lunedì, ottobre 06, 2008

SESTA GIORNATA: Real Madrid-Espanyol 2-2: Tamudo, rig. (E); Raúl (R); Luis García (E); Raúl (R).

Bellissima partita al Bernabeu. Un Espanyol che non ci si aspettava e un Real Madrid appena sufficiente ma tenuto su da un Raúl formato gigante siglano un pareggio giusto che, in attesa del derby di Madrid fra due settimane, costa ai merengues la parità in classifica col nemico blaugrana.

Formazione-tipo per gli ospiti, Schuster invece deve fare a meno dello squalificato Marcelo, e stavolta Raúl ritrova il posto per Robben.
Il primo tempo vede il possesso-palla favorevole al Real Madrid, ma vi è una certa difficoltà di espressione nei padroni di casa. Con l' undici scelto per l' occasione, la fascia sinistra è totalmente monca, e si tende ad attaccare eccessivamente al centro, con un ritmo e una fluidità inferiori al necessario e a quanto apprezzato in molti tratti nelle ultime uscite madridiste. Manca anche aggressività a palla persa, e si trotterella un po' troppo quando occorre recuperare le posizioni difensive viene.
Dall' altra parte poi c'è un Espanyol che francamente sorprende: checchè dicessero i punti in classifica, devo in tutta onestà ammettere che quella di Márquez era stata una delle squadre meno convincenti fra quelle che ho potuto osservare in quest' inizio di campionato, approssimativa (per non dire di peggio) nell' elaborazione della manovra e tendente a difendere più per accumulazione di uomini che altro.
Al Bernabeu si è vista invece una squadra autorevole nel proporre la sua strategia, basata su un ripiegamento ordinato e verticalizzazioni in contropiede sempre ficcanti, sfruttando la capacità di rilanciare il gioco delle due mezzeali Román Martínez e De la Peña e i movimenti del tridente, soprattutto gli scambi di posizione fra un Tamudo come al solito bravissimo nell' allungare la difesa aversaria cercando lo spazio alle spalle dei due centrali e il solito Luis García, anch' egli maestro dei movimenti senza palla, tagliando dalla fascia destra, posizione di partenza del tutto teorica.
Dopo qualche fuorigioco sanzionato, proprio un taglio in profondità di Tamudo apre la festa: allargatosi sulla destra, il capitano espanyolista prende in controtempo un ingenuo Heinze, che lo stende permettendogli col rigore trasformato di chiudere ufficialmente la crisi personale.
Tiene il campo bene l' Espanyol, ma il Madrid pareggia subito, al primo attacco, come suo costume: un' azione che esalta il tempismo di Raúl, che sbuca davanti a Sergio Sánchez insaccando di testa, e in generale l' efficacissimo gioco diretto merengue. Al di là dell' ovvia diversa qualità dei singoli, voglio sottolineare la differenza col problema del Valladolid analizzato nel post precedente: se andiamo a vedere questo gol, nell' occasione in area di rigore c'erano tre giocatori-tre del Madrid in ottima posizione per finalizzare sul cross di Ramos; questo fa la differenza di tutto il mondo ed è anche uno dei segreti della grande potenza di fuoco dell' attacco madridista, di quella capacità a prima vista quasi magica di concretizzare i singoli episodi, capacità che in realtà dipende da questa grande pressione esercitata sulla difesa avversaria oltre che dal fiuto di gente come Van Nistelrooy e Raúl.
Però l' Espanyol reagisce colpo su colpo, e ritrova presto il vantaggio con un contropiede manovrato che definire magistrale è usare un eufemismo. Su una palla persa nella trequarti avversaria e una transizione difensiva a ritmo di tartaruga del Madrid, gli ospiti si distendono in maniera spettacolare: da De la Peña in verticale verso Tamudo che si stacca e viene incontro a fare da sponda; nel mentre nello spazio creato da Tamudo si fionda Luis García, tagliando dalla destra verso il centro direttamente alle spalle dei centrali madridisti; Heinze lo segue, sbagliando perchè abbandona la sua zona (al Madrid non si difende a uomo) e così in questo spazio si fionda in sovrapposizione Román Martínez, che trova il fondo e traccia un tiro-cross sul quale Luis García, nel mentre appostatosi sul secondo palo, interviene in spaccata per il gol del 1-2. Un movimento collettivo da manuale.
E l' Espanyol si trova anche la partita in pugno, soffrendo poco in fase di non possesso e mordendosi le mani per la doppia occasionissima che vede prima il palo respingere la punizione furba di Luis García, e poi, sul successivo cross sempre di Luis García, vede Moisés, dimenticato sul secondo palo dalla difesa madridista, mandare clamorosamente a lato un facile colpo di testa sottomisura.
Graziare il Real Madrid è esporsi alla condanna, così allo scadere del primo tempo Raúl tira fuori dal nulla un capolavoro di destrezza nell' area piccola: conquista un pallone sporchissimo, lo difende e poi manda a vuoto con un gioco sinistro-destro il buon Pareja (che uscirà alla fine del primo tempo, non conosco i motivi del cambio), prendendo in controtempo anche Kameni con la conclusione finale.
La ripresa mantiene le emozioni, e aggiunge l' ingrediente della sfida tattica fra Schuster e Márquez: comincia il tedesco giocandosi in pratica un 4-2-4 con l' ingresso di Robben per Van der Vaart, nell' intento di accrescere la pressione offensiva e allargare il gioco anche sulla sinistra, praticamente inutilizzata nel primo tempo. Ciò però non smuove troppo le acque, anzi forse lascia troppi uomini oltre la linea della palla, allunga la squadra permettendo in un paio di occasioni a Román Martínez e De la Peña di giocarsi il passaggio filtrante, costringendo la difesa del Madrid a recuperi affannosi prima su Nené e poi su Luis García.
Tendenza all' allungamento che caratterizza comunque entrambe le squadre col passare dei minuti e l' accrescersi della fatica (va detto poi che l' Espanyol si difende bene, ma tende ad abbassare un po' troppo la linea difensiva nella sua area di rigore, rinculando in eccesso), mentre da una parte Sneijder fa il suo rientro dall' infortunio (e Schuster mantiene il 4-2-4, togliendo un De la Red un pochino opaco nell' occasione), nello stesso minuto in cui Kameni neutralizza d' istinto (il suo pane) un' occasionissima sottomisura per Van Nistelrooy, e dall' altra Márquez prima sostituisce Román Martínez (non comprendo), poi gioca anch'egli un cambio offensivo, Coro per De la Peña, passando a un 4-2-3-1 nel quale il neo-entrato si piazza al centro della trequarti, continuando Luis García a muoversi sulla destra. L' intento del tecnico espanyolista è forse quello di riequilibrare la situazione costringendo il Real Madrid a non concentrarsi solo sulla fase offensiva, ma in realtà gli ospiti diradano le loro apparizioni sulla trequarti madridista chiudendo tutti in difesa. Il Madrid, costretto a fare a meno di Robben per infortunio (15 giorni di assenza), attacca, ma dando raramente l' impressione i poter passare, a parte un altro errore sottomisura di Van Nistelrooy (!!!) e un' azione favorevolissima nella quale Drenthe, pessimo impatto al posto di Robben, non rimette il pallone a centro area guadagnandosi i meritati insulti di compagni e pubblico.

I MIGLIORI: Raúl torna Raúl, affamato e in brillanti condizioni, reattivo e geniale negli ultimi metri (sfiora anche un gol nel primo tempo con una gran conclusione da fuori a fil di palo). Al solito invisibile ma di grande sostanza Moisés Hurtado, controlla lo spazio davanti alla difesa con notevole sapienza tattica. Prima prestazione veramente convincente anche per l' argentino Román Martínez, che sin qui era fatto al massimo intravedere: anche se ha un passo decisamente più lento (ma forse anche miglior tocco e visione di gioco, ad occhio), ricorda un po' un altro Martínez, il Javi dell' Athletic Bilbao, per la capacità di coprire un' ampia fetta di campo, spezzare e rilanciare il gioco senza soluzione di continuità e con una buona completezza di repertorio. Tamudo e Luis García spine nel fianco, pochi attaccanti hanno movimenti senza palla così fastidiosi.
I PEGGIORI: Heinze sbalestrato, De la Red gioca molle e sottoritmo: dopo gli elogi meritati delle scorse partite, non è certo questa la strada da seguire. Quello che sto dicendo è incredibile, ma Van Nistelrooy non ha visto la porta: due occasioni anche piuttosto ghiotte sbagliate come un attaccante qualsiasi.


Real Madrid (4-3-3): Casillas 6,5; Ramos 6,5, Pepe 6,5, Cannavaro 6,5, Heinze 5; De la Red 5,5 (65'), Diarra 6, V. der Vaart 5,5 (46'); Higuaín 6,5, V. Nistelrooy 5,5, Raúl 7,5.

In panchina: Dudek, Salgado, Metzelder, Drenthe 5(69'), Sneijder s.v. (65'), Robben s.v. (46')(69'), Saviola

Espanyol (4-3-3): Kameni 6,5; S. Sánchez 6, Jarque 6,5, Pareja 6,5(46'), Béranger 6; Román 7 (61'), Moisés 7, De la Peña 6 (74'); L. García 7, Tamudo 7, Nené 6.

In panchina: C. Álvarez, Chica, Lacruz (46'), Lola, Ángel (61'), Jonathan, Coro (74')


Goles 0-1 (20'): Tamudo, con la derecha, de penalti. 1-1 (24'): Raúl cabecea un buen centro de Ramos. 1-2 (30'): Luis García remata con la derecha a puerta vacía un pase de Román. 2-2 (46'+): Raúl, con la derecha, dentro del área.

Árbitro: Pérez Burrull, del Colegio Cántabro. Amonestó a Pepe (37'), Ramos (42'), De la Peña (66') y Diarra (92').

Incidencias: Santiago Bernabéu. Tres cuartos largos de entrada. 70.000 espectadores.

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8 Comments:

Blogger madrid7 said...

Come hai visto ti avevo predetto che la panca con lo Zenit ha stuzzicato l'orgoglio del nostro eroe e debbo dire che se la volta dopo gioca così sono anche io favorevole come te a qualche panca in + per lui, cosi si incavola.
Detto questo secondo me il Madrid ha fatto una prova abbastanza buona eppoi mi sono emozionato a rivedere il 4-4-2 op 4-2-4 o come volete chiamarlo.
Ho contato circa 6 tiri in porta nei primi 5 minuti del secondo tempo, roba da rimembranze DelBosquiane, certo la squadra è un pò + scoperta ma attacca meglio coprendo tutto il campo.
Devo farti i complimenti su De La Red, che è un giocatore che "me gusta" fa girare la palla in modo ottimo e mantiene pure la posizione.
Quando è uscito, seppur non giocando bene, per far posto alla controfigura digitalizzata in bianco e nero di Sneijder il Madrid a centrocampo non l'ha presa più.Giocatore che secondo me diverrà utilissimo.
Per ultimo vorrei farti riflettere sulla questione Heinze terzino.
No è la prima volta che gli vedo combinare cXXXXte in difesa e in più in attacco non dà quella spinta che dovrebbe dare.
Secodno te con una formazione tipo quella del primo tempo di Domenica, non sarebbe più giusto rischiare Drenthe anche contro la sua volontà, in modo da poter attaccare meglio?

8:41 PM  
Blogger valentino tola said...

Beh, sì Raul l' ho visto proprio bene dopo la panchina, l' ha riconosciuto anche Schuster che gli ha fatto bene dal punto di vista delle energie.

A me sta roba del 4-2-4 non piace troppo (anche se capisco che in determinate occasioni può dare una bella sterzata), perchè Robben non lo vedo molto capace di ripiegare, e nei miei giusti calcistici la prima cosa è sempre non andare in inferiorità a metacampo.

Con De la Red ho veramente scassato le palle (passatemi l' espressione raffinata) a tutti quelli che leggono questo blog, sin dai tempi del Real Madrid Castilla che seguivo su Real Madrid TV quando giocava in Segunda (ora però il canale non lo prendo più).
è un grande centrocampista: completo, non si tira mai indietro, gioca con grande personalità, a testa alta, legge benissimo il gioco, ha tempi sempre ottimi (uno-due tocchi quando servono uno-due tocchi, portare palla quando bisogna portare palla) e sa giocare sia da riferimento davanti alla difesa che da mezzala pronta ad inserirsi e a calciare da fuori. Come qualità tattica e intelligenza calcistica, siamo secondo me su un altro pianeta rispetto alla "bella bionda". Domenica però non mi è piaciuto per nulla, aveva un po' i ritmi di Guti.
Se non ci fosse il "problema" Van der Vaart il mio centrocampo titolare sarebbe senza ombra di dubbio De la Red-Diarra-Sneijder. In ogni caso ci penserei a provare Van der Vaart, nel ruolo di falso esterno di Raul ma con movimenti diversi, da trequartista puro. è una soluzione che secondo come potrebbe avere effetti esplosivi per me. Certo, la concorrenza diventerebbe troppa fra lui, Raul e Higuain.

è chiaro che senza Robben e con Heinze terzino il Real Madrid non può attaccare. A me Heinze piace come marcatore, quindi più da centrale (anche se in quel ruolo regalò il secondo gol alla Roma all' Olimpico nella scorsa Champions), solo in poche partite molto bloccate può giocare da terzino (vedi la vittoria del Camp Nou, la sua miglior gara madridista forse).

11:06 PM  
Anonymous Anonimo said...

Credo che la parte di partia con Robben in campo sia stata giocata bene da un Madrid quasi arrembante per la conitnuità della spinta, anche se la sostituzione per infortunio ha lasciato la squadra di nuovo monca sull'out sinistro, visto che Drenthe non ha la tecnica del suo connazionale e Heinze terzino è improponibile, non spinge e spesso si fa beffare in velocità. A livello di difesa, forse è Marcelo (anche se non mi piace) il meno peggio dei nostri esterni difensivi mancini.
Ottimo il capitano, solito cuore madridista, credo che la linea di centrocampo Diarra-Sneider-van der Vaart sia interessante per il futuro, puntando su Higuain a destra e uno tra Robben e Raul a sinistra. Con Robben si guadagna in velocità e sui cambi di campo oltre che nell'uno contro uno, ma el capitan garantisce imprevidibilità e pericoli sottoporta come pochi. Sicuramente meglio De La Red di Guti, un giocatore che si fa odiare ma mai fino a detestarlo perchè quando gli gira s'inventa qualcosa che uno rimane stupito e lo applaude.
In sostanza la gara con l'Espanyol (inaspettatamente in versione da combattimento, ma ha dimostrato di avere gli uomini e il tipo di gioco per farci soffrire) è giusto che finisse così, potevano vincerla ma abbiamo rischiato di perderla, X giusto in attesa di una settimana terribile col derby fuori e il match coi gobbi a Torino. Se il Madrid gioca come sa può ottenre una coppia di 2 nelle prossime trasferte.

11:52 AM  
Blogger valentino tola said...

@ hincha madridista.
Perfetta la tua definizione di Guti.
Riguardo al problema del terzino sinistro, e rispondendo anche a Madrid7 per la parte che mi sono dimenticato, Drenthe terzino è un' opzione che può essere rischiata soltanto in alcune limitatissime occasioni, quando si è disperati o c'è da improvvisare una rimonta (e non era il caso di domenica secondo me, anche se gli ultimi 10 minuti Drenthe li poteva anche giocare da terzino, visto che l' Espanyol non aveva più la forza per contrattaccare). Non di più, perchè visto da terzino (l' anno scorso, ad inizio campionato, contro Atlético e Villarreal) mi è sembrato un giocatore tatticamente disastroso e difensivamente ridicolo, un pericolo per la sua squadra.
Per quanto riguarda Marcelo, io lo vedo in crescita e resta un giocatore di grosse potenzialità. Ha rischiato di bruciarsi perchè titolare già molto giovane e mantiene lacune pesanti dal punto di vista difensivo (le diagonali e il posizionamento in generale), ma il momento peggiore mi sembra passato per lui.
Ha molta qualità, quando ha lui il pallone è difficile che venga buttato via o passato all' indietro come succede con Heinze, e sapete quanto è importante questo in squadre come il Madrid o il Barça che hanno l' obbligo di fare la partita. Aggiungo che è un lusso che non tanti si possono permettere quello di avere iun terzino capace di creare situazioni di superiorità numerica non solo con le sovrapposizioni ma anche nell' uno contro uno da fermo e nello stretto (vedi l' effetto devastante che ha avuto Zhirkov terzino nella Russia dell' Europeo). Può comunque diventare ancora più incisivo in fase offensiva il brasiliano, misurando meglio i momenti in cui portare palla e quelli in cui sovrapporsi senza di essa.

2:57 PM  
Anonymous Anonimo said...

4-2-4?Non ho mai visto giocare una squadra con questo modulo.
Una soluzione ideale per la mediana del Real potrebbe essere rappresentata dal rombo,ed effettivamente Van Der Vaart,schierato da trequartista,verrebbe a trovarsi nella posizione a lui più congeniale.Fossi in Schuster proverei questo tipo di schieramento,alla luce del recente infortunio di Robben,ferma restando l'importanza di un giocatore che garantisce velocità,ampiezza di gioco e superiorità numerica in modo costante.

3:21 PM  
Blogger valentino tola said...

Parlo di 4-2-4 perchè mi sembra che Higuain e Robben giochino più alti rispetto ad esempio agli esterni di centrocampo di un 4-4-2 classico come quello del Valencia. Questo l' ho notato soprattutto nella prima giornata col Depor, e forse non era un effetto voluto, perchè gli attaccanti giocavano troppo lontano dai due centrali di centrocampo e perciò in quella partita fu quasi impossibile per il Madrid elaborare combinazioni interessanti nelle zone interne.

Un tridente atipico con Van der Vaart fra le linee, Van Nistelrooy punta centrale e Robben largo sulla fascia (a sinistra o anche a destra, con libertà di cambiare fascia durante la partita) più il terzetto De la Red-Diarra-Sneijder sarebbe una soluzione veramente interessante per me.

12:27 PM  
Blogger madrid7 said...

Allora, facciamo un pò di toto-formazione.Sul tuo blog che secondo me è ottimo (anche perchè altrimenti non ti scriverei) mancano le preview.Come faresti giocare tu il Madrid nella settimana di fuoco???
Io la vedo così:
Secondo il principio della rotazione imposto da Shuster contro l'Atletico toccherebbe ad Higuain accomodarsi in panca e contro la Juve toccherebbe a Ruud.
Per me invece dovrebbe non far giocare Robben appena recuperato (forse) contro l'Atletico eppoi Higuain dalla panca contro la Juve.
Secondo me infatti Higuain renderà molto contro l'Atletico ed addirittura si potrebbe pensare di mettere in panca una delle due punte.L'Atletico non ha molto gioco, ma ha una squadra di talento con la quale si può giocare.A centrocampo metterei Sneijder Diarra Van Der Vaart oppure De La Red al posto di uno dei 2 olandesi e un olandese al posto di una delle 2 punte.
Contro la Juventus invece credo che la formazione sia obbligata, con Diarra-De La Red-Van Der Vaart
e Robben-Raùl-Ruud.
La Juve è una squadra con non molta qualità in mezzo al campo, però è squadra tosta che può spostare la partita sul piano di personalità e fisicità.A tal proposito Higuain potrebbe risentirne, così come ne ha risentito lo Zenit 3 settimane fà, perciò vado con la formazione più sicura possibile atta a non farsi intimidire.
Penso inoltre che un centrocampo sperimentale Sneijder - Van Der Vaart - Diarrà non sia il massimo da proporre in una partita come questa, perciò meglio andare sul sicuro rendimento del centrocampo delle ultime settimane.
Poi Robben contro Molinaro lo vedo molto favorevole per noi....
Il tutto, ovviamente, se a quello scemo di Shuster non viene in mente la brillantissima idea di schierare nuovamente "sciagura" Guti in mezzo al campo

4:28 PM  
Blogger valentino tola said...

Scusa il ritardo, mi ero dimenticato di risponderti.

Eh, sapessi la quantità di cose che avrei voluto o vorrei aggiungere a questo blog e che per mancanza di tempo o di mezzi non posso garantire!

Perchè scemo Schuster? Se la squadra dall' anno scorso è progressivamente cresciuta, come abbiamo riconosciuto tutti, qualche merito ce l' avrà pure lui, no?

Per le due p'artite, partiamo coi giocatori inamovibili, che secondo me sono Iker, il triangolo difensivo Pepe-Cannavaro-Diarra e Sergio Ramos. Contro l' Atlético, in una gara forse di maggiori esigenze difensive, metterei Heinze a sinistra (sempre che non giochi male come con l' Espanyol) per aiutare i due centrali, mentre con la Juve, dove a mio avviso il Real Madrid avrà un chiaro dominio nel possesso-palla, dovrebbe essere più utile Marcelo.
A centrocampo, credo che contro l' Atlético la coppia di mezzeali debba essere De la Red-Sneijder. Soprattutto l' utilizzo dell' olandese credo possa rivelarsi fondamentale: come sappiamo l' Atlético gioca con un doble pivote con giocatori dalle caratteristiche esattamente opposte: da una parte Maniche ultra-aggressivo e talvolta sconsiderato nella ricerca costante dell' inserimento a ridosso delle punte; dall' altra Paulo Assunçao che fa lo stopper davanti alla difesa. A palla persa, capita che si crei una separazione fra i due centrocampisti centrali, uno molto vicino all' attacco e l' altro molto vicino alla difesa, per cui si può creare uno spazio favorevole perchè l' avversario riparta. E il centrocampista indubbiamente più rapido e verticale nel rilanciare l' azione e innescare subito gli attaccanti è Sneijder. Da qui la necessità del suo utilizzo. Questa fragilità che ogni tanto affiora nella seconda linea dell' Atlético consiglia poi l' utilizzo anche di De la Red, che negli inserimenti è anch' egli molto pericoloso.
Per qunto riguarda le scelte per l' attacco devo dire che per una caratteristica le difese di Atlético e Juve si somigliano: e cioè la scarsa qualità della spinta dei terzini. Questo suggerisce che il Real Madrid non debba necessariamente giocare con un tridente simmetrico, cioè due ali larghe e una punta centrale, ma che possa anche lasciare un po' giocare l' Atlético e la Juve coi terzini e concentrare quindi gli uomini in zona centrale (quindi Ruud+Raul).
Le diverse prerogative tattiche generali di Atlético e Juve e il prevedibile diverso svolgimento delle partite suggeriscono però diverse scelte offensive: con l' Atlético infatti mi aspetto una partita più aperta, cioè con successione di tentativi da una parte all' altra, per cui, almeno finchè si resterà sullo 0-0 (perchè l' Atlético generalmente parte cercando di fare la partita, ma dopo che passa in vantaggio, gioca quasi esclusivamente il contropiede), ci saranno abbastanza spazi senza che il Real Madrid debba necessariamente crearseli allargando il campo con Robben: contro l' Atlético si può quindi schierare un tridente Higuain-Raul-Van Nistelrooy, e attenzione a Higuain che attacca lo spazio sulla destra, perchè lo spazio alle spalle del terzino sinistro è solitamente il più vulnerabile dell' Atlético, soprattutto ove giocasse Pernia (ma diciamo anche che Ujfalusi sul centro-sinistra offre migliori coperture rispetto a quanto succedesse la stagione passata). Quindi contro l' Atlético opterei per un tridente per attacchi più diretto e con maggiori spazi per eventuali contropiede, innescati dai ribaltamenti di Sneijder.

Contro la Juventus invece, prevedendo come detto una partita di maggior possesso-palla nella metacampo avversaria, la situazione consiglierebbe di allargare il campo utilizzando Robben largo a sinistra. Lui e Ramos darebbero ampiezza, poi toccherebbe a Schuster secondo l' ipirazione del momento, secgliere fra Raul e Higuain per completare l' attacco.

Tieni comunque conto che ho scritto di getto e in questo momento non ho ben presente la situazione di squalificati e infortunati, per cui potrei aver fatto il nome di giocatori non disponibili per le partite in questione. (ad esempio mi sembra che Robben non ce la farà per l' Atlético, se non ricordo male)

1:47 PM  

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