venerdì, marzo 21, 2008

L’ iceberg è un po’ più vicino.

Il Barça saluta il suo primo obiettivo stagionale, il primo passo verso uno dei più colossali sprechi di talento che la storia recente del calcio ricordi. Partita con tanti gol, più per giocate isolate ed errori difensivi che per altro, in piena linea con una mediocre stagione di calcio spagnolo.
Il Valencia, squadra che ancora dovrà sudare per ottenere la salvezza, ha perlomeno messo l’ orgoglio e la cattiveria (e anche un po’ di fortuna, vedi il gol sblocca-partita di Baraja e tanti altri episodi fra andata e ritorno) nei momenti puntuali che hanno deciso il match, tutt’ altro discorso per il Barça, sempre fiacco, svuotato, inanimato, capace di affossarsi anche quando sembra avere il controllo della situazione, come in un primo tempo nel quale il chiaro dominio territoriale (con traversa di Milito e occasioni per Bojan e Abidal) ha fruttato soltanto un passivo di due gol, forse un po’ bugiardo ma comunque subito con la solita passività, sul primo gol quando Baraja (servito gentilmente da Zambrotta) non trova nessuno a contendergli la respinta al limite dell’ area e può inventarsi uno spettacolare sinistro all’ incrocio, ma ancora di più nel secondo gol, da far cadere le braccia per la facilità con la quale viene persa palla a centrocampo e aperta un’ autostrada al contropiede valenciano.
Nel secondo tempo figurarsi se i blaugrana cambiano ritmo o sfoderano gli artigli… si procede fischiettando e al piccolo trotto, squadra da passeggio che non conosce la differenza fra uno 0-0 in un’ amichevole estiva e uno 0-2 in una gara decisiva di coppa. Solo Bojan, una volta spostato a sinistra (molto meglio che a destra come nel primo tempo, dove è un po’ limitato: qui può rientrare sul destro e fare più un gioco da seconda punta), mostra la brillantezza necessaria a sfondare nell’ ammucchiata di maglie bianche davanti a Hildebrand: gli si aggiunge Henry (cambio uguale ad Almeria: fuori il “pivote”, un Touré evidentemente fuori forma), che è colui che con un ottimo stacco di testa al termine di una bella combinazione sulla sinistra proprio fra Bojan e l’ altro neo-entrato Sylvinho (che a differenza di Abidal sa crossare) sembra riaprire la partita… sembra, perché il Barça è forse l’ unica squadra al mondo capace di farsi far gol subito dopo averla portata dalla sua: nemmeno festeggiato e Silva va in fuga sulla destra, mette al centro e coi blaugrana tutti sbilanciati Mata può andare alla conclusione al volo dalla sinistra, conclusione che scivola in rete nonostante i tentativi di salvataggio di Valdés e Xavi. Patetico, decisamente patetico.
L’ ultimo quarto di partita è follia pura: Eto’o riapre una porticina sfruttando una triangolazione con Gudjohsen e un comico scontro fra Baraja e Marchena, Rijkaard passa alla difesa a tre, il Barça prova ad improvvisare ma il tempo scorre spezzettato dalle comprensibili perdite di tempo dei padroni di casa, che si trascinano fino al fischio finale.

Barça a casa dopo essersi mostrato per l’ ennesima volta incapace di sovrapporsi agli eventi, privo della necessaria concentrazione e tensione competitiva. Niente pressing, niente intensità, i blaugrana non conoscono più il concetto di “transizione”, sia quando attaccano che quando difendono, bastano due passaggi in fila agli avversari per arrivare con un’ azione pulita sulla trequarti, col centrocampo che corricchia e arranca a rimorchio.
In fase di possesso, raro vedere azioni fluide col giocatore che viene incontro in appoggio, scambi di prima, inserimenti e sovrapposizioni nello spazio: la comunicazione fra i reparti è precaria, e spesso l’ unico modo per rompere la monotonia del gioco orizzontale è solo e soltanto la percussione palla al piede dell’ Iniesta o Messi di turno, e la scarsità di alternative del gioco offensivo rimane una vera palla al piede di questa squadra (non ci sono colpitori di testa, i tiratori da fuori scarseggiano, o si entra in porta col pallone o niente). Gli stessi problemi di sempre, la parentesi di buon calcio col Celtic e all’ andata di questa semfinale a posteriori assume sempre più i contorni del miraggio.
Al di là della consueta ramanzina al Barça, va detto che il Valencia si è affidato alla sorte e all’ istinto di sopravvivenza, perché altro non c’è. Inizio in piena soggezione, dopo l’ improvviso vantaggio di Baraja la squadra ha alzato il tono e giocato con più aggressività (molto bene Albiol, sempre col fiato sul collo di Eto’o) e contrattaccando con maggior decisione e velocità, però è chiaro che questa è la più classica delle prestazioni una tantum, la Liga è tutto un altro discorso, impone regolarità, stabilità, cose che il Valencia ha ribadito di non possedere nell’ ultima parte del match, quando il Barça, più per dovere che per convinzione, ha provato a mettere un po’ di pressione. Ancora in evidenza Mata, autore di una doppietta facile ma che conferma la crescita del giocatore, l’ unico vero apporto positivo finora della gestione di Ronald Koeman.

Dall’ altra semifinale, cioè quella delle squadre veramente meritevoli, esce vincitore il Getafe, al termine di una partita vibrante ma macchiata dalla polemica (come già domenica), perché Casquero sigla l’ 1-1 stronca-speranze per il Racing (passato in vantaggio ad inizio partita con Munitis) quando Garay è a terra infortunato (starà fuori le prossime sei settimane, come Van Nistelrooy) e non solo i giocatori del Racing, ma addirittura alcuni dei suoi stessi compagni, chiedono di buttare il pallone fuori.
Da parte mia faccio soltanto i complimenti a Sky che mercoledì ha deciso di non trasmettere la partita, evidentemente “non importante” secondo la loro opinione: decisamente una mancanza di rispetto verso gli appassionati del calcio spagnolo, che non sono solo quelli in ansia per sapere se Ronaldinho tornerà a sorridere o Raúl verrà convocato in nazionale…

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7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

vale ce qlcs ke nn va, ma cosa?? la squadra e pressochè perfetta, forse l'allenatore???

Barça 10

9:40 AM  
Anonymous Anonimo said...

parole sante, Sky è una vera vergogna

(ora mi aspetto un bel servizio sulle nuove fidanzate di Ronaldinho)

markovic

10:10 AM  
Blogger ape said...

@valentino
Hai trovato un titolo azzeccatissimo per descrivere cosa sta succedendo a questo Barça. Non esiste più come squadra, non hanno idee, hanno smesso di credere e di giocare.Sono alla deriva e magari affonderanno per colpa di un iceberg.
Che tristezza!

@barça 10
la squadra è pressochè perfetta, ma dove???

11:42 AM  
Blogger valentino tola said...

@ Barça 10
La rosa in assoluto ha tantissima qualità, però è un po' monotona la tipologia di giocatori, il che rende più difficile variazioni significative in corsa del tipo "metto un centravanti forte di testa", "metto un incursore alla Ambrosini e cerco la mischia", "metto un esterno destro di ruolo a centrocampo e passo al 4-4-2 per coprire meglio la fascia destra in fase di non possesso".
Forse è anche per questo che la squadra gioca sempre la stessa partita, quale che sia il risultato e l' "inerzia" del match.

Ma se il volto della squadra è sempre lo stesso e si commettono sempre gli stessi errori (e la condizione atletica è insufficiente, aggiungo io), non potrà non avere responsabilità lo staff tecnico, che dovrebbe avere l' incarico di mettere mano a certe situazioni e ripararle.
Non si apprezzano correzioni tattiche significative, non si apprezza una mentalità all' altezza.
Questa squadra può ancora vincere Champions e Liga, ma anche in caso di successo non dovranno essere occultati questi problemi in vista della prossima stagione: io non so se sono i giocatori che non seguono Rijkaard o se è Rijkaard che non si fa seguire, in ogni caso non si vede un disegno, un' identità, un collettivo forte e capace di imporsi.
Sarà probabilmente necessario effettuare una scelta: o il tecnico rimane e vanno via tanti (forse troppi, non sono per le "rivoluzioni") giocatori, oppure arriva un nuovo tecnico col quale si ricomincia da zero.

@ Markovic
Pazienta qualche ora, "Mondo Gol" soddisferà tutte le tue curiosità.

@ ape
L' immagine è quella del Titanic: io spero però che i comandanti del Barça riescano ad accorgersene prima e correggere la rotta tempestivamente. Onestamente non vorrei continuare a sentire sviolinate mentre la nave sta affondando...
Vabbè ape, cerco di vedere il lato positivo: abbiamo recuperato un punto al Real Madrid in Liga...

1:30 PM  
Anonymous Anonimo said...

ma se te fossi al posto di Rijkaard in estate che acquisti faresti???

2:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ero convinto che sarebbe passato il valencia,sebbene mi auguro un trionfo del getafe in finale e la cacciata di koeman a pedate. ;)
Silva,Villa e Mata,l'anno prossimo si può fare qualcosa di grande con un progetto serio...illusione?

il barcellona penso che dalla prossima stagione dovrà pensarci bene se tenere rijkaard o cambiare coach,un altra stagione su questi livelli altalentanti sarebbe veramente troppo per il barca...
La condizione atletica è la stessa da novembre,è proprio su questo che devono riflettere in società.
Un allenatore che dopo svariate stagioni,una champions e due campionati vinti non riesce ancora a gestirsi a sto punto è meglio perderlo che trovarlo...
Poi personalmente sono convinto che la parte di rijkaard nei successi passati sia veramente marginale,poi è statico,non è in grado di cambiare una partita (come fanno maestri come benitez o wenger...),quando tenta nuove soluzioni finiamo col ritrovare iniesta terzino e gudjohnsen ala...
Capitolo giocatori:
Abidal e Zambrotta,per motivi diversi non si sono rivelati all'altezza del compito.
Per la prossima stagione urgono necessariamente due terzini nuovi,ammesso che si voglia mantenere la difesa a quattro...
In mezzo serve un ricambio per lasciar rifiatare tourè ed eventualmente rimpiazzarlo in caso di infortunio o squalifica,deco-xavi-iniesta sulla carta è una idea meravigliosa,però servono alternative di gioco valide,spesso il barca patisce l'intensità del pressing avversario,ormai il suo gioco lo conoscono tutti a memoria.
Davanti qualcuno deve andare via a mio parere,se sarà ronaldinho (piuttosto che messi o eto'o...) dipenderà molto da Rijkaard,credo,tu che dici?
In ogni caso per l'anno prossimo prevedo l'esplosione di bojan e dos santos,se sarà così ci sarà un bell'affollamento.

1:12 PM  
Blogger valentino tola said...

Sono d' accordo con buona parte delle tue critiche a Rijkaard, Manuel, eccetto quella sulla sua sopravvalutazione negli anni precedenti, quando Sacchi definiva il Barça il miglior connubio in circolazione di individualità e collettivo, e lì le parti di merito di Rijkaard vanno ribadite: consiglio a chi ne ha la possibilità di rivedersi qualche partita del Barça 2004-2005, secondo me il più bello del ciclo-Rijkaard (anche se quello dell' anno dopo ha vinto anche la Champions): ne rimarrà basito vedendo la differenza rispetto alla squadra di oggi. Una squadra nella quale si notava un lavoro tattico, il pressing alto, il baricentro avanzatissimo, la profondità e l' ampiezza, più in generale l' entusiasmo e la convinzione, fattori che non si potevano certo ricondurre soltanto alla qualità pur eccelsa delle individualità.
Ora però non si vede nemmeno l' ombra di tutto ciò, ed è evidente quello che denuncia Manuel, cioè l' incapacità di correggere la rotta, si ripetono stancamente sempre le stesse situazioni negative. Fossilizzato sul 4-3-3, le rare variazioni tattiche (la difesa a 3, il 4-3-1-2 nella recente partita col Villarreal) si son dimostrate più che altro improvvisate, finendo con l' aggravare la situazione.
Nel caso non rimanesse Rijkaard, io gradirei un allenatore che lavorasse a fondo sui dettagli tattici (comprese le palle inattive nell' area avversaria), perchè è una strategia perdente in partenza quella di basarsi SOLO sul talento individuale.
La condizione atletica penso sia un problema chiaro, non conosco nè mi pronuncio sugli allenamenti del Barça, però sul campo capita troppo spesso di vedere gli avversari arrivare prima sul pallone. Certi giocatori non sono adatti ad inseguire gli avversari, sono blandi, come Xavi, però poi vedo che l' Almeria fa un pressing asfissiante schierando a centrocampo Corona (non molto più atletico di Xavi) e mi viene da pensare che sia molto più un problema generale di preparazione che di caratteristiche dei singoli (e del resto Xavi era titolare indiscusso in quel Barça 2004-2005 che pressava da matti), come del resto è logico che sia.

Io vorrei l' anno prossimo una squadrain grado di passare dal 4-3-3 al 4-4-2 a seconda delle esigenze: quale che sia l' allenatore, è su questo presupposto che imposterei la campagna acquisti.
Un terzino destro bravo a spingere è imprescindibile: su Abidal non condivido la bocciatura, credo abbia delle caratteristiche atletiche che fanno comodo al Baròa, però in alcune fasi e in alcune partite serve di più l' abilità di Sylvinho.
Poi per rendere fattibile un passaggio (all' occorrenza, non sono per l' abolizione del 4-3-3, voglio soltanto più alternative) servono interventi a centrocampo, in quanto proprio in questo reparto il Barça presenta giocatori adatti quasi esclusivamente a un 4-3-3 (o -4-5-1): servono quindi un esterno di ruolo (a destra o a sinistra) e un centrocampista centrale in grado di fare coppia con Touré (il modello di riferimento sarebbe De Rossi). In attacco occorre un centravanti buono di testa che dia alternative al gioco. Proprio nel reparto offensivo il passaggio alle due punte potrebbe massimizzare il rendimento di alcuni giocatori, penso soprattutto a Bojan (anch' io credo che il prossimo anno farà una grande stagione, per Giovani invece vedo pochi spazi).
Penso si stiano creando presupposti seri per le partenze di
Ronaldinho e Deco.

7:11 PM  

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