TRENTESIMA GIORNATA: Real Madrid-Sevilla 3-1: Heinze (R); Kanouté (S); Raúl (R); Higuaín (R).
Il Real Madrid pone una pietra importantissima sulla strada della vittoria finale, vittoria insospettabilmente comoda, partita ottima e idee sempre nettamente più chiare rispetto a un Sevilla prossimo all’ inconsistenza vera e propria. Una grande delusione la stagione degli andalusi: sfilacciati, svagati, imprecisi, privi di intensità, di equilibrio e della tensione competitiva necessaria, la perdità di ogni serietà in fase difensiva ha impedito di fare tesoro dell’ attacco più affiatato della Liga. L’ anno scorso questa era sì una squadra sfrontata e sempre frizzante, ma aveva una maturità, una concentrazione e un equilibrio lontane anni luce da questa insipida minestrina.
Schuster preferisce Robben al Robinho sottotono delle ultime partite, cercando il massimo della verticalità con la contemporanea presenza di Higuaín sulla destra dell’ attacco; bizzarra e discutibile la formazione di Manolo Jiménez, che tiene Fazio in panchina e butta nella mischia il canterano David Prieto (comunque non un pulcino, 25 anni) al centro della difesa accanto a Mosquera, ma che soprattutto non schiera dall’ inizio Jesús Navas, preferendo avanzare Alves a centrocampo (forse la scelta di Crespo terzino destro si spiega con l’ esigenza di avere un uomo più bloccato su Robben).
Al settimo minuto è già festa per il Bernabeu: tanto per cambiare il Sevilla incassa su calcio piazzato, sulla stupenda parabola di Sneijder (calciata “alla Sneijder”) tutti i merengues nell’ area di rigore sono in fuorigioco, tranne l’ unico che conta, cioè Heinze, colui che in tuffo insacca in rete.
Il Sevilla è blando e confuso, abbozza qualche triangolazione fra le punte e Dani Alves ma si perde quasi sempre al limite dell’ area, e si fa trovare decisamente impreparato e mal posizionato dopo ogni palla persa sulla trequarti, ciò che lascia campo al contropiede madridista, vero asso nella manica della squadra di Schuster, pericolosissima per rapidità e verticalità quando può ribaltare l’ azione. Lungo sul rettangolo verde, il Sevilla non oppone resistenza a centrocampo, e Guti e Sneijder si segnalano nel rilanciare l’ azione, con Robben e Higuain che vanno come frecce negli spazi della metacampo avversaria, restituendo slancio a un’ azione offrensiva che si era decisamente appannata nell’ ultimo periodo.
I padroni di casa strameriterebbero il raddoppio, Palop nega due volte il gol a Raúl, ma a segnare è il Sevilla, sull’ uscita da un calcio d’ angolo Kanouté sarebbe in leggero fuorigioco, ma il guardalinee non se ne accorge, e il maliano fulmina Casillas. In stile Barça però il Sevilla disfa immediatamente tutto, e ne approfittano Sneijder e Raúl: ottimo servizio dentro l’ area dell’ olandese, stupendo movimento dentro l’ area del capitano che difende palla da Adriano e brucia Palop sul primo palo. Nel mentre Jiménez ha già sconfessato la sua formazione iniziale, inserendo Jesús Navas al posto di Crespo e riportando Alves in difesa: evidente la maggior comodità del brasiliano quando ha più campo per partire e impostare il gioco, lui che è il regista nemmeno troppo occulto dell’ azione offensiva della squadra, che in sua assenza fatica ad avviare l’ azione.
Ma le cose non cambiano, e la ripresa conferma che il Madrid c’è e il Sevilla no (Jiménez prova ad aggiungere qualità a centrocampo con Renato per Poulsen, nota ininfluente). I merengues vanno su ritmi superiori, non trovano ostacoli nelle loro transizioni e bucano con relativa facilità la debole difesa sevillista, solo che Higuaín in due occasioni conferma il suo tragico rapporto con la porta avversaria. Ma anche il Pipita merita la sua ricompensa: ancora Sneijder con classe e visione di gioco, apertura sulla destra, Guti controlla in corsa e pur di non usare il destro mette dentro l’ area di collo esterno sinistro, tocco magico che imbecca Higuaín in anticipo sui vulnerabilissimi centrali del Sevilla.
L’ ultima fase del match è discretamente placida, il Sevilla sembra tutto tranne che quella squadra da tutti designata per riaprire (per l’ ottantesima volta nelle ultime settimane) il campionato: al massimo ci prova Navas, che conquista il fondo alla grande ma non trova la dovuta complicità in Luis Fabiano, che di testa smarcato sul primo palo si mangia un gol bello grosso.
I MIGLIORI: Gol da fenomenale predatore di Raúl, stupendo come col Valencia, ancora più grande il merito in questa fase delicata in cui Van Nistelrooy è assente. Sneijder finalmente padrone del gioco: l’ olandese, a parte un inizio di stagione col botto, non era mai parso in grado di assumere le redini della manovra, dimostrandosi tutt’ al più un incursore molto discontinuo nelle sue apparizioni. Stasera invece è stata determinante la sua capacità di stabilire connessioni con l’ attacco: in tutti e tre i gol gioca un ruolo determinante la sua visione di gioco e il suo magnifico calcio col destro.
Importante anche Higuaín: giocatore che apprezzo tantissimo per il movimento, la vivacità e la profondità che offre sul fronte offensivo, peccato però che ogni volta perda almeno mezzo voto per quel piccolo dettaglio che lo porta a sciogliersi ogni volta che si trova davanti un portiere… anche stasera ci ha fatti penare, prima del gol due occasioni divorate.
Un po’ gli tirano addosso, però Palop non risparmia interventi importanti; Navas è uno dei pochi incisivi nel Sevilla.
I PEGGIORI: Inadeguata la coppia Mosquera-David Prieto, continuamente sorpassato Poulsen, testone e privo del tocco magico Luis Fabiano, spento persino Daniel Alves. Poteva essere la partita di Diego Capel, visto che la disorganizzazione del Real Madrid tende a lasciare molti spazi per gli uno contro uno sulla trequarti, invece il canterano ha combinato poco o nulla.
Real Madrid (4-3-3): Casillas 6; Ramos 6,5, Cannavaro 5,5, Heinze 6,5, Marcelo 5,5; Sneijder 7, Gago 6, Guti 6,5 (72'); Higuaín 6,5 (83'), Raúl 7 (86'), Robben 6.
In panchina: Dudek, Torres, Diarra s.v. (72'), Drenthe, Baptista s.v. (83'), Robinho s.v. (86'), Saviola
Sevilla (4-4-2): Palop 6,5; Crespo s.v. (33'), Mosquera 5,5, D. Prieto 5, Adriano 5,5; Alves 5,5, Poulsen 5 (46'), Keita 6, Capel 5,5 (73'); L. Fabiano 5,5, Kanouté 6.
In panchina: De Sanctis, Fazio, Duda, Renato (46'), De Mul, Navas (33'), Koné (73')
Goles 1-0 (7'): Heinze cabecea una falta botada por Sneijder. 1-1 (37'): Kanouté fusila con la izquierda. 2-1 (38'): Pase de Sneijder a Raúl, que controla en el área con el muslo y marca con la zurda. 3-1 (64'): Higuaín, con la derecha, tras gran pase de Guti.
Árbitro: Teixeira Vitienes, del Colegio Cántabro. Amonestó a Crespo (6'), Heinze (22'), D. Prieto (44'), Mosquera (50'), Raúl (56'), Guti (59') y Diarra (79').
Incidencias: Santiago Bernabéu. Lleno. 82.000 espectadores.
Schuster preferisce Robben al Robinho sottotono delle ultime partite, cercando il massimo della verticalità con la contemporanea presenza di Higuaín sulla destra dell’ attacco; bizzarra e discutibile la formazione di Manolo Jiménez, che tiene Fazio in panchina e butta nella mischia il canterano David Prieto (comunque non un pulcino, 25 anni) al centro della difesa accanto a Mosquera, ma che soprattutto non schiera dall’ inizio Jesús Navas, preferendo avanzare Alves a centrocampo (forse la scelta di Crespo terzino destro si spiega con l’ esigenza di avere un uomo più bloccato su Robben).
Al settimo minuto è già festa per il Bernabeu: tanto per cambiare il Sevilla incassa su calcio piazzato, sulla stupenda parabola di Sneijder (calciata “alla Sneijder”) tutti i merengues nell’ area di rigore sono in fuorigioco, tranne l’ unico che conta, cioè Heinze, colui che in tuffo insacca in rete.
Il Sevilla è blando e confuso, abbozza qualche triangolazione fra le punte e Dani Alves ma si perde quasi sempre al limite dell’ area, e si fa trovare decisamente impreparato e mal posizionato dopo ogni palla persa sulla trequarti, ciò che lascia campo al contropiede madridista, vero asso nella manica della squadra di Schuster, pericolosissima per rapidità e verticalità quando può ribaltare l’ azione. Lungo sul rettangolo verde, il Sevilla non oppone resistenza a centrocampo, e Guti e Sneijder si segnalano nel rilanciare l’ azione, con Robben e Higuain che vanno come frecce negli spazi della metacampo avversaria, restituendo slancio a un’ azione offrensiva che si era decisamente appannata nell’ ultimo periodo.
I padroni di casa strameriterebbero il raddoppio, Palop nega due volte il gol a Raúl, ma a segnare è il Sevilla, sull’ uscita da un calcio d’ angolo Kanouté sarebbe in leggero fuorigioco, ma il guardalinee non se ne accorge, e il maliano fulmina Casillas. In stile Barça però il Sevilla disfa immediatamente tutto, e ne approfittano Sneijder e Raúl: ottimo servizio dentro l’ area dell’ olandese, stupendo movimento dentro l’ area del capitano che difende palla da Adriano e brucia Palop sul primo palo. Nel mentre Jiménez ha già sconfessato la sua formazione iniziale, inserendo Jesús Navas al posto di Crespo e riportando Alves in difesa: evidente la maggior comodità del brasiliano quando ha più campo per partire e impostare il gioco, lui che è il regista nemmeno troppo occulto dell’ azione offensiva della squadra, che in sua assenza fatica ad avviare l’ azione.
Ma le cose non cambiano, e la ripresa conferma che il Madrid c’è e il Sevilla no (Jiménez prova ad aggiungere qualità a centrocampo con Renato per Poulsen, nota ininfluente). I merengues vanno su ritmi superiori, non trovano ostacoli nelle loro transizioni e bucano con relativa facilità la debole difesa sevillista, solo che Higuaín in due occasioni conferma il suo tragico rapporto con la porta avversaria. Ma anche il Pipita merita la sua ricompensa: ancora Sneijder con classe e visione di gioco, apertura sulla destra, Guti controlla in corsa e pur di non usare il destro mette dentro l’ area di collo esterno sinistro, tocco magico che imbecca Higuaín in anticipo sui vulnerabilissimi centrali del Sevilla.
L’ ultima fase del match è discretamente placida, il Sevilla sembra tutto tranne che quella squadra da tutti designata per riaprire (per l’ ottantesima volta nelle ultime settimane) il campionato: al massimo ci prova Navas, che conquista il fondo alla grande ma non trova la dovuta complicità in Luis Fabiano, che di testa smarcato sul primo palo si mangia un gol bello grosso.
I MIGLIORI: Gol da fenomenale predatore di Raúl, stupendo come col Valencia, ancora più grande il merito in questa fase delicata in cui Van Nistelrooy è assente. Sneijder finalmente padrone del gioco: l’ olandese, a parte un inizio di stagione col botto, non era mai parso in grado di assumere le redini della manovra, dimostrandosi tutt’ al più un incursore molto discontinuo nelle sue apparizioni. Stasera invece è stata determinante la sua capacità di stabilire connessioni con l’ attacco: in tutti e tre i gol gioca un ruolo determinante la sua visione di gioco e il suo magnifico calcio col destro.
Importante anche Higuaín: giocatore che apprezzo tantissimo per il movimento, la vivacità e la profondità che offre sul fronte offensivo, peccato però che ogni volta perda almeno mezzo voto per quel piccolo dettaglio che lo porta a sciogliersi ogni volta che si trova davanti un portiere… anche stasera ci ha fatti penare, prima del gol due occasioni divorate.
Un po’ gli tirano addosso, però Palop non risparmia interventi importanti; Navas è uno dei pochi incisivi nel Sevilla.
I PEGGIORI: Inadeguata la coppia Mosquera-David Prieto, continuamente sorpassato Poulsen, testone e privo del tocco magico Luis Fabiano, spento persino Daniel Alves. Poteva essere la partita di Diego Capel, visto che la disorganizzazione del Real Madrid tende a lasciare molti spazi per gli uno contro uno sulla trequarti, invece il canterano ha combinato poco o nulla.
Real Madrid (4-3-3): Casillas 6; Ramos 6,5, Cannavaro 5,5, Heinze 6,5, Marcelo 5,5; Sneijder 7, Gago 6, Guti 6,5 (72'); Higuaín 6,5 (83'), Raúl 7 (86'), Robben 6.
In panchina: Dudek, Torres, Diarra s.v. (72'), Drenthe, Baptista s.v. (83'), Robinho s.v. (86'), Saviola
Sevilla (4-4-2): Palop 6,5; Crespo s.v. (33'), Mosquera 5,5, D. Prieto 5, Adriano 5,5; Alves 5,5, Poulsen 5 (46'), Keita 6, Capel 5,5 (73'); L. Fabiano 5,5, Kanouté 6.
In panchina: De Sanctis, Fazio, Duda, Renato (46'), De Mul, Navas (33'), Koné (73')
Goles 1-0 (7'): Heinze cabecea una falta botada por Sneijder. 1-1 (37'): Kanouté fusila con la izquierda. 2-1 (38'): Pase de Sneijder a Raúl, que controla en el área con el muslo y marca con la zurda. 3-1 (64'): Higuaín, con la derecha, tras gran pase de Guti.
Árbitro: Teixeira Vitienes, del Colegio Cántabro. Amonestó a Crespo (6'), Heinze (22'), D. Prieto (44'), Mosquera (50'), Raúl (56'), Guti (59') y Diarra (79').
Incidencias: Santiago Bernabéu. Lleno. 82.000 espectadores.
Etichette: Liga, Real Madrid, Sevilla
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