domenica, gennaio 28, 2007

VENTESIMA GIORNATA: Villarreal-Real Madrid 1-0: Marcos.

Marcos Garcia Barreno, 19 anni, uno degli ultimi talenti di una cantera ultimamente fra le più prolifiche in Spagna, regala una vittoria strameritata a un Villarreal che ha avuto il merito di saper andare oltre ai suoi attuali limiti strutturali, grazie a gioco, concentrazione e volontà. Il Real Madrid torna nei suoi ranghi, stavolta lo conferma anche il risultato. Prestazione merengue desolante: la squadra è probabilmente più equilibrata la difesa soffre un po’ meno rispetto alle ben note esibizioni dei primi mesi, però una volta subito il gol rimane solo la povertà della proposta calcistica di Capello.
Svaniti gli effetti del placebo Gago-Higuain, il Madrid fa una fatica tremenda non solo a segnare (3 gol nelle 6 partite giocate finora in questo inizio 2007), ma anche a creare delle palle gol pulite, provviste di una loro logica interna (non si possono definire tali i palloni caduti fra i piedi di Robinho e Higuain poi puntualmente sciupati). Gli esterni Robinho e Reyes, piede inverso alla fascia di competenza e scelte quasi sempre deplorevoli, riducono ai minimi termini il gioco sulle fasce, i collegamenti fra centrocampo e attacco sono instabili (ancora di più quando Higuain non vede palla come ieri), finisce che l’ attaccante più pericoloso, e non è solo storia di ieri, diventa il grande Sergio Ramos.
Funziona così: se segna per primo, in qualunque modo lo faccia, il Real Madrid gestisce e non ha problemi, se invece va in svantaggio non sa più che fare. E’ un giochino antipatico, ed è sacrosanto che certe vittorie “ciniche” vengano compensate da punizioni solenni come quella di ieri. Ieri a dire il vero sembrava che il Villarreal, già spuntato di suo, avesse perso slancio e col passare dei minuti cresceva il timore del golletto rubacchiato, ma la verticale Matias Fernandez-Marcos ha fatto giustizia. E poi la panchina madridista suona come un atto di accusa: ieri ma anche a Maiorca e in coppa col Betis, il giocatore più offensivo a disposizione di Capello era l’ esterno destro del Real Madrid C Nieto. Se idee ce n’ erano già poche in campo, era ancor più difficile cambiare le cose dalla panchina, e bisognava riflettere un po’ di più su questo prima di far giustizia sommaria con Ronaldo. In sostanza ciò che tiene in piedi questa squadra sono solo le esitazioni del Barça.
Il Villarreal sin dal primo minuto ha avuto l’ ammirevole intenzione di fare la partita, come piace a Pellegrini: si è impadronito del centrocampo e del possesso-palla con Senna e Josico, in continua crescita e sempre in anticipo sulle respinte della difesa madridista, e ha manovrato con precisione ed armonia, andando a sbattere però contro il suo limite principale, vale a dire una sterilità insostenibile. Controlla il gioco ma il massimo che ottiene (a parte l’ occasione divorata a porta vuota da Matias Fernandez) è una serie infinita di calci d’ angolo, ed è anzi relativamente più pericoloso il Real Madrid nel primo tempo. I problemi sono esattamente gli stessi che ho analizzato nella partita col Sevilla: l’ assetto con Forlan unica punta senza inserimenti dei centrocampisti toglie sbocchi e soffoca la fase offensiva; la fascia destra rimane inesistente, anche perché quando Cani crea qualcosa lo fa sempre e solo accentrandosi, ma fortunatamente dall’ altra parte Marcos offre qualche soluzione in più scattando alle spalle dei difensori, e in generale tutta la fascia sinistra è stata rivitalizzata non solo da Marcos ma anche da José Enrique, terzino in grado di coprire tutta la fascia finalmente titolare in pianta stabile al posto di Arruabarrena.
Pellegrini torna a vedere più vicina la zona-coppe, sta ritrovando le basi del suo gioco a centrocampo (già dalle partite meno fortunate con Valencia e Sevilla), ma il problema offensivo rimane e qualcosa andrà tentato, aggiungendo magari un'altra punta a Forlan (ieri esordio di Tomasson) e facendo partire Matias Fernandez da una delle due fasce. E poi vedremo che succederà con Riquelme…

I MIGLIORI: La grande serata di Marcos. Lanciato quest’ anno da Pellegrini, già apprezzato nel girone d’ andata (era in ballo per il post sulle rivelazioni), ieri si è fatto conoscere dal grande pubblico. Una boccata d’ aria fresca, un giocatore che, deo gratias, dà profondità sulla fascia al Villarreal, spigliato nell’ uno contro uno, rapido e sempre pronto a rubare il tempo alle spalle dei difensori avversari, come fa mirabilmente nell’ occasione del gol, ma anche in un’ azione in cui prova a sorprendere Casillas sul primo palo.
Senna padrone del centrocampo, legge il gioco da mestro ed è un approdo sempre sicuro per i compagni. Altra partita perfetta di Cygan, e a questo punto devo cominciare a preoccuparmi. Encomiabile prestazione di José Enrique, grande quantità, una manna dal cielo per Pellegrini che con lui ha almeno un terzino che spinge. Matias Fernandez non mi era piaciuto fino a quel momento, anche un gol clamoroso divorato, ma entra da protagonista nell’ azione del gol con il suo passaggio no-look per Marcos. Son convinto che il cileno, col necessario adattamento, trionferà, perché è uno di quei giocatori che prima ancora di ricevere il pallone hanno già elaborato l’ azione successiva, e questo nel calcio odierno è fondamentale. C’ è stato qualche malinteso coi compagni, ma è un giocatore che in generale cerca sempre di cambiare ritmo e di verticalizzare, ha le idee chiarissime sulla filosofia con cui va affrontato questo bel gioco.
Il miglior madridista è stato forse Sergio Ramos, energia inesuribile, sputa sempre sangue in campo. Preoccupante che risulti l’ attaccante pericoloso. Non è da meno Casillas, addirittura incredibile nell’ occasione poi fallita a porta vuota da Mati Fernandez: prima sventa il dribbling di Forlan, poi rintuzza anche la respinta di Cani, prima che la palla finisca sul sinistro dello sciupone cileno. Diarra è uno dei meno peggio del Madrid, in progresso da quando gli hanno affiancato Gago.
I PEGGIORI: Reyes e Robinho (ennesimo tiraccio fuori misura per il brasiliano, da fucilazione) sono attualmente due palle al piede per il Madrid, Higuain non tocca palla (tranne nell’ occasione sciupata che conferma il suo scarso feeling col gol), Van Nistelrooy neanche la vede, vittima prediletta da mesi dell’ anti-calcio di Capello, ancora di più quando ha limitato il suo raggio d’ azione col passare degli anni. Gli offro il mio sostegno morale. Male Gago, poco lucido. Helguera, fin lì su buoni livelli, rimane a metà strada sul gol, indeciso se fare il fuorigioco o seguire l’ azione.

Le azioni salienti del match

Villarreal (4-4-1-1): Viera 6; Josemi 6, Fuentes 6,5, Cygan 7, J. Enrique 7; Cani 6,5 (87'), Senna 7, Josico 6,5, Marcos 7,5; Matías F. 6,5 (74'); Forlán 6 (83').
In panchina: Barbosa, Q. Álvarez, Arruabarrena, Bruno, Tacchinardi s.v. (87'), G. Franco s.v. (74'), Tomasson s.v. (83').
Real Madrid (4-4-2): Casillas 7; Ramos 7, Helguera 5,5, Cannavaro 6, Torres 6; Reyes 5,5 (65'), Diarra 6,5, Gago 5,5 (80'), Robinho 5; Higuaín 5, V. Nistelrooy 5.
In panchina: D. López, Salgado, R. Bravo, Pavón, Mejía, De la Red 5,5 (65'), Nieto s.v. (80').

Goles: 1-0 (67'): Marcos cruza el balón ante Casillas tras un gran pase de Matías Fernández al hueco.
Árbitro: Clos Gómez, del Colegio Aragonés. Amonestó a Sergio Ramos (34'), José Enrique (82'), a Cani (83') y a Senna (90'+).
Incidencias: El Madrigal. Casi lleno, 22.000 espectadores. Terreno de juego en perfectas condiciones. Frío intenso. A punto de llegar al final del encuentro se registró un incidente entre las aficiones de ambos equipos, que se lanzaron diversos objetos.

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1 Comments:

Blogger Massimo Usai said...

Tra i peggiori ci avrei messo pure Cannavaro. Fa falli cattivi, e' semrpe fuori tempo ed e' penoco coem da due anni a questa parte. Chissa' cosa aveva ingorgitato ai mondiali, sinceramente.....
Ed hanno pure avuto il coraggio di premiarlo con il Pallone d'Oro...mah...

ciao

10:33 PM  

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