lunedì, ottobre 06, 2008

SESTA GIORNATA: Valladolid-Valencia 0-1: Manuel Fernandes.

Questo Valencia non incanta, ma in campo sa sempre cosa fare, dimostra una capacità di adattamento alle situazioni da squadra ultra-competitiva. La situazione in questo caso era di aperto dominio territoriale dell' avversario, e la squadra di Emery non ha fatto una piega: il pallone agli altri, noi portiamo pazienza, manteniamo le distanze corrette, e aspettiamo il nostro momento, che tanto arriverà, perchè davanti non abbiamo Ogbeche.
Il nuovo Valencia è prima di tutto una squadra che, dimenticati tutti gli squilibri e le vulnerabilità della stagione passata, ha recuperato quella solidissima credibilità nella fase di non possesso che lo caratterizzava dai tempi di Cuper e Benitez e anche nel biennio iniziale di Quique (seppure con rilevantissime differenze di stile di gioco fra Quique e il Benitez valenciano). Non è facile fargli gol, scivola bene da un lato all' altro, accorcia e raddoppia, e a quest' impianto solido aggiunge una rinnovata consapevolezza della propria forza e un rinnovato ottimismo.
Ha fatto la partita il Valladolid, ma questo non vuol dire che il Valencia l'abbia in alcun momento persa di mano. Di fatto gli ospiti hanno subito pochissimo, e sulla bella sponda di tacco di Villa il Valladolid ha dimenticato di vigilare l' inserimento a rimorchio di Manuel Fernandes, che ha fucilato di sinistro per una vittoria che potrà definirsi cinica, spietata, machiavellica e tutto quello che volete... ma che non mi sento di definire immeritata, perchè non è frutto del caso e perchè la squadra che l' ha ottenuta si muove in campo secondo logica.
Per quanto riguarda il Valladolid, siamo purtroppo costretti a ripetere il solito discorso: dispiace perchè ho profonda stima per la concezione e lo stile di gioco di questa squadra che fra le mura amiche (e qualche volta anche fuori) cerca sempre di imporre il proprio ritmo e di fare la partita infischiandosene del divario tecnico nei confronti dell' avversario, ma ancora una volta è stata la sterilità la nota dominante.
La filosofia che ispira la sua fase di non possesso e la maniera in cui occupa gli spazi rappresentano per alcuni versi un modello: difendersi per essere subito pronti ad attaccare, baricentro avanzato, difesa alta, squadra cortissima e pressing incessante già sulla trequarti avversaria. Anche ieri non ha deluso da questo punto di vista, ha conquistato prontamente il dominio territoriale costringendo l' avversario a rilanci approssimativi e riconquistando con facilità il pallone (e alla fine pure il dato del possesso-palla registrerà una superiorità schiacciante).
Il problema però, ed è un problema costante, è che questa supremazia territoriale ha una ricaduta miserrima in termini di palle-gol create: sempre lo stesso filo lega partite come il pareggio casalingo col Real Madrid dello scorso campionato (prestazione di un' intensità per me memorabile) e la sconfitta di ieri. Si dirà che il problema è più grave quando come opzioni offensive hai Ogbeche e Goitom, e certo questa è una parte rilevante del problema, ma c'è un problema tattico di fondo che ho già avuto modo di cogliere e che mi ha fatto piacere trovare confermato anche nelle dichiarazioni del dopopartita di Mendillibar. Il tecnico basco ha detto: "A nosotros nos falta... llegar con más gente a las zonas de remate porque llegando uno en cada centro es casi imposible hacer gol."
Perfetto. Vedendo la partita registrata ieri notte ho potuto usare il fermo-immagine più di una volta ed effettivamente questo era un problema ricorrente. Si arrivava facilmente all' uno contro uno sull' ala, spesso si sovrapponeva anche Pedro López a destra, ma al momento del cross, sempre e soltanto un giocatore in mezzo all' area come opzione credibile di finalizzazione, e così, come dice Mendillibar, è quasi impossibile fare gol, anche giocando tre partite di fila.
Giocando una sola punta, mancano inserimenti dalla seconda linea, che sarebbero vitali, per evitare anche di porre a Mendillibar il dilemma tattico di un passaggio alle due punte, dilemma che il tecnico vallisoletano non vorrà mai affrontare ed ipotesi da escludere decisamente, perchè il passaggio a due punte implicherebbe la rinuncia al centrocampo folto, e il centrocampo folto è una delle basi del dominio territoriale di questa squadra, che non si può certo permettere di trascurare il controllo tattico del match affidandosi all' efficacia peraltro inesistente del suo attacco (belli miei, non stiamo parlando del Real Madrid).
Solo se smetterà di girare intorno alla porta e andrà al dunque, il Valladolid potrà evitare una stagione sofferta come quella passata.

I MIGLIORI: Manuel Fernandes continua la sua ascesa. Superati i postumi della disastrosa parentesi della passata stagione, si intuiva che sarebbe potuto diventare lui l' uomo-chiave del centrocampo per il gioco di transizioni rapide che predilige Emery, non certo "moviola" Baraja. Ed effettivamente lo sta diventando: grande dinamismo ed energia, partecipazione costante, mobilità, inserimenti dalla seconda linea e sassate come quella del gol e recuperi come quello splendido che frena Sesma lanciato verso la porta nelle fasi finali del match. C'è tutto nella sua prova e nel suo inizio di campionato di ottimo spessore. Anche se a conti fatti son stati impegnati pochino, ha trasmesso sicurezza la coppia di centrali Helguera-Alexis (il primo impiegato per le contemporanee assenze dei due nazionali Albiol e Marchena).
Nel Valladolid l' ingresso di Escudero dà un cambio di marcia sulla trequarti, anche se inutile ai fini del risultato. Già non condividevo la sua cessione in prestito da parte del Villarreal (perchè mi sembra un giocatore già pronto per certi livelli), figuratevi quindi come possa comprendere la panchina che ha spesso fatto in questo inizio di stagione (e in alternativa è stato schierato anche a destra o come unica punta, non proprio i suoi ruoli). Certo, questa situazione si giustifica col rendimento sempre notevole di Jonathan Sesma, ma l' argentino potrebbe trovare spazio anche al centro della trequarti. In ogni caso, basta che glielo si trovi questo spazio, perchè mancini della sua qualità mica ce ne sono tanti nella Liga. Si fanno apprezzare anche l' eccellente tocco di palla di Pedro León (che nel primo tempo crea l' occasione più grossa per il Valladolid, un calcio di punizione tagliatissimo dalla fascia sinistra deviato sul primo palo da un ottimo intervento di Renan) e la continua spinta di Pedro López.
I PEGGIORI: Parlando della sterilità blanquivioleta, dobbiamo chiamare in causa sia Ogbeche, giocatore che si batte ma invero abbastanza modesto (oltre che costituzionalmente inadatto a muoversi come unica punta) che il glorioso Víctor, che se è vero quanto detto da Mendillibar qualche responsabilità ce la dovrà pur avere.
Non mi è piaciuto nemmeno Vivar Dorado, troppo lento: è un veterano sempre dignitoso, ma anche qui a mio avviso la sua presenza costringe in panchina giocatori di livello a mio avviso attualmente superiore, come Borja e anche Medunjanin, subentrato nel finale (va detto che il Valladolid in generale non ha ancora sfruttato la sua interessante campagna acquisti, discorso valido per Escudero, per Medunjanin e anche per Canobbio ieri assente e un po' condizionato dagli infortuni in quest' inizio di stagione). Nel Valencia, Miguel soffre la velocità di Sesma. Ancora discretamente inutile la presenza di Angulo.

Valladolid (4-2-3-1): Asenjo 6; P. López 6,5, Prieto 6,5, J. Baraja 6 (85'), Marcos 6; Á. Rubio 6,5, Vivar Dorado 5,5 (64'); Pedro León 6,5, Víctor 5,5 (77'), J. Sesma 7; Ogbeche 5,5.

In panchina: Villar, Borja, Nano, Ó. Sánchez, Escudero 7 (64'), Medunjanin s.v. (77'), Goitom s.v. (85')

Valencia (4-4-1-1): Renan 6,5; Miguel 5,5, Helguera 6,5, Alexis 6,5, Moretti 6 (46'); Joaquín 6, Albelda 6, Fernandes 7, Mata 6 (81'); Angulo 5,5 (86'); Villa 6,5.

In panchina: Güaita, Morientes, H. Viana, P. Hernández, Del Horno 6 (46'), Vicente s.v. (81'), Baraja s.v.(86').


Gol 0-1 (54'): Fernandes, de duro disparo desde fuera del área.

Árbitro: Muñiz Fernández, asturiano. Amonestó a Pedro León (28'), por parte del Real Valladolid y a Miguel (36'), Villa (52'), Albelda (52') y Renán (86') por el Valencia.

Incidencias: Nuevo Estadio José Zorrilla. Acudieron a presenciar este encuentro de la sexta jornada de la Liga de Primera División 17.456 espectadores.


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6 Comments:

Blogger Unknown said...

Como al Valencia no lo ví, prefiero opinar del atletico barca. El Atlético no supo en ningún momento reaccionar ante la presión del Fc Barcelona, donde lo más coherente hubiese sido mover constantemente la pelota, cambios de orientación, etc. Pésimo el Atlético de Madrid en ataque posicional, y nulo en el contragolpe. La salida de la pelota del equipo madrileño es de risa, donde siendo siempre Ujfalusi el primer receptor, no tuvo nunca claridad, ni vino a recibir Paulo Assuncao para dar una salida limpia a la pelota. Nuevos errores del Fc Barcelona en transición defensiva, donde dejaba un espacio tremendo al borde del área, que fueron aprovechados por Maxi en un auténtico golazo. Puyol se había quedado algo descolgado, Márquez bascula a banda derecha, Abidal no cierra su banda y Pique falla en la ayuda, espacio tremendo para Maxi que no perdona. Mal Busquets en algunos pases comprometidos, y no lo veo tan rápido en cuanto a movilidad de la pelota. Me está gustando realmente el Messi de los últimos partidos, con más capacidad asociativa, mejor lectura de la jugada, mejores desmarques, etc. Parece que Pep está haciendo a Messi un futbolista en toda la extensión de la palabra. Buen partido de Samuel Eto´o, que cada vez que tiene ocasión demuestra a Guardiola que es imprescindible en el Fc Barcelona, y que sigue siendo el mejor delantero del mundo. Su gol partiéndole la cintura a Ujfalusi es de una belleza tremenda. Partido pésimo del central checo, del que se fueron toda vez que hubo posibilidad. Creo que tenía una pequeña lesión, pero igualmente no es excusa. Yo ya lo dije en un blog, estamos sobrevalorando el inicio de temporada del Atlético de Madrid, que recordemos ganó a un Schalke con medio equipo lesionado, al Recreativo de Huelva, y al Málaga. En el partido contra el Olympique de Marsella pudimos ver las carencias físicas del Atlético de Madrid. También quiero destacar el partido de Eric Abidal en banda izquierda, que nunca sobra elogiar un partido del francés cuando se le ha criticado tanto. Ya dije que cerrando su espalda es uno de los mejores laterales del mundo, pero ofensivamente ayer fue un torbellino en banda izquierda, donde desdobló a Iniesta constantemente. Buen partido de Henry, que supo ser el revulsivo que buscaba Pep Guardiola en la segunda parte. No soy ni mucho menos de los que piensa que el Fc Barcelona deba vender a Henry, principalmente por que aunque esté a un nivel inferior al de sus posibilidades, en esta temporada puede asegurarte goles. Además es un espejo para los jóvenes, solo hay que ver en quién se ha fijado Bojan, o antes Giovanni Dos Santos. Y en tercer lugar por que con su imagen potencia la marca del Fc Barcelona, que siempre es clave y fundamental. Me gustó ayer, donde pudimos ver algunas arrancadas en velocidad, con la dificultad que entraña rebasar a Perea en esta faceta, y con un muy buen golpeo en su gol, surgido de una buena triangulación.

Un abrazo

9:40 PM  
Blogger The Chosen One said...

alejandro, no creo que sea Pep que està haciendo a Messi un futbolista mejor, creo que sea Messi el que mas sabe lo que puede hacer y ahora que es sin duda el mejor jugador del Barça (y del mundo)gracias a la ausencia de Ronaldinho està libre de hacer todo: faltas, penales, y sobretodo todo el equipo confia en el.

Estoy de acuerdo por lo que se refiere a Eto'o: es un jugador demasiado importante para el futbol del Barça porquè en un equipo que casi siempre juega la pelota en orizontal es importante un jugador capaz de alargar el equipo y que permite a los mediocampistas de subir.

10:19 PM  
Blogger Vojvoda said...

Due cosette sui sorteggi Uefa.
Come già scritto negli altri blog,si può sostenere senza tema di smentite che il Racing sia finito davvero male,nel gruppo peggiore.Sarà difficile uscirne aòmeno col terzo posto...
Per il Siviglia(C) non sarà una passeggiata,però è la favorita(aspettiamo i calendari degli incontri)...
Valencia(G)all'acqua di rose nel girone più facile in assoluto,si farà strada insieme agli "stephanois" francesi...
Il Depor dovrà lottare visto che CSKA,Nancy e Feyenoord saranno rivali difficili ed il Lech ha un pubblico che spinge una discreta squadra come pochi!Se si va in Polonia a giocare si possono anche lasciare le penne(anche qui è atteso il sorteggio).
Ciao;-)

1:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

Aspetto la tua analisi competente come sempre anche sul posticipo Madrid-Espanyol. Ho seguito la partita su RE1 e quella dei blancos soprattutto per il periodo in cui Robben è stato in campo mi èsembrata un'ottima gara, anche se il pareggio è giusto per quello che si è visto nei 90'. Fammi sapere la tua opinione.

2:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ha molto più le caratteristiche di una piccola squadra questo Valencia,che non l'atteggiamento di una squadra,come ad esempio il Barcelona,votata ad un calcio dominante;e ciò da un lato rappresenta un aspetto positivo,indice di una ritrovata forza e consapevolezza,sotto il profilo tattico quanto comportamentale.D'altro canto mi aspetterei da questa squadra una maggiore accuratezza nella ricerca del possesso palla,sebbene la cessione di Banega a beneficio della riconferma di Albelda avesse a suo tempo rappresentato un chiaro segnale riguardo le intenzioni di Emery.

5:17 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Alejandro
Hola, estoy de acuerdo desde luego con tus consideraciones sobre el Atlético. Sobre el Barça también estoy de acuerdo que tiene que mejorar en transicion defensiva (porque la no muchisimas veces que no acaba recuperando la pelota en campo contrario, sufre bastante en el repliegue y al contrario siempre le viene una ocasion muy buena al menos), pero mas en un discurso global que en referencia a este partido, donde me parece que las tres situaciones peligrosas,incluso el gol, que tuvo el Atleti en el inicio del partido se originaron todas por perdidas evitables de Busquets (pero ten en cuenta que he visto el partido una sola vez, como hago siempre, y algun detalle seguro puedo habermelo perdido).

@ the chosen one
Per me Alejandro ha visto abbastanza giusto, devo dire che mi sembra che Messi si stia muovendo in maniera un po' più intelligente, sia quando parte dalla fascia che quando va al centro fra le linee. Non chiude spazi ai compagni con iniziative testarde, anci direi che qualcuno lo crea anche, e non solo saltando 9-10 giocatori palla al piede, che per lui resta sempre la via più facile.
Su Eto'o non sono d' accordo, di più.

@ Vojvoda
Posto che la mia conoscenza degli altri campionati è quella che è, azzardo e dico che per me passano tutte e quattro le spagnole. Anche il Racing, però lì il problema non è tanto un organico che tutto sommato in una gara secca puuò giocarsela dignitosamente con tutti, ma il fatto che la squadra cantabra ha iniziato la stagione piuttosto male quanto a gioco.

@ hincha madridista
Da questo pomeriggio è pronto il post sul Real Madrid, fresco fresco :)

@ gandhi
Sono d' accordo. è un aspetto comunque sul quale sta lavorando per migliorare il Valencia, e qualche buon sprazzo di manovra elaborata si è visto nelle gare casalinghe contro Mallorca, Osasuna e Depor. Solo qualche sprazzo però.
Nelle gare fuori casa invece, pochissimo calcio. Però, l' ha detto anche Mendillibar dopo la partita, questo Valencia è una squadra molto paziente, sa aspettare il momento per colpire, forte della propria solidità.

La cessione di Banega non l' ho capita e non la capirò mai (soprattutto quando si fissa un diritto di riscatto per l' Atlético addirittura superiore alla cifra girata dal Valencia al Boca).
Per me è un potenziale crack, ho letto che Emery non lo avrebbe visto ancora pronto quanto a maturità. Per quanto riguarda il profilo tecnico, non so se ci possa essere stato ostracismo verso Banega, ricordiamo che Emery all' Almeria aveva Corona che è un giocatore simile, una mezzala di qualità, e per farlo entrare stabilmente fra i titolari accanto a Felipe Melo fece fuori un centrocampista più di quantità come Soriano. Certo quella era un' altra situazione, perchè l' Almeria giocava un 4-3-3 (o 4-1-4-1) e davanti alla difesa c'era stabilmente Juanito, quello che adesso sarebbe Albelda. E siccome ora nel 4-4-2 c'è solo un altro posto al centro della mediana, lo si lascia per il Felipe Melo della situazione, ovvero Fernandes. Quindi niente Banega/Corona (ma, quando tornerà dall' infortunio, ci sarà pur sempre Silva da trequuartista puro)
Non credo che Emery abbia intenzioni difensiviste: la sua prima preoccupazione è quella di avere una squadra corta, e che recuperi il pallone preferibilmente vicino alla porta avversaria. Finora questo si è visto poco comunque, l' equilibrio c'è stato, ma il baricentro alto solo in qualche occasione.
Non è difensivista però va detto che il suo gioco non prevede la manovra elaborata come prima opzione, bensì verticalizzazioni e transizioni rapide (di qui la preminenza di Fernandes su Banega). Certo, il suo Almeria sapeva anche elaborare il gioco discretamente, e quest' aspetto deve essere inevitabilmente accentuato guidando una grande squadra.
Io credo che non vedremo mai un calcio totale da parte del Valencia, ma qualche speranza di vederlo un po' più gradevole rispetto all' era-Quique credo ci sia.

10:49 PM  

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