martedì, marzo 25, 2008

LIGA BBVATRENTESIMA GIORNATA: Sporting Gijon-Real Sociedad 1-0: Bilic 81’.

Non posso garantire nessuna periodicità a questi servizi sulla Segunda: ho avuto la fortuna di reperire con relativa rapidità questa partita giocata sabato scorso, e mi fa piacere offrirvene un resoconto.

Il big match della trentesima giornata della Segunda riporta al terzo posto lo Sporting Gijon, tre punti decisi in un buon secondo tempo dei padroni di casa. La Real Sociedad scende dalle nuvole, scavalcata dallo Sporting va ora a –2 dalla promozione (l’ unica piazza disponibile ormai è la terza, Málaga e soprattutto Numancia si son staccate dal resto della compagnia), dovendosi oltrettutto guardare dal ritorno dell’ Elche, che lo incalza a un solo punto di distanza.

Assenze pesantissime per Manolo Preciado, che deve fare a meno di tre cardini come gli infortunati Barral (bomber della squadra con 11 gol) e Kike Mateo (centrocampista offensivo dal gol facile) e lo squalificato Michel, 22enne centrocampista centrale emerso dalla celebre prolifica cantera locale (Luis Enrique e David Villa vi dicono nulla?); la Real di Eizmendi presenta invece il suo undici-tipo, con l’ unica modifica dello spostamento a sinistra del jolly Gerardo, in sostituzione del terzino sinistro titolare Castillo.
Si comincia su ritmi altissimi, e francamente non si capisce nulla: entrambe le squadre puntano sulla difesa alta e il pressing, non si può passare per il centrocampo e così ne scaturisce una teoria di pelotazos inservibili, e che gli attaccanti si arrangino. A dire il vero Diaz de Cerio, sempre impegnativo per i difensori coi suoi movimenti ficcanti in profondità, rischia pure di approfittarne al 4’, quando il lancio dalla difesa di Ansotegi trova impreparati i difensori di casa e invola Diaz de Cerio verso Roberto, scartato in uscita al limite dell’ area ma non trafitto, per il provvidenziale successivo salvataggio di Jorge.
Un primo tempo davvero brutto: la Real Sociedad, che ha più qualità, prova un po’ a mettere a terra il pallone, ma l’ aggressività avversaria impedisce di dare continuità ai fraseggi; lo Sporting incontra invece difficoltà drammatiche a elaborare la pur minima azione, condannando Bilic là davanti a corse inutili e snervanti.
Passata la mezzora, alla qualità inesistente si aggiunge un sensibile calo d’ intensità nel gioco dei padroni di casa, ciò che permette alla Real di guadagnare progressivamente metri e guadagnare sempre più calci d’ angolo e calci di punizione dalla trequarti. Si avvicina anche il gol ospite, quando al 39’ Ansotegi sbuca su un calcio d’ angolo dalla sinistra di Nacho, indirizzando però troppo a lato il suo colpo di testa.
Il chiaro dominio dei baschi nelle fasi finali del primo tempo convince lo Sporting a modificare radicalmente l’ approccio. Preciado chiede un gioco più ragionato rispetto alle corse a vuoto del primo tempo, e comunque più in generale cambia la partita, sicuramente più godibile nella ripresa. Le squadre si sciolgono, si apre qualche spazio in più nelle rispettive trequarti, e aumentano le occasioni: al 57’ Bilic incorna su cross di Sastre dalla destra ma troppo centrale per sorprendere Riesgo; al 62’ Xabi Prieto al limite dell’ area sciupa malamente un invitantissimo traversone dalla sinistra di Aranburu, mentre un minuto dopo è fuori misura il destro da fuori di Iván Hernández.
Il controllo della partita sta comunque passando nelle mani dello Sporting, che gioca finalmente con più criterio, non salta più indegnamente il centrocampo come nel primo tempo e a destra porta costantemente in sovrapposizione Sastre. Preciado inoltre interviene ottimamente in corsa, cercando più vivacità con gli inserimenti di Luis Morán per Pedro (comunque non malvagio questo giocatore, altro canterano, ottimo crossatore) sulla destra del centrocampo e soprattutto col minuscolo Omar al posto dell’ inesistente Hidalgo in attacco.
La Real prova ad aumentare il peso offensivo con l’ aitante Delibasic per lo spento Víctor, però ormai il baricentro si è abbassato, i collegamenti fra mediana e attacco sono precari e non aiuta di certo la discutibile sostituzione di Aranburu, sicuramente più capace di portare palla oltre la metacampo rispetto al modesto Garitano.
Dominio sportinguista sempre più chiaro, al 78’ solo una fenomenale parata di Riesgo su Jorge liberissimo nel cuore dell’ area di rigore evita il vantaggio locale, comunque rimandato di soli tre minuti: viene finalmente fuori il talento di Diego Castro, l’ elemento più imprevedibile degli asturiani, fin lì ai margini del match. Grande numero sulla fascia sinistra, in un colpo solo scappa a Carlos Martínez e Xabi Prieto, serve palla al limite dell’ area, da una serie di batti e ribatti la palla schizza sui piedi di Bilic che, in posizione più che sospetta di fuorigioco all’ altezza del dischetto, mette in rete con un tocco d’ esterno sporco ma efficace.
La Real ha pochi minuti, tenta con le mischie e proprio agli sgoccioli, al 93’, rischia di beffare il Molinón su un ingorgo da brividi nell’ area piccola, al termine del quale Roberto riesce in qualche modo ad agguantare il pallone della sicurezza.

I MIGLIORI: Due centrali macchinosi e tecnicamente rozzi, ma molto attenti, efficaci e puntuali i due dello Sporting, Gerard e Jorge. Importante anche il vecchio bucaniere Matabuena, un Gattuso dei poveri, mediano di grande quantità, inesauribile anche se come piedi meglio lasciar perdere. Riferimento offensivo costante il croato Mate Bilic: generoso, lotta su tutti i palloni, bravo spalle alla porta, buon calcio col destro. Corre a vuoto nel primo tempo, non per colpa sua, decide nel secondo tempo.
Solito dinamismo e buona qualità palla al piede per Aranburu, il più propositivo della Real: ingiusto e probabilmente controproducente il cambio. Sfarfalla sempre un po’ nelle uscite e in generale non trasmette mai grande sicurezza, però grande prodezza la parata di Riesgo su Jorge.
I PEGGIORI: Non entra mai in partita Hidalgo: 21enne colombiano ingaggiato dallo Sporting durante la finestra invernale, alla seconda gara da titolare, praticamente non tocca un pallone, e quando lo fa, si incarta. Nella Real, incide pochissimo Nacho.

Sporting (4-4-2): Roberto 6,5; Sastre 6,5, Gerard 6,5, Jorge 7, Canella 6; Pedro 6 (Omar 6, 59'), Matabuena 6,5, Iván Hernández 5,5, Diego Castro 6; Bilic 6,5 (Andreu s.v., 90'), Hidalgo 4,5 (Luis Morán 6, 59').
Real Sociedad (4-4-1-1): Asier Riesgo 6,5; Carlos Martínez 6, Ansotegi 6 (Uranga 84'), Mikel González 6, Gerardo 6; Xabi Prieto 6, Martí 6, Aranburu 6,5 (Garitano s.v., 68'), Nacho 5,5; Víctor 5,5 (Delibasic s.v., 64'); Díaz de Cerio 6.

Gol: Bilic 81'.
Árbitro: Del Cerro Grande (Comité Madrileño). Mostró cartulina amarilla a los locales Iván Hernández, Luis Morán y Roberto.
Incidencias: Partido de la trigésima jornada de la Liga de Segunda División disputado en El Molinón ante unos 25.000 espectadores. Unos 2.500 aficionados de la Real Sociedad.




CLASSIFICA LIGA BBVA 30esima giornata
1 Numancia 60
2 Málaga 56
3 Sporting 50
4 R.Sociedad 48
5 Elche 47
6 Castellón 45
7 Sevilla At 44
8 Celta 42
9 Tenerife 42
10 Eibar 40
11 Granada74 39
12 Hércules 38
13 Cádiz 38
14 Salamanca 37
15 Córdoba 36
16 Alavés 34
17 Las Palmas 34
18 Gimnástic 33
19 R. Ferrol 33
20 Albacete 30
21 Xerez 29
22 Poli Ejido 29

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

primo mi fai piangere.. secondo "matabuena gattuso allè!" il coro più gettonato a gijon! Grande lo sporting, dai che ci arriviamo in primera!

ultimo, ti piace proprio tanto il calcio spagnolo se ti guardi una partita di segunda, vorrei vedere se christian pulina si vede albinoleffe pisa! (eheh ciao christian!)

10:21 AM  
Anonymous Anonimo said...

Grande giocatore Aranburu, mi piaceva da ragazzo quando giocava esterno destro e mi piace ancor di più adesso che giostra da centrocampista centrale. Non è un fenomeno, ma è ordinato, pulito nel controllo, ha visione di gioco e tempo d'inserimento. E' uno dei pochissimi che avrei provato a portare all'Athletic sfruttando la retrocessione realista, insieme a Diaz de Cerio (niente di speciale, ma ha un gran senso del gol) e Garrido. L'inutile orpello denominato Xabi Prieto se lo tenagno pure i cugini, mi è sempre sembrato tutto fuorchè un giocatore professionista.

Comunque mi dispiacerebbe molto se la Real non tornasse su, il derby mi manca un sacco. A scorrere i nomi la squadra è ottima, anche se non capisco Bravo in panchina e Riesgo titolare, e non mi spiego l'inizio di campionato disastroso.

11:45 AM  
Blogger valentino tola said...

@ cespo
Caro mio, ormai è una malattia incurabile. Se fossi una persona ragionevole probabilmente non solo eviterei di cercare partite di Segunda come se fossero il Sacro Graal, ma mi risparmierei anche questa Liga da schifo.

Lo Sporting mi suscita discreta simpatia (ma non è l' unica in Segunda), tra l' altro il Molinón mi sembra uno degli stadi più caratteristici di Spagna, e ha un terreno di gioco veramente stupendo, un tavolo da biliardo (i telecronisti della partita sottolineavano come questa fosse una consuetudine della maggior parte dei campi del nord della Spagna, e in effetti se penso alla Catdral, all' Anoeta o anche al Sardinero, questo è indubbiamente vero).

P.S.: Cristian oltre che culé è juventino, quindi con l' Albinoleffe credo abbia già dato...

@ Edo
Anch'io sono un estimatore di Aranburu, mi piace soprattutto il fatto che corra tantissimo ma non lo faccia mai a vuoto (tanto per far dire alla gente "visto che grinta"... hai voglia se ce ne sono giocatori così...). Lo vedo assolutamente come centrale, mi mandava in collera il fatto che nella Real Sociedad, già sottozero in quanto a qualità globale, lui venisse spesso dirottato sulla fascia per lasciare spazio al centro a doble pivote insulsi con i vari Juanito, Garitano e Mikel Alonso.

Diaz de Cerio pure non mi dispiace, proprio per i motivi che citi, ha di positivo il fatto di tenere sempre sulla corda i centrali avversari, muovendosi costantemente e con intelligenza, in cerca dello spazio giusto.

Xabi Prieto sarebbe stato un grandissimo giocatore negli anni '30, lo penso sempre di più.

Bravo in panchina non si capisce proprio. Cavolo, non ci vuole nemmeno tutta 'sta intelligenza per capirlo, visto che uno si chiama "bravo" e l' altro tradotto si chiama "rischio"...
Vabbè, questa perdonatemela.

6:07 PM  
Anonymous Anonimo said...

Nel casino delle ultime settimane non ho avuto quasi il tempo di collegarmi e rischiavo di "perdere di vista" il tuo post sulla mia amata Real Sociedad!

Tra l'altro oggi i txuri urdin hanno di nuovo perso col Ferrol e ora sono a -4 dalla zona promozione. La sfida di Gijon era fondamentale, almeno un pareggio bisognava strapparlo a tutti i costi.

Purtroppo temo che dovremo aspettare almeno un altro anno per rivedere il derby basco: con Numancia e Malaga già praticamente in Primera, la lotta è proprio con Elche e Sporting, e gli asturiani ora sono lanciatissimi. Ci vorrebbe una grande Real in questo finale di stagione, cosa che francamente mi sembra improbabile... :-(

p.s.
E' ricominciata l'Allsvenskan, dubito che riuscirò a seguirla come vorrei...ma intanto ci siamo portati a casa la Supercoppa di Svezia! ;)

12:47 AM  
Blogger valentino tola said...

Probabilmente la Real Sociedad avrebbe avuto ottime chances se avesse cominciato sin da inizio stagione con la squadra attuale, con Martì, Nacho e Victor (pur non entusiasmandomi quest' ultimo).

Ha perso col Ferrol? Ha segnato almeno il mio idolo Jonathan Pereira? Anche Alvaro Anton, sempre del Ferrol, è un giocatore decisamente interessante.

1:03 AM  

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