Valencia, ufficiale Banega.
E’ arrivata la conferma: 18 milioni di euro al Boca ed un altro grande talento sudamericano arriva ad impreziosire la Liga. Nato il 29 Giugno del 1988, c’è da pregare perché coi suoi teneri 19 anni non diventi la prossima vittima del tritacarne valenciano. Sulle potenzialità assolute del giocatore comunque non ci sono dubbi: è un artista.
E’ stato inevitabilmente associato a Gago, ma in realtà la scelta di Russo di impiegarlo davanti alla difesa del Boca, appunto come sostituto di Gago, era dettata dalla necessità di buttare nella mischia questo giovanissimo ma già cristallino talento, trovandogli in qualche modo spazio anche con l’ arrivo di Riquelme.
Rispetto a Gago Banega è meno dinamico ed aggressivo, ma ancora più dotato col pallone fra i piedi, più creativo e portato a giocare qualche metro più avanti, non come trequartista ma come mezzala sì. Le migliori condizioni per esprimere il suo calcio gli son state offerte nella nazionale Under 20, dove giocava più libero e sciolto, potendo contare alle sue spalle sul soccorso di un centrocampista difensivo di posizione come Yacob o Matias Sanchez. Under 20 con la quale ha vinto l’ ultimo Mondiale, esercitando il ruolo di mattatore a centrocampo, prendendosi qualche pausa ogni tanto, ma fornendo un contributo globale decisivo, esemplificato al meglio dall’ assist per l’ 1-1 di Aguero nella finale con la Repubblica Ceca.
Più che a Gago potremmo quindi dire che Banega assomiglia nel ruolo e nei ritmi a Xavi, anche se il catalano tende più a mantenere il possesso del pallone proteggendolo col corpo, mentre Banega può contare su un estro molto maggiore: nel più classico stile argentino si esalta fra nugoli di avversari, con un’ eleganza e una spavalderia che gli son costate più di un rimprovero quando nel Boca rischiava perdite di palla dolorosissime nella sua trequarti.
Con Xavi comunque Banega ha in comune un principio fondamentale: deve giocare solo e soltanto in una squadra che pratica un calcio propositivo, che vuole il pallone tutto per sé. Se il Valencia e Koeman davvero vogliono puntare forte su di lui, deve essere chiara ed effettiva una volta per tutte la rottura con gli stilemi di Quique Sanchez Flores. Banega si offre, scambia, pretende il pallone e non concepisce una partita in cui sia lui a dover rincorrere l’ avversario, è una situazione che soffre lontano un miglio, per mentalità e caratteristiche atletiche, nonostante nel Boca si sia abbondantemente sforzato di dare una mano in copertura (beccandosi qualche cartellino di troppo, anche per la mancanza di mestiere).
Come sottolineato, è palla al piede che offre il meglio: da lasciare a bocca aperta la padronanza nel controllo di palla, in certi momenti sembra giocare al gatto col topo, quasi rispondendo alla regola paradossale che più avversari gli vengono addosso e meglio si trova. Controlli con la suola, dribbling destro-sinistro, sombreros: incredibili la qualità e l’ eleganza delle soluzioni con cui è solito liberarsi degli avversari.
Banega però, occorre precisarlo, non è affatto un solista: al di là di alcuni eccessi nella conduzione della sfera dovuti alla giovane età e alla consapevolezza a tratti eccessiva dei propri mezzi, ha sempre molto chiari gli sviluppi e i tempi della manovra, ed è ben conscio di avere una responsabilità primaria in questo senso. Quando conquista la trequarti, è abile nel fornire l’ ultimo passaggio, mentre può migliorare molto nella conclusione da fuori, dove difetta di convinzione e potenza.
Insomma, il Valencia ha fra le mani una perla, anche se non ancora pienamente matura (la sua seconda metà di 2007 è stata piuttosto deludente, con l’ espulsione nel SuperClasico come punto più basso), il che può essere un rischio tremendo quando si piomba a stagione in corso nella squadra più turbolenta di un campionato così difficile.
P.S.: Intanto il Valencia prende un brodino in Copa del Rey, qualificandosi per gli ottavi di finale dopo aver battuto il Real Union Irun per 3-0 (un’ ora pessima e con dominio avversario, poi arrivano il gol di Zigic e la doppietta di Joaquin). A domani il quadro completo dei sedicesimi (sofferenze per le grandi: il Real Madrid evita soltanto all’ ultimo i supplementari con l’ Alicante, il Barça al Camp Nou si fa rimontare i due gol di vantaggio dai carneadi dell’ Alcoyano, mentre il Sevilla addirittura perdeva 2-3 in casa con il Denia, e solo fra l’ 89’ e il 91’ ha messo i due gol della a quel punto insperata qualificazione).
E’ stato inevitabilmente associato a Gago, ma in realtà la scelta di Russo di impiegarlo davanti alla difesa del Boca, appunto come sostituto di Gago, era dettata dalla necessità di buttare nella mischia questo giovanissimo ma già cristallino talento, trovandogli in qualche modo spazio anche con l’ arrivo di Riquelme.
Rispetto a Gago Banega è meno dinamico ed aggressivo, ma ancora più dotato col pallone fra i piedi, più creativo e portato a giocare qualche metro più avanti, non come trequartista ma come mezzala sì. Le migliori condizioni per esprimere il suo calcio gli son state offerte nella nazionale Under 20, dove giocava più libero e sciolto, potendo contare alle sue spalle sul soccorso di un centrocampista difensivo di posizione come Yacob o Matias Sanchez. Under 20 con la quale ha vinto l’ ultimo Mondiale, esercitando il ruolo di mattatore a centrocampo, prendendosi qualche pausa ogni tanto, ma fornendo un contributo globale decisivo, esemplificato al meglio dall’ assist per l’ 1-1 di Aguero nella finale con la Repubblica Ceca.
Più che a Gago potremmo quindi dire che Banega assomiglia nel ruolo e nei ritmi a Xavi, anche se il catalano tende più a mantenere il possesso del pallone proteggendolo col corpo, mentre Banega può contare su un estro molto maggiore: nel più classico stile argentino si esalta fra nugoli di avversari, con un’ eleganza e una spavalderia che gli son costate più di un rimprovero quando nel Boca rischiava perdite di palla dolorosissime nella sua trequarti.
Con Xavi comunque Banega ha in comune un principio fondamentale: deve giocare solo e soltanto in una squadra che pratica un calcio propositivo, che vuole il pallone tutto per sé. Se il Valencia e Koeman davvero vogliono puntare forte su di lui, deve essere chiara ed effettiva una volta per tutte la rottura con gli stilemi di Quique Sanchez Flores. Banega si offre, scambia, pretende il pallone e non concepisce una partita in cui sia lui a dover rincorrere l’ avversario, è una situazione che soffre lontano un miglio, per mentalità e caratteristiche atletiche, nonostante nel Boca si sia abbondantemente sforzato di dare una mano in copertura (beccandosi qualche cartellino di troppo, anche per la mancanza di mestiere).
Come sottolineato, è palla al piede che offre il meglio: da lasciare a bocca aperta la padronanza nel controllo di palla, in certi momenti sembra giocare al gatto col topo, quasi rispondendo alla regola paradossale che più avversari gli vengono addosso e meglio si trova. Controlli con la suola, dribbling destro-sinistro, sombreros: incredibili la qualità e l’ eleganza delle soluzioni con cui è solito liberarsi degli avversari.
Banega però, occorre precisarlo, non è affatto un solista: al di là di alcuni eccessi nella conduzione della sfera dovuti alla giovane età e alla consapevolezza a tratti eccessiva dei propri mezzi, ha sempre molto chiari gli sviluppi e i tempi della manovra, ed è ben conscio di avere una responsabilità primaria in questo senso. Quando conquista la trequarti, è abile nel fornire l’ ultimo passaggio, mentre può migliorare molto nella conclusione da fuori, dove difetta di convinzione e potenza.
Insomma, il Valencia ha fra le mani una perla, anche se non ancora pienamente matura (la sua seconda metà di 2007 è stata piuttosto deludente, con l’ espulsione nel SuperClasico come punto più basso), il che può essere un rischio tremendo quando si piomba a stagione in corso nella squadra più turbolenta di un campionato così difficile.
P.S.: Intanto il Valencia prende un brodino in Copa del Rey, qualificandosi per gli ottavi di finale dopo aver battuto il Real Union Irun per 3-0 (un’ ora pessima e con dominio avversario, poi arrivano il gol di Zigic e la doppietta di Joaquin). A domani il quadro completo dei sedicesimi (sofferenze per le grandi: il Real Madrid evita soltanto all’ ultimo i supplementari con l’ Alicante, il Barça al Camp Nou si fa rimontare i due gol di vantaggio dai carneadi dell’ Alcoyano, mentre il Sevilla addirittura perdeva 2-3 in casa con il Denia, e solo fra l’ 89’ e il 91’ ha messo i due gol della a quel punto insperata qualificazione).
Etichette: Calciomercato, Giocatori, Valencia
5 Comments:
Carlos Pinto chi e vale??
o letto che la comprato il real madrid, ma ki e???
Non so, non lo conosco, mi spiace, probabilmente sarà un giovane acquistato per la cantera.
@anonimo carlos pinto è il padre di sebastian pinto, 21enne ariete cileno(con passaporto spagnolo) che si allenerà con la prima squadra del real. è stato già convocato nella nazionale cilena.
su banega ho avuto le tue stesse impressioni vale, anche a me sembra piu adatto a fare la mezzala che il regista bloccato davanti alla difesa
è criticato per non riuscire ad incidere nelle partite importanti: detto che il milan era un esame ancora troppo impegnativo, contro il river il problema era tattico: a sorpresa i biancorossi avevano giocato con un unica punta e due trequartisti gambeadores(si usa per dire dribblomani in argentina), ortega e buonanotte, la difesa del boca era come al solito bassissima e i tre davanti non rientravano: banega si è ritrovato sempre saltato e a dover rincorrere l'uomo, per la frustrazione si è fatto buttar fuori. e dire che nella ripresa le entratacce dei giocatori del boca sono state molto peggiori.
ps. segui anche il calcio argentino? purtroppo si vedono pochissime partite, ci sono molti giocatori entusiasmanti anche se non è un campionato di primo livello
daniele
Sì, ricordo, l' ultimo SuperClasico, il Boca venne sorpreso e messo sotto, e in queste situazioni a farne le spese son spesso i giocatori che dovrebbero collegare difesa e attacco. L' ultimo Boca in generale (non ho visto la finale col Milan, ho letto che se la son giocata a viso aperto e hanno sbagliatao: visto il divario di forze avrebbero dovuto fare un bel catenaccione) mi aveva fatto una pessima impressione: partito Riquelme, ha evidenziato tutte le carenze di gioco, con collegamenti fra i reparti precari e il lancio di Ibarra verso la torre di Palermo o lo scatto di Palacio come schema migliore.
Quando c'era Riquelme invece si riusciva a masacherare questi difetti, perchè si dava palla a lui, che la teneva e aspettava che i compagni gli si muovessero intorno. Con la sua capacità di trattenere il pallone, anche con quelle corse orizzontali che qualcuno può giudicare inutile, Riquelme in realtà libera spazi per i compagni, è lui a creare una manovra quando non si può apprezzare la mano dell' allenatore.
Roman è forse l' unico giocatore al mondo che con la sua presenza riesce a dare una parvenza di gioco a una squadra che in realtà ne avrebbe poco(chiaro poi che ci vuole un lavoro ben più profondo da parte dell' allenatore, però delle volte basta l' effetto-calamita di Riquelme perchè escano delle grandi partite).
Ora tornerà di nuovo: se lui giocherà bene, il Boca giocherà bene e magari vincerà un' altra Libertadores.
Sì, il calcio argentino mi piace, purtroppo non riesco a seguirlo tantissimo perchè la domenica sera ci son sempre partite della Liga, però quando posso vedo qualcosa, soprattutto Boca e River perchè danno poco del resto.
Però la Libertadores mi piace tantissimo, dagli ottavi-quarti in poi cerco di seguirla a fondo: è una competizione spettacolare e sanguigna, per certi versi con un fascino superiore alla Champions che è un po' plastificata.
Poi, quando la Bombonera ruggisce, per me non c'è stadio europeo che tenga...
Banega io lo vedo esattamente alla Pirlo, ma non per fare paragoni irriverenti.
L'ho seguito molto nel Mondiale Under 20 e giocava regista basso con libertà di avanzare e inventare.
a me piace tantissimo
santeria
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