venerdì, aprile 11, 2008

Il calcio è crudele.


La più atroce delle beffe impedisce al Getafe di proseguire nel suo sogno europeo: troppo ingiusto finire così, troppo crudele cancellare a pochi secondi dal fischio finale quella che sarebbe stata una delle più grandi imprese nella storia del calcio spagnolo. Il Getafe meritava di andare avanti perché con le armi del sacrificio, del carattere e di una disciplina tattica impeccabile aveva dimostrato di potersi sovrapporre a qualunque rovescio della sorte, di saper rispondere col cuore ma anche con moltissima testa alle situazioni più imprevedibili e sulla carta sfavorevoli, a differenza di un Bayern dalla miserrima qualità di gioco in rapporto alle individualità e al tanto denaro sperperato.

Già il Getafe era arrivato a quest’ incontro in condizioni estremamente precarie, con le assenze del Cata Diaz, di Mario, Pablo Hernandez e Granero, e a questo si è aggiunta una quasi immediata inferiorità numerica, causata dall’ espulsione al 6’ di De la Red (l’ elemento di spicco della squadra che, paradossalmente, stasera ha fatto più danni della grandine: impiegato come difensore centrale d’ emergenza, già prima dell’ espulsione aveva regalato una palla-gol al Bayern perdendo palla in difesa), colpevole di un fallo da chiara occasione da gol su Klose al limite dell’ area.
Sulla punizione seguente Van Bommel prende il palo e il gol di Toni sulla successiva respinta viene annullato per fallo di mano, ma da qui in poi il Getafe dimostra di saper gestire ottimamente l’ inferiorità numerica: schierato benissimo nelle due linee da 4 di difesa e centrocampo, lascia i difensori del Bayern completamente liberi di impostare fino a oltre la metacampo, ma una volta passata questa linea non concede mai la superiorità numerica sulle fasce ai tedeschi e muove con grande perizia la linea difensiva, che cerca di non difendere mai troppo attaccata ad Abbondanzieri e applica con molta attenzione la tattica del fuorigioco, di fatto limitando quella che è la principale arma offensiva del Bayern, ovvero la palla subito in area a cercare la mischia e il peso preponderante di Toni. Davvero pessima l’ elaborazione della manovra dei tedeschi, un possesso-palla monotono e di nessuna qualità, volto semplicemente a preparare il cross dalla trequarti e a raccomandarsi alla bontà dei suoi due fortissimi attaccanti.
Oltre all’ ordine difensivo, il Getafe non rinuncia comunque al contrattacco e al buon trattamento del pallone che ha nelle corde: certo è molto complicato allungare la difesa avversaria con una sola punta isolata, ancora di più dopo che il contropiedista d’ elezione Uche deve uscire già alla metà del primo tempo per l’ ennesimo problema muscolare, altro contrattempo per il nigeriano (che non è mai riuscito a trovare la continuità ed esplodere in questa stagione, per i problemi fisici e anche per la parentesi della Coppa d’ Africa) e altro bel macigno sulle spalle del Getafe.
Manu del Moral come al solito ronza tanto ma punge poco, non vale come riferimento offensivo, così Cosmin Contra, che evidentemente ha un fatto personale col Bayern, decide di fare da solo: prende palla, passa la metacampo, resiste al ritorno di Van Bommel, e vedendo il tentativo di chiusura piuttosto blando di Demichelis, percorre con decisione il corridoio centrale; entrato in area, scarica tutto quello che ha in corpo, e qui ha la fortuna di trovare la deviazione decisiva della scivolata di Lucio.
Il Bayern crea poco nonostante la superiorità numerica, solo episodi isolati, come quando Abbondanzieri esce a vuoto e Lell (pessimo giocatore) sparacchia a lato. Non sarà l’ unico errore del Pato…
Anche nel secondo tempo le linee del match rimangono più o meno simili, il Bayern senza gioco e il Getafe solido in difesa, sebbene il passare dei minuti e l’ intensità dello sforzo atletico costringano in qualche momento l’ undici di Laudrup ad aggrapparsi un po’ troppo a ridosso di Abbondanzieri.
Nonostante l’ ovvio monopolio del possesso-palla a favore del Bayern, non è comunque un monologo degli ospiti: in campo ci sono due squadre, e anzi è il Getafe a disporre dell’ occasione nettamente più ghiotta del secondo tempo, quando Braulio (sicuramente più punta di ruolo rispetto a Manu, con la lotta strenua su ogni pallone cerca di mascherare gli evidenti limiti tecnici) in campo aperto viene smarcato a tu per tu con Kahn, lo salta ma al momento di depositare in rete scivola clamorosamente, proprio come Keita nel Sevilla-Villarreal di domenica scorsa.
Nella retorica più trita, sembra il classico segno sfavorevole del destino, ma rimane la sensazione che di fronte al tentativo finale del Bayern, e nonostante il tourbillon di cambi offensivi di Hitzfeld (che arriva a giocare con Toni, Klose, Podolski, José Sosa e Ribery contemporaneamente), il Getafe possa comunque reggere fino al fischio finale: ancora una volta i fatti però si incaricano di smentire le previsioni della logica, e all’ 89’ sull’ ennesimo lancio a casaccio dei tedeschi, la respinta della difesa di casa non è decisa, la palla carambola su Cortés e finisce perfetta per la conclusione al volo di Ribery, che gela il Coliseum.
In dieci contro undici, avendo dato tutto e avendo pure esaurito i cambi, i supplementari si preannunciano come un lungo inferno per il Getafe: invece i ragazzi di Laudrup stupiscono, sbalordiscono, gonfiano d’ orgoglio i propri tifosi ridicolizzando l’ idea stessa di Impossibile. In apertura di supplementari, un uno-due memorabile: prima Braulio difende un pallone con la solita tenacia, lo scarica al limite dell’ area per Casquero, il quale sfodera la specialità della casa, missile di destro che sbatte sul palo e gonfia la rete; poi neanche il tempo di gioire, e arriva un altro diretto al mento del Bayern: Cotelo in fuga sulla destra, palla verso il centro, erroraccio di Lucio, la sfera rimane lì e Braulio stavolta fulmina Kahn per il 3-1.
Dovrebbe essere il colpo del KO, e il Bayern è effettivamente pochissima cosa, però arriva un protagonista nemmeno troppo inatteso a guastare la festa: del Pato Abbondanzieri al di là dello stile discutibile abbiamo sempre apprezzato il carisma e la capacità di assumersi responsabilità, ma uno-due errori a partita, e anche piuttosto gravi, è assai frequente vederli da parte sua: stavolta il Getafe li ha pagati tutti, ed è difficile togliere al portiere argentino la stragrande maggioranza della responsabilità per questa beffarda eliminazione.
Non si spiega, non ha proprio logica il suo errore a soli cinque minuti dal termine dei supplementari, e col Getafe che controlla la situazione: su una punizione a spiovere dalla metacampo assolutamente innocua, con nessuno a disturbarlo, il Pato, il quale in un primo momento sembrava aver trattenuto come normale che fosse il pallone, lo consegna clamorosamente sui piedi di Toni che deposita nella porta vuota e riapre una partita parsa già giustissimamente sepolta.
Si innesca ora una situazione vista sin troppe volte nel calcio: il panico che subentra, e tutti sanno che alla prima mischia il Bayern potrà e saprà portare a casa l’ intera posta. Il Getafe prova a perdere tempo cincischiando col pallone, ma eccola qui la palla dentro l’ area, Sosa dalla sinistra e Toni implacabile a zittire il Coliseum (brutto gesto, fortuna sua che ha trovato un pubblico educato).

La chiusura più amara, ma che non intacca minimamente la portata della prestazione del Getafe, cui tutti gli appassionati di calcio spagnolo devono rendere sentitamente grazie.


Ebbene sì, il Barça è una delle 4 migliori d’ Europa…

Ieri sera il Barça ha compiuto il suo doveroso passo verso le semifinali, non senza patemi e ovviamente con la solita prestazione titubante, nella prima mezzora addirittura catastrofica. Senza contare che per tutto il corso del match i blaugrana hanno dovuto fare i conti con un avversario inatteso, ovvero il pubblico del Camp Nou, il dodicesimo uomo in campo per lo Schalke 04: poco importava che la loro squadra si giocasse un traguardo fondamentale, loro dovevano continuare le loro battaglie piccole piccole, con i fischi preventivi ad Henry (io sono il primo a non essere soddisfatto del rendimento del francese, ma non sta qui il punto) e l’ assurda contestazione a Rijkaard, colpevole di aver sostituito Bojan, il giocattolino di casa già visto come uno al di sopra della legge invece che come il 17enne alle prime esperienze col calcio professionistico che è.

Davvero agghiaccianti i primi 30 minuti dei blaugrana, i segnali della squadra completamente allo sbando c’ erano proprio tutti: terrore e impotenza, all’ attacco che non pressa e al centrocampo che non ruba un pallone che sia uno si aggiungeva infatti una difesa passiva e incapace di accorciare (“Effetto Thuram” lo chiamo io), in difficoltà al minimo cross o pallone dentro l’ area degli uomini di Slomka, lodevoli per la mentalità con cui sono scesi in campo: senza complessi e consci degli enormi limiti attuali dell’ avversario hanno spinto sull’ acceleratore con decisione, aggredendo alto e proponendo verticalizzazioni e inserimenti che si sono arenati soltanto sulla qualità non eccelsa delle individualità offensive (per intenderci, il Manchester United ne avrebbe segnati 3 o 4…).
La sensazione era di un Barça senza scampo, anche perché il pubblico era già a pronto a montare con la contestazione in caso di gol tedesco, ma è stato proprio il Barça a segnare il gol, e in un momento fondamentale: alla fine del primo tempo l’ acuto di Yaya Touré (per il resto molto macchinoso, si regge in piedi a malapena) permette di andare con più tranquillità negli spogliatoi e organizzare un secondo tempo diverso.
Ed effettivamente, complice il calo atletico dei tedeschi (che su ritmi bassi non sono una squadra all’ altezza), la ripresa viene gestita se non con brillantezza, con relativa tranquillità: i blaugrana occupano il campo in maniera più razionale, alzano il baricentro e finalmente s’ installano con buona continuità nella metacampo avversaria, consentendo di soffrire meno a Xavi e Iniesta rispetto a quando la squadra è costretta a difendersi nella propria metacampo, anche se questo è certo, le accelerazioni continuano a latitare.
Ora la semifinale col Manchester United, dove due saranno le carte a favore del Barça: la prima è quella di partire sfavoriti dal pronostico, il che già di per sé determina condizioni ambientali e psicologiche radicalmente diverse rispetto a questo doppio confronto con lo Schalke (sicuramente il Camp Nou proporrà qualche grande coreografia, e non i mormorii di ieri sera), la seconda è il recupero in vista di due giocatori fondamentali come Messi e Deco. E se i blaugrana dovessero per l’ occasione ritrovare la mentalità giusta e garantire equilibri accettabili, il loro tasso tecnico potrebbe ritrovare il suo peso determinante.

FOTO: Marca.com

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20 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Orripilante il gioco del Bayern Monaco, se c'è una squadra tra le quattro rimaste che non merita di vincere questa (bella) Coppa Uefa sono proprio i tedeschi. Sembrava di vedere la Juventus capelliana in Champions: manovra lenta, idee zero, le reti che arrivano da papere dei portieri avversari (ricordate Wiese?)


Ottima invece la Fiorentina, che ad Eindhoven ha sfornato una prestazione di grande maturità, con un Montolivo finalmente lucido e incisivo anche in Europa, un Liverani ispirato e un Mutu stellare. Ho seguto tutta l'Uefa dei Viola, questa è stata la loro partita migliore, quindi applausi.
Nel Psv si sono salvati Gomes, tanto per cambiare, e Dzsuzsak, per il resto la squadra ha confermato i propri limiti quando deve fare la partita e non, come a Firenze, contenere l'avversario. Poi senza Afellay...

Mi gioco la finale Zenit-Fiorentina

8:24 AM  
Blogger valentino tola said...

Condivido dalla prima all' ultima riga le tue considerazioni sul Bayern, paragone con la Juve di Capello compreso. Nel pezzo ho cercato, per quanto possibile e senza esagerare, di far trasparire tutto il mio disprezzo verso questa squadra, che spero vivamente venga sbattuta fuori dallo Zenit, la squadra che penso adotterò in questo finale di Uefa, visto che mi hanno eliminato pure lo Sporting.

La Fiorentina l' avevo registrata, poi però non l' ho vista perchè son venuto a sapere prima il risultato e perchè Getafe-Bayern mi ha veramente prosciugato.
Comunque grande impresa, non me l' aspettavo perchè all' andata l' avevo vista soffrire abbastanza. Non mi piace il gioco del Psv, troppo scarno, francamente mi sorprende questa sua supremazia in Eredivisie, anche perchè la rosa è piuttosto inferiore a quella degli anni scorsi (anche se nelle ultime partite che gli ho visto giocare mi sta convincendo sempre di più Marcellis: che te ne pare?).

Anch' io dico Zenit-Fiorentina, ma i viola devono sperare di trovare il Bayern.

11:27 AM  
Anonymous Anonimo said...

Mi dispiace veramente tantissimo per il Getafe, secondo me la sfida con lo Zenit in semifinale sarebbe stata la finale anticipata tra le due squadre più sorprendenti e che soprattutto hanno dovuto affrontare il cammino più duro...

In Italia, come al solito, nessuno ci sta dando credito, sembra che siamo arrivati in semifinale per caso e che non avremo chance contro il Bayern (cosa probabilmente vera dato che i bavaresi, a differenza degli italiani, ci temono, l'1-4 a Leverkusen non è di certo passato inosservato). Non mi sbilancio, se fossimo stati al completo ci avrei anche un pò creduto, ora sinceramente ho una paura folle di infortuni (siamo con gli uomini contati dietro) e soprattutto eventuali cartellini gialli (è diffidata l'intera difesa più Arshavin e Pogrebnyak, non proprio due giocatori qualsiasi).

Spero con tutto me stesso che la finale comunque non sia Bayern-Fiorentina: è dall'inizio di questa Coppa UEFA che tutti i media italiani ci rompono le scatole con questa possibilità - "Toni contro il suo passato" - non se ne può davvero più...

3:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

alec, di Rajkovic che mi dici?
cresce bene?

mamma che Mutu!

markovic

3:24 PM  
Blogger valentino tola said...

Lo Zenit grazie anche a te abbiamo imparato a conoscerlo, e mi sembra più squadra del Bayern, anche se nella definizione degli episodi i tedeschi potrebbero avere la meglio, il calcio (non so se purtroppo o per fortuna) è fatto pure di queste cose. Di sicuro farò il tifo per voi.

Sul Getafe: la prova di ieri credo sottolinei tutta la bontà del lavoro di Laudrup. Sbaglia chi magari può aver visto soltanto uno straordinario carattere nella prestazione di ieri, l' aspetto che mi è piaciuto di più oltre all' eroismo è stata la grande intelligenza e la scrupolosa organizzazione con cui il Getafe stava gestendo un vantaggio rovinato soltanto dalla colossale sciocchezza di Abbondanzieri.

Infine vorrei rendere onore alla grande signorilità di Ottmar Hitzfeld, che ha rilasciato dichiarazioni di grande sportività e onestà intellettuale:
"Il Getafe è stato la miglior squadra in campo... è stato vicino ad umiliare il Bayern"
"Abbiamo giocato malissimo... senza mai trovare la profondità"
"Per aver giocato 105 minuti con 10 uomini, bisogna riconoscere che il Getafe avrebbe meritato di passare. Posso soltanto augurare buona fortuna al Getafe per la parte restante della stagione, specialmente nella finale di mercoledì prossimo. Saremo tifosi del Getafe nella finale di Copa del Rey"

3:46 PM  
Anonymous Anonimo said...

Marcellis è partito malissimo a inizio stagione, goffo, impreciso, tecnicamente modesto, poi piano piano si è ripreso, portando il suo rendimento a livelli dignitosi. Ma, per ora, la stoffa è ancora toppo grezza.

Rajkovic cresce bene, anche se mi piacerebbe vederlo anche in una zona più centrale del campo, e non confinato sull'out di sinistra. Sembra comunque che il Chelsea voglia prolungare il suo prestito al Psv per un'altro anno....sicuramente un ottimo affare per tutti. Ad Eindhoven gode di altissima considerazione.

Il Psv vince in patria perchè è più regolare, non perchè gioca meglio, ani, da questo punto di vista gli sono superiori Ajax, Heerenveen, Twente e persino il Nac Breda. Poi però tutte queste inciampano con le piccole, e quando sono in giornata-no non hanno un Gomes tra i pali per salvare la ghirba.

4:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

abondanzieri is burning!

che vergogna di giocatore, poco da dire....

5:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ragazzi che Fiorentina....
un enorme Prandelli squadra perfetta dal punto di vista tattico...

strepitosa...

Santeria

6:01 PM  
Anonymous Anonimo said...

Hitzfeld si conferma un signore: nonostante le scoppole rifilate regolarmente alle mie "seconde squadre" (Schalke e Juve) non posso non apprezzarne il garbo e le qualità da vincente. Un po' un peccato che dal prossimo anno si accontenterà (e qui Alec, ormai un rossocrociato d'adozione, potrebbe risentirsi... :-)) di allenare la Svizzera.

Sulle qualità dello Zenit ho già avuto modo di complimentarmi con Kerzha sul suo blog: davvero una bella realtà, lo squadrone di San Pietroburgo. Infortuni, diffide e una generale desuetudine ai grandi impegni potrebbero costare caro ai russi, soprattutto contro una squadra come il Bayern che definire esperta è poco. Superfluo dire che il mio tifo e le mie simpatie saranno tutte per i Meshki.

Dall'altra parte sono felicissimo di registrare l'impresa dei Rangers, squadra oscena da un punto di vista prettamente calcistico ma alla quale sono legato affettivamente da sempre (la mia squadra di calcetto si chiama così, tanto per farvi capire). Dubito che ce la faranno contro una Viola in queste condizioni, ma con la magia di Ibrox non si sa mai...

Postilla finale sulla qualità di questa coppa: positivo che finalmente una squadra italiana decida di affrontare la competizione in maniera seria e positivo anche il fatto che insieme a lei ci siano tra squadra che hanno vinto (o stanno per vincere) i rispettivi tornei in questa stagione. Non se ne poteva più di squadre italiane che vanno a "fare vacanza" in Uefa.

6:26 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Alec
Sai chi mi ricorda Marcellis? Boulahrouz, e onestamente non so se sia un bene o un male...

@ Cespo
Ecco, non diciamo nulla...

@ Santeria e Giuliano
A me più che una squadra italiana che finalmente affronta la Uefa con serietà, la Fiorentina mi sembra la prima squadra italiana da qualche anno a questa parte ALL' ALTEZZA, veramente all' altezza, della Uefa... le altre mi hanno ricordato tanto la storia della volpe e l' uva.
Al di là dell' incontro con Toni (e qui condivido le considerazioni di Kerzha), la Fiorentina deve sperare di trovare il Bayern in finale perchè secondo me gli è superiore come collettivo (certo però che Toni vs. Pazzini...)

7:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

Hai perfettamente ragione Vale, questa Fiorentina è la prima squadra realmente all'altezza della UEFA. Le altre erano andate avanti più che altro per fortuna (vedi il Parma dei giovani del 2005, buttato fuori tra l'altro proprio dal CSKA con un secco 3-0) oppure erano state eliminate quasi subito. Ai media italiani "fa comodo" però continuare con la storiella che i club del BelPaese snobbano la UEFA, vera sì ma fino ad un certo punto...

7:52 PM  
Blogger Antonio Giusto said...

Su Hitzfeld nulla da dire, che sia un signore lo si sa da tempo.

Per quanto riguarda i Rangers, sono l'unico che non si meraviglierebbe di vederli vincere 3-0 ad Ibrox per poi perdere "solo" 2-0 al Franchi e qualificarsi per la finale? Dopotutto il campionato è ormai loro (tre partite in meno, sette punti sul Celtic secondo), e concentrare tutte le energie sulla Coppa Uefa sarebbe ottimo, visto che la Fiorentina, impegnata nella lotta al quarto posto, non può permettersi rilassamenti di alcun genere.

Tutti a criticare Abbondanzieri, ma si dovrebbe guardare il lato positivo: Ustari dovrebbe diventare finalmente titolare.

Sul Bayern in finale onestamente ho pochi dubbi. Di dubbi ne ho invece molti sul vantaggio che la Fiorentina possa trarre giocando contro i bavaresi in finale anziché con lo Zenit: i russi sono bravi, giovani, volenterosi, tutto ciò che volete, ma sono totalmente privi di esperienza ad alto livello, cosa che abbonda invece tra i Rossi di Baviera. Poi la Fiorentina sarà anche superiore al Bayern come collettivo, cosa verissima, ma le individualità di spicco tra i viola si contano sulle dita di una mano: Mutu, Frey, e poi? Tanti buoni giocatori come Montolivo, Ujfaluši, Livrani e Pazzini, ma Toni, Ribéry, Klose e Schweinsteiger (se in giornata, discorso che vale anche per van Bommel) sono un'altra cosa.

Kerzha, parlando del Parma impegnato in Uefa contro le russe, nel 2002-03 furono i gialloblu ad avere la meglio sul CSKA, grazie anche ad un super Mutu e ad una prodezza su punizione di Adriano. (Scusate, ma da appassionato di calcio italiano non potevo evitare di ricordare quest'episodio)

8:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

'Pato' Abbondanzieri si legherà al Getafe fino al 2010. L'attuale contratto del portiere scade nel 2008.

volevo solo inserirlo, per ironia.

Vorrei far notare una cosa, quanto sia difficile andare avanti in Uefa: o sei una grandissima squadra, vedi fiore quest'anno o sivilla l'anno scorso, il bayern, oppure devi venire da un campionato più abbordabile. Nei campionati massimi è tanto difficile reggere il passo in campionato ed in coppa, i nomi della champions ormai son gli stessi (ma il liverpool in campionato?). neppure squadre come il milan reggono più, una samp se si impegnasse in uefa senza pensare al campionato poterebbe rischiare molto. Vediamo come notoriamente l'intertoto porta spesso a retrocessioni illustri. Quindi non è che in italia si snobba la uefa, per molte squadre è difficile giocare 2 partite a settimana. Punto.

provocazione vale, de la red a firenze, magari inh prestito?

8:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

Antonio, è chiaro che io mi riferivo al Parma dei giovani che giunse fino alle semifinali di Coppa UEFA nella stagione 2004/05: due anni prima era un altro Parma...ma anche un altro CSKA ;)

10:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

non per difendere il Pato (mission impossible), ma mi sembra che vi stiate dimenticando del fatto che Ustari ha commesso non pochi errori le rare volte in cui è stato utilizzato da Laudrup.
Michelino è un tecnico bravo e preparato e non credo che si sia votato di recente al masochismo, dunque se fa giocare Abbondanzieri significa che in allenamento lo vede meglio. L'ex Boca ha più esperienza, anche internazionale, e poi chi vi dice che i giocatori azulones non siano i primi a preferirlo all'ancora acerbo Oscar?
Troppe volte noi appassionati diamo per scontate delle cose che proprio scontate non sono...

3:45 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Cespo
Non ce lo vedo molto. La Fiorentina ha già Montolivo, poi ha preso pure Felipe Melo. Piuttosto vedrei bene De La Red in una delle squadre che il prossimo anno disputeranno la Champions, l' Atlético o anche il Villarreal. Non sarebbe male se Pellegrini disponesse un quartetto di centrocampisti centrali così composto: Senna, Bruno, De la Red e il rientrante Mavuba (poi eventualmente si vede per Eguren e Josico).
Però son tutte chiacchere, De la Red pare proporio che tornerà al Real Madrid. A proposito di questo, ho letto delle dichiarazioni piuttosto pesanti su "El Pais": alcuni giocatori del Getafe, cha hanno voluto mantenere l' anonimato, hanno detto che De la Red in realtà ha avuto molte più colpe di Abbondanzieri l' altro giorno, accusando il loro compagno di avere la testa già rivolta proprio allla prossima stagione col Real Madrid.

C'è un' altra cosa poi che voglio far notare che non c'entra con questo argomento ma riguarda sempre il Getafe: scandaloso il calendario di questa giornata in vista della finale della Copa mercoledì. Il Valencia gioca stasera alle 20 contro il Racing, mentre il Getafe giocherà domani alle 17, il che vuol dire un giorno in più di riposo rispetto al suo avvesario. Il presidente del Getafe Angel Torres aveva fatto notare l' incongruenza, chiedendo una modifica del calendario oppure dimissioni del presidente della LFP Astiazaran. La LFP aveva proposto a quelli del Getafe di giocare anche loro oggi come il Valencia, ma il Getafe ha rifiutato perchè giusto giovedì ha giocato con il Bayern, esigendo come unica soluzione che entrambe le squadre giocassero la domenica. Evidentemente non sono stati accontentati, e questo incide sulla loro preparazione in vista della finale di mercoledì.

@ Edo
C'è una buona dose di ragionevolezza nelle tue considerazioni.
Ovviamente ho stramaledetto il Pato, che non è al primo errore stagionale, però non posso dare la colpa a Laudrup per averlo schierato. Non ho mai amato particolarmente questo portiere, però bisogna ricordare che l' anno scorso disputò una stagione davvero ottima, vincendo anche il Premio Zamora, ed è un giocatore sicuramente importante dal punto di vista della personalità e dell' esperienza, questo risalta.
L' errore è stato quello di aver preso Ustari per farlo marcire in panchina: si poteva benissimo girare un anno in prestito, invece ci si è imbarcati in una strategia che sin dall' inizio della stagione mi lasciava perplesso, e che ha finito col ripercuotersi negativamente anche su Ustari che, come sottolinei tu, non ha convinto appieno quando è stato chiamato in causa (e questo secondo me è frutto proprio dell' errata gestione di un portiere giovane che, giocando in maniera discontinua, difficilmente può trovare la confidenza giusta per proporsi come una sicurezza fra i pali, per quanto sia talentuoso).

P.S.: su "As" parlano di un vostro interessamento per Kike Sola. Sarebbe un bel colpo.

5:29 PM  
Anonymous Anonimo said...

giustissimo quello che dici: Ustari andava mandato a farsi le ossa da qualche altra parte, anche in una buona squadra di Segunda, per poi essere proposto in tutta tranquillità l'anno prossimo. Il Getafe invece ha deciso di non decidere e s'è trovato alle prese, ahilui, con un titolare alla frutta e una riserva acerba e insicura. Povero Laudrup, ha davvero poche colpe di questa situazione, resta il fatto che l'ha pagata carissima.

Ho letto di Sola e mi sono ripromesso di postare la notizia non appena ho un minuto di tempo (il lavoro mi lascia libero solo il lunedì), però come tutte le "bombe di As" la prendo assolutamente con le molle. Quel quotidiano le spara davvero enormi e prima di esaltarmi aspetto che l'indiscrezione (che mi ha reso assai felice, Kike è un bel cavallo) sia ripresa da giornali appena più attendibili, tipo El Mundo Deportivo e Marca (oddio, pure questi due ne pubblicano di cavolate, però riguardo all'Athletic sono abbastanza misurati).
Il nostro vero acquisto sarà fatto il 23 aprile, quando finirà la squalifica di Gurpegi: quanto ci è mancato Carlos...

PS Qualcuno dica al Valencia di esonerare Koeman prima che sia troppo tardi. Bellissimo il gol di Tchité, azione meravigliosa con 5-6 passaggi tutti di prima, uno spettacolo il calcio di Marcelino.

1:15 AM  
Blogger valentino tola said...

Beh, "As" corre parecchio con la fantasia, però è solito farlo ancora di più con Real Madrid e Barça che con le altre squadre, questo può essere incoraggiante:)

Valencia-Racing ieri l' ho vista un po' distrattamente a dire il vero, comunque mi è sembrata la solita partitaccia, a parte le due traverse nel secondo tempo (stavolta hanno avuto anche un po' di sfortuna, vedi anche il gol in fuorigioco del Racing, comunque bellissima azione). Certo Koeman dovrebbe andarsene, però a questo punto della stagione chi prendono?
Allucinante la formazione di ieri, con Villa e Banega in panchina (va bene, li vuoi risparminare per mercoledì, ma qui caro mio ti devi ancora salvare...) e con il trio di centrocampisti centrali Marchena-Edu-Baraja, tanto per rendere un po' piatta l' azione del centrocampo.
Magari ieri non meritava appieno i tre punti, ma il Racing ormai va al di là di ogni possibile elogio: il merito principale è quello di giocare con grande semplicità e chiarezza d' idee. Restringe il campo all' avversario quando questi manovra, lo induce a perdere palla dove preferisce, e da lì riparte in pochi tocchi, palla a terra e di prima, cercando un gioco veloce, verticale con i suoi attaccanti di movimento.
Quest' anno ha anche più meriti Marcelino, perchè il suo Recre aveva più creatività e qualità offensive rispetto a questo Racing, composto perlopiù da giocatori di quantità che hanno difficoltà contro difese schierate: da qui lo sbalordimento che provo di fronte a un' efficienza simile. Oltre agli elogi per il Racing, va però notato che questo può essere un brutto segnale per la Liga in generale: il fatto che il Racing e l' Almeria stiano così in alto è dovuto al fatto che sono fra le poche squadre a lavorare con cura sul dettaglio tattico, quello che dovrebbe essere la norma ma non lo è in un campionato quest' anno di livello modesto, dove squadre come Real Madrid, Barça, Atlético Madrid, Valencia, Zaragoza e Betis (solo per citarne alcune) hanno dato prova di un' improvvisazione tattica da mettersi le mani nei capelli.

Pubblicherò un post di riepilogo su tutta la giornata lunedì, stavolta non riesco a fare le cronache delle singole partite.

3:30 PM  
Blogger valentino tola said...

Ah, dimenticavo Edo: sempre su "As" ho letto l' indiscrezione che Clemente starebbe preparando una difesa a sei (!) per stasera al Bernabeu. Speriamo lo faccia davvero, Javi è proprio un idolo!

3:32 PM  
Anonymous Anonimo said...

Javi è capacissimo di farlo...quando salvò l'Athletic, due anni fa, giocava con la difesa a 5 (Amorebieta faceva il terzino...) e con Murillo, centrale di ruolo, a centrocampo!

3:53 PM  

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