VENTOTTESIMA GIORNATA: Barcelona-Málaga 6-0: Xavi; Messi; Henry; Eto’o; Daniel Alves; Eto’o.
Ditemi voi: cosa dovrei mai scrivere di questa partita? È chiaro che il Barça ha ritrovato il feeling giusto (avevo speso frasi apocalittiche dopo la sconfitta con l’Atlético, non mi aspettavo francamente che tornasse in tempo così breve alla routine precedente), ma è anche chiaro anche che il Málaga presentatosi al Camp Nou è stato un oltraggio al calcio(nemmeno mitigato dalle assenze di elementi importantissimi come Weligton, Baha, Calleja e anche il Duda acciaccato che parte dalla panchina).
Gli andalusi hanno ricalcato e moltiplicato per mille l’Almería della scorsa settimana. Una passività sconcertante: appollaiati nella loro metacampo ma senza un briciolo di cattiveria agonistica e una concentrazione ai minimi termini, inesistenti nell’area blaugrana (ammesso che riescano ad arrivarci) e teneri nella propria, gli uomini di Tapia hanno lasciato al Barça tutto lo spazio per combinare tra le linee, a Iniesta e Xavi la possibilità di impostare fronte alla porta, e con simili premesse la strage è stata una conseguenza inevitabile.
Eto’o, molto più partecipe rispetto agli standard di questa stagione (che vedono il camerunese pesare esclusivamente come finalizzatore), ha funto da rampa di lancio sulla trequarti: i suoi movimenti incontro al portatore di palla, combinati con gli inserimenti a turno di Xavi, Iniesta e Henry, hanno originato lo squilibrio che tanto facilmente ha polverizzato il miserrimo sistema difensivo del Málaga, come esemplificato dal primo gol di Xavi.
Il resto lo ha fatto un miracolo del Messia (del suo gol è impressionante la maniera in cui passa fra Helder Rosario ed Eliseu, spostando il pallone nello stretto, anzi nello strettissimo, utilizzando lo stesso piede, prima l’esterno poi l’interno del sinistro, per liberare il destro finale sotto la traversa), poi due assist con tutto il tempo per pensare di Xavi rispettivamente ad Henry ed Eto’o.
La ripresa serve solo a soddisfare gli esteti col meraviglioso gol del 5-0, a mio avviso il più bello della serata: certo, quelli del Málaga sono dei baccalà, ma i due tocchi sotto consecutivi, prima quello del cross di Iniesta e poi quello di Alves, inseritosi in area con un taglio da attaccante vero, di testa (una carezza del tutto intenzionale ad eludere l’uscita di Goitia), manderebbero in visibilio anche lo spettatore più distaccato. Il sesto gol, una mezza pagliacciata di Eto’o a porta vuota, è carne da classifica cannonieri.
L’unica nota di preoccupazione per Guardiola sono gli acciacchi che costringono ad uscire Yaya Touré nel primo tempo e Iniesta e Xavi nella ripresa. Due settimane per Touré, due settimane anche per Iniesta, nulla di particolarmente rilevante per Xavi che risponderà alla convocazione di Del Bosque.
I MIGLIORI: Xavi e Iniesta apparecchiano per il banchetto, Eto’o non fa solo gol ma gioca una partita completa, Messi fa Messi.
I PEGGIORI: La prossima, prego.
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Alves 7, Márquez 6,5, Cáceres 6,5, Sylvinho 6,5; Touré s.v.(Keita 6, m. 26), Xavi 7(Bojan s.v., m. 67), Iniesta 7(Gudjohnsen s.v., m. 60); Messi 7, Eto'o 7, Henry 7.
Málaga (4-2-3-1): Goitia 6; Gámez 4(Gaspar, m. 62), Hélder Rosario 4, Cuadrado 4, Nacho 4; Apoño 4, Lolo 4(Duda s.v., m. 62); Luque 5(Adriano, m. 75), Fernando 4, Eliseu 5,5; Salva 5.
Goles: 1-0, min. 19: Xavi. 2-0, m. 25: Messi. 3-0, m. 32: Henry. 4-0, m. 44: Eto'o. 5-0, m. 51: Alves. 6-0, m. 57: Eto'o.
Árbitro: Muñiz Fernández (comité asturiano). Amonestó con cartulina amarilla a Nacho (m. 18), Lolo (m. 29), Alves (m. 34), Gámez (m. 36) y Gudjohnsen (m. 82).
Incidencias: Partido correspondiente a la 28ª jornada de Liga, disputado en el Camp Nou ante 75.170 espectadores.
Gli andalusi hanno ricalcato e moltiplicato per mille l’Almería della scorsa settimana. Una passività sconcertante: appollaiati nella loro metacampo ma senza un briciolo di cattiveria agonistica e una concentrazione ai minimi termini, inesistenti nell’area blaugrana (ammesso che riescano ad arrivarci) e teneri nella propria, gli uomini di Tapia hanno lasciato al Barça tutto lo spazio per combinare tra le linee, a Iniesta e Xavi la possibilità di impostare fronte alla porta, e con simili premesse la strage è stata una conseguenza inevitabile.
Eto’o, molto più partecipe rispetto agli standard di questa stagione (che vedono il camerunese pesare esclusivamente come finalizzatore), ha funto da rampa di lancio sulla trequarti: i suoi movimenti incontro al portatore di palla, combinati con gli inserimenti a turno di Xavi, Iniesta e Henry, hanno originato lo squilibrio che tanto facilmente ha polverizzato il miserrimo sistema difensivo del Málaga, come esemplificato dal primo gol di Xavi.
Il resto lo ha fatto un miracolo del Messia (del suo gol è impressionante la maniera in cui passa fra Helder Rosario ed Eliseu, spostando il pallone nello stretto, anzi nello strettissimo, utilizzando lo stesso piede, prima l’esterno poi l’interno del sinistro, per liberare il destro finale sotto la traversa), poi due assist con tutto il tempo per pensare di Xavi rispettivamente ad Henry ed Eto’o.
La ripresa serve solo a soddisfare gli esteti col meraviglioso gol del 5-0, a mio avviso il più bello della serata: certo, quelli del Málaga sono dei baccalà, ma i due tocchi sotto consecutivi, prima quello del cross di Iniesta e poi quello di Alves, inseritosi in area con un taglio da attaccante vero, di testa (una carezza del tutto intenzionale ad eludere l’uscita di Goitia), manderebbero in visibilio anche lo spettatore più distaccato. Il sesto gol, una mezza pagliacciata di Eto’o a porta vuota, è carne da classifica cannonieri.
L’unica nota di preoccupazione per Guardiola sono gli acciacchi che costringono ad uscire Yaya Touré nel primo tempo e Iniesta e Xavi nella ripresa. Due settimane per Touré, due settimane anche per Iniesta, nulla di particolarmente rilevante per Xavi che risponderà alla convocazione di Del Bosque.
I MIGLIORI: Xavi e Iniesta apparecchiano per il banchetto, Eto’o non fa solo gol ma gioca una partita completa, Messi fa Messi.
I PEGGIORI: La prossima, prego.
Barcelona (4-3-3): Valdés 6; Alves 7, Márquez 6,5, Cáceres 6,5, Sylvinho 6,5; Touré s.v.(Keita 6, m. 26), Xavi 7(Bojan s.v., m. 67), Iniesta 7(Gudjohnsen s.v., m. 60); Messi 7, Eto'o 7, Henry 7.
Málaga (4-2-3-1): Goitia 6; Gámez 4(Gaspar, m. 62), Hélder Rosario 4, Cuadrado 4, Nacho 4; Apoño 4, Lolo 4(Duda s.v., m. 62); Luque 5(Adriano, m. 75), Fernando 4, Eliseu 5,5; Salva 5.
Goles: 1-0, min. 19: Xavi. 2-0, m. 25: Messi. 3-0, m. 32: Henry. 4-0, m. 44: Eto'o. 5-0, m. 51: Alves. 6-0, m. 57: Eto'o.
Árbitro: Muñiz Fernández (comité asturiano). Amonestó con cartulina amarilla a Nacho (m. 18), Lolo (m. 29), Alves (m. 34), Gámez (m. 36) y Gudjohnsen (m. 82).
Incidencias: Partido correspondiente a la 28ª jornada de Liga, disputado en el Camp Nou ante 75.170 espectadores.
3 Comments:
Il Malaga sesto in queste condizioni significa davvero che nella Liga qualcosa non va.
Sembra di essere ritornati agli anni 80 quando Real e Barcellona vincevano 7-8-9 a zero e soprattutto il Bernabeu era sinonimo non solo di morte
sicura ,ma di goleada.
Si trattava di sapere solo quale era il punteggio.
Ricordo che comprando il Guerino,o nelle rare volte che, grazie a qualche sporadico servizio tv,si vedevano le immagini,era impressionante notare i punteggi con cui vincevano le gare Hugo Sanchez e soci.
è indubbio che ci sia qualcosa che non va. Nel forum mi è già capitato di dire che in un'altra Liga di maggior livello questo Malaga sarebbe stata magari la squadra rivelazione, ma non oltre il decimo posto. Tanto per non andare lontano, Almeria e Racing della scorsa stagione mi sembrano squadre decisamente migliori. Però in questa Liga è tutto a buon mercato: quello che nelle altre stagioni ti poteva valere un dignitoso decimo postoora ti può valere addirittura la Uefa.
Comunque, concediamo una partita di tolleranza al Malaga, l'orrore di ieri è sin troppo eccessivo per non farlo. Può essere stata una serata no, non c'è miglior test del confronto col Real Madrid della prossima giornata per valutare meglio il livello del Malaga (che al Bernabeu all'andata giocò un'ottima gara).
Poi anche il fatto di dover improvvisare metà difesa per le assenze di Weligton(questo è un giocatore molto importante, il leader del reparto arretrato) e Calleja può aver pesato.
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