La sindrome della Champions.
Era mia convizione e lo resta anche dopo ieri sera che Manuel Pellegrini sia il miglior allenatore che il Real Madrid abbia avuto da Queiroz in poi. Molto meglio avviato rispetto al portoghese, a Camacho, García Remón, Luxemburgo, López Caro, Capello, Schuster e Juande Ramos nella costruzione di una squadra dall’identità realmente riconoscibile, e questo al di là della campagna acquisti megagalattica (che aiuta) e di una certa discontinuità e immaturità che già prima di ieri era emersa in alcune partite di Liga.
Tuttavia, ripresentatosi l’ostacolo della Champions, anche questo Real Madrid ha immancabilmente riproposto l’immagine degli scorsi quattro anni: senza idee e senza personalità, roba forte per una società che pure come nessun’altra ha segnato la storia di questa competizione. Il Lione ha imposto il suo atletismo in un’intelligente partita di contenimento e contrattacco che poteva costare ben più cara al Madrid dell’1-0 finale. Merengues che con una sola occasione seria all’attivo (un contropiede di Higuaín sventato da Lloris nella ripresa, azione pericolosissima ma dall’origine decisamente casuale) possono ringraziare i loro santi, anche se al ritorno non sarà facile con le squalifiche di Marcelo e soprattutto Xabi Alonso.
La cosa peggiore del Real Madrid è stato quel farsi trascinare dalla corrente della partita, senza mai nemmeno provare a prenderla in pugno. Dopo un avvio aggressivo del Lione (che metteva in ansia specialmente Marcelo cercando il cambio di gioco verso i tagli di Govou sulla destra), si può infatti dire che per una ventina di minuti nel cuore del primo tempo il Real Madrid ha avuto anche un controllo del centrocampo. Un controllo più che mai vago e sterile però.
Pellegrini ha derogato al rombo (dobbiamo credere che non lo ritenga un assetto valido per le gare più delicate come questa?), forse per raddoppiare meglio sui terzini e le ali del Lione o non si sa per quale altro motivo, tornando al 4-4-2 di inizio stagione, con Xabi Alonso e Mahamadou (non Lass) centrali, Granero e Kaká falsi esterni e Higuaín e Cristiano Ronaldo di punta.
Si può giocare anche così, a patto che ci si muova però… Troppo leggibile, scarsa in profondità e scarsa in ampiezza la proposta del Real Madrid in questa fase.
Kaká e Granero provano timidamente ad aprirsi e a tagliare dentro, Cristiano accenna un paio di appoggi tra le linee e poi si eclissa, Higuaín è incommentabile: dovrebbe capire che se contro tre quarti delle squadre di Liga può bastare fare scena muta e aspettare l’occasione giusta per inventarsi il golazo che il giorno dopo strapperà ai giornali il solito “ah però, ‘sto Pipita!”, la Champions è una cosa ben più seria. Servirebbe un interrogatorio di polizia tipo quelli dei film: “dov’era ieri sera alle 20,45? Cosa faceva? Con chi stava? Era sicuro di giocare con quelli bianchi e non con gli altri?”. Domande che da troppi big-match di Champions l’argentino vede rivolgersi. Praticamente Higuaín si è marcato da solo: nessun appoggio al centrocampo, nessun movimento in profondità, nessuno di quei tagli dal centro verso l’esterno che pure rappresentano un’esigenza vitale nel gioco del Real Madrid volutamente portato a non presentare esterni di ruolo, puntando a costruire la superiorità numerica sulle fasce a partire dalla combinazione delle sovrapposizioni dei terzini con gli spostamenti alternati di attaccanti, centrocampisti laterali o mezzepunte.
Aggrava il problema poi Sergio Ramos, vero “caso tattico”. Non sono le prestazioni dell’andaluso in discussione, anzi ultimamente è quasi sempre fra i migliori, ma il suo impiego da centrale sembra togliere più che aggiungere alla squadra. Questo perché l’apporto da terzino del miglior Sergio Ramos è insostituibile nella rosa madridista: ieri nel primo tempo c’era Arbeloa, tatticamente bravo ma senza il passo e le qualità tecniche per conquistare il fondo. Nella ripresa Pellegrini ha corretto la situazione inserendo Garay al posto di Marcelo, spostando Arbeloa a sinistra e riportando Ramos sulla fascia, ma è bene prendere una decisione definitiva su questo punto.
Il Real Madrid del primo tempo ha finito così con l’ammucchiarsi al centro, facilitando il compito dei mediani francesi (impeccabile come sempre Toulalan, pallino personale) e della coppia di centrali difensivi Cris-Boumsong, molto attenta nell’occasione.
Altra nota assai dolente della serata madridista la prestazione di Granero, che mostra ancora una volta una personalità non all’altezza di certe sfide. È proprio il canterano a perdere palla nell’azione che avvia il gol decisivo di Makoun.
Il Madrid del dopo-gol è anche peggio di quello precedente, lo scarso autocontrollo rischia di compromettere anticipatamente tutta la qualificazione. Meglio il controllo sterile del primo tempo che giocarsela alla roulette russa: i blancos ora attaccano infatti a testa bassa e con iniziative individuali che sfilacciano la squadra e aprono strada al contropiede lionese, il quale si appoggia sull’indomito Lisandro López e va in più di un’occasione vicino al raddoppio.
Fortuna per il Real Madrid che l’avversario finisca prima la benzina, non costringendolo più a guardarsi alle spalle nell’ultimo quarto d’ora. Kaká partecipa, cerca spazio sulla sinistra, ma non incide: non ci siamo proprio se ogni volta che ha di fronte l’avversario il brasiliano cerca qualcosa che aggiri il problema di questa scarsa incisività individuale, vuoi un tiro fiacco vuoi un passaggio insignificante. Entra Benzema per Higuaín, e offre un po’ più di partecipazione e movimento rispetto al Pipita, ma non ha occasione di lasciare il segno in fase conclusiva. È un dilemma attorno al quale si trascinerà fino alla fine la stagione madridista: uno, l’argentino, ha il gol ma non ha il gioco, l’altro, il francese, ha il gioco ma non ha gol (o comunque ne ha di meno).
Ma anche al di là di questo dualismo, va detto che manca al Real Madrid un po’ di presenza in area: lo stesso Higuaín per fare i suoi gol preferisce andarsi a prendere il pallone fuori area. Non voglio essere fanatico su questo punto, nessuna legge prevede la presenza obbligatoria di un centravanti d’area e la sua assenza di per sé non pregiudica la costruzione di una grande squadra, però in alcuni frangenti, come l’ultimo quarto d’ora di ieri, non sarebbe capitato male un bomber in grado di semplificare le cose e forzare qualche palla gol in più negli ultimi metri. Qualcuno ha nominato Van Nistelrooy?
FOTO: elmundodeportivo.es
Tuttavia, ripresentatosi l’ostacolo della Champions, anche questo Real Madrid ha immancabilmente riproposto l’immagine degli scorsi quattro anni: senza idee e senza personalità, roba forte per una società che pure come nessun’altra ha segnato la storia di questa competizione. Il Lione ha imposto il suo atletismo in un’intelligente partita di contenimento e contrattacco che poteva costare ben più cara al Madrid dell’1-0 finale. Merengues che con una sola occasione seria all’attivo (un contropiede di Higuaín sventato da Lloris nella ripresa, azione pericolosissima ma dall’origine decisamente casuale) possono ringraziare i loro santi, anche se al ritorno non sarà facile con le squalifiche di Marcelo e soprattutto Xabi Alonso.
La cosa peggiore del Real Madrid è stato quel farsi trascinare dalla corrente della partita, senza mai nemmeno provare a prenderla in pugno. Dopo un avvio aggressivo del Lione (che metteva in ansia specialmente Marcelo cercando il cambio di gioco verso i tagli di Govou sulla destra), si può infatti dire che per una ventina di minuti nel cuore del primo tempo il Real Madrid ha avuto anche un controllo del centrocampo. Un controllo più che mai vago e sterile però.
Pellegrini ha derogato al rombo (dobbiamo credere che non lo ritenga un assetto valido per le gare più delicate come questa?), forse per raddoppiare meglio sui terzini e le ali del Lione o non si sa per quale altro motivo, tornando al 4-4-2 di inizio stagione, con Xabi Alonso e Mahamadou (non Lass) centrali, Granero e Kaká falsi esterni e Higuaín e Cristiano Ronaldo di punta.
Si può giocare anche così, a patto che ci si muova però… Troppo leggibile, scarsa in profondità e scarsa in ampiezza la proposta del Real Madrid in questa fase.
Kaká e Granero provano timidamente ad aprirsi e a tagliare dentro, Cristiano accenna un paio di appoggi tra le linee e poi si eclissa, Higuaín è incommentabile: dovrebbe capire che se contro tre quarti delle squadre di Liga può bastare fare scena muta e aspettare l’occasione giusta per inventarsi il golazo che il giorno dopo strapperà ai giornali il solito “ah però, ‘sto Pipita!”, la Champions è una cosa ben più seria. Servirebbe un interrogatorio di polizia tipo quelli dei film: “dov’era ieri sera alle 20,45? Cosa faceva? Con chi stava? Era sicuro di giocare con quelli bianchi e non con gli altri?”. Domande che da troppi big-match di Champions l’argentino vede rivolgersi. Praticamente Higuaín si è marcato da solo: nessun appoggio al centrocampo, nessun movimento in profondità, nessuno di quei tagli dal centro verso l’esterno che pure rappresentano un’esigenza vitale nel gioco del Real Madrid volutamente portato a non presentare esterni di ruolo, puntando a costruire la superiorità numerica sulle fasce a partire dalla combinazione delle sovrapposizioni dei terzini con gli spostamenti alternati di attaccanti, centrocampisti laterali o mezzepunte.
Aggrava il problema poi Sergio Ramos, vero “caso tattico”. Non sono le prestazioni dell’andaluso in discussione, anzi ultimamente è quasi sempre fra i migliori, ma il suo impiego da centrale sembra togliere più che aggiungere alla squadra. Questo perché l’apporto da terzino del miglior Sergio Ramos è insostituibile nella rosa madridista: ieri nel primo tempo c’era Arbeloa, tatticamente bravo ma senza il passo e le qualità tecniche per conquistare il fondo. Nella ripresa Pellegrini ha corretto la situazione inserendo Garay al posto di Marcelo, spostando Arbeloa a sinistra e riportando Ramos sulla fascia, ma è bene prendere una decisione definitiva su questo punto.
Il Real Madrid del primo tempo ha finito così con l’ammucchiarsi al centro, facilitando il compito dei mediani francesi (impeccabile come sempre Toulalan, pallino personale) e della coppia di centrali difensivi Cris-Boumsong, molto attenta nell’occasione.
Altra nota assai dolente della serata madridista la prestazione di Granero, che mostra ancora una volta una personalità non all’altezza di certe sfide. È proprio il canterano a perdere palla nell’azione che avvia il gol decisivo di Makoun.
Il Madrid del dopo-gol è anche peggio di quello precedente, lo scarso autocontrollo rischia di compromettere anticipatamente tutta la qualificazione. Meglio il controllo sterile del primo tempo che giocarsela alla roulette russa: i blancos ora attaccano infatti a testa bassa e con iniziative individuali che sfilacciano la squadra e aprono strada al contropiede lionese, il quale si appoggia sull’indomito Lisandro López e va in più di un’occasione vicino al raddoppio.
Fortuna per il Real Madrid che l’avversario finisca prima la benzina, non costringendolo più a guardarsi alle spalle nell’ultimo quarto d’ora. Kaká partecipa, cerca spazio sulla sinistra, ma non incide: non ci siamo proprio se ogni volta che ha di fronte l’avversario il brasiliano cerca qualcosa che aggiri il problema di questa scarsa incisività individuale, vuoi un tiro fiacco vuoi un passaggio insignificante. Entra Benzema per Higuaín, e offre un po’ più di partecipazione e movimento rispetto al Pipita, ma non ha occasione di lasciare il segno in fase conclusiva. È un dilemma attorno al quale si trascinerà fino alla fine la stagione madridista: uno, l’argentino, ha il gol ma non ha il gioco, l’altro, il francese, ha il gioco ma non ha gol (o comunque ne ha di meno).
Ma anche al di là di questo dualismo, va detto che manca al Real Madrid un po’ di presenza in area: lo stesso Higuaín per fare i suoi gol preferisce andarsi a prendere il pallone fuori area. Non voglio essere fanatico su questo punto, nessuna legge prevede la presenza obbligatoria di un centravanti d’area e la sua assenza di per sé non pregiudica la costruzione di una grande squadra, però in alcuni frangenti, come l’ultimo quarto d’ora di ieri, non sarebbe capitato male un bomber in grado di semplificare le cose e forzare qualche palla gol in più negli ultimi metri. Qualcuno ha nominato Van Nistelrooy?
FOTO: elmundodeportivo.es
Etichette: Champions League, Real Madrid, Spagnole nelle coppe
13 Comments:
aspetta, ma dici quello scarso che ora gioca con l'Amburgo? quello che segna poco?
markovic
A me é sembrata incomprensibile la scelta di privarsi di Van Nistelrooy in attacco a gennaio. Capisco che colesse giocare il mondiale, ma era l'unica punta di peso in rosa. Con Cristiano Ronaldo avrebbe formato una coppia formidabile.
Giusto il tempo di gioire per aver più che dimezzato il ritardo nella Liga che arriva la mazzata di Champions, per altro nell'aria visto che il Lione sembra essere imbattibile per i blancos. Ovviamente il passivo è ampiamente recuperabile, se il Madrid ricorderà di essere la squadra con ben 9 Champions in bacheca e che schiera alcuni dei migliori al mondo. Fermo restando la mia fiducia nel tecnico, diventa un problema capire perchè la squadra (che fino a 10 anni fa era l'esatto opposto più balbettante in Liga ma capace di imprese al limite dell'inumano nelle Coppe) davanti ad avversari anche abbordabili si impaurisce. Molti hanno dato la colpa a Kakà, ma come al solito il più negativo è stato Higuain sul quale l'inno della Champions sembra avere un effetto ipnotico. Da chiarire anche una volta per tutte l'assetto difensivo, visto che Pepe mancherà fino al termine della stagione (domanda stupida: perchè Xabi e Marcelo erano sotto diffida? Terminati i giorni non si azzerano i gialli?). Ora la gara di ritorno si presenta enigmatica sin dalla formazione: senza Marcelo (lì andrà Arbeloa) il problema sarà settare il centrocampo. A mio parere converrebbe affiancare a Lass o Diarra un centrocampista più offensivo come Guti (sperando in una sua serata sì) o Granero piuttosto che schierare i due Diarra. Per quanto riguarda l'attacco, Higuain+CR9 sarebbe un attacco devastante sul piano della teoria e potendo contare su due riserve come Benzema e Raul posso capire perchè il Madrid (anche se a me è dispiaciuto) abbuia scaricato quello che in Germania è già diventato Die Tore Machine...
Scusate ma per quanto riguarda Benzema vorrei dire in primo luogo che non mi sembra uno che non segni visto che in Francia di gol ne ha fatti parecchi...è vero che 7 reti nella liga in 19 partite per uno che è stato pagato quanto lui non sono tantissime, ma anche qui vale lo stesso discorso di Ibra. Benzema e Ibra non sono centravanti alla Van Nisterlooy; Benzema ha dato il meglio di se nel Lione partendo da sinistra (alla Henry per intenderci) con Fred prima punta. E Ibra come seconda punta in un 4-4-2 prima dietro Trezeguet nella Juve e poi dietro Cruz nell'Inter. Anche da Kakà non ci si può aspettare che giochi alla grande nel modulo di Pellegrini. Lui infatti è diventato grande nel Milan giocando centralmente dietro le due punte e godendo della massima libertà...inoltre non sono proprio d'accordo nel vedere C Ronaldo attaccante...lui è un'ala, punto. Per come vedo giocare Barça e Real penso che farebbero meglio scambiandosi Ibrahimovic e Benzema...
Ciao Valentino, è da un pò che non ci si sente...
Ora dico la mia e vado violentemente contro-corrente.
Fino a Domenica stavo apprezzando il lavoro fatto da Pellegrini, soprattutto a livello di gioco, ma debbo dire che il tecnico Cileno ha allenato la partita di Martedì, il crocevia della nostra stagione presupponendo che i 300 milioni di euro spesi quest'estate siano stati spesi per la Champions League (poichè in Liga siamo secondi come lo eravamo un anno fà)
con l'intelligenza di un primate.
In questo commento mi soffermerò dapprima sui suoi errori, poi su alcune riflessioni, ed infine sulle previsioni che si possono fare in vista della gara di ritorno:
1)Cose che non mi hanno convinto:
a)Perchè cambiare la difesa che nel primo tempo aveva subito pochissimi tiri in porta? Si è criticato tanto Marcelo, ma a me risulta, avendo visto la partita, che 'unico tiro del Lione fatto da quella parte sia stato un tiro al volo di Gouvou da posizione difficilissima, mentre nel secondo tempo il Lione ha tirato il doppio delle volte in porta, con l'aggravante di na penalizzazione in fase offensiva dovuta al fatto che Arbeloa è un destro naturale e quindi a sinistra fà fatica a crossare.b)La sostituzione di Higuain con Benzema: è vero che il primo aveva giocato piuttosto male ma è anche vero che fino a quel punto era stato isolato al centro dell'attacco in mezzo a due avversari (su questo tornerò dopo).
Vista la situazione di svantaggio non sarebbe stato meglio inserire Benzema al posto dell'altrettanto se non più pessimo Granero in modo da mettergli qualcuno in appoggio che gli giocasse più vicino?Per me Higuain è l'unico che può ricoprire il ruolo da centravanti nella squadra, considerato che i movimenti di Benzema sono quasi più da seconda punta e che i gol del secondo sono la metà di queli del primo, ma chiunque, lasciato al suo destino in mezzo a due avversari, avrebbe fatto fatica come lui Martedì.
Perchè mantenere Granero in campo per tutti i 90 minuti e non cambiare nulla nell'ordine tattico della squadra?
c)Mahmadou Diarra. Già da quello si doveva capire che non era serata, a me M.Diarra non è mai piaciuto, l'ho sempre
considerato troppo scarso tecnicamente per il Real madrid, inoltre non capisco il suo impiego in questa partita dato che non aveva mai giocato titolare
in tutta la stagione o giù di lì. I punti a,b e c del mio commento mi hanno portato ad una conclusione che sarà esposta nel punto 2.
2)Riflessioni: a')dai punti a, b e c di cui sopra si può evincere una strategia poco azzardata di Pellegrini durante la partita, direi addirittura
tendente, col trascorrere del match, alla conservazione del risultato (Marcelo per Garay).
Ad avvalorare la mia teoria sono state le stesse dichiarazioni post-gara di Pellegrini, il quale ha spegato di aver preferito Mamhadou a Lass
per proteggersi dai colpitori di testa del Lione. Posto questo atteggiamento conservativo, si può arrviare a 2 tipi di conclusione: I)Pellegrini è un difensivista, II)Pellegrini ha
paura o quantomeno timore nei confronti Lione. Considerata la prima ipotesi non attendibile per via del modo di giocare che Pellegrini aveva nel Villareal, resta la seconda ipotesi. E considerata la seconda ipotesi
l'unica spiegazione attedibile sorgono 2 domande: perchè Pellegrini, che ha dalla sua una squadra costata 300 e passa milioni di euro, ha paura del Lione, ilo quale non ha mai brillato in Champions e che peraltro in campionato è addirittura 3o o 4o dietro al Montpellier.
Daq qui l'altra domanda, può, un allenatore che teme questo tipo di avversario, essere l'allenatore della squadra più prestigiosa del mondo?
b'adesso la sparo grossa, però ho avuto anche questa sensazione: nelle gare contro il Depor e l'Espanyol che secondo me tu nei tuoi comunque competenti commenti hai un pò sottovalutato, ho visto una squadra passarsi di continuo la palla
e i giocatori di questa squadra muoversi molto senza questa (Marcelo ed Arbeloa su tutti)
Guarda caso questa cosa già Sabato si era istamolto di meno. Guarda caso quando è rientrata una ceta persona.
QUesta persona da me considerata forse il miglior giocatore del modo, sicuramente il più completo, viene spesso ultimamente schierato seconda punta, salvo poi andare sulla fascia destra, sinistra, a centrocampo, insomma
ovunque lasciando la prima punta spesso da sola (e qui mi riallaccio al discorso su Higuain) , limitando altri compagni (spesso Marcelo si trova in difficoltà sulle sovrapposizioni quando detto CR9 si sposta sulla sinistra, perdendo così la sua qualità migliore, ovvero
la fase offensiva), o addirittura oscurandoli ne che il nostro caro ingegnere(secondo me con Kaka si pestano i piedi, poichè ogni volta che lui si muove Ricardo non sà dove andare).
Con questo non voglio mettere in discussione la bravura del giocatore, ma non si potrebbe "disciplinare" il suo raggio d'azione a determinate zone del campo,o comunque fargli fare che ne sò 30 minuti in un ruolo, poi spostarlo per 10 in un altro
(come faceva Figo tra fascia destra e sinistra), e muovere gli altri di conseguenza?.
3)Prospettive:infortuni a parte, secondo te come dovrebbe giocare Pellegrini la gara di ritorno? Quale la formazione adeguate?
La difesa sembra essere già scritta (l'infortunio di Drenthe, che comunque non avrebbe giocato, ha tolto ogni ragionevole dubbio) Arbeloa Garay Albiol Sergio Ramos.
Io sinceramente giocherei sicuramente con Lass a centrocampo, con Granereo + Guti e Ronaldo-Kaka-Higuain, oppure con i 2 Diarra+Kaka e Ronaldo+ Higuain e Benzema. In ogni caso, se il punteggio è in situazione di equilibrio o di leggero svantaggio, i 15-20 minuti finali a Raùl glieli concederei, primo perchè in questo tipo di partite può risultare ancora decisivo, e secondo per poter dire
di averle provate tutte.....
Purtroppo però ho l'impressione che il nostro caro ingegnere, viste le dichiarazioni post-gara e lo screzio con Higuain dopo la sostituzione faccia giocare
Granero+ i due Diarra, con in attacco Benzema Kaka Ronaldo, per una formazione messa in campo per fare non prenderle e sperare nelle invenzioni di Ronaldo...
Il che sarebbe un umiliazione per tutto il madridismo, e se così dovesse essere e nel caso di eliminazione, credo che a quel punto sarebbe giusta una dimissione dell'allenatore, visti i risultati equivalenti alla scorsa stagione.
P.S.:Sono stato sul sito di Marca ed ho letto le dichiarazioni dell'imputato che si riferiva all'attuale stagione come alla migliore del Real Madrid degli ultimi 15 anni. Credo che questa sia stata una totale mancanza di rispetto per la storia del Real Madrid
e per quelle squadre, soprattutto quella del peridodo 1999-2003 della gestione Del Bosque, che la storia del Real Madrid l'hanno veramente fatta, e non per aver perso 4-0 contro l'Alcorcon.
Detto questo credo che mi trasferirò in Cile per la laurea specialistica, credo che nelle università cilene si possano laureare davvero tutti, visti certi elementi usciti dalle loro università....
@ markovic
Proprio lui... una recente scoperta! :D
@ Francesco
Sono d'accordo. Ruud avrebbe offerto delle opzioni che gli altri non possono offrire.
@ Hincha
Stai sicuro, al ritorno non schiererà i due Diarra assieme. Uno tra Guti e Granero, per forza, e per quanto entrambi, per motivi differenti, suscitino parecchi dubbi.
Piuttosto sto pensando all'eventualità di un assetto ultraoffensivo con CRonaldo, Higuain, Benzema e Kakà insieme. Se la squadra scendesse col coltello fra i denti sin dai primissimi minuti, questo risulterebbe l'assetto più intimidatorio. In una gara che obbligherà al massimo sacrificio e alla massima concentrazione tutti e 11 i giocatori, è un assetto che si può tentare.
La mia difesa ideale vede Ramos a destra, Albiol e Garay (che mi pare ottimo) al centro, uno fra Arbeloa e Marcelo (a seconda delle circostanze) a sinistra.
@ Flavio
"Ma anche al di là di questo dualismo, va detto che manca al Real Madrid un po’ di presenza in area"
Non intendevo certo dire che Benzema non segna. Volevo semplicemente dire che in certi momenti ti può far comodo arrivare alla conclusione per altre vie, non solo con attaccanti che gironzolano attorno all'area come son, pur con caratteristiche diversissime, Ronaldo, Benzema e Higuain. Occhio, "IN CERTI MOMENTI... PUO'", come crivo nel post non lo prescrive la legge il centravanti d'area. Il Barça le sue migliori partite l'anno scorso le ha giocate forse con Messi centrale, tanto per dire...
Su Kakà: io non so sinceramente cosa debba fare Pellegrini per metterlo a suo agio... se escludi questa partita a Lione dove ha giocato col doble pivote, sono due mesi e mezzo che il Real Madrid gioca esclusivamente col rombo con Kakà dietro due punte, proprio come dici tu. A parte che anche partendo da esterno nel modulo di Pellegrini ha comunque una libertà enorme dio movimento (è da sempre così nel 4-4-2 di Pellegrini, anche gli esterni del Villarreal andavano dove volevano), le colpe del cattivo rendimento di Kakà sono esclusivamente di Kakà.
Cristiano: se nel Man Utd partendo da esterno andava comunque da tutte le parti, se Ferguson spesso lo schierava da unica punta, e se nel Real Madrid avvengono più o meno le stesse cose, mi sembra difficile poterlo categoricamente definire un'ala.
Una vera ala era Overmars, per dare un'idea.
Non so Ibra al Madrid, ma Benzema al Barça era la mia prima opzione con Villa, quindi concordo.
@ madrid7
Ciao, bentornato!
Provo a rispondere seguendo i tuoi punti.
1)Cose che non ti hanno convinto:
a)Io credo che il cambio di Marcelo lo abbia fatto soltanto perchè era già ammonito e non voleva rischiare un secondo giallo (eventualità tutt'altro che improbabile per me). Tutto qui.
b) è una cosa a cui avevo pensato anche io vedendo la partita. Però non mi è sembrata scandalosa la sostituzione di quell'Higuain.
C'è stata una fase dopo ilgol di Makoun in cui il Madrid ha rischiato di prenderne altri perchè attaccava disordinatamente e favoriva il contropiede avversario. Probabilmente con un centrocampista in meno, questo rischio sarebe stato ancora più alto: ma pensarla in questo modo non mi sembra avere paura. A me in tutta sincerità mi son sembrati più condizionati mentalmente i giocatori in campo che l'allenatore.
c)Dissento su Mahamadou. Per me è un ottimo giocatore, inferiore tecnicamente a Lass ma nettamente superiore come lettura del gioco. Peraltro martedì mi è parso uno dei meno peggio. La considerazione sul gioco aereo di Pellegrini poi la fanno un po' tutti gli allenatori: in una competizione ad eliminazione diretta come la Champions, dettagli come le palle inattive possono essere decisivi. Non mi sembra che Pellegrini se la sia fatta sotto per questo, anche perchè per mettere Mahamadou ha tolto Lass, non Cristiano Ronaldo!
2) Riflessioni
a) Mahamadou e la paura di Pellegrini li ho già toccati sopra, quindi salto al punto successivo;
b) Io credo che la discontinuità del gioco madridista non dipenda dalla presenza di CR9, dai suoi movimenti o da quelli di qualche altro giocatore. Penso sia semplicemente un fatto fisiologico: al primo anno di un progetto non ci sono ancora quegli automatismi e quella sicurezza psicologica, anche se hai speso 300 milioni. Se il Madrid supererà lo scoglio degli ottavi, farà un salto di qualità dal punto di vista psicologico. Ricordati che lo stesso Barça del Triplete l'anno scorso a Lione soffrì tantissimo.
Su Cristiano: non credo pesti i piedi a Kakà. Se Kakà si è visto pestare i piedi qualche volta la causa è stata semmai la cattiva lettura del gioco di Marcelo e Lass ai lati del rombo. Senza capire quando aprirsi o accentrare la propria posizione, hanno facilitato la difesa in blocco da parte degli avversari, e quindi ristretto anche gli spazi a Kakà e Xabi Alonso, come successo a Bilbao.
Comunque Kakà ha davvero pochi alibi tattici, io credo che Cristiano sia compatibilissimo coi suoi movimenti.
L'unico probema semmai è che quando giocano Cristiano Ronaldo e Benzema in attacco tendono un po' troppo a svuotare l'area di rigore. Lo stesso Higuain anche se è quello che vede di più la porta non credo abbia i movimenti della prima punta.
Non sono problemi insormontabili comunque.
3) Prospettive
Come detto in risposta a Hincha madridista, mi stuzzica l'idea di un quartetto Kakà-Cristiano-Benzema-Higuain, però non con i due Diarra nel doble pivote: il rischio sarebbe quello di spezzare la squadra per la difficoltà a dettare i tempi e far arrivare la palla avanti dei due Diarra. Uno fra Guti e Granero per forza, quindi.
Anche l'idea di Granero e Guti contemporaneamente in un rombo che prospetti tu mi sembra plausibilissima. Però non mi sembrerebbe proprio una formazione messa in campo per fare non prenderle e sperare nelle invenzioni di Ronaldo... si può vincere e giocare benone con una formazione del genere, se le cose vanno per il verso giusto.
D'accordissimo su Raul: se la situazione non si sblocca, me lo gioco nel finale. Sarebbe una situazione ritagliata su misura per lui.
I 4 davanti proposti da Valentino sarebbero un'opzione molto interessante (lo stesso Capello vinse una Liga giocando in simultanea con Raul, Suker, Mijatovic e Seedorf o Del Bosque una Champions con Figo, Raul, Zidane e Morientes tutti assieme). Ovvio però che allora devi mettere un costruttore di gioco a fianco di uno dei due Diarra se no giochi una partita all'insegna del lancio lungo o dell'invenzione estemporanea. L'idea di affiancare a Lass van der Vaart come centrale di centrocampo sarebbe così peregrina? Secondo me una volta superati (se ciò avverrà) gli ottavi la squadra girerà ancora meglio, mi ricorda un pò la famosa VII Champions il Madrid ha aspettato un trentennio per vincerla, poi ne vinse altre 2 nei 4 anni successivi (centrando 1 volta pure le semifinali).
Un saluto a Madrid7 che dal nick mi sembra lo stesso di calciomercato.com scusa se dissento su chi contesta un allenatore dopo una partita persa (che per inciso vincere a Lione non è mai facile). Che come dica Valentino nel post dopo Del Bosque l'allenatore migliore del Madrid sia quello attuale mi sembra fuori di dubbio.
Ah sì, Van der Vaart non lo contavo, ma ha recuperato per domani sera. Poi bisogna vedere le sue condizioni comunque in vista del Lione.
Valentino, forse mi sono spiegato male: una formazione con Granero e Guti con Higuain punta andrebbe anche bene, io intendevo una formazione con Granero + i 2 Diarra con Benzema al posto di Higuain.Sarei ben felice se Pellegrini mi smentisse.
@Hincha, sarà anche il miglior allenatore da Del Bosque ad oggi, ma a me rode che venga dopo una sconfitta in Champions negli ottavi, turno per noi maledetto, a dire che la squadra che ha appena fatto ridere è meglio di una che ha DOMINATO la Champions per 4, anni,soltanto perchè IN PROIEZIONE, potrebbe far più punti nella liga di quanti ne ha fatti negli ultimi 15 anni,una Liga NETTAMENTE inferiore, vedi Europa League, a quella del periodo di Del Bosque e nella quale, oggettivamente, non può aspirare di più che al secondo posto....
Ciao volevo segnalarvi che abbiamo creato una pagina su facebook:
Un sogno chiamato Futbolandia (http://www.facebook.com/pages/Un-Sogno-chiamato-Futbolandia/317478312105)
una pagina dove condividere i più bei video di calcio dei campioni del passato, e una pagina per parlare di calcio da un punto di vista tecnico,
con le emozioni che questo sport ci sà regalare.
La pagina è un omaggio al bellissimo libro di Jorge Valdano.
Grazie dello spazio
Santeria
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