TRENTESIMA GIORNATA: Deportivo-Murcia 3-1: Iván Alonso (M); Xisco (D); Xisco (D); Xisco (D).
Novanta minuti che fanno chiarezza e giustizia: il Depor progredisce nella corsa-salvezza (+4 sulla terzultima), il Murcia affonda (-7, ciao ciao Primera). Vince l’ unica squadra scesa in campo con l’ intenzione di giocare a calcio; non dobbiamo però prendercela troppo col Murcia, che alla trentesima giornata giustamente deve ancora prendere confidenza con quel curioso e misterioso oggetto sferico.
Clemente conferma il 4-2-3-1 di grande successo contro l’ Espanyol, nel quale Pablo García ritrova la titolarità a scapito di Movilla, solita formazione invece per il Deportivo.
Pronti via e Murcia in vantaggio: dalla sinistra Dani Aquino, 17enne dal sinistro di qualità, pennella un traversone perfetto, invito a nozze per lo specialista del gioco aereo Iván Alonso, del quale la difesa di casa ha perso la marcatura.
E’ una festa per il Murcia perché in vantaggio da subito gli ospiti possono dedicarsi al puro ostruzionismo: tutti nella loro metacampo gli uomini di Clemente, all’ interno della quale approntano un assetto corto e discretamente asfissiante: la difesa in linea gioca aggressiva, accorcia sugli attaccanti del Deportivo impedendo loro di girarsi e rendendo difficili le combinazioni per linee interne.
Tuttavia la difesa murciana evidenzia macroscopiche incertezze quando si tratta di applicare il fuorigioco e soprattutto quando si tratta di difendere sui cross e sulle palle inattive. E’ così che il Depor crea, e spreca, tante palle gol chiarissime: prima due grandi parate di Carini su colpi di testa di Filipe e Xisco, poi un inserimento di Wilhelmsson sul filo del fuorigioco concluso male dallo svedese per difficoltà di coordinazione, infine un clamoroso errore sotto misura di Coloccini su un calcio d’ angolo difeso in maniera dilettantesca dal Murcia.
Il gol comunque deve arrivare, anche se non possiede proprio tutti i crismi della regolarità, perché quando Sergio apre sulla destra Wilhelmsson parte in chiaro fuorigioco, il resto lo fanno il traversone basso dello svedese e la comica carambola fra il corpo di Carini e il faccione di Xisco.
Il Depor segna anche un altro gol, con Lopo di testa su calcio piazzato, ma stavolta il fuorigioco viene prontamente segnalato. Il resto del primo tempo trascorre senza occasioni significative, col Depor costretto al monopolio forzato del possesso-palla di fronte a un Murcia che etichettare come Anti-Calcio sarebbe fargli un complimento troppo generoso.
I padroni di casa sistemano comunque prontamente le cose con l’ avvio di ripresa. Due squilli in sequenza di Xisco: il primo nasce da un’ azione orchestrata da Sergio, che intelligentemente aggira la difesa murciana aprendo a destra per Manuel Pablo, da questi il cross perfetto per Xisco che sovrasta un Cuadrado che nemmeno prova a saltare; la tripletta del centravanti deportivista si materializza invece su un calcio d’ angolo, altro capolavoro di dilettantismo difensivo del Murcia, Kabous guarda compiaciuto lo stacco di Xisco a centro area, Carini si stira ma non può nulla.
Clemente prova con le due punte (Baiano per Abel), il progetto del Depor ora sarebbe in teoria quello di cedere il pallone all’ avversario e andare in contropiede, ma siccome l’ avversario non esiste, sono i galiziani a continuare a creare, con le zingarate di Lafita, la spinta di Filipe e pure con qualche tocco di classe di Don Juan Carlos Valerón, monumento al calcio entrato al posto di Guardado, purtroppo di nuovo infortunatosi poco dopo il suo ingresso in campo. Si chiude con una traversa sonante su sassata di Filipe dalla lunga distanza.
I MIGLIORI: La serata di Xisco, per l’ impegno che mette ad ogni partita, il 21enne centravanti se lo strameritava questo hat-trick (7 gol totali nella Liga). Generosissimo, si danna l’ anima come unico attaccante, viene incontro protegge palla detta il passaggio lotta su ogni pallone, magari perdendo qualcosa in lucidità: tecnicamente rivedibile, determinato e potente, un bel toro in progressione, si può fare un parallelo col bético Mariano Pavone, altro centravanti che sfacchina di brutto, rispetto al quale ha molto meno fiuto del gol ma qualcosa in più come agilità e velocità.
Oltre a Xisco, giocano tutti bene nel Deportivo: De Guzman e Sergio dominano a centrocampo, il canadese col suo solito dinamismo, il catalano manovrando con continuità e precisione; sbaglia un gol clamoroso, ma Coloccini si mette in evidenza per la sua personalità (meno spazi deve coprire, meno accusa la lentezza e più ci guadagna il suo gioco fatto di senso della posizione e prestanza: uno dei beneficiari della difesa a 5); Manuel Pablo vive quest’ anno una seconda giovinezza, sempre in eccellenti condizioni atletiche, reattivo e dinamico sulla sua fascia.
Altro gol per il saltatore Iván Alonso, eroe della Segunda tornato titolare al posto del flop Baiano. Valgono a poco le parate di Carini.
I PEGGIORI: Abel completamente nullo, va detto comunque che non è facile per uno che di mestire fa il trequartista trovarsi in una squadra che rinuncia completamente a giocare. Assolutamente mediocre la coppia di centrali murciani Cuadrado-Ochoa (soprattutto il primo), non replica l’ ottima prova con l’ Espanyol il marocchino Kabous, lento e fuori dalla traiettorie del centrocampo.
Deportivo (5-4-1): Aouate 6; M. Pablo 6,5, Lopo 6, Pablo Amo 6, Coloccini 6,5, Filipe 6,5; Wilhelmsson 6 (52'), Sergio 6,5, De Guzman 6,5, Lafita 6; Xisco 7 (73').
In panchina: Munúa, Piscu, J. Rodríguez, Valerón 6 (63'), Guardado s.v. (52') (63'), Bodipo, Taborda s.v. (73')
Murcia(4-2-3-1): Carini 7; Mejía 6, Cuadrado 5, Ochoa 5,5, Peña 5,5; Kabous 5, P. García 5,5 (68'); De Lucas 5 (50'), Abel 5 (60'), Aquino 6; I. Alonso 6,5.
In panchina: Notario, Pignol, Arzo, Richi s.v. (68'), Movilla, Rosinei s.v. (50'), Baiano s.v. (60')
Goles: 0-1 (2'): De Lucas, de gran cabezazo a centro de Aquino; 1-1 (22'): Xisco, tras fuera de juego de Wilhelmsson; 2-1 (46'): Xisco, de cabeza a centro de Manuel Pablo; 3-1 (48'): Xisco remata de cabeza un córner.
Árbitro: Rubinos Pérez, del Colegio Madrileño. Amonestó a Xisco (49'), Aquino (71'), Lopo (76') y Baiano (78'),
Incidencias: Riazor. 16.000 espectadores. Tarde tormentosa y algo menos de media entrada, a pesar de que era el Día de las Peñas.
Clemente conferma il 4-2-3-1 di grande successo contro l’ Espanyol, nel quale Pablo García ritrova la titolarità a scapito di Movilla, solita formazione invece per il Deportivo.
Pronti via e Murcia in vantaggio: dalla sinistra Dani Aquino, 17enne dal sinistro di qualità, pennella un traversone perfetto, invito a nozze per lo specialista del gioco aereo Iván Alonso, del quale la difesa di casa ha perso la marcatura.
E’ una festa per il Murcia perché in vantaggio da subito gli ospiti possono dedicarsi al puro ostruzionismo: tutti nella loro metacampo gli uomini di Clemente, all’ interno della quale approntano un assetto corto e discretamente asfissiante: la difesa in linea gioca aggressiva, accorcia sugli attaccanti del Deportivo impedendo loro di girarsi e rendendo difficili le combinazioni per linee interne.
Tuttavia la difesa murciana evidenzia macroscopiche incertezze quando si tratta di applicare il fuorigioco e soprattutto quando si tratta di difendere sui cross e sulle palle inattive. E’ così che il Depor crea, e spreca, tante palle gol chiarissime: prima due grandi parate di Carini su colpi di testa di Filipe e Xisco, poi un inserimento di Wilhelmsson sul filo del fuorigioco concluso male dallo svedese per difficoltà di coordinazione, infine un clamoroso errore sotto misura di Coloccini su un calcio d’ angolo difeso in maniera dilettantesca dal Murcia.
Il gol comunque deve arrivare, anche se non possiede proprio tutti i crismi della regolarità, perché quando Sergio apre sulla destra Wilhelmsson parte in chiaro fuorigioco, il resto lo fanno il traversone basso dello svedese e la comica carambola fra il corpo di Carini e il faccione di Xisco.
Il Depor segna anche un altro gol, con Lopo di testa su calcio piazzato, ma stavolta il fuorigioco viene prontamente segnalato. Il resto del primo tempo trascorre senza occasioni significative, col Depor costretto al monopolio forzato del possesso-palla di fronte a un Murcia che etichettare come Anti-Calcio sarebbe fargli un complimento troppo generoso.
I padroni di casa sistemano comunque prontamente le cose con l’ avvio di ripresa. Due squilli in sequenza di Xisco: il primo nasce da un’ azione orchestrata da Sergio, che intelligentemente aggira la difesa murciana aprendo a destra per Manuel Pablo, da questi il cross perfetto per Xisco che sovrasta un Cuadrado che nemmeno prova a saltare; la tripletta del centravanti deportivista si materializza invece su un calcio d’ angolo, altro capolavoro di dilettantismo difensivo del Murcia, Kabous guarda compiaciuto lo stacco di Xisco a centro area, Carini si stira ma non può nulla.
Clemente prova con le due punte (Baiano per Abel), il progetto del Depor ora sarebbe in teoria quello di cedere il pallone all’ avversario e andare in contropiede, ma siccome l’ avversario non esiste, sono i galiziani a continuare a creare, con le zingarate di Lafita, la spinta di Filipe e pure con qualche tocco di classe di Don Juan Carlos Valerón, monumento al calcio entrato al posto di Guardado, purtroppo di nuovo infortunatosi poco dopo il suo ingresso in campo. Si chiude con una traversa sonante su sassata di Filipe dalla lunga distanza.
I MIGLIORI: La serata di Xisco, per l’ impegno che mette ad ogni partita, il 21enne centravanti se lo strameritava questo hat-trick (7 gol totali nella Liga). Generosissimo, si danna l’ anima come unico attaccante, viene incontro protegge palla detta il passaggio lotta su ogni pallone, magari perdendo qualcosa in lucidità: tecnicamente rivedibile, determinato e potente, un bel toro in progressione, si può fare un parallelo col bético Mariano Pavone, altro centravanti che sfacchina di brutto, rispetto al quale ha molto meno fiuto del gol ma qualcosa in più come agilità e velocità.
Oltre a Xisco, giocano tutti bene nel Deportivo: De Guzman e Sergio dominano a centrocampo, il canadese col suo solito dinamismo, il catalano manovrando con continuità e precisione; sbaglia un gol clamoroso, ma Coloccini si mette in evidenza per la sua personalità (meno spazi deve coprire, meno accusa la lentezza e più ci guadagna il suo gioco fatto di senso della posizione e prestanza: uno dei beneficiari della difesa a 5); Manuel Pablo vive quest’ anno una seconda giovinezza, sempre in eccellenti condizioni atletiche, reattivo e dinamico sulla sua fascia.
Altro gol per il saltatore Iván Alonso, eroe della Segunda tornato titolare al posto del flop Baiano. Valgono a poco le parate di Carini.
I PEGGIORI: Abel completamente nullo, va detto comunque che non è facile per uno che di mestire fa il trequartista trovarsi in una squadra che rinuncia completamente a giocare. Assolutamente mediocre la coppia di centrali murciani Cuadrado-Ochoa (soprattutto il primo), non replica l’ ottima prova con l’ Espanyol il marocchino Kabous, lento e fuori dalla traiettorie del centrocampo.
Deportivo (5-4-1): Aouate 6; M. Pablo 6,5, Lopo 6, Pablo Amo 6, Coloccini 6,5, Filipe 6,5; Wilhelmsson 6 (52'), Sergio 6,5, De Guzman 6,5, Lafita 6; Xisco 7 (73').
In panchina: Munúa, Piscu, J. Rodríguez, Valerón 6 (63'), Guardado s.v. (52') (63'), Bodipo, Taborda s.v. (73')
Murcia(4-2-3-1): Carini 7; Mejía 6, Cuadrado 5, Ochoa 5,5, Peña 5,5; Kabous 5, P. García 5,5 (68'); De Lucas 5 (50'), Abel 5 (60'), Aquino 6; I. Alonso 6,5.
In panchina: Notario, Pignol, Arzo, Richi s.v. (68'), Movilla, Rosinei s.v. (50'), Baiano s.v. (60')
Goles: 0-1 (2'): De Lucas, de gran cabezazo a centro de Aquino; 1-1 (22'): Xisco, tras fuera de juego de Wilhelmsson; 2-1 (46'): Xisco, de cabeza a centro de Manuel Pablo; 3-1 (48'): Xisco remata de cabeza un córner.
Árbitro: Rubinos Pérez, del Colegio Madrileño. Amonestó a Xisco (49'), Aquino (71'), Lopo (76') y Baiano (78'),
Incidencias: Riazor. 16.000 espectadores. Tarde tormentosa y algo menos de media entrada, a pesar de que era el Día de las Peñas.
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