domenica, febbraio 24, 2008

VENTICINQUESIMA GIORNATA: Sevilla-Zaragoza 5-0: Luis Fabiano; Luis Fabiano; autorete Ayala; autorete Diogo; Keita.

Benvenuti al Sanchez Pizjuan, benvenuti al Festival del Futbol. Trascinante, travolgente, sublime Sevilla, così si gioca solo in Paradiso. Da tempo non assistevo a una lezione di calcio simile, che ci ha finalmente riportato in tutto il suo splendore il Sevilla dell’ anno scorso. Zaragoza incommentabile, ma questo comunque non può e non deve togliere alcun merito a chi ci ha fatto vivere una serata di calcio così entusiasmante.

Il piano di Irureta sarebbe quello di attendere e ripartire in contropiede con Diego Milito e Oliveira (attaccanti fra i più letali della Liga muovendosi negli spazi). Questo in teoria. In pratica, il Sevilla cancella dal campo l’ avversario sin dalle prime battute.
C’è intensità, c’è coesione, c’è ritmo all’ ennesima potenza nell’ azione dei padroni di casa. Il centrocampo aggredisce il portatore di palla già sulla trequarti, la difesa accorcia e non lascia un metro a Oliveira e Milito, il Zaragoza non esce dalla sua metacampo, il Sevilla riconquista palla subito e dà libero sfogo al suo potenziale offensivo, in un crescendo esaltante. E’ l’ Enciclopedia del Calcio dispiegata: la palla gira a velocità folli, non si ferma mai, viaggia ad uno-massimo due tocchi (tranne quando ce l’ ha Diego Capel, ovvio) da una fascia all’ altra in attesa dell’ immancabile tagliente verticalizzazione, i due attaccanti offrono appoggi continui fra le linee, si triangola ad occhi chiusi e dalla fascia destra arriva il solito uragano.
La resistenza del Zaragoza crolla ben presto, già al 19’, quando Jesus Navas, non vedendo lo spazio per il cross, cede indietro al suo compagno di merende Dani Alves, che taglia uno dei suoi classici traversoni fra centrali e portiere avversario, sul quale si avventa Luis Fabiano, dimenticato da Pavon (neo-entrato al posto dell’ infortunato Sergio). Nemmeno cinque minuti e partita già in cassaforte, col sontuoso gol del raddoppio, di gran lunga uno dei più belli della stagione: dialogo in rima baciata fra Dani Alves e Luis Fabiano, tocco sotto di “O Fabuloso” sull’ uscita di César, palla in rete e applausi fino a spellarsi le mani. Tiki-taka!
Il massacro si completa poi quando sotto di due gol il Zaragoza deve cominciare a scoprirsi e lasciare spazi al supersonico contropiede sevillista. Navas (che già in precedenza aveva graziato solo davanti a César) riparte, sulla trequarti cede palla a Luis Fabiano, da questi in profondità per Kanouté, controllo a seguire che evita il rientro del difensore, César si avventa in uscita e l’ azione sembra persa, ma una fortunosissima carambola su Ayala determina il 3-0.
Fortuna che per una volta aiuta chi se lo stramerita ed è ancora molto generosa col Sevilla in apertura di ripresa: Mosquera si traveste da Alves e disegna un lancio millimetrico alle spalle dei due centrali zaragocisti, Luis Fabiano se la aggiusta col petto, Diogo interviene in chiusura, anticipa O Fabuloso ma soltanto per mettere in rete in prima persona. Altra carambola tragicomica, 4-0. Diogo completa poi la disfatta facendosi pure espellere pochi minuti più tardi per un vergognoso fallo di frustrazione, un’ entrata spaccagambe che per fortuna non centra in pieno Diego Capel. Chiude le danze infine il 5-0 di Keita, che stacca anticipando Ayala su calcio piazzato di Alves dalla destra, lasciando il finale ai cambi di Jiménez, che mette a riposo Luis Fabiano e Keita e dà qualche minuto ai più bisognosi (c’è pure l’ oggetto misterioso De Mul, che sfiora la soddisfazione personale su cross perfetto di Diego Capel).

I MIGLIORI: Un fiume in piena Alves, entra in tre dei cinque gol alla sua maniera. Sempre più Pichichi e sempre più Re Mida Luis Fabiano, ogni palla che tocca è gol o quasi, gioca con una fiducia in sé stesso e una condizione tali che gli permettono di mettere in mostra tutta la finezza del suo repertorio. Magico l’ affiatamento con Kanouté.
Spettacolare partita anche di Navas, giocatore tatticamente molto maturo oltre che irresistibile nello spunto (è il modello cui deve ispirarsi Diego Capel nella sua crescita, se vuole diventare davvero grande). Una macchina il centrocampo: Keita divora chilometri e avversari, Maresca distribuisce e rifinisce da maestro palloni su palloni (partitone il suo, fa venire un dubbio in vista del cruciale ritorno col Fenerbahce: chi accanto a Keita? Lui o Poulsen?). Perfetto anche il mio amico Mosquera: sempre attento in chiusura, aggressivo nell’ accorciare lui che generalmente ha il difetto di tendere un po’ troppo a rinculare, va anche oltre i suoi arcinoti limiti nell’ impostazione del gioco quando provoca l’ autogol di Diogo con uno spettacolare lancio alla Alves.
I PEGGIORI: Naufragio collettivo nel Zaragoza, segnalo solo i due centrali Pavon e Ayala, impotenti tutta la serata di fronte al DICO (copyright Andrea De Benedetti, Guerin Sportivo) Kanouté-Luis Fabiano, che fa tutta la sera quello che vuole, raccogliendo e giocando a piacimento ogni pallone, alto o rasoterra, sulla trequarti o in area di rigore che fosse.

Sevilla (4-4-2): Palop s.v.; Daniel Alves 8,5, Mosquera 7, Escudé 6,5, Adriano 6,5; Jesus Navas 7,5 (dal 67’ De Mul s.v.), Maresca 7,5, Keita 7 (dal 71’ Renato s.v.), Diego Capel 6; Kanouté 7,5, Luis Fabiano 8,5 (dal 58’ Koné s.v.).
In panchina: De Sanctis, Fazio, Casado, Duda.
Zaragoza (4-4-2): César 6; Diogo 4, Sergio s.v. (dal 19’ Pavon 4), Ayala 4, Juanfran 5; Sergio Garcia 5, Zapater 4,5 (dal 46’ Celades s.v.), Luccin 4,5, Gabi 4; Oliveira 5,5 (dal 54’ Chus Herrero s.v.), Milito 5.
In panchina: Lopez Vallejo, Matuzalem, Generelo, Oscar.

Gol: Luis Fabiano 19’; Luis Fabiano 24’; autorete Ayala 42’; autorete Diogo 49’; Keita 68’.
Árbitro: Antonio Rubinos Pérez (c.madrileño). Expulsó al uruguayo Diogo (m.53) por violenta entrada a Capel, y además mostró tarjeta amarilla a Sergio (m.16), Gabi (m.22), Luccin (m.36.), Chus Herrero (m.79).
Incidencias: Partido disputado en el estadio Ramón Sánchez Pizjuán ante unos 25.000 espectadores en noche en la que llovió a ratos y fresca. Terreno de juego en aceptables condiciones pese a las lluvias de las últimas horas.


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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Gli uomini di Manolo Jimènez (che giusto ieri ha detto di allenare "la squadra più forte del mondo") se continuano così riusciranno a riacciuffare il quarto posto: peccato però, perchè resto convinto del fatto che se avessero avuto una miglior continuità di risultati nel girone d'andata (dovuta a tanti, troppi fattori, che non mi sembra il caso di elencare) avrebbero sicuramente potuto insediare Real Madrid e Barcelona per la lotta al titolo. Altra occasione persa.

10:26 AM  
Blogger valentino tola said...

Intanto ribadisco che ieri mi sono divertito come un bambino, specie nel primo tempo: non è un' affermazione che posso provare, ma per me i meriti del Sevilla hanno superato anche i pur rilevanti demeriti del Zaragoza di ieri sera.
Squadra più forte del mondo sicuramente no, però tatticamente la ritengo superiore a Barça e Real, almeno quando si esprime ai suoi migliori livelli. La prima parte della stagione è stata troppo accidentata, ormai è andata così, ora termineranno dritti dritti fra le prime quattro, e speriamo bene contro il Fenerbahce!

Mi dispiace però questa cessione di Kerzhakov...

1:49 PM  
Anonymous Anonimo said...

Anche a me dispiace (appena avrò tempo scriverò un post sul mio blog per spiegare la sua situazione, abbastanza intricata), però a questo punto è l'unica soluzione: lui vuole giocare gli Europei e per farlo - vista l'abbondanza che c'è nell'attacco della Russia - deve essere titolare nel suo club. Tra le squadre a lui interessate credo che lo Shakhtar sia la soluzione qualitivamente migliore, anche se la prospettiva di vederlo nel campionato ucraino non mi stuzzica per niente. Saturn e Dinamo Mosca hanno due belle squadre, ma sarebbe comunque un ridimensionamento per lui.

4:02 PM  
Blogger Antonio Giusto said...

Personalmente ho avuto la stessa reazione di Valentino: sono rimasto estasiato dalla partita di ieri sera. Fossi stato in Irureta, avrei chiesto l'interruzione del match per manifesta inferiorità. In alcuni momenti è sembrato davvero che questo Siviglia fosse davvero la miglior squadra del mondo, come dischiarato da Manolo Jimenez, e non ho dubbi sul fatto che darà molto filo da torcere anche alle sue future avversarie in Champions (se gioca così anche il ritorno con Fenerbahçe dubito che riuscirà a non qualificarsi).

4:05 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Kerzhakov
Beh, hai ragione, per il giocatore è la cosa migliore. Comunque non mi piace l' idea della cessione definitiva, preferirei un prestito Conta che il prossimo anno probabilmente ci sarà Marcelino sulla panchina del Sevilla, e Kerzhakov è proprio il tipo di attaccante che lui predilige, veloce, mobile, bravo a smaracarsi.

@ Antonio
Il mio pronostico ad inizio stagione era per una finale Liverpool-Sevilla (con vittoria finale dei Reds). Però ora bisognerà resettare, quella col Fenerbahce sarà tutta un' altra partita, da giocare sul filo dei nervi (subire un gol ti può mandare all' aria tutto).
Mi dispiace per il maestro Irureta, dispiace che debba legare l' ultima fase della sua carriera (si vocifera un suo ritiro al termine di questa stagione) a figuracce simili.

4:54 PM  

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