Buon Barça, ma è 0-0
Molti critici stanno parlando e probabilmente parleranno di una brutta partita stasera al Camp Nou, personalmente posso concordare sul fatto che globalmente non sia stato uno spettacolo pirotecnico, però guardandola esclusivamente dal lato che ci interessa, cioè quello del Barça, le conclusioni cambiano: chi infatti ha avuto modo di seguire con frequenza il Barça quest’ anno, difficilmente potrà negare che l’ attitudine e la filosofia di gioco di stasera siano state finalmente quelle giuste, soprattutto se confrontate con gli standard deprimenti della stagione in corso.
Soprattutto nel primo tempo, dopo il brivido scampato del rigore clamorosamente ciccato da Cristiano Ronaldo in apertura, in fase di non possesso si son riviste finalmente quelle che erano le basi del miglior Barça 2004-2006: pressare alto l’ avversario, nella sua metacampo, impedirgli di uscire e assediarlo costantemente.
E’ qualcosa che il Barça non era riuscito più a proporre in questa e nella scorsa stagione, dove la tendenza prevalente è stata quella errata di ripiegare nella propria metacampo, tendenza che ha causato una buona parte delle storture che hanno pesantemente afflitto il gioco blaugrana: incapace di difendere correttamente nella sua metacampo per via dei tre attaccanti e per le caratteristiche dei centrocampisti in rosa, esageratemente esposto alle incursioni avversarie sulla trequarti e con troppi metri da percorrere una volta recuperato (troppo lontano dalla porta avversaria) il pallone, il Barça in questo modo ha perso sia la solidità nella fase difensiva che la continuità e l’ intensità giuste in quella offensiva. Per come è costruita, quella di Rijkaard è una squadra che ha tutto da guadagnare se mantiene costantemente il baricentro alto: ciò evita alle mezzeali di sfiancarsi e le mantiene lucide e concentrate su quello che sanno fare meglio, e offre maggiori possibilità agli attaccanti di avere subito l’ uno contro uno sulla trequarti.
Specialmente nel primo tempo, ho rivisto alcuni dei tratti distintivi del Barça che più ho apprezzato, quello 2004-2005: Eto’o che pressa i difensori centrali e il portiere e finalmente viene accompagnato anche dagli altri attaccanti; il centrocampo perfetto nel suo posizionamento, provvidenziale nello spezzare sul nascere ogni transizione offensiva avversaria (il contropiede supersonico era alla vigilia il maggior pericolo del Manchester United, ma agli uomini di Ferguson non è mai stato dato modo di distendersi), spesso con l’ aiuto dei terzini che persa palla rimanevano alti sulla trequarti e stringevano in raddoppio (uno dei tratti più caratteristici di quel Barça 2004-2005); la difesa puntualissima nell’ accorciare e cercare l’ anticipo, al fine di tenere costantemente alto il baricentro e non dare respiro e vie d’ uscita allo United.
Da questo punto di vista il Barça ha nettamente vinto la battaglia tattica: il Manchester United ha faticato a proporre gioco, ad uscire in palleggio, e alla fine si è adattato (non si sa se costretto o per una strategia predeterminata: ho qualche dubbio sulla seconda ipotesi, se davvero Ferguson avesse pensato sin dall’ inizio a un catenaccione, allora sarebbe partito con una sola punta) a una partita di ultra-ostruzionismo, con Rooney terzino aggiunto e Tevez praticamente mediano.
Se il primo tempo del Barça è stato ottimo, la ripresa, soprattutto nell’ ultima mezzora, ha visto invece un certo calo nei padroni di casa, che alla lunga hanno riproposto il solito palleggio troppo ruminato. Non hanno giocato a favore nemmeno i cambi, che hanno un po’ spezzato la dinamica di gioco positiva nella quale la squadra era entrata nella prima frazione e che hanno soprattutto levato dal campo Messi (senza ancora i 90 minuti nelle gambe), ovvero il giocatore più di tutti in grado di fare la differenza in una situazione in cui il Manchester giocava uomo a uomo in tutta la sua metacampo.
Altra nota infelice della serata blaugrana è stata l’ evidente e persistente difficoltà nel creare chiare occasioni da gol, difficoltà ancora più evidente in rapporto a un così chiaro controllo del gioco. I blaugrana hanno avuto il dominio del possesso-palla, i movimenti di Iniesta (impiegato sulla sinistra del tridente, personalmente la posizione più adeguata) verso il centro della trequarti hanno permesso di trovare la superiorità numerica a centrocampo e innescare buone combinazioni, ma a conti fatti…tanti tiri da lontano, tanti traversoni lungo l’ area senza un destinatario finale, ma pochi brividi seri per Van Der Sar, a parte un tiro di Eto’o sull’ esterno della rete al termine di una splendida combinazione tutta di prima con assist di tacco di Iniesta.
Su questa sterilità hanno influito vari fattori: la più volte rimarcata scarsa varietà nella tipologia delle individualità offensive blaugrana costringe 9 volte su 10 a cercare la penetrazione centrale palla al piede o la triangolazione in spazi ridottissimi, non proprio la cosa più razionale quando di fronte hai un avversario che mette l’ autobus davanti alla sua area; l’ insufficiente spinta dei terzini (nonostante una partita comunque enorme, dal punto di visto della corsa, della quantità e della disciplina tattica, da parte di Zambrotta), la quale ha sottratto profondità e ampiezza sugli esterni; infine, la ricorrente presenza di soli uno-massimo due giocatori a concludere in area di rigore sui traversoni: un paradosso per una squadra dalla filosofia di gioco così offensiva, ma una situazione reale se poi si va a vedere tutte le volte in cui Eto’o si perde fra i centrali avversari, con gli altri due attaccanti che preferiscono restare larghi e le mezzeali poco portate per natura all’ incursione e allo sfondamento (Gudjohnsen è l’ unico con queste caratteristiche), una situazione vista più volte stasera quando il Barça riusciva magari a guadagnare il fondo ma sul pase de la muerte verso il centro dell’ area non riusciva poi a trovare la deviazione decisiva.
Dal punto di vista delle prestazioni individuali, difficile trovare note negative, difficile trovare giocatori sotto un 6,5 pieno, perché quando tutta la squadra si muove bene in campo, il compito dei singoli è facilitato. Il centrocampo ha funzionato benissimo, con una continuità d’ azione eccellente e una grande solidità, impersonata soprattutto da un Yaya Touré gigantesco: determinante nella sua posizione davanti alla difesa, l’ ivoriano ha mostrato grande intelligenza tattica nell’ arrivare sempre primo sui rilanci e le respinte della difesa inglese, il resto lo ha fatto una fisicità debordante che ha permesso di recuperare già nella metacampo avversaria una grande quantità di palloni subito rigiocati a beneficio del continuo forcing blaugrana. Pure Deco ha ribadito come non esistano ad oggi nella rosa di Rijkaard giocatori capaci di surrogarne le funzioni, anche quando il portoghese non si trova certo al massimo della condizione.
Eto’o non ha avuto fortuna né grandi opportunità in fase conclusiva, per i motivi su esposti, ma rimangono fondamentali contributi al gioco collettivo sia il suo pressing sia i suoi movimenti ad allungare la difesa avversaria; Messi finchè ne ha avuto ha seminato terrore con le sue azioni impossibili, e certo lo ha fatto rimpiangere un Bojan parso un po’ estraneo alla logica di un match di così alto spessore.
Nel Manchester United, il migliore è stato un Ferdinand autoritario e puntuale (quando mantiene la concentrazione per tutti i 90 minuti, Rio è veramente forte). Difficile invece giudicare le prove dei talenti offensivi di Ferguson, chiaramente penalizzati dal quadro tattico della partita.
Lo 0-0 è il migliore dei risultati peggiori per il Barça, il Manchester United è una squadra per attitudine non irreprensi bile difensivamente, non è impossibile fargli gol e all’ Old Trafford certamente si scoprirà di più, ma ci vorrà il Barça del primo tempo di stasera e anche qualcosa di più, perché la sensazione che questo sia un po’ l’ anno dei Red Devils rimane comunque molto forte.
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Zambrotta 6,5, Márquez 6,5, Milito 6, Abidal 6; Xavi 6,5, Touré 7,5, Deco 7 (77'); Messi 6,5 (62'), Eto' o 6,5, Iniesta 6,5.
In panchina: Pinto , Thuram, Sylvinho, Gudjohnsen, Giovani, Henry 6 (77'), Bojan 5,5 (62')
M. United (4-4-1-1): Van der Sar 6; Hargreaves 6, Brown 6, Ferdinand 7, Evra 6; Rooney 6 (75'), Carrick 6,5, Scholes 5,5, Park 5,5; Tévez 6 (85'); Cristiano Ronaldo 5,5.
In panchina: Kuszczak, Vidic, Silvestre, Piqué, Giggs s.v. (85'), Anderson, Nani s.v. (75')
Árbitro Massimo Busacca (Suiza). Amonestó a Márquez (44') y Hargreaves (73'). No mostró la tarjeta amarilla a Milito aunque provocó un penalti por tocar la pelota con la mano (2').
Incidencias: Camp Nou. Casi lleno: 95.949 espectadores, la mejor entrada de la temporada en esta Champions League y la segunda en general. Noche primaveral. Terreno de juego algo blando. Presencia de unos 3.500 seguidores del Manchester United.
Soprattutto nel primo tempo, dopo il brivido scampato del rigore clamorosamente ciccato da Cristiano Ronaldo in apertura, in fase di non possesso si son riviste finalmente quelle che erano le basi del miglior Barça 2004-2006: pressare alto l’ avversario, nella sua metacampo, impedirgli di uscire e assediarlo costantemente.
E’ qualcosa che il Barça non era riuscito più a proporre in questa e nella scorsa stagione, dove la tendenza prevalente è stata quella errata di ripiegare nella propria metacampo, tendenza che ha causato una buona parte delle storture che hanno pesantemente afflitto il gioco blaugrana: incapace di difendere correttamente nella sua metacampo per via dei tre attaccanti e per le caratteristiche dei centrocampisti in rosa, esageratemente esposto alle incursioni avversarie sulla trequarti e con troppi metri da percorrere una volta recuperato (troppo lontano dalla porta avversaria) il pallone, il Barça in questo modo ha perso sia la solidità nella fase difensiva che la continuità e l’ intensità giuste in quella offensiva. Per come è costruita, quella di Rijkaard è una squadra che ha tutto da guadagnare se mantiene costantemente il baricentro alto: ciò evita alle mezzeali di sfiancarsi e le mantiene lucide e concentrate su quello che sanno fare meglio, e offre maggiori possibilità agli attaccanti di avere subito l’ uno contro uno sulla trequarti.
Specialmente nel primo tempo, ho rivisto alcuni dei tratti distintivi del Barça che più ho apprezzato, quello 2004-2005: Eto’o che pressa i difensori centrali e il portiere e finalmente viene accompagnato anche dagli altri attaccanti; il centrocampo perfetto nel suo posizionamento, provvidenziale nello spezzare sul nascere ogni transizione offensiva avversaria (il contropiede supersonico era alla vigilia il maggior pericolo del Manchester United, ma agli uomini di Ferguson non è mai stato dato modo di distendersi), spesso con l’ aiuto dei terzini che persa palla rimanevano alti sulla trequarti e stringevano in raddoppio (uno dei tratti più caratteristici di quel Barça 2004-2005); la difesa puntualissima nell’ accorciare e cercare l’ anticipo, al fine di tenere costantemente alto il baricentro e non dare respiro e vie d’ uscita allo United.
Da questo punto di vista il Barça ha nettamente vinto la battaglia tattica: il Manchester United ha faticato a proporre gioco, ad uscire in palleggio, e alla fine si è adattato (non si sa se costretto o per una strategia predeterminata: ho qualche dubbio sulla seconda ipotesi, se davvero Ferguson avesse pensato sin dall’ inizio a un catenaccione, allora sarebbe partito con una sola punta) a una partita di ultra-ostruzionismo, con Rooney terzino aggiunto e Tevez praticamente mediano.
Se il primo tempo del Barça è stato ottimo, la ripresa, soprattutto nell’ ultima mezzora, ha visto invece un certo calo nei padroni di casa, che alla lunga hanno riproposto il solito palleggio troppo ruminato. Non hanno giocato a favore nemmeno i cambi, che hanno un po’ spezzato la dinamica di gioco positiva nella quale la squadra era entrata nella prima frazione e che hanno soprattutto levato dal campo Messi (senza ancora i 90 minuti nelle gambe), ovvero il giocatore più di tutti in grado di fare la differenza in una situazione in cui il Manchester giocava uomo a uomo in tutta la sua metacampo.
Altra nota infelice della serata blaugrana è stata l’ evidente e persistente difficoltà nel creare chiare occasioni da gol, difficoltà ancora più evidente in rapporto a un così chiaro controllo del gioco. I blaugrana hanno avuto il dominio del possesso-palla, i movimenti di Iniesta (impiegato sulla sinistra del tridente, personalmente la posizione più adeguata) verso il centro della trequarti hanno permesso di trovare la superiorità numerica a centrocampo e innescare buone combinazioni, ma a conti fatti…tanti tiri da lontano, tanti traversoni lungo l’ area senza un destinatario finale, ma pochi brividi seri per Van Der Sar, a parte un tiro di Eto’o sull’ esterno della rete al termine di una splendida combinazione tutta di prima con assist di tacco di Iniesta.
Su questa sterilità hanno influito vari fattori: la più volte rimarcata scarsa varietà nella tipologia delle individualità offensive blaugrana costringe 9 volte su 10 a cercare la penetrazione centrale palla al piede o la triangolazione in spazi ridottissimi, non proprio la cosa più razionale quando di fronte hai un avversario che mette l’ autobus davanti alla sua area; l’ insufficiente spinta dei terzini (nonostante una partita comunque enorme, dal punto di visto della corsa, della quantità e della disciplina tattica, da parte di Zambrotta), la quale ha sottratto profondità e ampiezza sugli esterni; infine, la ricorrente presenza di soli uno-massimo due giocatori a concludere in area di rigore sui traversoni: un paradosso per una squadra dalla filosofia di gioco così offensiva, ma una situazione reale se poi si va a vedere tutte le volte in cui Eto’o si perde fra i centrali avversari, con gli altri due attaccanti che preferiscono restare larghi e le mezzeali poco portate per natura all’ incursione e allo sfondamento (Gudjohnsen è l’ unico con queste caratteristiche), una situazione vista più volte stasera quando il Barça riusciva magari a guadagnare il fondo ma sul pase de la muerte verso il centro dell’ area non riusciva poi a trovare la deviazione decisiva.
Dal punto di vista delle prestazioni individuali, difficile trovare note negative, difficile trovare giocatori sotto un 6,5 pieno, perché quando tutta la squadra si muove bene in campo, il compito dei singoli è facilitato. Il centrocampo ha funzionato benissimo, con una continuità d’ azione eccellente e una grande solidità, impersonata soprattutto da un Yaya Touré gigantesco: determinante nella sua posizione davanti alla difesa, l’ ivoriano ha mostrato grande intelligenza tattica nell’ arrivare sempre primo sui rilanci e le respinte della difesa inglese, il resto lo ha fatto una fisicità debordante che ha permesso di recuperare già nella metacampo avversaria una grande quantità di palloni subito rigiocati a beneficio del continuo forcing blaugrana. Pure Deco ha ribadito come non esistano ad oggi nella rosa di Rijkaard giocatori capaci di surrogarne le funzioni, anche quando il portoghese non si trova certo al massimo della condizione.
Eto’o non ha avuto fortuna né grandi opportunità in fase conclusiva, per i motivi su esposti, ma rimangono fondamentali contributi al gioco collettivo sia il suo pressing sia i suoi movimenti ad allungare la difesa avversaria; Messi finchè ne ha avuto ha seminato terrore con le sue azioni impossibili, e certo lo ha fatto rimpiangere un Bojan parso un po’ estraneo alla logica di un match di così alto spessore.
Nel Manchester United, il migliore è stato un Ferdinand autoritario e puntuale (quando mantiene la concentrazione per tutti i 90 minuti, Rio è veramente forte). Difficile invece giudicare le prove dei talenti offensivi di Ferguson, chiaramente penalizzati dal quadro tattico della partita.
Lo 0-0 è il migliore dei risultati peggiori per il Barça, il Manchester United è una squadra per attitudine non irreprensi bile difensivamente, non è impossibile fargli gol e all’ Old Trafford certamente si scoprirà di più, ma ci vorrà il Barça del primo tempo di stasera e anche qualcosa di più, perché la sensazione che questo sia un po’ l’ anno dei Red Devils rimane comunque molto forte.
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Zambrotta 6,5, Márquez 6,5, Milito 6, Abidal 6; Xavi 6,5, Touré 7,5, Deco 7 (77'); Messi 6,5 (62'), Eto' o 6,5, Iniesta 6,5.
In panchina: Pinto , Thuram, Sylvinho, Gudjohnsen, Giovani, Henry 6 (77'), Bojan 5,5 (62')
M. United (4-4-1-1): Van der Sar 6; Hargreaves 6, Brown 6, Ferdinand 7, Evra 6; Rooney 6 (75'), Carrick 6,5, Scholes 5,5, Park 5,5; Tévez 6 (85'); Cristiano Ronaldo 5,5.
In panchina: Kuszczak, Vidic, Silvestre, Piqué, Giggs s.v. (85'), Anderson, Nani s.v. (75')
Árbitro Massimo Busacca (Suiza). Amonestó a Márquez (44') y Hargreaves (73'). No mostró la tarjeta amarilla a Milito aunque provocó un penalti por tocar la pelota con la mano (2').
Incidencias: Camp Nou. Casi lleno: 95.949 espectadores, la mejor entrada de la temporada en esta Champions League y la segunda en general. Noche primaveral. Terreno de juego algo blando. Presencia de unos 3.500 seguidores del Manchester United.
Etichette: Barcelona, Champions League, Spagnole nelle coppe
28 Comments:
sono d'accordo, il Barça per caratteristiche dei giocatori "deve" entrare in porta col pallone; aggiungo: non ha praticamente nessun tiratore da fuori area (forse solo Yaya) e questo facilita le difese ben schierate al limite della propria area (come il Manchester ieri)
markovic
Gara sicuramente deludente, ma le colpe sono tutte da attribuire al Manchester United. Francamente non ho proprio capito l'atteggiamento tattico che Ferguson ha dato alla sua squadra, rimango sconcertato di questa loro prestazione, hanno badato ancora una volta esclusivamente a difendersi: un atteggiamento che si potrebbe comprendere se il MU fosse una squadra con poco talento davanti, ma invece può contare su giocatori del calibro di CRonaldo, Rooney, Tevez, etc. Bah...
Ferguson quest'anno ha completamente cambiato atteggiamento alla sua squadra, specie in trasferta, prendendo spunto dalle recenti eliminazioni europee del suo United: in particolare, credo che non abbia ancora del tutto digerito quella dello scorso anno contro il Milan, che segnò esclusivamente su contropiede, sfruttando la velocità di Kakà. Va bene far tesoro delle sconfitte, ma credo che stia esagerando...
Sul Barcelona sono sostanzialmente d'accordo con te, ha fatto quello che poteva, questo è, come si suol dire, quello che passa al convento: non lo scopriamo di certo oggi la lenta e compassata manovra dei blaugrana, del tutto priva (Eto'o a parte) del movimento senza palla dei suoi interpreti. Messi non sarà stato al 100%, ma lascia discutere la scelta di Riijkaard di sostituirlo, un giocatore del genere non dovrebbe mai uscire, soprattutto perchè mi sembrava in palla. Avrei inserito Henry prima (magari anche al posto dello stesso Bojan), credo che Rijkaard non sapesse però chi togliere. Deco è troppo importante nel gioco blaugrana e stava disputando una buona partita, Iniesta è, insieme a Messi, l'unico giocatore spagnolo in grado di cambiare ritmo ed a centrocampo garantisce una copertura meno efficace di quella del portoghese. Per questo motivo credo che abbia tardato il cambio.
Sulla tanto attesa sfida Messi-CRonaldo il primo round lo vince sicuramente l'argentino, non solo per l'errore dal dischetto del portoghese. Non era al top, è stato fermato qualche volta da degli ottimi Evra e Scholes, ma ogni sua accelerazione ha creato pericoli alla difesa inglese.
Per concludere: Rio Ferdinand migliore dei Red Devils, ok, e Yaya Touré il più positivo del Barça, prestazione autoritaria la sua, mi piace sempre di più.
@kerzhakov
Rijkaard ha sostituito Messi perchè è stato obbligato, è l'argentino che ha chiesto il cambio.
Deco è uscito perchè è la prima partita che gioca da tantissimo tempo e non aveva di certo le gambe per reggere i novanta minuti.
A me la partita non è dispiaciuta nel primo tempo, mentre è diventata meno vibrante nella ripresa. Nel Barca ottimi Yaya Tourè e Deco, buoni Xavi, Iniesta e Messi. Non mi è piaciuto invece Milito, mentre Bojan mi sembra un pò troppo leggerino. Ma da quello che sto leggendo su questo blog da molte settimane a questa parte, all'attuale Barcellona non è possibile chiedere di più.
Stigmatizzabile per contro l'atteggiamento del Manchester, che ha mortificato Rooney e Tevez con un atteggiamento rinunciatario che ha invece finito per esaltare le qualità di Ferdinand e di un ottimo Carrick. Resto sempre convinto che Evra non sappia difendere; il meglio di sè l'ex Monaco continua a darlo negli sganciamenti.
Per il ritorno sposto la mia neutralità in una prferenza al Barcellona, che pur con i suoi attuali limiti tenta sempre di giocare a calcio.
Vale di solito sono d'accordo con le tue analisi,ma stavolta la pensiamo in maniera molto diversa.
Come avevo già scritto prima il Barça del primo tempo mi era piaciucchiato,hanno cercato di mantenere un baricentro alto e di pressare,però io credo che questo sia stato dovuto soprattutto all'atteggiamento vergognoso del Manchester che ha totalmente rinunciato a giocare.
Ti dirò che è stato proprio una scelta di Ferguson e non un adattamento alla superiorità del Barcellona,perché a Roma hanno proposto la stessa identica partita,tutti dietro la linea della palla,Rooney terzino destro e lanci lunghi per la velocità di Ronaldo.
Per quanto riguarda il Barcellona forse comici ad accontentarti di troppo poco,alla fine hanno creato solamente una palla gol e nel secondo tempo si è veramente visto una difficoltà enorme a rendersi pericolosi,movimento senza palla praticamente inesistente,i terzini non arrivano mai sul fondo(Abidal ha fatto due cross orrendi e tra l'altro in area c'era il solo Eto'o)
Prox
Beh che Messi abbia chiesto il cambio è una cazzata colossole (è vero che era concordato prima della partita) visto che già da quando ha visto Bojan a bordo cambio ha iniziato a dirgli a Rjkaard di aspettare e anche al momento del cambio diciamo che non era felicissimo.. il punto è che avendolo appena recuperato Rjkaard aveva paura che si facesse male di nuovo e non voleva forzarlo anche perchè se si fà male Messi si poteva anche fare a meno di andare a Manchester al ritorno...
poi che io l'avrei tenuto qualche minuto in più è ovvio ma insomma andava tolto conoscendo anche la fragilità del fenomeno argentino.
C. Ronaldo giocatore fantastico quanto arrogante e non senza personalità ma con la personalità sbagliata.. è già la seconda semifinale che canna in pieno (ricordate San Siro l'anno scorso? ) e non è per il rigore, si può sbagliare su un rigore , si può anche avere paura (sono uomini..) ma non sbagliarlo per avere voglia di tirarlo da figo con la rincorsa stilisticamente perfetta e dopo aver visto che il portiere è giù dall'altra parte mirare all'incrocio... ma va là..
ragazzi prendete Maradona i rigori li tirava quasi centrali, guardava il portiere e lo metteva tranquillo dall'altra parte no Ronaldo deve fare il figo metterla sotto l'incrocio.. che buffone..
Messi è uno serio, concreto.. se sta bene NETTAMENTE il più forte al mondo..
ho vista un grande Yaya Toure e uno scandaloso assetto tattico del Manchester...
forza barca e forza viola stasera
Santeria
@ Markovic
Sono contento per come ieri il Barça abbia riproposto le distanze e l' intensità giuste in fase di non possesso, ma in quella di possesso è chiaro che diventa difficile andare oltre i limiti strutturali della rosa, composta prevalentemente da giocatori che la vogliono sul piede e tentano la percussione o chiedono triangolo convergendo verso il centro.
Manca spinta dai terzini (ieri poteva far comodo Sylvinho, avrebbe potuto mettere in difficoltà il Manchester United come fece Tonetto all' Olimpico), non ci sono tiratori dalla distanza (Iniesta e Xavi ieri hanno ribadito per l' ennesima volta di non saperlo fare, Deco ha disimparato da tempo immemore), a parte Yaya che guardacaso è quello che gioca più arretrato, e poi mancano anche attaccanti forti di testa. C'è pure questo fatto, che ho già rimarcato nel post, che se guardate bene alla fine in area ci vanno pochissimi a concludere.
Insomma,il talento individuale è smisurato, ma la varietà di soluzioni è ridottissima, e in partite come quella di ieri questo finisce per farti sbattere contro un muro.
@ Kerzhakov
Quando un paio di anni fa il Barça vinse la Champions fece qualcosa di simile, nel senso che scottato dalla (secondo me immeritata) eliminazione col Chelsea nel 2004-2005, a partire dagli ottavi della Champions 2005-2006 optò per una condotta più prudente nelle gare soprattutto contro Chelsea e Milan, adattandosi agli avversari e giocando con un baricentro più basso (e l' equivoco in queste due stagioni è stato quello di mantenere tale assetto anche oltre l' eccezionalità di quelle partite).
Va detto però che (a parte l' ultimo quarto d' ora del ritorno col Milan, con Eto'o a uomo su Cafu :)) era un atteggiamento che nenache lontanamente si avvicinava alla sfacciataggine del Manchester United attuale, in Champions completamente stravolto rispetto alla squadra che in Premier gioca uno spettacolare calcio offensivo.
Il discorso di fondo che ispira Ferguson posso anche condividerlo, e cioè che la Champions con questa formula tende a premiare chi sbaglia meno piuttosto che chi osa di più (si veda anche la differenza di rendimento del Liverpool fra Champions e Premier in questi anni, dovuta proporio alla diversa logica delle due competizioni), ma onestamente sta arrivando ad eccessi un po' deplorevoli.
Detto questo, mi rimane il dubbio se quello di ieri sia stato un atteggiamento prestabilito o piuttosto indotto dall' atteggiamento del Barça, perchè per preparare una gara del genere sarebbe stato sicuramente più ragionevole da parte di Ferguson inserire un centrocampista in più.
Va comunque detto che tutte ma proprio tutte le squadre che vanno al Camp Nou vanno a giocare gare prevalentemente di contenimento, mi apsettavo uno United difensivo ma che almeno cercasse con un po' più di decisione il contropiede.
Anch'io avrei preferito Henry a Bojan, poi per i cambi di Messi e Deco ti rimando a quanto dice Ape. Ricordiamoci che Messi corre sempre il rischio dell' infortunio muscolare, credo vogliano evitare di sovraccaricarlo, anche se Leo per come è fatto probabilmente avrebbe avuto voglia di giocare altre due ore di fila.
P.S.: Mi raccomando stasera, fate le cose per bene.
@ ape
Due cambi obbligati, e a malincuore, perchè erano due dei giocatori sui quali maggiormente si sostenevano le chances del Barça.
@ Alec
Sì, nel secondo tempo il calo di ritmo è stato evidente (c' entra anche la condizione atletica del Barça, mai stata quella ottimale in questa stagione).
D' accordo con la tua scala di giudizi individuali (che proporrò nelle pagelle che fra poco aggiungerò al post), su Milito posso dire che il rigore è stato una sciocchezza, ma per il resto mi è come al solito piaciuto il suo posizionamento, uno dei punti forti del suo gioco: bravo ad accorciare, a tenere la linea di difesa alta e ad anticipare.
Peccato che al ritorno mancherà Marquez, Gabi si completa meglio col messicano che con Puyol a mio avviso.
D' accordo anche su Bojan, leggero e acerbo, non bisogna correre come purtroppo fa il pubblico del Camp Nou pronto a rovesciare ogni insulto su Rijkaard semplicemente per averlo sostituito. Il 17enne ha fiuto e gioca con naturalezza, però soffre il corpo a corpo con difensori di questa stazza e ancora deve migliorare tantissimo nella partecipazione al gioco di squadra.
Per quanto riguarda la prestazione del Barça, ti posso dire che un paio di anni fa l' avrei archiviata come "normale tendente al deludente", mentre quest' anno visto l' andazzo generale va considerata buona.
Al ritorno anche lo United si metterà a giocare a calcio, lì temo saranno guai...
@ Prox
Certo, sulle mie considerazioni non possono non influire anche le aspettative iniziali, per cui ti dico che mentre mi aspettavo questa difficoltà offensiva (dovuta a limiti strutturali, quindi impossibili da cancellare, nella composizione della rosa), non mi aspettavo un atteggiamento così positivo in fase di non possesso, rarissimamente visto in questa stagione.
Su questo punto la mia idea è che sia stato più merito del Barça che demerito dello United: ti posso dire che se ieri il Barça avesse avuto le distanze fra i reparti mostrate ad esempio nelle gare contro Atlético e Villarreal, lo United attendista non ci avrebbe messo nulla a rilanciare l' azione e arrivare come i lanzichenecchi sulla trequarti del Barça.
Lo ha detto lo stesso Ferguson nelle interviste, "non siamo riusciti a proporre le nostre transizioni", e qui sta il merito del Barça, magari non facilissimo da notare ma comunque molto rilevante: col pressing, il baricentro alto, un gioco di posizione impeccabile soprattutto nel primo tempo e nel primo quarto d'ora della ripresa, e qualche fallo tattico, il Manchester United non ha avuto mai l' occasione di ripartire.
Per il resto siamo meno in disaccordo di quanto pensi: le difficoltà nell' azione offensiva, la scarsissima spinta dei terzini, non ho potuto evitare di rilevarle anche stavolta, però ripeto, aver riproposto certi equilibri in fase di non possesso è molto importante, è la base per una squadra competititiva (poi il ritorno magari sarà tutto un altro discorso, chi lo sa).
@ Santeria
Per favore, ti chiedo un linguaggio un po' più rispettoso verso la tua interlocutrice.
Sono d' accordo su Messi, anche per me in condizione è il migliore del mondo, la differenza con tutti gli altri è che non ha bisogno di finte per andare via all' avversario, quasi quasi gli basta ripetere sempre la stessa giocata, è uno che punta dritto allo scopo.
A me Ronaldo piace quando va deciso piuttosto che quando appesantisce la sua azioni con arzigogoli superflui. Comunque grandissimo giocatore, credo che ieri fosse una partita difficile per lui come per Rooney, onestamente non me la sento di dargli troppo addosso.
Il rigore l' ha ciccato clamorosamente, aprendo il piattone come un dilettante, non so se volesse fare il figo, la scelta di tirare all' incrocio ha i suoi pro e i suoi contro, vedi anche De Rossi: se l' esecuzione è corretta, è l' unico angolo dove il portiere mai e poi mai potrà arrivare, ma d' altro canto la triettoria si avvicina sempre di più ai legni, per cui si accresce il rischio di tirare alto o a lato.
A questo proposito ho stampato il ricordo di un quarto di finale della Copa America '97, Perù-Messico: finirono ai rigori, e praticamente tutti i giocatori scelsero di tirare i rigori all' incrocio, con una freddezza impressionante (alla fine vinse il Messico, ma gli errori furono pochissimi, solo uno se non ricordo male), a dimostrazione che se mantieni la concentrazione giusta questo tipo di esecuzione è praticamente infallibile. Bisogna comunque avere i piedi buoni, non è roba da tutti.
Spero che nessuno di voi abbia avuto la pessima idea di seguire Studio Sport, oltre a sbeffeggiare il mio Zenit, le 4 semifinaliste in generale e CRonaldo, hanno fatto una di quelle rosicate pazzesche...
Bel tg sportivo comunque, questo sì che significa fare una corretta informazione.
W L'ITAGLIA, W IL CALCIO ITAGLIANO, ABBASSO QUELLO ESTERO.
popopopopopopopopopopopopopopopopo
Spero che nessuno di voi abbia avuto la pessima idea di seguire Studio Sport, oltre a sbeffeggiare il mio Zenit, le 4 semifinaliste in generale e CRonaldo, hanno fatto una di quelle rosicate pazzesche...
Bel tg sportivo comunque, questo sì che significa fare una corretta informazione.
W L'ITAGLIA, W IL CALCIO ITAGLIANO, ABBASSO QUELLO ESTERO.
popopopopopopopopopopopopopopopopo
@ Kerzhakov
Grande Kerzha, questa sì che è satira :)
Ma lo sai che mi era venuto in mente proprio di riferirtelo? Solitamente lo tengo acceso soltanto quando sono al computer, e mentre rispondevo ai commenti ho sentito tutte le scemenze che dicevano, dalla prima all' ultima.
Serafini che parlava dello Zenit e diceva "poca cosa, se non fosse per quel volpone di Dick Advocaat" VOLPONE ADVOCAAT! EEEHHH!?
Poi: "l' unica stella è Tymoschuk" BEH CERTO ARSHAVIN BUTTIAMOLO TRA I RIFIUTI!
Non parliamo poi della faccia tosta del servizio sulle semifinali della Champions che suonava più o meno così: "visto come hanno giocato queste squadracce, ci poteva stare benissimo un' italiana", dimenticando le sacrosante eliminazioni di Inter e Milan e l' impotenza della Roma (comunque nettamente la più positiva e rispettabile delle italiane) con lo United. Già, tutti si ricordano ancora lo spettacolo della memorabile finale tutta italiana del 2003... siamo seri per favore!
Quel telegiornale è veramente pessimo, tra l' altro concepito con una logica che mira esclusivamente a dare in pasto ai tifosi indiscrezioni di mercato, polemiche arbitrali e faziosità di ogni tipo... senza dimenticare il gossip, quello non può mancare!
Sulla partita di ieri è stato detto tutto: United pessimo, Tevez mediano e Rooney terzino con Cristiano Ronaldo unica punta è qualcosa di sconcertante, soprattutto se proposta da Ferguson. Pochi accenni sono stati invece fatti alla sfida a distanza tra Cristiano Ronaldo e Leo Messi, con il secondo che ha surclassato il primo. Cristiano Ronaldo che, dopo aver sbagliato il rigore, si è limitato alle sue giocatine inutili non impensierendo mai seriamente la difesa del Barça. Per me soffre della "sindrome di Ibra", ovvero l'incapacità di risultare decisivo nelle partite che contano. Lui però diventa inconcludente a partire dalle semifinali (ve lo ricordate a San Siro lo scorso anno?) e in campionato fa il suo dovere contro le big, Ibrahimovic invece in Champions da quest'anno è riuscito a giocare come dovrebbe solo le cinque partite del girone eliminatorio successiva alla sconfitta di Istanbul contro il Fenerbahçe, mentre in campionato non ha cambinato nulla né contro la Juve, né contro la Roma né contro il Milan (ma ha derby per rifarsi, sempre che ci arrivi in una buona condizione fisica). Ora però basta critiche a questi due giocolieri, psso a Studio Sport: ho seguito solo la parte finale dell'ultimo servizio, che, mi è sembrato di capire anche dai vostri commenti, sosteneva che le italiane avrebbero fatto una bella figura in queste semifinali visto lo scarso livello delle altre squadre. Terrificante.
@vale
Ovviamente la penso esattamente come te, la rosicata (perchè, in fondo, di questo si tratta) di Pellegatti prima e di De Vecchi (può essere? Non ricordo sinceramente chi fosse...) dopo sono semplicemente ridicole. Eppoi, io non odio il calcio nostrano, però sentire certi commenti proprio da una televisione italiana mi ha fatto un pò sorridere, come hai ricordato giustamente tu, dopo la doppia semifinale tra Milan ed Inter e la finalissima tra i rossoneri e la Juve, nessuno si permise di fare commenti negativi, perchè tanto l'importante era dire che il calcio italiano dominava, era il migliore al mondo. Ora che invece, per ben due anni consecutivi, arrivano in semifinale la bellezza di tre squadre inglesi, si tratta di un caso... W LA COERENZA!
Luca Serafini era già partito forte chiamandolo "lo Zenit di Leningrado" (d'altronde con Silvio che parla di comunisti ogni tre per due, loro si sentono ancora in clima Guerra Fredda), poi ne ha sparata una dietro l'altra e sinceramente non mi va nemmeno di analizzare troppo a fondo la sua analisi, perchè è chiaro che quell'uomo non conosca assolutamente nulla della formazione di San Pietroburgo, eccetto Advocaat (talmente volpone che, non soltanto per colpa sua, si ritrova a fine aprile con i titolari già spompati) e Tymoschuk, probabilmente il giocatore dello Zenit più noto qua in Italia.
Tornando a parlare di cose serie, Advocaat, pur avendo evidenti limiti, devo riconoscere che l'ho rivalutato enormemente allo Zenit, è riuscito alla fine a creare un modello di gioco che, QUANDO FUNZIONA (credo che nell'1-4 alla BayArena, abbia toccato il suo apice), personalmente mi esalta. Speriamo in bene per stasera, abbiamo recuperato Anyukov che in fase offensiva, se sfruttato a dovere, è il nostro giocatore più importante dopo Arshavin (in fase difensiva invece, pur cavandosela dignitosamente, avrà una bruttissima gatta da pelare, come Ribery). Mancano i soliti in difesa, per la prima volta disponibile in Europa in questo 2008 "El Chori" Dominguez, che siederà però in panchina; Pogrebnyak è febbricitante, ma dovrebbe farcela.
Vero, lo Zenit di Leningrado... stupendo!
Ovviamente tu conosci meglio di me l' apporto di Advocaat allo Zenit (del resto riscontrabile, senza equivoci, anche soltanto leggendo gli almanacchi), io sono ancora un po' influenzato dal ricordo traumatico dell' Olanda di Euro 2004, che era anarchia pura.
@ Antonio
Aspetterei prima di dare un giudizio completo su Ronaldo, la partita di ritorno sarà tutta un' altra storia.
Io non l' ho voluto fare il confronto con Messi, perchè secondo me erano troppo diverse le basi di partenza, molto più difficile esprimersi per Ronaldo nelle condizioni tattiche di ieri.
Anche io ho visto l'indegno spettacolo offerto da studio sport.
Kerzha quando ho visto il servizio sullo Zenit ho pensato proprio a te,ma può un giornalista sportivo non sapere praticamente nulla su una semifinalista europea?
Poi il servizio su kakà e il Milan ha ampiamente superato i confini del ridicolo...quanto è stata fortunata l'Arsenal che Kakà non fosse in forma,altrimenti sai che scoppole che gli avrebbe dato il Temibile Diavolo di quest'anno!
Però permettetemi pure di spezzare una fiocina a favore del vituperato calcio italiano.
Se una qualsiasi squadra italiana avesse fatto una partita come quella del Manchester apriti cielo,giù con "i soliti italiani","catenaccio" e quant'altro,invece l'ha fatta un'inglese e nulla di nulla.
I giornali inglesi parlano di buona partita e quelli spagnoli di ordenada defensa.
Prox
Non hai torto.
Tutto giusto, però il Barça ha creato veramente poco, anche se, concordo con te che c'è stata maggiore partecipazione. Fossi in Rijkaard comincerei a scalpellare questo modulo con gli attaccanti larghi e fissi, bene l'idea di Iniesta lì. In parte però lo capisco, in questo modo non ha fatto mai ripartire lo United, e forse FR era convinto di trovarlo in quache modo il gol, e a quel punto sarebbe stata una pietra pesante sulla biancia della qualificazione. In linea di principio e senza pruderie io non sono in disaccordo con Queiroz, solo che per giocare così ci vuole gente che continui a ripartire acneh se recupera palla molto bassa. Ronaldo è un fenomeno: ha cacciato cinque sei accelerazioni favolose,ma c'era davvero poco appoggio. Rooney è un lottatore ma Nani ha più fisico, più tecnica: io l'avrei messo prima, magari passando al 442 come ha fatto nella partita di Roma, dove Queiroz ha atteso oltremisura a proporre i 4 in linea, rischiando oltremisura. E poi perché non Anderson?
Purtroppo non mi aspettavo che il Barça creasse tanto, per tutte quelle cause rimarcate nell' articolo (cause sulle quali si dovrà lavorare in sede di mercato la prossima estate), quindi la "conquista" più importante di ieri è stata l' equilibrio tattico, dal quale non si può prescindere per competere seriamente a questi livelli e in assenza del quale il Baròa ha buttato via anche questa Liga. Potrà sembrare bizzarro, ma da sofferente culé quale sono quest' anno per me è stata una gioia quasi pari a quella di un gol vedere finalmente recuperare tutti quei palloni nella metacampo avversaria.
Sembra nulla, ma lo United è la squadra più devastante quando può ribaltare l' azione, e ieri non gli è mai stato concesso: questo deve costituire un aspetto assai importante al momento di giudicare la prova di ieri.
Io ho spesso rimproverato a Rijkaard l' incapacità di trovare all' occorrenza varianti credibili al 4-3-3, dovuta a dire il vero anche al tipo di centrocampisti presenti in rosa, però va detto che se le distanze sono giuste e i giocatori di talento sono in forma, anche questo 4-3-3 arcinoto può continuare a funzionare.
Questa è la posizione che preferisco per Iniesta, perchè credo che Andres abbia tutte le potenzialità per raccogliere l' eredità di Ronaldinho e diventare il numero 10 della squadra. Più Iniesta gioca arretrato, meno può mostrare del suo potenziale, che non è fatto solo di gestione del pallone in uno-due tocchi (alla Xavi o alla Cesc) ma anche di grandi accelerazioni palla al piede. Va lasciato libero di esprimersi, considerando anche che quando gioca da mezzala tende a perdere la posizione e a creare squilibri nel centrocampo (proprio per la sua tendenza a partire in percussione: è chiaro che se lo fa e perde palla quando gioca da trequartista ci sono più uomini dietro di lui in grado di coprirlo, se invece questo succede quando gioca da mezzala il rischio è che ad ogni palla persa la squadra si spezzi in due, questo si è visto in molte partite di Liga in cui ha giocato sulla stessa linea di Xavi).
Son d' accordo, in assoluto non è un crimine scegliere una condotta attendista, altra cosa è quando la si mette in pratica ammucchiando giocatori senza pianificare un contropiede credibile, degenerando perciò nel puro ostruzionismo. Errore nel quale è caduto lo United di ieri e quello della prima ora all' Olimpico, prima che l' ingresso di Hargeaves permettesse di passare al 4-4-2 con Ronaldo e Rooney a briglia sciolta in contropiede.
Nani era una carta molto temibile, anch' io me la sarei giocata prima, però la presenza di Rooney nell' undici titolare non è negoziabile, per me "Wazza" ha la stessa importanza che Eto'o ha per il Barça. Io avrei messo Nani passando Rooney (troppo sacrificato sulla destra, senza neanche la possibilità di rientrare sul destro per concludere) in attacco con Ronaldo.
Nemmeno io ho capito l' assenza di Anderson, vista poi la maniera in cui è stato impiegato Tevez.
Aggiungo una cosa su Iniesta: lo vedo come trequartista, però per riuscire appieno nel ruolo deve diventare più "cattivo" al momento di rifinire o concludere, e deve assolutamente migliorare le sue capacità relizzative. Sennò rispetto alla doppia cifra sempre assicurata da Ronaldinho, sarebbero gol persi nel computo globale del Barça.
a me l'Anderson visto con la Roma non ha fatto molto effetto... specialmente data la barca di soldi spesi per lui;
a questo punto, se vuoi infoltire il centrocampo (alla Ferguson, appunto), meglio il trio Hargreaves-Carrick-Scholes (con quest'ultimo qualche metro più avanti, vista la capacità di inserimento e tiro)
markovic
E' sempre un piacere discorrere di calcio con persone composte e competenti;per questo sono contento di sapere che qualcuno si sia accorto della buona prestazione del Barcellona,alla luce dell'incompetenza e dell'inettitudine palesate da voci sparse.
Ps:quanto ti ha fatto male vedere Rooney schierato come terzino?A me personalmente,molto.
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@ Markovic
Non vedo con grande frequenza lo United, però le volte che l' ho visto Anderson mi è sembrato un po' snaturato, lui è un numero 10 ma in questa stagione si trova più spesso a fare il cursore di quantità.
@ Mister
Beh, fa male, però va visto anche il lato positivo della cosa: io vedo in questo Man United una propensione al sacrificio incredibile da parte di tutti i giocatori, e credo che questo alla fine gli farà vincere la coppa.
Mah,sai,penso che bisognerebbe saper distinguere tra propensione al sacrificio tattico,dote assai rara ed encomiabile,e completo snaturamento delle qualità di un calciatore.Credo purtroppo che qui ci si trovi in presenza di un palese esempio del secondo caso.Detto questo,ritengo il Barcelona favorito,se non altro per la scomoda situazione in cui ti pone lo 0-0 in una gara d'andata giocata in trasferta.
però il Barça del campionato è imbarazzante...
markovic
piazza pulita, vale. dopo la sconfitta (visto il match) contro il depor, una squadra che si impegan così poco, alla fine non si può dire ma pensavano alla gara di martedì, qui si giocava il secondo posto, l'evitare i preliminari, arrivare spompati a fine stagione perchè si inzia troppo presto. Una cosa penso... ma rijkaard ha qualche debito morale con thuram che lo fa giocare ancora? giocatore per quando storico ormai bollito.. mi è piaciuto a tratti felipe, pinto è una disgrazia, henry quello che si vuole ma non ci ha capito nulla di come si gioca a barcelona, ombra dell'ombra di se stesso..
a sto punto vediamo che fa il villareal sta sera, intanto grande il mio leone che mi para il rigore al 85'a De la Red.. vamos en champions!
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