L'ufficialità è arrivata senza nemmeno bisogno di giocare: il Barça completa una settimana trionfale grazie alla sconfitta ieri sera del Real Madrid sul campo del Villarreal (3-2). Diciannovesima Liga che si aggiunge alla venticinquesima Copa del Rey ottenuta in settimana: in attesa della finale di Champions del 27 contro il Manchester United (ieri a sua volta ufficialmente campione d'Inghilterra), il "doblete" è servito.

Una stagione che ha suscitato entusiasmi come poche altre nel tifo blaugrana, segnata da numeri impressionanti: 86 punti in trentacinque partite, 103 gol segnati e 31 subiti, 70 reti firmate dal trio Messi-Eto'o-Henry, goleade in serie e imprese storiche come il 2-6 al Bernabéu. Si è più volte sottolineato come la Liga negli ultimissimi anni abbia perso competitività e spessore, e indubbiamente una parte delle caterve di gol e di punti ottenuti da questo Barça sono arrivati a buon mercato, ma da parte loro gli uomini di Guardiola hanno interpretato e onorato il gioco nella maniera più entusiasmante possibile.
Non una squadra perfetta, nemmeno la squadra più forte del mondo come da molte parti si dice, la qualificazione immeritata col Chelsea ha evidenziato alcuni limiti, ma certamente una squadra che si è distinta per una personalità, una qualità tecnica e soprattutto una filosofia di gioco che, esposta ad annate più o meno buone come capita dappertutto, rimane un caposaldo intoccabile e probabilmente un unicum nel calcio europeo attuale (negli altri club la filosofia di gioco dipende dall'allenatore di turno; al Barça viene prima, non è più un dato contingente).
Filosofia Barça (Liverpool-Barcelona, Champions League 2001-2002)
3 Comments:
Giusto coronamento ad una stagione fantastica, questo doblete.
Sono tornato da Valencia da poco, è stata una bella esperienza nonostante la sconfitta. C'è tristezza, certo, ma anche la consapevolezza che contro una squadra del genere c'era poco altro da fare. Il Barça non sarà la migliore squadra del mondo, ma in Spagna attualmente non ha rivali, c'è poco da fare. O ti regalano la partita o è impossibile vincere.
L'Athletic ha giocato "alla Chelsea", ha retto benissimo la prima mezz'ora, poi ha incassato un gol strano da Tourè (strano per la morbidezza con cui l'ivoriano è stato fatto avanzare e per il pizzico di fortuna che lo ha baciato nel trovare il pertugio tra il palo e un Iraizoz non impeccabile) e buonanotte. Non avendo Essien, Terry e Alex non è stato facile evitare la goleada, puntualmente trovata dai catalani.
Adesso manca la Champion's per suggellare l'esordio più strepitoso che un tecnico abbia mai vissuto, ma anche se il Man Utd dovesse prevalere nessuno dimenticherà quanto di grande e bello è stato fatto dai bluagrana quest'anno.
Vero, l'Athletic ha giocato alla Chelsea ma non potendo ripartire ha perso per sfinimento. Poi il Barça ha sofferto particolarmente la superiorità fisica del Chelsea: probabilmente la squadra più attrezzata d'Europa da questo punto di vista, in Spagna non ce ne sono così (per quanto l'Athletic sia una di quelle che si difende meglio da questo punto di vista). Contro il Chelsea il Barça ha giocato male sul piano corale, con pochi movimenti senza palla efficaci, per cui ha finito col ridursi agli uno contro uno.
Contro l'Athletic invece gli spazi hanno finito con l'aprirsi grazie all'episodio del gol di Touré e al calo fisiologico dei baschi.
Contro lo United: Barça leggermente sfavorito se recupera Iniesta e Henry; Barça MOLTO sfavorito se nessuno dei due ce la fa.
Aggiungo una cosa, Edo: l'aspetto più positivo di questo Barça secondo me è che può ancora migliorare.
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