SEDICESIMA GIORNATA: Real Madrid-Osasuna 2-0: Van Nistelrooy; Sneijder.
Una partita come tante, si aggiunge alla lunga lista di quelle vinte giocando così così (o peggio) dal Madrid. Tutto è in discussione, tranne il risultato finale: questa la norma al Bernabeu. Rare volte ho visto ricavare da una squadra così imperfetta una simile regolarità di rendimento. Ad ogni modo, obiettivo raggiunto, il Real Madrid salva il cuscinetto di punti prima del Clasico col Barça: nella peggiore delle ipotesi, resterà comunque capolista, nella migliore potrà cominciare ad avanzare pretese serissime sulla vittoria finale (ancora di più col Gennaio complicato che attenderà il Barça).
L’ Osasuna ha giocato bene, a tratti benissimo, ma gli è mancata la capacità di finalizzare le sue azioni con qualche pericolo tangibile per il Real, ha tirato troppo poco in rapporto al chiaro dominio che ha esercitato in molte fasi della partita: ha pesato la solita differenza che passa fra le squadre grandi e quelle semplicemente normali.
Formazione-tipo per Schuster, idem per Ziganda, che però deve fare i conti con l’ assenza pesante di capitan Puñal, l’ equilibratore del centrocampo.
In settimana pensavo ad una condotta attendista da parte dei navarri, invece è l’ esatto contrario. Il discorso fatto in settimana sui primi 10 minuti della Lazio, cioè che il Real Madrid va attaccato e affrontato il più possibile cercando di giocare alla pari, l’ Osasuna lo recepisce e lo eleva all’ ennesima potenza, impadronendosi spudoratamente del centrocampo e manovrando a piacimento, con molta precisione e ordine, nelle prime fasi della partita. Tanto dominio però stringi stringi si concretizza in pericoli relativamente modesti, come una punizione di poco a lato di Plasil e un colpo di testa di Miguel Flaño su calcio piazzato che attraversa pericolosamente tutto lo specchio della porta di Casillas.
Proprio quando verso il quarto d’ ora la grafica segnala un 62% di possesso-palla per l’ Osasuna (al Bernabeu!), il Madrid colpisce. Inspiegabile la solitudine di Van Nistelrooy in mezzo all’ area osasunista sullo splendido calcio piazzato di Sneijder dalla trequarti: uno di quei dettagli che contro una grande squadra non ti puoi permettere di trascurare e che in un attimo ti mandano all’ aria quanto di buono puoi aver costruito nel resto del tempo.
Dopo il gol non cambiano gli atteggiamenti delle due squadre, l’ Osasuna continua a fare la partita ma perde coesione e anche qualche pallone in più, lasciando più spazi all’ azione prediletta del Real Madrid (che rimane tale nonostante il cambio di stile, molto più sbandierato che reale, da Capello a Schuster), ovvero la transizione rapida in contropiede, preferibilmente e anzi quasi obbligatoriamente condotto da Robinho.
Nel secondo tempo l’ Osasuna comincia a perdere anche il possesso-palla, e il Real Madrid va più volte vicino al 2-0, soprattutto con le iniziative del solito Robinho (clamorosa però anche l’ occasione fallita da Raul: Ricardo gliela rinvia sui piedi, ma col destro Raul fa fatica anche a porta semi-vuota, lo sappiamo). Stranamente (per le sue abitudini) però il Real grazia l’ avversario, incoraggiandone una nuova fase di offensiva aperta.
Una fase però ancor più improduttiva di quella del primo tempo, all’ Osasuna manca (a parte le giocate brillanti di Vela) proprio il peso e la capacità di sfondamento là davanti, dove è soprattutto Dady a deludere come terminale (per render l’ idea, il capoverdiano è più una boa alla Kanouté o un centravanti di manovra alla Kanu, non è né un ariete-rapinatore alla Van Nistelrooy e né un animale da profondità come Eto’o). Si imporrebbero dei cambi, tipo togliere un centrocampista e passare alle due punte (magari cambiando anche Dady con Sola, che in settimana ha fatto bene in Copa del Rey col Mallorca), il problema è che Ziganda li fa troppo tardi. Portillo infatti entra all’ 80’, quando già da cinque minuti il cannone di Sneijder ha fatto centro al termine di un’ azione contropiede partita manco a dirlo da Robinho e rifinita da Van Nistelrooy e Guti.
I MIGLIORI: Da Robinho parte la grande maggioranza delle azioni pericolose, è sempre la prima opzione per i compagni quando c’è da lanciare il contropiede. Sta tornando rovente il piede di Sneijder, mette un paio di palloni magici dalla destra e segna un gran gol (del quale aveva fatto le prove generali qualche minuto prima con un missile di poco a lato a Ricardo strabattuto). Perfetta, finalmente!, la prestazione di Cannavaro, che spezza numerose azioni con grande scelta di tempo negli anticipi e nei recuperi, merito ancora maggiore quando giochi senza rete di protezione a centrocampo, discorso che vale anche per il solito ottimo Pepe.
Sprazzi di grandissima classe da Vela (strepitoso il tunnel di tacco con cui nel primo tempo va via a Sergio Ramos, il quale lo ha sofferto da matti), giocatore per le cui movenze ho un debole: possiede quella combinazione di velocità (con e senza palla, fondamentale questo) e tecnica che nel calcio d’ oggi fa la differenza, peccato che noi appassionati di Liga potremo godercene solo alcuni assaggi, prima che l’ Arsenal se lo riprenda giocatore fatto e finito…
I PEGGIORI: Dady lo attendevo con molto interesse, ma ieri non ha dato proprio consistenza all’ attacco dell’ Osasuna. Erice, pur volenteroso e in assoluto non malvagio, fa sentire un po’ la mancanza di Puñal, in alcuni momenti perde la posizione e non misura al meglio gli interventi. Avverto tutti che d’ ora in poi prenderò di mira Margairaz: proprio perché lo svizzero è un giocatore che si vede che sa trattare benissimo il pallone, non accetto che affronti le partite con l’ aggressività di un pulcino.
Real Madrid (4-4-2): Casillas 6; Ramos 5,5, Pepe 6,5, Cannavaro 7, Marcelo 6 (78'); Sneijder 7, Diarra 6 (74'), Baptista 5,5 (59'), Robinho 7; Raúl 5,5, V. Nistelrooy 6,5.
Dudek, Heinze s.v. (78'), Gago s.v. (74'), Drenthe, Higuaín, Guti 6 (59'), Saviola.
Osasuna (4-1-4-1): Ricardo 5,5; Azpilicueta 6,5, M. Flaño 6, Josetxo 6, Monreal 6; Erice 5,5; Plasil 6,5 (72'), Héctor Font 6 (80'), Margairaz 5,5 (60’), Vela 7; Dady 5.
In panchina: Elía, J. Flaño, Echaide, Delporte s.v. (72'), H. Viana 6 (60'), Portillo s.v. (80'), K. Sola.
Goles: 1-0 (15'): Van Nistelrooy remata de cabeza dentro del área y sin oposición una falta botada por Sneijder. 2-0 (75'): Sneijder culmina un contragolpe del Madrid con un derechazo desde la frontal que entra pegado al palo derecho de Ricardo.
Árbitro: Teixeira Vitienes, del Colegio Cántabro. Amonestó a Van Nistelrooy (42') y a Marcelo (78').
Incidencias Santiago Bernabéu. Tres cuartos largos de entrada. 70.000 espectadores. El terreno de juego no estaba muy bien por las últimas heladas y en algunas zonas se levantaba con facilidad.
L’ Osasuna ha giocato bene, a tratti benissimo, ma gli è mancata la capacità di finalizzare le sue azioni con qualche pericolo tangibile per il Real, ha tirato troppo poco in rapporto al chiaro dominio che ha esercitato in molte fasi della partita: ha pesato la solita differenza che passa fra le squadre grandi e quelle semplicemente normali.
Formazione-tipo per Schuster, idem per Ziganda, che però deve fare i conti con l’ assenza pesante di capitan Puñal, l’ equilibratore del centrocampo.
In settimana pensavo ad una condotta attendista da parte dei navarri, invece è l’ esatto contrario. Il discorso fatto in settimana sui primi 10 minuti della Lazio, cioè che il Real Madrid va attaccato e affrontato il più possibile cercando di giocare alla pari, l’ Osasuna lo recepisce e lo eleva all’ ennesima potenza, impadronendosi spudoratamente del centrocampo e manovrando a piacimento, con molta precisione e ordine, nelle prime fasi della partita. Tanto dominio però stringi stringi si concretizza in pericoli relativamente modesti, come una punizione di poco a lato di Plasil e un colpo di testa di Miguel Flaño su calcio piazzato che attraversa pericolosamente tutto lo specchio della porta di Casillas.
Proprio quando verso il quarto d’ ora la grafica segnala un 62% di possesso-palla per l’ Osasuna (al Bernabeu!), il Madrid colpisce. Inspiegabile la solitudine di Van Nistelrooy in mezzo all’ area osasunista sullo splendido calcio piazzato di Sneijder dalla trequarti: uno di quei dettagli che contro una grande squadra non ti puoi permettere di trascurare e che in un attimo ti mandano all’ aria quanto di buono puoi aver costruito nel resto del tempo.
Dopo il gol non cambiano gli atteggiamenti delle due squadre, l’ Osasuna continua a fare la partita ma perde coesione e anche qualche pallone in più, lasciando più spazi all’ azione prediletta del Real Madrid (che rimane tale nonostante il cambio di stile, molto più sbandierato che reale, da Capello a Schuster), ovvero la transizione rapida in contropiede, preferibilmente e anzi quasi obbligatoriamente condotto da Robinho.
Nel secondo tempo l’ Osasuna comincia a perdere anche il possesso-palla, e il Real Madrid va più volte vicino al 2-0, soprattutto con le iniziative del solito Robinho (clamorosa però anche l’ occasione fallita da Raul: Ricardo gliela rinvia sui piedi, ma col destro Raul fa fatica anche a porta semi-vuota, lo sappiamo). Stranamente (per le sue abitudini) però il Real grazia l’ avversario, incoraggiandone una nuova fase di offensiva aperta.
Una fase però ancor più improduttiva di quella del primo tempo, all’ Osasuna manca (a parte le giocate brillanti di Vela) proprio il peso e la capacità di sfondamento là davanti, dove è soprattutto Dady a deludere come terminale (per render l’ idea, il capoverdiano è più una boa alla Kanouté o un centravanti di manovra alla Kanu, non è né un ariete-rapinatore alla Van Nistelrooy e né un animale da profondità come Eto’o). Si imporrebbero dei cambi, tipo togliere un centrocampista e passare alle due punte (magari cambiando anche Dady con Sola, che in settimana ha fatto bene in Copa del Rey col Mallorca), il problema è che Ziganda li fa troppo tardi. Portillo infatti entra all’ 80’, quando già da cinque minuti il cannone di Sneijder ha fatto centro al termine di un’ azione contropiede partita manco a dirlo da Robinho e rifinita da Van Nistelrooy e Guti.
I MIGLIORI: Da Robinho parte la grande maggioranza delle azioni pericolose, è sempre la prima opzione per i compagni quando c’è da lanciare il contropiede. Sta tornando rovente il piede di Sneijder, mette un paio di palloni magici dalla destra e segna un gran gol (del quale aveva fatto le prove generali qualche minuto prima con un missile di poco a lato a Ricardo strabattuto). Perfetta, finalmente!, la prestazione di Cannavaro, che spezza numerose azioni con grande scelta di tempo negli anticipi e nei recuperi, merito ancora maggiore quando giochi senza rete di protezione a centrocampo, discorso che vale anche per il solito ottimo Pepe.
Sprazzi di grandissima classe da Vela (strepitoso il tunnel di tacco con cui nel primo tempo va via a Sergio Ramos, il quale lo ha sofferto da matti), giocatore per le cui movenze ho un debole: possiede quella combinazione di velocità (con e senza palla, fondamentale questo) e tecnica che nel calcio d’ oggi fa la differenza, peccato che noi appassionati di Liga potremo godercene solo alcuni assaggi, prima che l’ Arsenal se lo riprenda giocatore fatto e finito…
I PEGGIORI: Dady lo attendevo con molto interesse, ma ieri non ha dato proprio consistenza all’ attacco dell’ Osasuna. Erice, pur volenteroso e in assoluto non malvagio, fa sentire un po’ la mancanza di Puñal, in alcuni momenti perde la posizione e non misura al meglio gli interventi. Avverto tutti che d’ ora in poi prenderò di mira Margairaz: proprio perché lo svizzero è un giocatore che si vede che sa trattare benissimo il pallone, non accetto che affronti le partite con l’ aggressività di un pulcino.
Real Madrid (4-4-2): Casillas 6; Ramos 5,5, Pepe 6,5, Cannavaro 7, Marcelo 6 (78'); Sneijder 7, Diarra 6 (74'), Baptista 5,5 (59'), Robinho 7; Raúl 5,5, V. Nistelrooy 6,5.
Dudek, Heinze s.v. (78'), Gago s.v. (74'), Drenthe, Higuaín, Guti 6 (59'), Saviola.
Osasuna (4-1-4-1): Ricardo 5,5; Azpilicueta 6,5, M. Flaño 6, Josetxo 6, Monreal 6; Erice 5,5; Plasil 6,5 (72'), Héctor Font 6 (80'), Margairaz 5,5 (60’), Vela 7; Dady 5.
In panchina: Elía, J. Flaño, Echaide, Delporte s.v. (72'), H. Viana 6 (60'), Portillo s.v. (80'), K. Sola.
Goles: 1-0 (15'): Van Nistelrooy remata de cabeza dentro del área y sin oposición una falta botada por Sneijder. 2-0 (75'): Sneijder culmina un contragolpe del Madrid con un derechazo desde la frontal que entra pegado al palo derecho de Ricardo.
Árbitro: Teixeira Vitienes, del Colegio Cántabro. Amonestó a Van Nistelrooy (42') y a Marcelo (78').
Incidencias Santiago Bernabéu. Tres cuartos largos de entrada. 70.000 espectadores. El terreno de juego no estaba muy bien por las últimas heladas y en algunas zonas se levantaba con facilidad.
Etichette: Liga, Osasuna, Real Madrid
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