Premetto che ancora devo vedermi la partita,mi sono guardato solo Real e Sevilla,e ho scelto bene a quanto pare.
Sui gusti del pubblico concordo con te,ed è anche giusto,in spagna il bel gioco è una filosofia portante,purtroppo con l'ultima liga (vinta dal peggiore real degli ultimi 50 anni..)si stanno decisamente italianizzando.
Quique mi manda in bestia,capisco le esigenze del turnover,ma non capisco come si faccia in due anni a non dare un gioco ad una squadra con queste qualità.
Ma hildebrand che l'hanno comprato a fare se continua a giocare sto clown?
Ciao;
Manuel.
Manuel, come hai fatto a vederlo il Real? Ho letto di un grande Almeria (io l' ho visto nelle prime due partite e non faccio nessuna fatica a crederci: Emery è un prodigio)
Ma quest'anno Quique non sosteneva che avrebbe puntato al bel gioco?
Mi spiace perch+ il valencia ha una gran bella squadra,potrebbe fare grandissime cose,ha davvero molto talento,soprattutto dalla cintola in su.
Ciao
Vetriolo
Sì, aveva promesso miglioramenti, una manovra più elaborata. Però finora, la solita roba, anzi anche peggio perchè dopo la partenza di Ayala la difesa pare aver perso solidità.
Gli va dato atto almeno di aver ammesso le responsabilità dopo la partita di sabato, e di aver dato tutta la ragione al pubblico, però lui su quella panchina c'è da più di due anni...
Hai ragione, questa squadra avrebbe tutte le possibilità di giocare un grande calcio (non solo più bello ma anche più redditizio), è un vero peccato.
Mi viene la depressione se penso la sfortuna che sta colpendo quel genio di Vicente: dopo la straordinaria stagione 2003/04 è stato perseguitato da continui infortuni, non è possibile tutta questa sfiga!
Tutto sommato è ancora giovane (classe '81), ma mi piange il cuore se penso a quanti anni sta perdendo quello che considero potenzialmente il miglior esterno sinistro dell'intero panorama europeo. Tra l'altro è uno dei miei calciatori preferiti...
A chi lo dici, Alberto, a chi lo dici... Ormai sono un vedovo inconsolabile di Vicente (anche Manuel penso).
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