OTTAVA GIORNATA: ALTRE PARTITE.
Real Madrid-Athletic Bilbao 3-2: Sneijder 12' (R); Higuaín 28'(R); Etxeberria 34'(A); Iraola, rig. 44'(A); Higuaín 58'.
Recreativo-Valencia 1-1: Camuñas 47'(R); Villa 62'(V).
Sevilla-Málaga 0-1: Adrián 15'.
Deportivo-Sporting 0-3: Barral, rig. 23'; Carmelo 26'; Diego Castro 85'.
Getafe-Valladolid 1-0: Cata Diaz 32'.
Mallorca-Espanyol 3-0: Aduriz 48'; Aduriz 60'; Varela 76'.
Numancia-Racing 2-1: Barkero 25'(N); Tchité, rig. 94'(R); Cisma 95'(N).
Non molla la presa il Real Madrid: in una giornata che ha dispensato emozioni e buon calcio in quantità notevoli, non fa eccezione il match del Bernabeu, dal quale l'Athletic esce con l'onore delle armi anche se con una situazione di classifica alla quale deve fare obbligatoriamente caso.
I baschi come contro il Barça hanno cercato di impostare la gara a viso aperto, stavolta peccando non tanto di inconsistenza offensiva, quanto piuttosto di tenerezza difensiva. Così si spiega un inizio di gara nel quale la squadra di Caparros cerca la manovra corale nella metacampo avversaria ma finisce per andare sotto ad ogni affondo madridista: prima quello che frutta il gol regolarissimo annullato ad Higuaín, poi quello che vale il vantaggio del fenomenale e pienamente recuperato alla causa Sneijder (tenuto in gioco da Balenziaga, che fa grossolanamente saltare il fuorigioco: poderose le doti di corsa e la propensione offensiva di questo terzino sinistro, il quale però deve aggiungere disciplina e continuità al suo gioco), infine la spettacolare combinazione che frutta il raddoppio di Higuaín.
Caparbi, gli ospiti rientrano in partita, facendo leva sul loro orgoglio e su qualche smagliatura tattica del Madrid. Cogliamo qui l'occasione per affrontare il caso-Ramos, punito con la panchina (l'unica motivazione per far giocare Salgado evidentemente è che il titolare deve averla combinata grossa) dal bel caratterino di Schuster che non ha digerito un'intervista dello stesso Ramos ad "As": il terzino andaluso aveva segnalato in quest'intervista come il 4-3-3 asimmetrico del Real Madrid oltre a limitare la profondità sugli esterni in fase offensiva (come ampiamente evidenziato contro la Juve) mette in difficoltà i terzini, lui per primo, che fanno fatica a trovare aiuti e raddoppi, mancando nel caso di Ramos un esterno destro di ruolo in tutta la rosa. Sebbene nel caso specifico non abbia fatto piacere la critica manifesta sui giornali, questa è una situazione chiarissima a tutti, in primis allo stesso Schuster, del quale è appena nascosto il malumore nei confronti di Mijatovic e della società per come viene condotta la campagna acquisti (nella maggior parte dei casi senza consultare l'allenatore, come aveva fatto capire in pretemporada Schuster).
Tutti gli allenatori della Liga sanno che il punto più scoperto nel sistema di gioco del Real Madrid è proprio quello dei sempre possibili due contro uno nella zona del terzini: come evidenziò ampiamente Emery nell'andata della Supercoppa e come ha voluto fare anche Caparros (pure non un amante della concezione "brasileira" dei terzini, lo sappiamo bene) in questa occasione, puntando sulla società Gabilondo-Balenziaga a sinistra e David Lopez-Iraola a destra. Andando a vedere il primo gol dell'Athletic, si scopre che è figlio proprio di questo squilibrio, con Gago che si fa attirare verso la fascia sinistra per evitare l'inferiorità numerica a Marcelo e scopre la zona centrale della trequarti a Yeste che, anche un po' casualmente, fornisce l'assist ad Etxeberria.
Il gol del pareggio dell'Athletic è un'altra cosa, un rigore che francamente mi sembra pure poco definire esagerato (sicuramente più credibile un contatto fra Pepe e Llorente nel secondo tempo) e che Iraola trasforma tra le polemiche.
Nella ripresa il Madrid parte fortissimo, gioca senza aspettare l'occasione ma andandosela a cercare conquistando stabilmente metri nella metacampo avversaria e imponendo ritmi alti che fruttano due traverse colpite nel giro di pochi minuti da Higuaín e Heinze. Paradossalmente però il gol decisivo arriva su un errore avversario, un gravissimo pallone perso da Yeste in mediana su un rinvio approssimativo di Iraizoz, che spalanca un contropiede corto al Real Madrid sull'asse Gago-Higuaín, col Pipita ancora una volta imprendibile.
La partita si assesta con l'espulsione del solito poco intelligente Amorebieta (geniale invece è il cambio con cui Caparros reagisce all'inferiorià numerica: Casas per Gabilondo...), anche se il palo colpito da Llorente ancora trema.
Il Valencia resiste in vetta, andando a prendersi un punto dopo essere passato in svantaggio contro un Recre già ben convertito all'ultradifensivismo da Alcaraz. Tonfo parecchio brutto quello del Sevilla, che perde in casa contro un Málaga impeccabile nell'organizzazione difensiva e pronto ad approfittare dell'occasione: sbalorditivo quanto stanno facendo gli uomini di Tapia, che nel mio pronostico erano destinati a retrocessione certa insieme al Numancia (che, in una partita orrenda e decisa tutta nei minuti di recupero, batte un Racing che non convince più nessuno).
Stupefacente anche la sonora affermazione dello Sporting al Riazor, che sta facendo valere quelle armi che i meno disattenti potevano intravedere (anche se occorreva il microscopio) pure nelle imbarcate di gol con le grandi nelle prime giornate.
Il Getafe vince ma continua a non persuadere sul piano del gioco i propri tifosi, troppo bene abituati negli ultimi anni. Il Valladolid si trova a dover pregare che arrivi presto Gennaio (e l'arrivo di qualche goleador esperto tipo Pandiani o Kepa), in preda alla propria impotenza offensiva.
CLASSIFICA
CLASSIFICA MARCATORI
Recreativo-Valencia 1-1: Camuñas 47'(R); Villa 62'(V).
Sevilla-Málaga 0-1: Adrián 15'.
Deportivo-Sporting 0-3: Barral, rig. 23'; Carmelo 26'; Diego Castro 85'.
Getafe-Valladolid 1-0: Cata Diaz 32'.
Mallorca-Espanyol 3-0: Aduriz 48'; Aduriz 60'; Varela 76'.
Numancia-Racing 2-1: Barkero 25'(N); Tchité, rig. 94'(R); Cisma 95'(N).
Non molla la presa il Real Madrid: in una giornata che ha dispensato emozioni e buon calcio in quantità notevoli, non fa eccezione il match del Bernabeu, dal quale l'Athletic esce con l'onore delle armi anche se con una situazione di classifica alla quale deve fare obbligatoriamente caso.
I baschi come contro il Barça hanno cercato di impostare la gara a viso aperto, stavolta peccando non tanto di inconsistenza offensiva, quanto piuttosto di tenerezza difensiva. Così si spiega un inizio di gara nel quale la squadra di Caparros cerca la manovra corale nella metacampo avversaria ma finisce per andare sotto ad ogni affondo madridista: prima quello che frutta il gol regolarissimo annullato ad Higuaín, poi quello che vale il vantaggio del fenomenale e pienamente recuperato alla causa Sneijder (tenuto in gioco da Balenziaga, che fa grossolanamente saltare il fuorigioco: poderose le doti di corsa e la propensione offensiva di questo terzino sinistro, il quale però deve aggiungere disciplina e continuità al suo gioco), infine la spettacolare combinazione che frutta il raddoppio di Higuaín.
Caparbi, gli ospiti rientrano in partita, facendo leva sul loro orgoglio e su qualche smagliatura tattica del Madrid. Cogliamo qui l'occasione per affrontare il caso-Ramos, punito con la panchina (l'unica motivazione per far giocare Salgado evidentemente è che il titolare deve averla combinata grossa) dal bel caratterino di Schuster che non ha digerito un'intervista dello stesso Ramos ad "As": il terzino andaluso aveva segnalato in quest'intervista come il 4-3-3 asimmetrico del Real Madrid oltre a limitare la profondità sugli esterni in fase offensiva (come ampiamente evidenziato contro la Juve) mette in difficoltà i terzini, lui per primo, che fanno fatica a trovare aiuti e raddoppi, mancando nel caso di Ramos un esterno destro di ruolo in tutta la rosa. Sebbene nel caso specifico non abbia fatto piacere la critica manifesta sui giornali, questa è una situazione chiarissima a tutti, in primis allo stesso Schuster, del quale è appena nascosto il malumore nei confronti di Mijatovic e della società per come viene condotta la campagna acquisti (nella maggior parte dei casi senza consultare l'allenatore, come aveva fatto capire in pretemporada Schuster).
Tutti gli allenatori della Liga sanno che il punto più scoperto nel sistema di gioco del Real Madrid è proprio quello dei sempre possibili due contro uno nella zona del terzini: come evidenziò ampiamente Emery nell'andata della Supercoppa e come ha voluto fare anche Caparros (pure non un amante della concezione "brasileira" dei terzini, lo sappiamo bene) in questa occasione, puntando sulla società Gabilondo-Balenziaga a sinistra e David Lopez-Iraola a destra. Andando a vedere il primo gol dell'Athletic, si scopre che è figlio proprio di questo squilibrio, con Gago che si fa attirare verso la fascia sinistra per evitare l'inferiorità numerica a Marcelo e scopre la zona centrale della trequarti a Yeste che, anche un po' casualmente, fornisce l'assist ad Etxeberria.
Il gol del pareggio dell'Athletic è un'altra cosa, un rigore che francamente mi sembra pure poco definire esagerato (sicuramente più credibile un contatto fra Pepe e Llorente nel secondo tempo) e che Iraola trasforma tra le polemiche.
Nella ripresa il Madrid parte fortissimo, gioca senza aspettare l'occasione ma andandosela a cercare conquistando stabilmente metri nella metacampo avversaria e imponendo ritmi alti che fruttano due traverse colpite nel giro di pochi minuti da Higuaín e Heinze. Paradossalmente però il gol decisivo arriva su un errore avversario, un gravissimo pallone perso da Yeste in mediana su un rinvio approssimativo di Iraizoz, che spalanca un contropiede corto al Real Madrid sull'asse Gago-Higuaín, col Pipita ancora una volta imprendibile.
La partita si assesta con l'espulsione del solito poco intelligente Amorebieta (geniale invece è il cambio con cui Caparros reagisce all'inferiorià numerica: Casas per Gabilondo...), anche se il palo colpito da Llorente ancora trema.
Il Valencia resiste in vetta, andando a prendersi un punto dopo essere passato in svantaggio contro un Recre già ben convertito all'ultradifensivismo da Alcaraz. Tonfo parecchio brutto quello del Sevilla, che perde in casa contro un Málaga impeccabile nell'organizzazione difensiva e pronto ad approfittare dell'occasione: sbalorditivo quanto stanno facendo gli uomini di Tapia, che nel mio pronostico erano destinati a retrocessione certa insieme al Numancia (che, in una partita orrenda e decisa tutta nei minuti di recupero, batte un Racing che non convince più nessuno).
Stupefacente anche la sonora affermazione dello Sporting al Riazor, che sta facendo valere quelle armi che i meno disattenti potevano intravedere (anche se occorreva il microscopio) pure nelle imbarcate di gol con le grandi nelle prime giornate.
Il Getafe vince ma continua a non persuadere sul piano del gioco i propri tifosi, troppo bene abituati negli ultimi anni. Il Valladolid si trova a dover pregare che arrivi presto Gennaio (e l'arrivo di qualche goleador esperto tipo Pandiani o Kepa), in preda alla propria impotenza offensiva.
CLASSIFICA
1 Valencia 20
2 Barcelona 19
3 R. Madrid 19
4 Villarreal 18
5 Sevilla 17
6 Málaga 13
7 Getafe 12
8 Mallorca 11
9 Almería 11
10 Atlético 10
11 Espanyol 9
12 Deportivo 9
13 Sporting 9
14 Betis 8
15 Valladolid 7
16 Numancia 7
17 Racing 6
18 Recreativo 6
19 Athletic 5
20 Osasuna 4
CLASSIFICA MARCATORI
Etoo 9 (Barcelona,1 rig.)
Villa 9 (Valencia)
Messi 5 (Barcelona, 2 rig.)
Negredo 5 (Almería)
Higuaín 5 (1, Real Madrid)
Etichette: Liga
12 Comments:
Ciao Valentino.
Ritornando alla risposta che hai fornito sul paragone Premier-Liga volevo dire alcune cose.
Beh...la classe media della Liga rispetto a tutti gli altri tornei "normali" è evidentemente superiore(solo la Bundesliga può avvicinarsi).
Però la classe media di un torneo fuori competizione come la Premier mi pare obiettivamente irraggiungibile,
se solo immaginiamo le fantasmagoriche rose della maggior parte delle 20 elette conseguenza dei poderosi investimenti efettuati.
Club come Tottenham
(che ha fior di campioni in rosa ed è malinconicamente ultimo,tacendo sul pessimo lavoro di Juande Ramos e la sua mesta e danarosa dipartita,più da "pesetero" che da "Senor") e Newcastle(che ha acquistato due grandi protagonisti della Liga come Jonas Gutierrez e Coloccini,oltre a Jose Enrique e Xisco),in Premier prima di stasera occupavano il 19°(Newc.) e 20°(T.Hot.)posto.
Poco più sopra vi sono club come Boro(che ha acquistato una valanga di ottimi giocatori negli ultimi tempi,con risultati modesti per la verità,spendendo vagonate di sterline e calmandosi solo quest'anno),Fulham, Blackburn,ma soprattutto Everton o West Ham che di certo non lesinano a tirar fuori sterline.
Mi sembra che siano rose oggettivamente superiori,favorite da investitori-padroni forestieri che forniscono un gettito di danaro tale da favorire l'arrivo di diversi campioni ed ottimi giocatori che nei rispettivi tornei da cui provenivano erano all'apice o quasi.
Tutto ciò rende le squadre medie della Premier di una spanna superiori a quelle delle rispettive posizioni del torneo iberico.
Stiamo parlando di quelle che vanno più o meno,dal 10° al 20° posto.
Nella Liga,in quelle posizioni solo il Betis è un intruso e potrebbe (per gli sforzi fatti in investimenti)competere con le squadre inglesi di quella fascia.
Non consideriamo poi che in vetta,o in prossimità della stessa oltre alle "magic four",vi sono squadre come Manchester City,che con i nuovi padroni arabi può fare un pò quel che vuole,essendo il club più ricco al mondo,vi sono squadre come il Portsmouth dalla rosa ampia e validissima,l'Aston Villa o lo stesso Sunderland dalla grande capacità economica,che sono autentiche corazzate.
Da sola, la "supposta" superiorità tattica dei campionati "latini" non può arginare lo strapotere economico di almeno 16,17 squadre della Premier.
La classe media della Liga è senza dubbio la migliore tra le Leghe cosiddette normali,ed è seguita dalla Bundesliga,ma non può competere con un campionato che ha tutta l'aria di essere una sorta di NBA traslata al calcio.
Una miniera d'oro,dove magnati di tutto il globo stanno investendo piogge di dollari,soldi che promettono di arrivare presto anche alle compagini della Championship,quando non vi siano già giunti(vedi il Derby County acquistato dalla Disney).
Se agli investimenti aggiungiamo una certa solidità del sistema giovanile inglese tale da produrre una buona quantità di buoni o buonissimi giocatori(lontano però dai risultati spagnoli),stadi da sogno,pubblico incomparabile e ritmi di gioco insostenibili altrove(a detta dei migliori tecnici del mondo,che hanno fatto uno studio al riguardo),tempo effettivo giocato elevatissimo,scenate in campo inesistenti...beh,chiaramente la Premier è un continuo spettacolo itinerante(che coinvolge un pò tutti)e che entra in tutte le case del mondo di prepotenza grazie al suo fascino inimitabile.
Ciao;-)
@hincha madridista
A parte che seguo il Madrid proprio dalla stagione di debutto di Raùl ossia la stagione 1994-95 con Valdano in panchina
Zamorano ed il grande Michelino Laudrup e precisamente dalla partita vinta 5-0 col Barça, comunque sia è vero che Del Bosque qualche volta ha modificato la formazione a seconda delle necessità (penso alla difesa a 3 del primo anno oppure alla doppia sfida col Barça del 2002) è anche vero che ha di gran lunga giocato con squadre iperoffensive.
Se tu pensi che nelle 4 stagioni con Del Bosque abbiamo preso rispettivamente 48 41 44 e 42 goals al passivo, con sconfitte come l'1-5 col Maiorca o goals come quello nel 2002 col Recreativo in cui l'attaccante passava in mezzo alla difesa indisturbato ti accorgi che spesso i tuoi equilibri non erano poi così rispettati.....
Parlando della sfida con la Juve, non è questione di essere polli ma bensì di matematica.
Ovvero se la Juve si chiude indietro con 7-8 giocatori ve ne saranno ogni volta almeno 3-4 a difendere in area, e per quanto il nostro centravanti si chiami Ruud Van Nistelrooy in 3-4 contro 1 difficilmente prenderebbe la palla.
Forse non sono io più stupido dei polli ma tu che alle elementari eri una frana in matematica.Eppoi non ho mai detto che Raùl è un intoccabile, se gioca come contro il Bilbao per me può accomodarsi in panca tranquillamente.
Perdere contro la Juve ci stà?Questa non è la Juve del '96 o quella di Platini, ma bensì una squadra quasi del tutto priva di qualità, che è a metà classifica in campionato e che è totalmente nell'occhio del ciclone.
In sostanza una squadra con già un piede nella fossa.
Io mi domando, se ci stà di perdere con quelli come si può pensare di superare gli ottavi di finale o di vincere la Champions con squadre come il Manchester o il Liverpool che di certo non sono messe male come la Juventus????
@Valentino
Per ora la classifica è cortissima basta una giornata no per ritrovarsi quinti in classifica, il Barça sembra aver ingranato alla grande mentre il Siviglia ha avuto un brutto scivolone.
Ma mi è stati detto che è rimasto senza attaccanti.
Per quanto riguarda il Madrid, debbo fare una riflessione.
Ho visto la partita col Manchester del 2003 e debbo dire che a parte la qualità e l'esperienza dei giocatori la differenza sostanziale è nella velocità di circolazioen della palla.
A me è sembrato col Bilbao a tratti che questa squadrta sia composta da giovanotti pieni di talento maa anche di testosterone, troppo.
I vari Higuain Marcelo e Robben, spesso vanno per azioni individuali, mentre apparte l'ultimo non si muovono molto senza palla.Mentre Sneijder e Van der Vaart, che giocano bene senza palla a volte ho l'impressione che quando si avvicinano all'area chiudono gli occhi e pensano troppo a tirare loro.
Magari è solo una mia impressione, però è una cosa che ho sempre pensato latentemente e che solo ora ho realizzato.Ci vorrebbe più movimento senza palla e quindi una circolazione migliore
Indubbiamente la classe media della Premier è nettamente superiore alle altre ed è l'unico campionato europeo ad avere davvero 4 grandi al momento.
Vuoi perchè in Italia la Roma sta crollando e la Juve rappresenta un'incognita, mentre in Spagna le grandi vere e proprie sono solo e soltanto 2: Barcellona e Real, fatto sta che negli ultimi anni hanno dominato in Champions e grazie all'arrivo di tecnici stranieri hanno anche cambiato il loro modo di giocare, equiparandosi un pò di più allo stile del continente.
Ritornando alla Liga, per un Barcellona che ormai fabbrica gol in serie c'è un Real che nonostante tutto regge, anche grazie alla meravigliosa esplosione di Higuain, un giocatore che adoro da quando con il River fece a pezzi il Boca con Belluschi a fare da sparring partner.
Ciao Valentino.
E' difficile non essere d'accordo sul fatto che la Premier in questo momento sia il torneo più bello e affascinante d'Europa.
Però, non sono troppo convinto che, nonostante gli investimenti, le squadre inglesi di livello medio siano davvero superiori alle corrispondenti spagnole o italiane (escludo la bundesliga, è un campionato che non amo affatto da qualsiasi punto di vista...), soprattutto se fossero inserite in un campionato di 38 giornate.
A mio parere, squadre di metà classifica italiana o spagnola sarebbero tali anche in Inghilterra per valori tecnici anche senza appellarsi alla superiorità, vera o presunta, tattica.
Vojvoda cita per esempio gli Spurs... ok, parliamone.
Per quanto sia convinto che alla fine il Tottenham risalirà la china attestandosi a metà classifica della premier, faccio notare che in difesa schiera fenomeni da moviola del calibro di Woodgate (A Madrid si ricordano ancora le sue "prodezze"), Dawson e lo stesso King (eccessivamente considerato e comunque fisicamente fragilissimo), giocatori sopravvalutati o comunque ancora tutti da verificare come Hutton e Corluka, bufale come Assou-Ekotto, Gilberto e Rocha...
A centrocampo, vogliamo parlare di "campionissimi" come Huddlestone? O della fiera dei talenti mai del tutto espressi (per motivi diversi) come Jenas, Lennon e Bentley? Di Zokora che ho visto giocare bene solo 1 anno in Francia nel St. Etienne? Di Giovani che il Barcellona ha lasciato partire senza troppi rimpianti (i numeri li ha ma a calcio serve anche la testa... chissà perchè Iniesta, Xavi, Bojan & Co. sono rimasti...)? Di Modric che, per quanto potenzialmente notevole, anche all'europeo ha mostrato di non essere ancora il dominatore del centrocampo che si diceva...
E davanti? Pavlyuchenko e Bent, sono buoni giocatori, ma non dei mostri, mi pare...
Marcello.
Sono decisamente d'accordo con Marcello (anche se rispondo solo per la parte che riguarda la Liga, la nostra Serie A la conosco troppo poco).
Cioè nessuno tocca quelle prime 4 squadre della Premier, che hanno mostrato un livello oggettivamente superiore che io dovrei esser cieco o peggio per negare, però scendendo più giù mi permetto di dissentire.
Fermandoci alle squadre che disputano la Uefa, se ora come ora mi ponessero di fronte all'alternativa "Sevilla e Valencia oppure Tottenham e Man City?", io senza tentennamento alcuno sceglierei il primo binomio.
Sono poi convinto, tanto per fare altri esempi, che Almeria, Getafe ed Espanyol non abbiano nulla ma proprio nulla da invidiare sul piano tecnico a Portsmouth, Aston Villa e Sunderland, anzi credo che a tutte e queste tre ultime squadre citate non dispiacerebbe affatto avere un centrocampo della qualità di quello del Getafe (del quale però non mi convince pienamente l'allenatore).
Quanto allo spettacolo della Premier, questo è indiscutibile perchè gli altri campionati non hanno quel ritmo e intensità, però dico anche che non tutto è oro quel che luccica: i ritmi altissimi e gli attacchi da una porta all'altra di molte partite possono essere sinonimo sì di grande atletismo e di uno spirito indubbiamente positivo, ma anche di una certa approssimazione tattica. Non è un caso che negli ultimi anni la Premier abbia avuto i due tattici più raffinati del calcio mondiale alla guida di Chelsea e Liverpool e che puntualmente le partite fra il Chelsea di Mourinho e il Liverpool di Benitez risultassero una noia mortale.
Preciso che la mia è soltanto una fotografia di quello che secondo me è il momento attuale, perchè non è da escludere che in futuro i tecnici migliori vadano ad allenare anche le squadre medio-basse della Premier (perchè se il WBA acquista l'ottimo Borja Valero con un ingaggio che al Mallorca si sognava, allora prossimamente potrà tranquillamente assicurarsi anche un fenomeno della panchina come Marcelino), ma attualmente ritengo che le squadre medio-basse della Liga abbiano un livello tecnico pari se non superiore a quelle della Premier (non dico nessuna bestialità se affermo che il calciatore spagnolo medio è più tecnico di quello inglese), e migliori conoscenze tattiche.
Non sottovalutiamo questo dato prima di andare a guardare soltanto i nomi o i prezzi dei cartellini, cosa quest' ultima estremamente fuorviante, perchè ora non so quanto abbia pagato il Newcastle per Xisco, ma sono certo che sia stato di più di quanto non siano costati all'Osasuna Masoud o allo Sporting Carmelo...
Dimenticavo poi di dire che del resto il ranking Uefa cui tu Vojvoda sei giustamente molto attento (è una misura sacrosanta, perchè smaschera immediatamente quei furbacchioni che ad esempio per la Champions 2006-2007 cercano di estendere automaticamente i meriti del Milan all'Ascoli, affermando che il calcio italiano è il migliore d'Europa perchè una squadra italiana ha vinto la Champions... infischiandosene delle tre semifinaliste inglesi di quell'edizione) attribuisce il primato all'Inghilterra non certo per le performances delle sue squadre in UEFA (il termometro per eccellenza delle "classi medie"), competizione nei cui ultimi anni il protagonismo delle spagnole mi sembra sia stato invece evidente.
Concordo con te, Valentino, quando affermi che le medio-piccole spagnole - e italiane, aggiungo io - non abbiano assolutamente nulla da invidiare a quelle inglesi. La Premier, almeno per quanto mi riguarda, escluse le prime quattro della classe è inferiore sia alla Liga che alla Serie A, campionati in cui negli ultimi anni (eccezion fatta per il post Calciopoli in Italia) un sostanziale equilibrio. Per quanto riguarda i fiori all'occhiello dei vari campionati, è indubbio che la Liga sia quello più tecnico e la Serie A quello più tattico, poi è ovvio che la Premier sia più seguita per via della spettacolarità, che non è sempre sintomo di qualità tecnica, figurarsi tattica. Poi vabbe', se si valutano gli acquisti fatti dalle squadre è chiaro che si è portati a privilegiare la Premier, dove spopolano i magnati entrati nel mondo del calcio con il solo scopo di far soldi, cosa che - fortunatamente - non avviene in Italia e Spagna.
Un'ultima cosa sul Tottenham: la squadra è sopravvalutata, e anche parecchio. Tutto il lavoro svolto in sede di mercato con i costosi acquisti dei vari Modric, Dos Santos, Gomes e Bentley è stato vanificato dalle cessioni delle due star della squadra, Berbatov e Keane.
...a me quel Darren Bent lì non mi piace mica... vedi Antonio, un altro esempio di quello che dicevo prima: Bent è stato pagato una cifra SCANDALOSA dal Tottenham (sui 50 miliardi di lire, se non ricordo male), dall' altra parte invece chiedo: quanto lo ha pagato la Lazio Zarate? O per restare nel mio campo che è quello della Liga, quanto poco varrà il cartellino di un Negredo rispetto a quello scandaloso di Darren Bent?
Certo, questi attuuali discorsi non escludono affatto che le squadre della classe media della Premier nei prossimi anni possano in proporzione raggiungere la competitività di Chelsea, United, Arsenal e Liverpool, anzi per me è una cosa da mettere in conto.
La Lazio Zarate l'ha preso gratis, però per riscattarlo occorono 17-18 milioni di euro. La cosiddetta classe media della Premier League spende troppo, e male: tu hai citato Bent, ma per fare un altro esempio c'è Fellaini, che è stato pagato dall'Everton 18 milioni, 3 più di van der Vaart, quando hanno pagato complessivamente Amburgo e Bayer Leverkusen per assicurarsi Thiago Neves e Renato Augusto, per restare in Italia con quei soldi si potevano comprare Gilardino (14) e Papastathopoulos (3,8).
Valentino, riferendosi a D. Bent, ha toccato un tasto fondamentale, quello delle valutazioni.
Voglio dire, lo strapotere economico dei club inglesi di medio livello è oggettivamente spaventoso, anche e soprattutto in ottica futura, ma induce comunque a chiedersi come vengano spesi tutti quei soldi.
Vorrei citare il caso del Sunderland (ma potrei prenderne diversi altri).
Quest'estate i Black Cats hanno investito circa 35 milioni di euro sul mercato, una monte denaro che in A o nella Liga solo le grandissime possono permettersi, e non sempre.
Bene, chi ha acquistato?
Un discreto terzino sinistro come McCartney (di gente così in Europa o Italia ne trovi a profusione) per 5.500.000, una bufala pazzesca come Anton Ferdinand per 10.000.000 (!!!!!), 3 buoni mestieranti vicini alla trentina come Chimbonda, Tainio e Malbranque per circa 12.000.000 dal Tottenham, più Diouf (grandissimo giocatore mai espresso per discontinuità e carattere impossibile) per circa 3.000.000.
Vi sembra un mercato oculato in termini di qualità/prezzo? A me proprio no, anche considerando che, alla fine, l'unico acquisto davvero decisivo è stato quello di CISSE', preso dal Marsiglia a costo 0, in prestito (con K. Jones, finalmente recuperato e che io adoro, può formare una splendida coppia di punte).
I soldi bisogna saperli spendere e le squadre bisogna saperle costruire, e qui entra in ballo il discorso dei manager.
Con tutto l'affetto e la stima possibile per il Keane calciatore, credete che il Keane allenatore valga un'unghia di Marcelino, Emery, Marino, Gasperini, Berretta e Mazzarri (gente abituata a disporre di budget ben diversi) o abbia le competenze a livello di mercato di un Pantaleo Corvino o dello staff che guida l'Udinese?
Antonio poi ha centrato in pieno la questione: ritmo di gioco, cultura sportiva e strutture rendono la Premier uno spettacolo fantastico (MA ATTENZIONE: ERA TALE GIA' 10 ANNI FA), ma in quanto a livello tecnico medio (Spagna top) e tattico medio (Italia top), secondo me non è il miglior torneo del continente.
Marcello
Non credo ad un Tottenham sopravvalutato,quanto piuttosto ad una squadra che ha cambiato molto in sede di mercato ed ha bisogno di tempo per migliorare le proprie prestazioni.
Gandhi
Parlando della Premier il problema è che i nuovi padroni sono gente che di calcio capisce poco e spende a piene mani per giocatori spesso sopravvalutati, pensando che si vince con i nomi e non con la squadra. Ovvero ho i giocatori più famosi del mondo in squadra e per forza vinco. Discorso assolutamente sbagliato. Non vorrei che la Premier faccia la fine della nostra Serie A tra qualche anno: tra fine anni 80 e la prima metà dei 90 il calcio italiano era come la Premier di adesso sotto il profilo economico e con tutti i migliori giocatori mondiali che volevano gicare da noi, poi gestioni assurde l'hanno portato alla crisi degli ultimi anni. Il pubblico e la tifoseria inglese non merita questo, ma se si spendono vagoni di soldi per Modric, Berbatov (a mio giudizio sopravvalutato) e compagnia non so come finirà.
@madrid7:
credo che la Juve ieri abbia vinto ancora non mi sembra tanto nella fossa, anzi ci starà pure da stare all'erta mercoledì.
E ripeto se van Nnistlerooy gioca largo a sx perde il 90% del suo potenziale. Lui deve stare in mezzo all'area, sempre. Del Bosque avrà anche preso tanti gol ma se ha vinto così tanto vuol dire che le squadre sapeva farle, e ricordo che vinse la Champions del 2000 con Ivan Campo-Karanka coppia centrale titolare.
E per concludere: in matematica alle elementari ero uno dei più bravi:)
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