venerdì, ottobre 19, 2007

La Liga dei giovani/SECONDA PARTE.

ESPANYOL
Il settore giovanile è il fiore all’ occhiello del club, basta veder la percentuale di canterani presenti nella rosa. L’ anno scorso Marc Torrejon (18-2-‘86), difensore centrale di stazza, scarso in agilità e rapidità ma buono per piazzamento e tempismo, ha presto conquistato un posto da titolare al fianco di Jarque, quest’ anno il prodotto di casa emergente è Angel Martinez Cervera (19-1-’86) centrocampista centrale razionale e continuo, discrete geometrie e scelte di gioco sempre appropriate, utile in entrambe le fasi. Con l’ infortunio di De La Pena, Angel si è conteso un posto nel doble pivote col citato Moisés e col nuovo acquisto Milan Smiljanic, detto “Lola” (19-11-’86), centrocampista serbo finalista nell’ ultimo Europeo Under 21, il quale sta affrontando un inserimento graduale, finora protagonista più nel lavoro d’ interdizione che in quello propositivo, dove restano accertate qualità interessanti. Titolare indiscutibile Pablo Zabaleta (16-1-’85), mezzala destra-mediano nel San Lorenzo e nell’ Argentina Under 20 campione del mondo nel 2005, ora stabilmente terzino destro. Cursore di grande quantità e dinamismo, generoso e reattivo, cerca spesso l’ anticipo e la sovrapposizione, difetta un po’ nel tocco.

GETAFE
Su tutti Pablo Hernandez (11-4-’85): ha caratteristiche simili a Susaeta dell’ Athletic (tutti e due sono esterni destri in grado di giocare anche a sinistra, intraprendenti, sfrontati e molto abili anche sui calci piazzati), ma per me gli è anche superiore come estro ed abilità nello stretto. Leggero (1,73x64), rapido ed esplosivo, quasi persecutorio nei confronti dell’ avversario diretto, parte largo e cerca costantemente l’ uno contro uno, sul breve va via con molta facilità e ad ogni partita sforna a getto continuo traversoni ben calibrati (qualche volta gli escono un po’ troppo bassi, ma restano sempre veloci e tagliati, difficili da calcolare per i difensori e i portieri). Purtroppo però un infortunio nel ritorno di Uefa col Twente lo ha appiedato, costringendo Laudrup a rimaneggiare la formazione titolare (priva dell’ uomo di maggior profondità sulla fascia, gli altri sono o centrocampisti offensivi adattati come De la Red, Sousa, Granero e Albin o comunque con una chiara tendenza ad accentrarsi, è il caso di Nacho).
Il gioiello della campagna acquisti è sicuramente la pantera Uche Ikechukwu (5-1-’84), ancora però non al meglio delle sue potenzialità (in gol finora solo nell’ andata di Uefa col Twente, rete peraltro provvidenziale) in questo sterile avvio di stagione getafense. Dell’ inizio stentato di Kepa e Braulio ha approfittato Manu Del Moral (25-2-’84), in buona evidenza negli ultimi match, dopo che coi nuovi acquisti sembrava invece un po’ relegato in secondo piano rispetto alla stagione passata. Seconda punta mobile, veloce, generosa e dai buoni fondamentali, sicuramente più a suo agio nel creare spazi per i compagni svariando su tutto il fronte d’ attacco che nel finalizzare l’ azione. Può essere adattato anche sulla fascia destra, possiamo definirlo un Arizmendi civilizzato.
Curiosa e un po’ straniante la situazione di Oscar Ustari (3-7-’86), uno dei più promettenti portieri del calcio internazionale che però a Getafe fa panchina ad… Abbondanzieri, esattamente come nella nazionale argentina di cui Ustari fu il terzo agli ultimi Mondiali. Situazione di stallo che preoccupa a ragione i tecnici dell’ Albiceleste, convinti che ciò non sia proprio l’ ideale per la crescita del giocatore, impiegato finora in due sole occasioni, contro Valencia e Real Madrid, e già con un bel carico di critiche per la papera che al Mestalla regalò l’ 1-0 a Silva.
Molto interesse anche per i due talenti arrivati dal Real: Rubén De La Red (5-6-’85) ha finalmente un’ opportunità seria in Primera, ma per il momento in cabina di regia si trova chiuso dal titolare Casquero, anche se può trovare spazio pure in un 4-5-1 più folto o partendo come finto esterno destro, soluzione adottata da Laudrup nella sconfitta sul campo dell’ Espanyol; Esteban Granero (2-7-’87) sul campo dell’ Espanyol invece ha addirittura rimediato un’ espulsione subito dopo essere entrato in campo, e ha così avuto una partenza in sordina (vista anche l’ impossibilità di schierarlo nel match contro il Real Madrid, clausola valsa anche per De La Red). Gol decisivo nel sofferto ritorno di Uefa col Twente giovedì scorso, Granero è uno dei talenti futuri della trequarti, un simil-Valeron, che però Laudrup adatta anche alla fascia destra, così come faceva Michel al Castilla
.
Trequartista nel DNA è anche l’ uruguagio Juan Albin (17-7-’86), nonostante le esigenze tattiche lo portino anche sulla fascia sinistra: mancino raffinatissimo, talento indiscutibile, ma ancora senza nessuna continuità fra i titolari.

LEVANTE
Difficile trovare granchè nella squadra con l’ età media più alta dell’ intera Liga (28,5 anni), frutto di una politica gerontofila tanto ostentata quanto discutibile. Diciamo Pedro Leon (24-11-’86), talento strappato al Murcia, esterno destro dai traversoni calibratissimi, finora però sottoutilizzato: Abel Resino prediligeva Juanma, De Biasi invece progetta di rispolverare Ettien (spostando Juanma sulla sinistra), ritenendolo particolarmente al suo progetto di Levante contropiedista. Miquel Robusté (20-5-’85), scuola Espanyol, è un difensore centrale che ha compiuto una buona trafila nelle nazionali giovanili e che si è segnalato fra i migliori difensori della Segunda l’ anno scorso al Poli Ejido, ma al momento è quarto nella gerarchia dei centrali, dietro Alvaro, Cirillo e Serrano.

MALLORCA
Interessantissimo Borja Valero (12-1-’85), che nel 2004 regalò l’ Europeo Under 19 alla Spagna con un golazo e che come altri è rimasto troppo tempo ingabbiato nel Real Madrid Castilla (i merengues tra l’ altro risposero negativamente a una richiesta di prestito di Quique Sanchez Flores per il Getafe, proprio nell’ estate 2004). Mezzala-trequartista dall’ impeccabile conduzione del pallone e di rilevante creatività, può partire da entrambe le fasce, anche se non sarà mai un esterno, per caratteristiche e per mentalità, lui che ama entrare nel vivo dell’ azione nel cuore del centrocampo. Finora Manzano gli ha concesso spazio soprattutto come cambio a partita in corso per gli esterni, il suo problema inevitabilmente è che il responsabile unico e incontrastato del settore “creatività” del Mallorca resta il magico Ibagaza.
Ancora in via d’ inserimento l’ esterno sinistro-seconda punta uruguagio Gonzalo “Chori” Castro (14-9-’84), al momento ancora inutilizzato Oscar Trejo (26-4-’88), mezzapunta argentina che incuriosì gli osservatori nelle sue prime apparizioni la scorsa stagione.

MURCIA
Altra squadra costruita più sul mestiere e sull’ esperienza che sull’ entusiasmo giovanile, un paio di nomi però ci sono: César Arzo (21-1-’86) sta trovando continuità al centro della difesa, dove compone una coppia di discrete garanzie con l’ ex madridista Mejia. E’ un centrale sicuro nel gioco aereo, dal buon senso della posizione e non privo di eleganza e personalità. In attacco Henok Goitom (16-9-’84), svedese di origini eritree per il cui ingaggio in estate è stata vinta una furente battaglia con l’ Almeria, dopo essersi segnalato con due ottime stagioni nell’ altra estinta squadra delle città, ovvero il Ciudad de Murcia: centravantone di 1,95 metri per 76 chili, non è però la classica prima punta statica, ma si segnala per buone doti di palleggio e discreta mobilità. Di rincalzo rispetto alla coppia titolare Ivan Alonso-Baiano, non ha tuttavia brillato (e non è mai andato in gol) nelle presenze concessegli finora da Alcaraz.

OSASUNA
Carlos Vela (1-3-’89) è uno dei talenti in assoluto più promettenti della sua generazione: l’ Arsenal, proprietario del cartellino, lo segue attentamente, e il futuro della nazionale messicana preannuncia un trio d’ attacco da sogno con lui, Giovani dos Santos e Nery Castillo. Già discretamente maturo per la sua giovanissima età, si segnala per l’ elevata velocità che, unita a un controllo di palla impeccabile (si trova però molto più a suo agio nella percussione in campo aperto piuttosto che nell’ uno contro uno da fermo), all’ eleganza e alla grande coordinazione dei movimenti, ne fanno un attaccante con tutte le carte in regola per segnare il futuro del calcio mondiale.
Rimane ancora da definire il ruolo: attaccante nel Messico Under 17 Campione del Mondo 2005, nel prestito l’ anno scorso in Segunda al Salamanca ha giocato con grandi risultati da esterno sinistro in un 4-2-3-1, mentre negli ultimi Mondiali Under 20 ha fatto l’ ala sinistra, ma con una certa libertà di movimento, in un 4-3-3 atipico in cui era Giovani di fatto a fare la prima punta. Detto che ha tutte le caratteristiche atletiche per fare anche il tornante di fascia, non ne va certo limitata la libertà d’ azione nei pressi dell’ area di rigore, data la spiccata mobilità e la capacità di dare profondità al gioco proponendo diagonali e tagli senza palla molto ficcanti. Ziganda però non lo ha ancora buttato seriamente nella mischia: finora tre presenze, una sola dall’ inizio (al Vicente Calderon, sconfitta 2-0), perlopiù brevi spezzoni per dare il cambio agli attaccanti titolari.
Quella dell’ Osasuna è una cantera fra le più prolifiche in Spagna. Tanti gli elementi del settore giovanile cooptati in prima squadra: Jon Echaide (5-1-‘88), solido stopper dell’ Under 19 laureatasi campione d’ Europa in estate; Natxo Monreal (26-2-‘86), terzino sinistro, rincalzo di Corrales; l’ operoso mediano mancino Ion Erice (3-11-’86), già discretamente utilizzato l’ anno scorso; l’ esterno, a destra o a sinistra, César Azpilicueta (28-8-’89, anch’ egli campione europeo Under 19), non eccezionale sul piano del palleggio, quasi inesistente in uno contro uno, ma apprezzabile per duttilità e dinamismo, elemento già tenuto in discreta considerazione da Ziganda (l’ anno scorso lo lanciò da titolare in Uefa contro i Rangers); l’ attaccante Kike Sola (15-2-’86), una doppietta per lui l’ anno scorso nel 5-0 sul campo del Betis.
Ai prodotti di casa si aggiunge un “forestiero” di lusso come Javi Garcia (8-2-’87), in prestito dal Real Madrid, che probabilmente avrebbe avuto bisogno di lui già quest’ anno, visto che Diarra è l’ unico incontrista vero nella rosa di Schuster. Già titolare a fianco della colonna storica Puñal, a parte una certa macchinosità Javi Garcia ha un potenziale completissimo: forza, intelligenza tattica, geometrie, visione di gioco, e pure una bordata dalla distanza tutt’ altro che trascurabile, ne sa qualcosa il Villarreal.
In chiusura, obbligatorio citare un altro talento di scuola madridista, più che mai sulla via della completa maturazione, ovvero Juanfran (9-1-’85). Sulla destra sguscia come un’ anguilla, da lui nasce una gran percentuale delle azioni offensive dell’ Osasuna (impressionante lo show offerto nel 4-1 al Levante): Aragonés, dagli un’ occhiata, è consistentemente più bravo di Angulo…

RACING
Leader difensivo Ezequiel Garay (10-10-’86), già convocato da Basile nella Seleccion, e molto probabile uomo-mercato la prossima estate. Si contende con Oriol e César Navas il posto di centrale accanto all’ argentino Sergio Sanchez (3-4-’86), elemento interessante adattabile anche sulla fascia destra. Per ora non trova spazio nemmeno fra i convocati lo yankee Danny Szetela (7-6-’87), centrocampista difensivo evidentemente chiuso, oltre che inesperto di suo, in una zona del campo monopolizzata dalla coppia Duscher-Colsa, elementi cardine del 4-4-2 di Marcelino.
E’ ancora in corso una querelle con la Fifa per il tesseramento di Brian Sarmiento, giovanissima (24-4-’90) mezzapunta argentina accreditata di grandi potenzialità, mentre Marcelino, cotretto all’ emergenza dagli infortuni e dalle ristrettezze della rosa, ha già proposto fra i titolari l’ attaccante Ivan Bolado (3-7-’89) e il difensore centrale Ivan Marcano (23-6-’87)
, quest’ ultimo però messo subito out per i prossimi due-tre mesi dall’ infortunio occorsogli proprio nella sua gara d’ esordio sul campo dell’ Almeria.

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