domenica, maggio 04, 2008

TRENTACINQUESIMA GIORNATA: Atlético Madrid-Recreativo Huelva 3-0: Camacho; Agüero; Camacho.

Un’ altra delle tante, troppe partite di questa Liga dalle quali trarre qualche riga è già un miracolo. Senza brillare (non sia mai!), per l’ Atlético tre punti potenzialmente molto importanti per garantire il quarto posto, liquidato senza problemi un Recre davvero troppo tenero. Non è certo la prima volta che parliamo così del Decano, squadra anche più dignitosa come attitudine e organizzazione di gioco rispetto ad altre di Primera, ma con limiti troppo evidenti di qualità e di peso offensivo, limiti che già nei pronostici estivi gli assegnavano chances assai consistenti di retrocessione.

Nel Recre, la squalifica di Quique Álvarez sposta Iago Bouzón al centro della difesa, così a destra ci va il canterano Oliveira. A centrocampo pesantissima l’ assenza di Carlos Martins, perno della manovra, in attacco Ersen Martin, protagonista dell’ ultima sfida col Levante, torna in panchina e lascia spazio al rientrante Ruben. Aguirre ripropone l’ undici di Getafe.
Le primissime fasi vedono un Atlético titubante, in difficoltà nel verticalizzare di fronte alle due linee da quattro di un Recre che pare meglio disposto in campo. Gli ospiti accennano anche qualche attacco, ma presto la partita finisce tutta nella loro metacampo e col pallone sempre fra i piedi dei colchoneros.
Idee ce ne sono poche, ma, come capita spesso nel calcio, arriva la benedetta palla inattiva a mettere in discesa la cosa: sul calcio d’ angolo dalla destra di Pernia la prima cosa che ci si chiede è dove vada Sorrentino, poi ci si accorge che l’ autore del gol è Nacho Camacho, al primo gol da professionista proprio il giorno prima del suo diciottesimo compleanno, e ci si rallegra per l’ evento.
Il resto viene da sé: già due minuti dopo l’ 1-0 ci sarebbe il raddoppio di Agüero , se non fosse per l’ ingiusto annullamento (arbitro e guardalinee non vedono che l’ ultimo tocco è di un difensore del Recre). Intorno alla metà del primo tempo il dominio dei padroni di casa è ormai sensibile: non si tratta di combinazioni fluide, ma di una pressione comunque costante ai limiti dell’ area del Recre che forza gli errori dei difensori e impegna Sorrentino in un paio di circostanze.
L’ ultimo quarto d’ora del primo tempo è un po’ più rilassato, il Recre prova a venire avanti ma denuncia una totale inconsistenza sicuramente ingigantita dall’ assenza del suo unico creatore di gioco, ovvero Carlos Martins. Va detto comunque che un po’ di incertezza rimane sempre quando là dietro i padroni di casa presentano la Banda del Buco, pronta a trasfermare ogni mezza palla sparacchiata dagli avversari una palla gol gigantesca. Qualche piccolo svarione, qualche lettura errata dei due centrali si intravede sempre, ma onestamente non è proprio la serata in cui queste cose si pagano, con un avversario che fatica a metter piede sulla tua trequarti.
La ripresa comincia sulla falsariga della bruttezza del primo, qualcuno sugli spalti comincia anche a sbuffare perché è ancora una volta palese la mananza di un filo logico nel gioco dell’ Atlético, slegato, irrazionale, dipendente da fiammate estemporanee. Stronca sul nascere ogni possibile rimostranza la rimarcata tenerezza del Recre: come a Zaragoza due settimane fa, un'altra palla persa in difesa, stavolta sulla fascia sinistra, dove Maxi Rodriguez la ruba a Poli, elude l’ intervento a vuoto di Cáceres (non è piaciuto l’ uruguagio, troppo precipitoso e impreciso) e serve un comodo pase de la muerte ad Agüero.
Partita già chiusa: Zambrano prova le tre punte o una cosa di questo tipo (Ersen Martin per Aitor), Sinama fallisce un’ occasione, poi l’ Atlético gestisce fino al fischio finale, togliendosi nel mezzo la soddisfazione della bella doppietta di Camacho.

I MIGLIORI: Copertina per Ignacio Camacho: scaraventato in prima squadra a stagione in corso più per l’ emergenza del centrocampo (Maniche andato, Motta aficionado dell’ infermeria, Cléber Santana che c’è ma è come se non ci fosse) che per altro, è comunque uno dei prospetti più reclamizzati del vivaio colchonero e uno dei più promettenti giocatori spagnoli della sua generazione, capitano dell’ ultima Spagna Under 17 Campione d’ Europa (a proposito, proprio oggi cominciano gli Europei Under 17). Ovviamente non può ancora avere un peso determinante sulla squadra, tanto più in una squadra in cui ognuno deve fare la lotta per conto suo, ma in prospettiva è un centrocampista abbastanza completo e di personalità. Intanto, in campo si batte e trova in un colpo solo i primi due gol della sua carriera, per festeggiare l’ ingresso nella maggiore età.
Agüero offre come sempre il suo tocco inconfondibile, buona vivacità anche da Maxi Rodríguez (moralmente autore del secondo gol) e Luis García.
I PEGGIORI: Nel Recre la mediocrità è diffusa, nel mucchio segnaliamo l’ incapacità di costruire gioco della coppia Barber-Jesús Vázquez, quel Sorrentino che è stato uno dei migliori portieri di questa Liga ma che stavolta l’ha combinata grossa, e l’ assenza di profondità del soldatino Aitor sulla sinistra del centrocampo. Sottotono Forlán.

Atlético de Madrid (4-4-2): Leo Franco s.v.; A. López 6, Pablo 5,5, Perea 6, Pernía 6; Maxi 6,5 (80'), Camacho 7, R. García 6 (84'), Luis García 6,5; Agüero 6,5 (76'), Forlán 5,5.
In panchina: Abbiati, Zé Castro, Seitaridis, Cléber s.v. (84'), Jurado s.v. (80'), Miguel s.v. (76'), Mista.
Recreativo (4-4-2): Sorrentino 5; Oliveira 6, Bouzón 6, M. Cáceres 5,5, Poli 5,5; Camuñas 6, Barber 5,5 (73'), Jesús Vázquez 5,5, Aitor 5,5 (66'); Sinama 6 (77'), Ruben 5,5.
In panchina: Barbosa, Varela, Dani Bautista, Gerard s.v. (73'), Rosu, E. Martin s.v. (66'), J. Guerrero s.v. (77').

Goles: 1-0 (22'): Camacho cabecea un córner adelantándose a la mala salida de Sorrentino. 2-0 (53'): Agüero remacha un pase de la muerte de Maxi, que aprovechó a la perfección los errores de Poli y Martín Cáceres. 3-0 (74'): Camacho remata a la media vuelta desde el punto de penalti tras varios rechaces.
Árbitro: Pérez Lasa, del Colegio Vasco. Amonestó a Raúl García (32'), Pablo (37'), Martín Cáceres (38') y Barber (64').
Incidencias: Vicente Calderón. 42.000 espectadores.


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