TERZA GIORNATA: Sporting Gijón-Barcelona 1-6: Xavi (B); Eto’o (B); autorete Jorge (B); Maldonado (S); Iniesta (B); Messi (B); Messi (B).
Poco da dire: il Barça è stato praticamente perfetto e, contro una squadra che ha nella difesa il suo punto più sensibile, diciamo così, la grandinata è stata inevitabile, risarcendo abbondantemente Guardiola per il maltolto del Racing.
Tiene duro il tecnico blaugrana, e insiste nelle sue scelte razionalmente anticonformiste: confermato Sergio Busquets davanti alla difesa (Pep non lo vede proprio Yaya Touré), Iniesta scala in attacco con Keita mezzala sinistra. Preciado a sorpresa parte con Míchel in panchina (dopo averlo bocciato al termine del primo tempo di Siviglia) e Andreu accanto a Matabuena in mediana. Cámara sostituisce Canella a sinistra (Cámara di ruolo è un terzino destro, destro di piede: Preciado lo piazza lì probabilmente per contrastare il mancino Messi, ma Guardiola risponde spostando Eto’o sulla destra nel corso della partita).
Riassumendo il primo tempo, si può dire molto semplicemente che tutto quello che il manuale dice di fare il Barça lo applica alla lettera: bastano due minuti per accorgersi di un dominio totale di tutte le variabili del match. Intensità, aggressività, pressing alto, eccellente copertura degli spazi in entrambe le fasi e fluida circolazione del pallone, un possesso-palla come sempre smisurato nelle percentuali ma finalmente senza la minima parvenza di sterilità.
Gli ospiti liberano costantemente gli uno contro dei loro talenti negli ultimi metri di campo, in particolare Iniesta, mattatore sulla fascia sinistra: va via una volta dopo l’ altra a Sastre e ripete la società con Xavi già vista nel terzo gol allo Sporting. Ancora una carezza dalla fascia sinistra di Iniesta (Sastre lo marca dandogli le spalle… no comment), ancora un inserimento coi tempi giusti di Xavi, sul quale Cámara colpevolmente non stringe. Su azione da calcio d’ angolo è poi Eto’o ad arrotondare, appoggiando in rete un colpo di testa a centro area di Puyol.
A inizio ripresa un altro calcio d’ angolo accresce ulteriormente il passivo per lo Sporting, solo che stavolta è un giocatore di casa a freddare Sergio Sánchez, e cioè Jorge con un maldestro (aggettivo che temo accompagnerà le imprese dei difensori asturiani per tutta la stagione) colpo di testa in anticipo sul primo palo.
Il Barça pregusta un mega-torello da lì al novantesimo, ma l’ orgoglio dello Sporting (straordinario il pubblico del Molinón, che continua a far festa e sostenere i suoi anche a goleada inoltrata) tiene viva la partita per almeno cinque minuti: il gol di Maldonado sfrutta un calo di tensione difensivo del Barça, e nei pochi minuti seguenti i catalani sembrano perdere un po’ di certezze di fronte al rinnovato ardore biancorosso. Non potremo però mai sapere quello che sarebbe potuto accadere, perché ancora una volta la goffaggine di un componente delle retrovie dello Sporting rovina tutto sul nascere: Sergio Sánchez, il portiere, sempre lui, ci tiene a mantenere la media di una papera a partita: stavolta un rinvio sciagurato che apre un’ autostrada a Messi e obbliga Gerard al fallo da rosso diretto (chiara occasione da gol).
Finisce qui, la scena torna tutta per il Barça, che giochicchia in discesa e sazia il suo appetito arretrato esaltando Messi e continuando a esaltare Iniesta (puro lusso il suo gol).
I MIGLIORI: Serata d’ ispirazione incontenibile per Iniesta, in generale in un ottimo periodo di forma: si alterna fra gli uno contro uno, ripetuti e incisivi, sulla sinistra e le escursioni sulla trequarti (interessante vedere come in alcune di queste occasioni a coprire la fascia sinistra in sovrapposizione sia Keita: dato che il movimento rientra ampiamente nelle caratteristiche del maliano, può essere un arma per surrogare in qualche modo all’ inefficacia offensiva di Abidal), lasciando sempre il segno col suo stile incantevole. Magnifico vedere come muove il pallone quando punta in dribbling l’ avversario, delizioso il tocco di palla. Un gol, un assist e una presenza determinante in gran parte delle azioni blaugrana.
Poi Xavi e Messi: il regista è da tempo in buona forma, e sta trovando le condizioni che esaltano il suo gioco, cioè un assetto che non lo obbliga a ripiegare nella propria metacampo (perché la squadra mantiene il baricentro alto nella metacampo avversaria) e che gli offre una buona varietà di opzioni di passaggio. Guardiola lo vuole liberare da eccessive incombenze difensive, fa quasi il trequartista e trova con sempre maggior frequenza i tempi giusti negli inserimenti. Messi si accende nel secondo tempo (quando a dire il vero la partita è già segnata), con lo splendido assist per Iniesta e la doppietta.
La risorsa migliore dello Sporting resta la linea dei trequartisti: Diego Castro, Carmelo e Maldonado confermano anche in questa serata balorda di essere elementi rapidi, tecnicamente dotati e capaci di creare la superiorità numerica, specie questa mai troppo diffusa nei bassifondi della classifica. Peccato poi che là dietro…
I PEGGIORI: Non stiamo a fare tanti nomi, diciamo che lo Sporting in difesa (portiere compreso) fa acqua da tutte le parti, mentre in mediana la mediocrità tecnica è palese: in attesa di verificare le possibilità di Míchel, i vari Matabuena e Andreu e anche l’ Iván Hernández centrocampista visto nel secondo tempo di Siviglia non sanno giocare un pallone decentemente, e pure l’ inizio dell’ azione da parte della difesa è pessimo (ecco perché lo Sporting dà il meglio di sé recuperando alto il pallone e ripartendo subito coi suoi trequartisti).
Sporting (4-2-3-1): Sergio 5; Sastre 5, Gerard 5, Jorge 5, Cámara 5; Matabuena 5 (46'), Andreu 5,5; Maldonado 6,5 (63'), Carmelo 6, D. Castro 6; Bilic 6 (60').
In panchina: Cuéllar, Canella, Iván, Michel s.v. (46'), Pedro, K. Mateo s.v. (63'), Barral s.v. (60')
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Alves 6,5, Márquez 6,5, Puyol 6,5, Abidal 6,5; Xavi 7,5, Sergio Busquets 6,5 (82'), Keita 6,5 (71'); Messi 7, Eto’o 6,5 (68'), Iniesta 8.
In panchina: Pinto, Piqué, Cáceres s.v. (82'), Touré, Gudjohnsen 6 (71'), Pedro, Bojan 6 (68')
Goles 0-1 (27'): Xavi, de cabeza. 0-2 (33'): Etoo, de cabeza tras un córner que desvía Puyol. 0-3 (49'): Jorge, en pp. 1-3 (50'): Maldonado, de derecha tras toque de Bilic. 1-4 (70'): Iniesta, de derecha a pase de Messi. 1-5 (85'): Messi, de zurda. 1-6 (89'): Messi, de cabeza.
Árbitro: Megía Dávila (Col. Madrileño). Expulsó a Gerard (57'). Amonestó a Cámara (7') y Carmelo (41').
Incidencias: El Molinón. Lleno: 24.000 esp.
Tiene duro il tecnico blaugrana, e insiste nelle sue scelte razionalmente anticonformiste: confermato Sergio Busquets davanti alla difesa (Pep non lo vede proprio Yaya Touré), Iniesta scala in attacco con Keita mezzala sinistra. Preciado a sorpresa parte con Míchel in panchina (dopo averlo bocciato al termine del primo tempo di Siviglia) e Andreu accanto a Matabuena in mediana. Cámara sostituisce Canella a sinistra (Cámara di ruolo è un terzino destro, destro di piede: Preciado lo piazza lì probabilmente per contrastare il mancino Messi, ma Guardiola risponde spostando Eto’o sulla destra nel corso della partita).
Riassumendo il primo tempo, si può dire molto semplicemente che tutto quello che il manuale dice di fare il Barça lo applica alla lettera: bastano due minuti per accorgersi di un dominio totale di tutte le variabili del match. Intensità, aggressività, pressing alto, eccellente copertura degli spazi in entrambe le fasi e fluida circolazione del pallone, un possesso-palla come sempre smisurato nelle percentuali ma finalmente senza la minima parvenza di sterilità.
Gli ospiti liberano costantemente gli uno contro dei loro talenti negli ultimi metri di campo, in particolare Iniesta, mattatore sulla fascia sinistra: va via una volta dopo l’ altra a Sastre e ripete la società con Xavi già vista nel terzo gol allo Sporting. Ancora una carezza dalla fascia sinistra di Iniesta (Sastre lo marca dandogli le spalle… no comment), ancora un inserimento coi tempi giusti di Xavi, sul quale Cámara colpevolmente non stringe. Su azione da calcio d’ angolo è poi Eto’o ad arrotondare, appoggiando in rete un colpo di testa a centro area di Puyol.
A inizio ripresa un altro calcio d’ angolo accresce ulteriormente il passivo per lo Sporting, solo che stavolta è un giocatore di casa a freddare Sergio Sánchez, e cioè Jorge con un maldestro (aggettivo che temo accompagnerà le imprese dei difensori asturiani per tutta la stagione) colpo di testa in anticipo sul primo palo.
Il Barça pregusta un mega-torello da lì al novantesimo, ma l’ orgoglio dello Sporting (straordinario il pubblico del Molinón, che continua a far festa e sostenere i suoi anche a goleada inoltrata) tiene viva la partita per almeno cinque minuti: il gol di Maldonado sfrutta un calo di tensione difensivo del Barça, e nei pochi minuti seguenti i catalani sembrano perdere un po’ di certezze di fronte al rinnovato ardore biancorosso. Non potremo però mai sapere quello che sarebbe potuto accadere, perché ancora una volta la goffaggine di un componente delle retrovie dello Sporting rovina tutto sul nascere: Sergio Sánchez, il portiere, sempre lui, ci tiene a mantenere la media di una papera a partita: stavolta un rinvio sciagurato che apre un’ autostrada a Messi e obbliga Gerard al fallo da rosso diretto (chiara occasione da gol).
Finisce qui, la scena torna tutta per il Barça, che giochicchia in discesa e sazia il suo appetito arretrato esaltando Messi e continuando a esaltare Iniesta (puro lusso il suo gol).
I MIGLIORI: Serata d’ ispirazione incontenibile per Iniesta, in generale in un ottimo periodo di forma: si alterna fra gli uno contro uno, ripetuti e incisivi, sulla sinistra e le escursioni sulla trequarti (interessante vedere come in alcune di queste occasioni a coprire la fascia sinistra in sovrapposizione sia Keita: dato che il movimento rientra ampiamente nelle caratteristiche del maliano, può essere un arma per surrogare in qualche modo all’ inefficacia offensiva di Abidal), lasciando sempre il segno col suo stile incantevole. Magnifico vedere come muove il pallone quando punta in dribbling l’ avversario, delizioso il tocco di palla. Un gol, un assist e una presenza determinante in gran parte delle azioni blaugrana.
Poi Xavi e Messi: il regista è da tempo in buona forma, e sta trovando le condizioni che esaltano il suo gioco, cioè un assetto che non lo obbliga a ripiegare nella propria metacampo (perché la squadra mantiene il baricentro alto nella metacampo avversaria) e che gli offre una buona varietà di opzioni di passaggio. Guardiola lo vuole liberare da eccessive incombenze difensive, fa quasi il trequartista e trova con sempre maggior frequenza i tempi giusti negli inserimenti. Messi si accende nel secondo tempo (quando a dire il vero la partita è già segnata), con lo splendido assist per Iniesta e la doppietta.
La risorsa migliore dello Sporting resta la linea dei trequartisti: Diego Castro, Carmelo e Maldonado confermano anche in questa serata balorda di essere elementi rapidi, tecnicamente dotati e capaci di creare la superiorità numerica, specie questa mai troppo diffusa nei bassifondi della classifica. Peccato poi che là dietro…
I PEGGIORI: Non stiamo a fare tanti nomi, diciamo che lo Sporting in difesa (portiere compreso) fa acqua da tutte le parti, mentre in mediana la mediocrità tecnica è palese: in attesa di verificare le possibilità di Míchel, i vari Matabuena e Andreu e anche l’ Iván Hernández centrocampista visto nel secondo tempo di Siviglia non sanno giocare un pallone decentemente, e pure l’ inizio dell’ azione da parte della difesa è pessimo (ecco perché lo Sporting dà il meglio di sé recuperando alto il pallone e ripartendo subito coi suoi trequartisti).
Sporting (4-2-3-1): Sergio 5; Sastre 5, Gerard 5, Jorge 5, Cámara 5; Matabuena 5 (46'), Andreu 5,5; Maldonado 6,5 (63'), Carmelo 6, D. Castro 6; Bilic 6 (60').
In panchina: Cuéllar, Canella, Iván, Michel s.v. (46'), Pedro, K. Mateo s.v. (63'), Barral s.v. (60')
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Alves 6,5, Márquez 6,5, Puyol 6,5, Abidal 6,5; Xavi 7,5, Sergio Busquets 6,5 (82'), Keita 6,5 (71'); Messi 7, Eto’o 6,5 (68'), Iniesta 8.
In panchina: Pinto, Piqué, Cáceres s.v. (82'), Touré, Gudjohnsen 6 (71'), Pedro, Bojan 6 (68')
Goles 0-1 (27'): Xavi, de cabeza. 0-2 (33'): Etoo, de cabeza tras un córner que desvía Puyol. 0-3 (49'): Jorge, en pp. 1-3 (50'): Maldonado, de derecha tras toque de Bilic. 1-4 (70'): Iniesta, de derecha a pase de Messi. 1-5 (85'): Messi, de zurda. 1-6 (89'): Messi, de cabeza.
Árbitro: Megía Dávila (Col. Madrileño). Expulsó a Gerard (57'). Amonestó a Cámara (7') y Carmelo (41').
Incidencias: El Molinón. Lleno: 24.000 esp.
Etichette: Barcelona, Liga, Sporting Gijon
3 Comments:
come sottolinei il pubblico di gijon è fantastico, ti consiglio http://www.esporting.es/ il blog ufficiale.
Certo, lo si sapeva fin dall'inizio che era difficile, la pochezza difensiva è imbarazzante, un portiere colabrodo, l'unica nota positiva è una tre quarti attiva, rapida, propositiva e mettiamoci anche bilic che se ripete gesta alla inzaghi può diventare molto importante.
Citazione dovuta per quel Signore di Guardiola, che in conferenza stampa ha elogiato lo Sporting e soprattutto il Molinon, bel gesto (che serve anche, adesso che arrivano real e villareal)
Eccezionale il Molinon, non mi stancherò di ripeterlo. Tra l' altro anche lo stadio, almeno vedendolo in tv, è uno dei più belli di Spagna). è uno di qui pubblici che meritano una squadra in Primera, e per questo piange il cuore vedere il Cadiz (il pubblico migliore di tutta la Spagna) in Segunda B.
La nota più incoraggiante è che questa squadra può fare (relativamente alla bassa classifica) molti gol, questo si vede. Resta da sistemare la situazione dietro, e qui l' unica cosa da fare è lavorare al meglio sui meccanismi di squadra, perchè la broccaggine individuale non si può estirpare.
Comincerei col togliere Sastre e quella specie di portiere, ma se poi hai come alternativa Colin (o magari proviamo Cámara a destra, del resto sarebbe il suo ruolo) e devi sperare che Cuéllar non sia quello che ne fece di tutti i colori con l' Atlético nello 0-6 col Barça di due anni fa...
In attacco non so, Bilic non lo vedrei titolare indiscusso dopo quei gol di carambola, vorrei vedere anche Barral titolare. Comunque i due offrono opzioni diverse che possono tornare utili a seconda del tipo di partita: il croato ha più peso e capacità di fare reparto, Barral è più rapido.
Ah, ovviamente Canella deve tornare titolare, è l' unico valido del reparto.
Stavo vedendo proprio ora il blog che mi hai consigliato (e ti ringrazio per avermelo segnalato): il sondaggio "che difensori faresti giocare titolari" vede Colin con un 82% di consensi! Questo passa il convento...
Non dimentichiamoci poi che Diego Camacho, ora infortunato, può essere adattato a difensore centrale, anche se non c'è nelle opzioni del sondaggio (il cui responso da come linea difensiva titolare la seguente: Colin, Ivan Hernandez, Gerard, Iván Hernández, Canella).
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