VENTINOVESIMA GIORNATA: Barcelona-Valladolid 4-1: Eto’o (B); Sesma, rig. (V); Iniesta (B); Bojan (B); Bojan (B).
Vittoria abbastanza comoda per il Barça, troppa la differenza di qualità, anche se non sono mancate le preoccupazioni, specialmente quando il Valladolid si era portato sul pareggio nel primo tempo e quando ha rischiato di riaprire i giochi nel secondo, colpendo due traverse sul risultato di 3-1.
Mendillibar deve fare a meno dei due centrali titolari, il leader García Calvo e Iñaki Bea, quindi improvvisa con Javier Baraja (fratello del “Pipo” valenciano) e il canterano Rafa, che era titolare fisso fino a qualche partita fa. Confermati Diego Camacho in mediana e Vivar Dorado trequartista (con Víctor in panchina). Rijkaard sostituisce lo squalificato Milito con Thuram, preferisce Sylvinho a Abidal e riporta Iniesta a centrocampo, in coppia con Xavi.
Subito occasioni per i padroni di casa, nello specifico due palle-gol ghiotte fallite da Bojan: nella prima, su svarione della difesa del Valladolid, ha spazio per saltare il portiere e battere a rete, ma la conclusione è debole e viene salvata da Javier Baraja prima della linea di porta, nella seconda invece Xavi di prima lo mette a tu per tu con Asenjo, ma l’ ispano-serbo spara addosso al portiere.
Il Valladolid rinuncia al suo classico pressing alto e intasa la metacampo, il Barça controlla placidamente, con la sensazione che il gol sia nell’ aria: funziona la fascia sinistra, dove gravitano gli ispirati Bojan e Iniesta e sulla quale si sovrappone Sylvinho, sicuramente più utile in questo tipo di partite rispetto ad Abidal, sempre tecnico ed incisivo nelle sue incursioni offensive il brasiliano. Dalla sinistra nasce il gol del vantaggio blaugrana: dimostrazione di classe pura di Bojan, avversario mandato a vuoto, parabola al bacio per Eto’o che da destra taglia e imbuca in rete, ignorato da Marcos.
Strada in discesa per il Barça, se non fosse per l’ arbitro, l’ estrosissimo signor Paradas Romero, il quale inventa un rigore su un contatto minimo fra Thuram e Llorente. Il penalty trasformato da Sesma è una botta dura per i padroni di casa, che nell’ ultimo quarto del primo tempo non ci sono con la testa, praticamente spariscono dal campo, col Valladolid che inversamente acquista fiducia, ben ordinato sul terreno di gioco guadagna pure qualche metro e si affaccia, anche se il risibile potenziale offensivo del quale dispongono gli ospiti impedisce di tradurre tutto ciò in timori concreti per il Barça.
Riordinate le idee, i blaugrana ritrovano la marcia giusta e passano già ad inizio ripresa: bello il no-look con l’ esterno di Touré, è decisiva però la casuale e leggera deviazione di testa di Bojan per prolungare la traiettoria e servire l’ inserimento di Iniesta, che scarta Asenjo e deposita in rete da posizione angolata. Il Camp Nou torna tranquillo, e arriva anche il 3-1: sulla punizione di Xavi dalla destra, il guardalinee non si accorge del fuorigioco di Puyol, quindi ne approfitta Bojan sotto misura.
In vantaggio di due gol, nei blaugrana subentra quell’ attitudine riprovevole più volte sottolineata: giochicchiano, rilassati, svagati, sbagliano un gol inconcepibile a porta vuota con Eto’o, e permettono al sempre dignitoso Valladolid di prendere coraggio: con le forze fresche Víctor, Sisi e Manchev gli ospiti inquietano Valdés, colpendo prima un palo col solito Sesma, poi una traversa con una sassata di Manchev. Due occasioni che avrebbero potuto riaprire tutto e gettare nel panico il Barça, ma invece all’ 84’ arriva a chiudere i conti il secondo gol di Bojan, facile appoggio nella porta sguarnita al termine di una fuga di Eto’o sulla destra lanciato in profondità da Xavi.
I MIGLIORI: La Festa della Cantera, Bojan e Iniesta su tutti. L’ ispano-serbo oltre a realizzare due gol ha ribadito di possedere la naturalezza dei grandissimi, vedere l’ eleganza e l’ apparente semplicità con cui ogni volta si divincola degli avversari e inventa le giocate; Iniesta è stato ancora una volta il trascinatore: dappertutto, splendido, sempre creativo ed efficace palla al piede.
Già all’ andata Sesma era stato il più pericoloso del Valladolid: giocatore incisivo il canario, lo ribadiamo. Purtroppo il Valladolid è la squadra che ho potuto seguire meno quest’ anno, quindi certe considerazioni posso farle solo come osservatore distante, ma mi pare ben strana la panchina per Víctor nelle ultime partite, sicuramente l’ elemento più estroso e tecnico della povera rosa vallisoletana.
I PEGGIORI: Mediocre la difesa del Valladolid, nei centrali e in Marcos (“custode” di Eto’o sull’ 1-0). Almeno Pedro López ha dato un pochino di spinta, come sa fare. Nullo Llorente (meglio Manchev stasera), inesistente Kome in fase offensiva (per me anche se giochi al Camp Nou e devi fare una partita prettamente difensiva, sempre meglio tenerti dall’ inizio un Sisi che almeno può dare pepe ai contropiedi).
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Zambrotta 6, Thuram 5,5 (dal 71’ Abidal s.v.), Puyol 6, Sylvinho 6,5; Xavi 6,5, Yaya Touré 6,5 (dal 61’ Gudjohnsen s.v.), Iniesta 7; Eto’o 6,5, Henry 6, Bojan 7 (dall’ 86’ Pedrito s.v.).
In panchina: Pinto, Víctor Sánchez, Edmilson, Víctor Vázquez.
Valladolid (4-2-3-1): Asenjo 6,5; Pedro López 6, Javier Baraja 5,5, Rafa 5,5, Marcos 5; Diego Camacho 6 (dal 74’ Víctor 6,5), Álvaro Rubio 5,5; Kome 5 (dal 65’ Sisi 6), Vivar Dorado 5,5, Sesma 6,5; Llorente 5 (dal 60’ Manchev 6,5).
In panchina: Alberto, Óscar Sánchez, Alexis.
Gol: Eto’o 21’ (B); Jonathan Sesma, rig. 30’ (V); Iniesta 47’ (B); Bojan 62’ (B); Bojan 84’ (B).
Arbitro: Paradas Romero. Ammoniti: Puyol per il Barcelona; Camacho per il Valladolid.
Mendillibar deve fare a meno dei due centrali titolari, il leader García Calvo e Iñaki Bea, quindi improvvisa con Javier Baraja (fratello del “Pipo” valenciano) e il canterano Rafa, che era titolare fisso fino a qualche partita fa. Confermati Diego Camacho in mediana e Vivar Dorado trequartista (con Víctor in panchina). Rijkaard sostituisce lo squalificato Milito con Thuram, preferisce Sylvinho a Abidal e riporta Iniesta a centrocampo, in coppia con Xavi.
Subito occasioni per i padroni di casa, nello specifico due palle-gol ghiotte fallite da Bojan: nella prima, su svarione della difesa del Valladolid, ha spazio per saltare il portiere e battere a rete, ma la conclusione è debole e viene salvata da Javier Baraja prima della linea di porta, nella seconda invece Xavi di prima lo mette a tu per tu con Asenjo, ma l’ ispano-serbo spara addosso al portiere.
Il Valladolid rinuncia al suo classico pressing alto e intasa la metacampo, il Barça controlla placidamente, con la sensazione che il gol sia nell’ aria: funziona la fascia sinistra, dove gravitano gli ispirati Bojan e Iniesta e sulla quale si sovrappone Sylvinho, sicuramente più utile in questo tipo di partite rispetto ad Abidal, sempre tecnico ed incisivo nelle sue incursioni offensive il brasiliano. Dalla sinistra nasce il gol del vantaggio blaugrana: dimostrazione di classe pura di Bojan, avversario mandato a vuoto, parabola al bacio per Eto’o che da destra taglia e imbuca in rete, ignorato da Marcos.
Strada in discesa per il Barça, se non fosse per l’ arbitro, l’ estrosissimo signor Paradas Romero, il quale inventa un rigore su un contatto minimo fra Thuram e Llorente. Il penalty trasformato da Sesma è una botta dura per i padroni di casa, che nell’ ultimo quarto del primo tempo non ci sono con la testa, praticamente spariscono dal campo, col Valladolid che inversamente acquista fiducia, ben ordinato sul terreno di gioco guadagna pure qualche metro e si affaccia, anche se il risibile potenziale offensivo del quale dispongono gli ospiti impedisce di tradurre tutto ciò in timori concreti per il Barça.
Riordinate le idee, i blaugrana ritrovano la marcia giusta e passano già ad inizio ripresa: bello il no-look con l’ esterno di Touré, è decisiva però la casuale e leggera deviazione di testa di Bojan per prolungare la traiettoria e servire l’ inserimento di Iniesta, che scarta Asenjo e deposita in rete da posizione angolata. Il Camp Nou torna tranquillo, e arriva anche il 3-1: sulla punizione di Xavi dalla destra, il guardalinee non si accorge del fuorigioco di Puyol, quindi ne approfitta Bojan sotto misura.
In vantaggio di due gol, nei blaugrana subentra quell’ attitudine riprovevole più volte sottolineata: giochicchiano, rilassati, svagati, sbagliano un gol inconcepibile a porta vuota con Eto’o, e permettono al sempre dignitoso Valladolid di prendere coraggio: con le forze fresche Víctor, Sisi e Manchev gli ospiti inquietano Valdés, colpendo prima un palo col solito Sesma, poi una traversa con una sassata di Manchev. Due occasioni che avrebbero potuto riaprire tutto e gettare nel panico il Barça, ma invece all’ 84’ arriva a chiudere i conti il secondo gol di Bojan, facile appoggio nella porta sguarnita al termine di una fuga di Eto’o sulla destra lanciato in profondità da Xavi.
I MIGLIORI: La Festa della Cantera, Bojan e Iniesta su tutti. L’ ispano-serbo oltre a realizzare due gol ha ribadito di possedere la naturalezza dei grandissimi, vedere l’ eleganza e l’ apparente semplicità con cui ogni volta si divincola degli avversari e inventa le giocate; Iniesta è stato ancora una volta il trascinatore: dappertutto, splendido, sempre creativo ed efficace palla al piede.
Già all’ andata Sesma era stato il più pericoloso del Valladolid: giocatore incisivo il canario, lo ribadiamo. Purtroppo il Valladolid è la squadra che ho potuto seguire meno quest’ anno, quindi certe considerazioni posso farle solo come osservatore distante, ma mi pare ben strana la panchina per Víctor nelle ultime partite, sicuramente l’ elemento più estroso e tecnico della povera rosa vallisoletana.
I PEGGIORI: Mediocre la difesa del Valladolid, nei centrali e in Marcos (“custode” di Eto’o sull’ 1-0). Almeno Pedro López ha dato un pochino di spinta, come sa fare. Nullo Llorente (meglio Manchev stasera), inesistente Kome in fase offensiva (per me anche se giochi al Camp Nou e devi fare una partita prettamente difensiva, sempre meglio tenerti dall’ inizio un Sisi che almeno può dare pepe ai contropiedi).
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Zambrotta 6, Thuram 5,5 (dal 71’ Abidal s.v.), Puyol 6, Sylvinho 6,5; Xavi 6,5, Yaya Touré 6,5 (dal 61’ Gudjohnsen s.v.), Iniesta 7; Eto’o 6,5, Henry 6, Bojan 7 (dall’ 86’ Pedrito s.v.).
In panchina: Pinto, Víctor Sánchez, Edmilson, Víctor Vázquez.
Valladolid (4-2-3-1): Asenjo 6,5; Pedro López 6, Javier Baraja 5,5, Rafa 5,5, Marcos 5; Diego Camacho 6 (dal 74’ Víctor 6,5), Álvaro Rubio 5,5; Kome 5 (dal 65’ Sisi 6), Vivar Dorado 5,5, Sesma 6,5; Llorente 5 (dal 60’ Manchev 6,5).
In panchina: Alberto, Óscar Sánchez, Alexis.
Gol: Eto’o 21’ (B); Jonathan Sesma, rig. 30’ (V); Iniesta 47’ (B); Bojan 62’ (B); Bojan 84’ (B).
Arbitro: Paradas Romero. Ammoniti: Puyol per il Barcelona; Camacho per il Valladolid.
Etichette: Barcelona, Liga, Valladolid
2 Comments:
ciao vale, senti che ne pensi di lham al posto di zambrotta, anke se lham quest'anno nn fa 1 bel niente, pur essendo in un campionato minore come quello tedesco...
Barça 10
Ho letto che Lahma sta giocando male, comunque è un giocatore che stimo molto. Il punto è che se sostituisse Zambrotta giocherebbe a destra, e a me invece piace molto di più a sinistra.
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