NONA GIORNATA: Real Madrid-Deportivo 3-1: Xisco (D); Van Nistelrooy, rig. (R); Raul (R); Robinho (R).
I primi 20 minuti praticamente non si sono visti per problemi con il collegamento televisivo, non avendo potutro valutare la partita intera non ho messo voti ai giocatori, per i quali comunque ho lasciato la sezione "migliori e peggiori".
Vittoria faticosa, molto più di quanto non dica il risultato finale, tre punti utili al Real Madrid per mantenere la testa dlela classifica in attesa delle prossime fondamentali sfide contro Valencia (questo mercoledì) e Sevilla (domenica prossima), che molto ci diranno sulla legittimità delle aspirazioni dei blancos. Deportivo dignitosissimo, che ha giocato assolutamente alla pari fino a dieci minuti dalla fine: paziente, occupa gli spazi in maniera più razionale rispetto all’ avversario ma al momento del dunque spara a salve… e insomma, ci sarà pure un motivo se è una delle squadre che segna meno della Liga e se si trova nelle parti basse delle classifica…
Lotina conferma l’ undici delle gare con Sevilla e Valencia, Schuster punisce il calo di rendimento di Sneijder dando una maglia da titolare ad Higuain, esterno non di ruolo assieme a Robinho, mentre Raul, notizia!, per la prima volta riposa, lasciando spazio a Saviola.
Tanta carne al fuoco nei primi minuti, proprio quelli oscurati in tv. Segna subito Xisco e al 7’ risponde Van Nistelrooy su rigore, successivamente la partita si assesta su un quadro tattico poco favorevole al Real Madrid: manovra involuta dei padroni di casa, e Depor che addensa la metacampo non lasciando spazi. Però i galiziani cercano anche di giocare a pallone, proponendo un discreto fraseggio che li porta spesso ai limiti dell’ area madridista con la solita eccessiva facilità, rivelandosi però decisamente spuntati.
Schuster capisce che così non si va da nessuna parte e nel secondo tempo prova a dare la scossa con Sneijder per Higuain: tuttavia il Depor, pericolosissimo in apertura di ripresa con Juan Rodriguez salvato sulla linea, continua a dare la sensazione di tenere meglio il campo, e il Real Madrid punge solo su episodi isolati (girata di Van Nistelrooy sventata da Aouate su mischia nell’ area di rigore) o con le azioni individuali (traversa da fuori area di Robinho al termine di uno splendido assolo).
Dentro anche Raul, e sarà proprio lui a decidere il match, al termine di un’ azione in cui si mischiano genialità (il corridoio che Guti e solo Guti può vedere) e un po’ di fortuna (il rimpallo che d a Filipe, che ha eseguito correttamente la diagonale, rimblaza prima sullo stinco di Raul e infine rotola verso Van Nistelrooy, libero di ridare palla al capitano merengue per il più facile dei gol a porta vuota).
Ci si mette poi l’ espulsione di Sergio per doppia ammonizione a mettere ulteriormente in discesa il finale di partita, coi madridisti che hanno spazi e sufficiente buonumore per arrotondare il risultato: altra “visione” made in Guti, dribbling al portiere e gol di classe indubbia di Robinho.
I MIGLIORI: Guti, con tutte le sue lune, è indispensabile per questo Real Madrid, l’ unico in grado di scardinare con un passaggio una difesa schierata. Ispira il 2-1 e il 3-1 con la sua giocata preferita in assoluto, una vera opera d’ arte quando al limite dell' area avversaria finge il passaggio verso un lato, manda a vuoto l’ intera difesa avversaria con uno sguardo e imbuca il pallone in uno spazio che solo lui riesce a vedere.
Robinho non è certo decisivo come con l’ Olympiacos, ma prosegue sulla scia, sempre dando la sensazione di poter scardinare il sistema avversario. E’ un giocatore umorale, che per esprimere il suo calcio ha bisogno di sentire fiducia ed entusiasmo attorno a sé. Sul suo vero ruolo la mia è ormai una battaglia persa, seconda punta con libertà totale di movimento (come nel Brasile, infatti vedete che prestazioni) non ci giocherà mai nel Madrid, quindi almeno consoliamoci col fatto che col kamikaze Schuster si deve sfiancare meno in copertura di quanto non facesse con Capello.
Manuel Pablo in questa stagione scoppia di salute, sembra quello dei bei tempi: reattivo, dinamico, in certi momenti addirittura trascinatore.
I PEGGIORI: Saviola la vede appena, Higuain esce dopo un primo tempo di imbarazzante goffaggine, Metzelder (centrale dalle caratteristiche difficilmente compatibili con lo stile di gioco del Madrid) non convince ancora, Iker propone qualche uscita discutibile di troppo.
Real Madrid (4-4-2): Casillas; Salgado, Sergio Ramos, Metzelder, Marcelo; Higuain (dal 45’ Sneijder), Gago, Guti, Robinho (dal 90’ Balboa); Saviola (dal 64’ Raul), Van Nistelrooy.
In panchina: Dudek, Torres, Baptista, Soldado.
Deportivo (4-2-3-1): Aouate; Manuel Pablo, Piscu, Coloccini, Filipe; Sergio, De Guzman (dall’ 86’ Taborda); Juan Rodriguez (dal 72’ Bodipo), Verdù, Guardado; Xisco (dal 60’ Riki).
In panchina: Munua, Barragan, Aythami, Cristian.
Gol: Xisco 1’ (D); Van Nistelrooy, rig. 7’ (R); Raul 78’ (R); Robinho 89’ (R).
Arbitro: Clos Gomez. Ammoniti: Salgado, Gago, Guti e Sneijder per il Real Madrid; De Guzman, Juan Rodriguez e Riki per il Deportivo. Espulso: Sergio (doppia ammonizione) per il Deportivo.
Vittoria faticosa, molto più di quanto non dica il risultato finale, tre punti utili al Real Madrid per mantenere la testa dlela classifica in attesa delle prossime fondamentali sfide contro Valencia (questo mercoledì) e Sevilla (domenica prossima), che molto ci diranno sulla legittimità delle aspirazioni dei blancos. Deportivo dignitosissimo, che ha giocato assolutamente alla pari fino a dieci minuti dalla fine: paziente, occupa gli spazi in maniera più razionale rispetto all’ avversario ma al momento del dunque spara a salve… e insomma, ci sarà pure un motivo se è una delle squadre che segna meno della Liga e se si trova nelle parti basse delle classifica…
Lotina conferma l’ undici delle gare con Sevilla e Valencia, Schuster punisce il calo di rendimento di Sneijder dando una maglia da titolare ad Higuain, esterno non di ruolo assieme a Robinho, mentre Raul, notizia!, per la prima volta riposa, lasciando spazio a Saviola.
Tanta carne al fuoco nei primi minuti, proprio quelli oscurati in tv. Segna subito Xisco e al 7’ risponde Van Nistelrooy su rigore, successivamente la partita si assesta su un quadro tattico poco favorevole al Real Madrid: manovra involuta dei padroni di casa, e Depor che addensa la metacampo non lasciando spazi. Però i galiziani cercano anche di giocare a pallone, proponendo un discreto fraseggio che li porta spesso ai limiti dell’ area madridista con la solita eccessiva facilità, rivelandosi però decisamente spuntati.
Schuster capisce che così non si va da nessuna parte e nel secondo tempo prova a dare la scossa con Sneijder per Higuain: tuttavia il Depor, pericolosissimo in apertura di ripresa con Juan Rodriguez salvato sulla linea, continua a dare la sensazione di tenere meglio il campo, e il Real Madrid punge solo su episodi isolati (girata di Van Nistelrooy sventata da Aouate su mischia nell’ area di rigore) o con le azioni individuali (traversa da fuori area di Robinho al termine di uno splendido assolo).
Dentro anche Raul, e sarà proprio lui a decidere il match, al termine di un’ azione in cui si mischiano genialità (il corridoio che Guti e solo Guti può vedere) e un po’ di fortuna (il rimpallo che d a Filipe, che ha eseguito correttamente la diagonale, rimblaza prima sullo stinco di Raul e infine rotola verso Van Nistelrooy, libero di ridare palla al capitano merengue per il più facile dei gol a porta vuota).
Ci si mette poi l’ espulsione di Sergio per doppia ammonizione a mettere ulteriormente in discesa il finale di partita, coi madridisti che hanno spazi e sufficiente buonumore per arrotondare il risultato: altra “visione” made in Guti, dribbling al portiere e gol di classe indubbia di Robinho.
I MIGLIORI: Guti, con tutte le sue lune, è indispensabile per questo Real Madrid, l’ unico in grado di scardinare con un passaggio una difesa schierata. Ispira il 2-1 e il 3-1 con la sua giocata preferita in assoluto, una vera opera d’ arte quando al limite dell' area avversaria finge il passaggio verso un lato, manda a vuoto l’ intera difesa avversaria con uno sguardo e imbuca il pallone in uno spazio che solo lui riesce a vedere.
Robinho non è certo decisivo come con l’ Olympiacos, ma prosegue sulla scia, sempre dando la sensazione di poter scardinare il sistema avversario. E’ un giocatore umorale, che per esprimere il suo calcio ha bisogno di sentire fiducia ed entusiasmo attorno a sé. Sul suo vero ruolo la mia è ormai una battaglia persa, seconda punta con libertà totale di movimento (come nel Brasile, infatti vedete che prestazioni) non ci giocherà mai nel Madrid, quindi almeno consoliamoci col fatto che col kamikaze Schuster si deve sfiancare meno in copertura di quanto non facesse con Capello.
Manuel Pablo in questa stagione scoppia di salute, sembra quello dei bei tempi: reattivo, dinamico, in certi momenti addirittura trascinatore.
I PEGGIORI: Saviola la vede appena, Higuain esce dopo un primo tempo di imbarazzante goffaggine, Metzelder (centrale dalle caratteristiche difficilmente compatibili con lo stile di gioco del Madrid) non convince ancora, Iker propone qualche uscita discutibile di troppo.
Real Madrid (4-4-2): Casillas; Salgado, Sergio Ramos, Metzelder, Marcelo; Higuain (dal 45’ Sneijder), Gago, Guti, Robinho (dal 90’ Balboa); Saviola (dal 64’ Raul), Van Nistelrooy.
In panchina: Dudek, Torres, Baptista, Soldado.
Deportivo (4-2-3-1): Aouate; Manuel Pablo, Piscu, Coloccini, Filipe; Sergio, De Guzman (dall’ 86’ Taborda); Juan Rodriguez (dal 72’ Bodipo), Verdù, Guardado; Xisco (dal 60’ Riki).
In panchina: Munua, Barragan, Aythami, Cristian.
Gol: Xisco 1’ (D); Van Nistelrooy, rig. 7’ (R); Raul 78’ (R); Robinho 89’ (R).
Arbitro: Clos Gomez. Ammoniti: Salgado, Gago, Guti e Sneijder per il Real Madrid; De Guzman, Juan Rodriguez e Riki per il Deportivo. Espulso: Sergio (doppia ammonizione) per il Deportivo.
Etichette: Deportivo, Liga, Real Madrid
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