Confederations Cup e Under 21.
La stagione di club è appena finita, il mercato entra già a pieno regime, ma a rubare la scena in questo mese saranno, Florentino permettendo, le nazionali. Nazionale maggiore impegnata nella Confederations Cup sudafricana, più un’occasione per consolidare il prestigio internazionale recentemente acquisito dalla Selección che una vera prova generale del Mondiale (girone con Iraq, Sudafrica e Nuova Zelanda: si dovrebbe cominciare a fare sul serio a partire dall’incrocio in semifinale con una fra Brasile e Italia, prevedibilmente); Under 21 impegnata invece nell’Europeo di categoria in Svezia. Le ambizioni in entrambi i casi non vengono nascoste, vediamo ora le scelte dei due selezionatori.
CONVOCATI CONFEDERATIONS CUP
Portieri: Casillas (Real Madrid), Reina (Liverpool), Diego López (Villarreal).
Difensori: Sergio Ramos (Real Madrid), Arbeloa (Liverpool), Puyol (Barcelona), Marchena (Valencia), Albiol (Valencia), Piqué (Barcelona), Capdevila (Villarreal).
Centrocampisti: Busquets (Barcelona), Cesc (Arsenal), Xabi Alonso (Liverpool), Cazorla (Villarreal), Pablo Hernández (Valencia), Xavi (Barcelona), Mata (Valencia), Riera (Liverpool), Silva (Valencia).
Attaccanti: Villa (Valencia), Fernando Torres (Liverpool), Fernando Llorente (Athletic), Güiza (Fenerbahçe).
Del Bosque opta per la continuità, con qualche accento discutibile. Con Senna già indisponibile, altri giocatori arrivano in condizioni precarie: Cazorla tornato solo per giocare qualche spicciolo all’ultima di campionato a Maiorca, un’incognita totale la sua condizione; Piqué e Puyol acciaccati, Silva ancora da recuperare (a differenza di Cazorla non è nemmeno rientrato all’ultima giornata) poi il pesante forfait di Iniesta, sostituito da Pablo Hernández, l’unica novità.
Non è sbagliata in sé la convocazione del valenciano, molto brillante in questo finale di stagione, ma lascia perplessi il fatto che Iniesta non sia stato sostituito da un giocatore di caratteristiche simili, ovvero una mezzapunta più che un esterno di ruolo. Comprensibile che sia Granero che Jurado, tecnicamente i più tagliati per la sostituzione del manchego, siano stati lasciati all’Under 21, mentre il nome di Cani del Villarreal, in formissima nelle ultime partite, si poteva prendere pure in considerazione, lasciando magari a Pablo Hernández il posto di Riera.
Nessuna sorpresa era prevista per difesa e centrocampo (un piccolo appunto riguarda la mancata convocazione di Fernando Navarro nelle ultime gare, che non condivido).
La formazione titolare dovrebbe essere questa: Casillas in porta, difesa da destra a sinistra Sergio Ramos-Puyol-Piqué-Capdevila, a centrocampo Xabi Alonso vertice basso, Cesc e Xavi mezzeali, Silva trequartista (difficile anticipare quale sarà il disegno della squadra, se il canario partirà al centro o sulla fascia, e se sì da quale fascia), per una mediana senza esterni di ruolo, Villa e Torres davanti, incaricati anche di allargarsi sulle fasce per dare respiro alla manovra.
Le possibili alternative per il centrocampo vengono da Busquets, che potrebbe comporre un “doble pivote” più bloccato sulla stessa linea di Xabi Alonso (opzione valida a partita in corso per conservare il risultato), da Riera e Pablo Hernández per allargare il campo (più ala il valenciano, più portato al gioco interno invece il giocatore del Liverpool), con in più Mata che rappresenta quasi un attaccante aggiunto coi suoi tagli senza palla.
Notevole varietà di alternative anche in attacco: Llorente come centravanti di peso (ma con la possibilità di dialogare palla a terra: il basco è un “acquisto” importantissimo, arricchisce l’organico ma non altera il modello di gioco di fondo), Güiza (sempre snobbato, ma quasi sempre efficace) come animale da profondità, micidiale nei movimenti sul filo del fuorigioco e in campo aperto, ideale per matare le partite in contropiede.
UNDER 21
Portieri: Sergio Asenjo (Valladolid), Adán (Real Madrid), Roberto (Recreativo).
Difensori: Azpilicueta (Osasuna), Torrejón (Espanyol), Marcano (Racing Santander), Miguel Torres (Real Madrid), Sergio Sánchez (Espanyol), Chico (Almería), Monreal (Osasuna).
Centrocampisti: Javi García (Real Madrid), Raúl García (Atlético Madrid), Javi Martínez(Athletic Bilbao), Mario Suárez (Mallorca), Pedro León (Valladolid), Granero (Getafe), Jurado (Mallorca), Sisi (Recreativo Huelva), Capel (Sevilla).
Attaccanti: Bojan (Barcelona), Adrián López (Málaga), Jonathan Pereira (Racing), Xisco (Newcastle).
Dominatrice a livello europeo in tutte le altre categorie giovanili, la Spagna non accedeva alla fase finale dell’Euro Under 21 addirittura dal 2000 (l’ultima vittoria invece risale al 1998). Un buco difficilmente spiegabile che cercherà di colmare il gruppo scelto da López Caro. Un gruppo sulla carta molto completo e ricco di talento, poi sarà tutta da verificare sul campo l’amalgama, una verifica non facile dato che gli avversari del girone si chiamano Germania e Inghilterra (con la Finlandia ultima forza del girone).
In porta indiscutibile Asenjo, da tempo segnalato come predestinato erede di Casillas, titolare del Valladolid già a 18 anni. Le doti naturali sono eccellenti, grande potenza, esplosività e riflessi, fegato da vendere che qualche volta trascende in controproducenti eccessi di confidenza. Tecnicamente è ancora migliorabile, ma non c’è dubbio che rappresenti il futuro, come perennemente evidenziano i pettegolezzi di mercato che lo accostano ora all’Atlético ora al Barça.
La difesa presenta quella che con una notevole esagerazione Camacho ha definito addirittura la miglior coppia di terzini della Liga, Azpilicueta e Monreal. Azpilicueta a destra dovrebbe partire titolare, mentre a sinistra è più probabile che Monreal lasci il posto allo scafato Miguel Torres. Sergio Sánchez dovrebbe invece essere chiaramente la riserva di Azpilicueta. Azpilicueta che è l’elemento più intraprendente in un parco-terzini nel quale comunque le note dominanti sono la corsa e la regolarità più che la tecnica e la propensione offensiva.
Al centro Marcano è una novità assoluta, prima convocazione con l’Under 21, ma le sue qualità e l’ottima stagione disputata potrebbero garantirgli da subito una maglia titolare. Centrale o anche terzino sinistro, una delle rivelazioni della Liga 2008-2009 (anche se in calo nella seconda metà della stagione), cercato da Real Madrid e Villarreal, Marcano è un difensore in prospettiva piuttosto completo, che ha fisico, senso della posizione, gioco aereo e anche discreta agilità e rapidità a dispetto della stazza. Senza essere la sua specialità poi sa proporsi coi tempi giusti in sovrapposizione, mostrando un tocco di palla pulito.
L’altro posto nel mio pronostico vede favorito Torrejón su Chico: più esperto, più concreto e più continuo l’espanyolista rispetto al giocatore dell’Almería, più elegante ma anche tendenzialmente più morbido nella marcatura.
Nel 4-2-3-1 di López Caro, dovrebbero essere in tre a lottare per le due maglie del doble pivote. Javi García è una presenza fissa di tutte le nazionali giovanili, ma la frustrante esperienza nel suo club ne sta compromettendo le prospettive, in origine ottime. Gli altri concorrenti sono Raúl García e Javi Martínez: il primo parte con buone chances, visto anche il finale di stagione in crescendo nel proprio club. Dei tre centrocampisti centrali è quello più completo, può giocare mezzala con libertà d’inserirsi a sostegno dell’attacco ma anche restare bloccato davanti alla difesa, ha senso tattico, un buon destro, fisico e visione di gioco, anche se è un po’lento nell’esecuzione e carente di creatività.
Javi Martínez ha notoriamente doti ragguardevoli, soprattutto un atletismo senza confronti nel panorama spagnolo, ma il suo è uno stile di gioco che potrebbe anche stonare nel contesto di questa nazionale. Centrocampista da un’area all’altra, all’inglese, più a suo agio nel corre con la palla che nel farla correre, un po’carente sul piano della visione di gioco, potrebbe non rappresentare la pedina più adatta per il “fútbol de toque” che prevedibilmente dovrebbe caratterizzare questa nazionale. Mario Suárez, già campione d’Europa Under 19 nel 2006 in coppia con Javi García, dovrebbe partire più defilato nelle gerarchie di López Caro: discrete doti di regia, ma qualche limite di personalità.
Sulla trequarti la scelta è ricchissima. I due elementi cardine dovrebbero essere Granero e Jurado, quelli che più di tutti dovrebbero dare spessore qualitativo, personalità e idee al possesso-palla. Granero al centro, Jurado a sinistra: il primo come “calamita” per i palloni, punto di riferimento attorno al quale il resto della squadra possa salire in blocco; il secondo come socio prediletto del getafense e catalizzatore della manovra col suo passo rapido e leggero, ideale per verticalizzare a ridosso dell’area di rigore.
A completare il terzetto sulla destra Pedro León, eccellente tecnica, destro potente e tagliato (insidiosissimo sui cross e i calci piazzati), uno contro uno anche se non ha proprio il passo classico dell’uomo di fascia, soprattutto sui primi metri (in progressione invece recupera terreno). Molto più rapido sul breve è Sisi, il classico “puffo”, esterno di grande dinamismo e vivacità, rapido, tenace, abile anche nel dialogo sullo stretto. La vera riserva (almeno in partenza) di lusso è però Diego Capel: un po’decaduto negli ultimi mesi al Sevilla anche per la contemporanea esplosione dell’argentino Perotti, per l’andaluso comincia a profilarsi un bivio. Diventare giocatore vero, ora o mai più: non bastano lo spunto nel dribbling, la sfrontatezza e quel gioco naïf, quando ostinatamente continua a remare in direzione contraria rispetto ai propri compagni e compromette una volta sì e l’altra pure la fluidità di manovra. Urge un deciso salto di qualità, nel mentre comunque resta una carta importantissima a disposizione di López Caro per scompigliare certi match, magari a partita in corso (non è cosa da poco la sua capacità di forzare cartellini gialli come fossero noccioline).
L’attacco sarà Bojan, Bojan e ancora Bojan. Un appuntamento davvero importante nella maturazione del blaugrana questa manifestazione. Negli ultimi mesi si è notata una crescita da parte di Bojan nella partecipazione alla manovra, pare un giocatore più presente nel gioco, particolarmente abile nel ritagliarsi gli spazi fra i centrali avversari, talentuoso sottoporta e più a suo agio anche nel dialogo coi centrocampisti; tuttavia continuano a mancargli un po’di forza d’urto e di cattiveria (al tiro e nei duelli coi difensori) per incidere fino in fondo, soprattutto considerando che si trova a giocare da unica punta.
Bojan titolare indiscusso, ma non vanno snobbate le altre opzioni, a cominciare da Adrián López (5 gol nel Mondiale Under 20 del 2007): i 3 gol stagionali non hanno proprio rubato le copertine, ma la stagione in prestito al Málaga potrebbe aver rappresentato un trampolino importante per lui. Attaccante che tende un po’a estraniarsi per lunghi minuti, ha tuttavia fiuto, un repertorio relativamente completo e accelerazioni palla al piede interessantissime. La prossima stagione al Depor, chissà, lui e Lassad potrebbero sorprendere più d’uno.
Jonathan Pereira dato il 4-2-3-1 di base potrebbe entrare in ballo più come alternativa per la trequarti che per l’attacco. Seconda punta o ala destra, nanetto ipercinetico e incredibilmente rapido ma spesso anche piuttosto confusionario, crea scompiglio col costante movimento senza palla e il dribbling ma che con troppa frequenza si perde al momento del dunque, pagando qualche controllo sbagliato e l’eccessiva frenesia (gli manca quella “pausa” che rappresenta un concetto molto gettonato presso la critica e il pubblico spagnolo) oltre alla debolezza e la scarsa freddezza nelle conclusioni. Anche lui comunque può essere una buona carta a gara in corso, entra in partita con molta facilità.
Xisco, forse il meno dotato dei 23, dovrebbe partire ultima scelta: coinvolto nel naufragio del Newcastle (toh, eccolo là un altro pollo, come José Enrique), è un centravanti “stile-bisonte”, buone conclusioni d’istinto e di potenza, molto combattivo e a suo agio soprattutto nelle progressioni in campo aperto.
CONVOCATI CONFEDERATIONS CUP
Portieri: Casillas (Real Madrid), Reina (Liverpool), Diego López (Villarreal).
Difensori: Sergio Ramos (Real Madrid), Arbeloa (Liverpool), Puyol (Barcelona), Marchena (Valencia), Albiol (Valencia), Piqué (Barcelona), Capdevila (Villarreal).
Centrocampisti: Busquets (Barcelona), Cesc (Arsenal), Xabi Alonso (Liverpool), Cazorla (Villarreal), Pablo Hernández (Valencia), Xavi (Barcelona), Mata (Valencia), Riera (Liverpool), Silva (Valencia).
Attaccanti: Villa (Valencia), Fernando Torres (Liverpool), Fernando Llorente (Athletic), Güiza (Fenerbahçe).
Del Bosque opta per la continuità, con qualche accento discutibile. Con Senna già indisponibile, altri giocatori arrivano in condizioni precarie: Cazorla tornato solo per giocare qualche spicciolo all’ultima di campionato a Maiorca, un’incognita totale la sua condizione; Piqué e Puyol acciaccati, Silva ancora da recuperare (a differenza di Cazorla non è nemmeno rientrato all’ultima giornata) poi il pesante forfait di Iniesta, sostituito da Pablo Hernández, l’unica novità.
Non è sbagliata in sé la convocazione del valenciano, molto brillante in questo finale di stagione, ma lascia perplessi il fatto che Iniesta non sia stato sostituito da un giocatore di caratteristiche simili, ovvero una mezzapunta più che un esterno di ruolo. Comprensibile che sia Granero che Jurado, tecnicamente i più tagliati per la sostituzione del manchego, siano stati lasciati all’Under 21, mentre il nome di Cani del Villarreal, in formissima nelle ultime partite, si poteva prendere pure in considerazione, lasciando magari a Pablo Hernández il posto di Riera.
Nessuna sorpresa era prevista per difesa e centrocampo (un piccolo appunto riguarda la mancata convocazione di Fernando Navarro nelle ultime gare, che non condivido).
La formazione titolare dovrebbe essere questa: Casillas in porta, difesa da destra a sinistra Sergio Ramos-Puyol-Piqué-Capdevila, a centrocampo Xabi Alonso vertice basso, Cesc e Xavi mezzeali, Silva trequartista (difficile anticipare quale sarà il disegno della squadra, se il canario partirà al centro o sulla fascia, e se sì da quale fascia), per una mediana senza esterni di ruolo, Villa e Torres davanti, incaricati anche di allargarsi sulle fasce per dare respiro alla manovra.
Le possibili alternative per il centrocampo vengono da Busquets, che potrebbe comporre un “doble pivote” più bloccato sulla stessa linea di Xabi Alonso (opzione valida a partita in corso per conservare il risultato), da Riera e Pablo Hernández per allargare il campo (più ala il valenciano, più portato al gioco interno invece il giocatore del Liverpool), con in più Mata che rappresenta quasi un attaccante aggiunto coi suoi tagli senza palla.
Notevole varietà di alternative anche in attacco: Llorente come centravanti di peso (ma con la possibilità di dialogare palla a terra: il basco è un “acquisto” importantissimo, arricchisce l’organico ma non altera il modello di gioco di fondo), Güiza (sempre snobbato, ma quasi sempre efficace) come animale da profondità, micidiale nei movimenti sul filo del fuorigioco e in campo aperto, ideale per matare le partite in contropiede.
UNDER 21
Portieri: Sergio Asenjo (Valladolid), Adán (Real Madrid), Roberto (Recreativo).
Difensori: Azpilicueta (Osasuna), Torrejón (Espanyol), Marcano (Racing Santander), Miguel Torres (Real Madrid), Sergio Sánchez (Espanyol), Chico (Almería), Monreal (Osasuna).
Centrocampisti: Javi García (Real Madrid), Raúl García (Atlético Madrid), Javi Martínez(Athletic Bilbao), Mario Suárez (Mallorca), Pedro León (Valladolid), Granero (Getafe), Jurado (Mallorca), Sisi (Recreativo Huelva), Capel (Sevilla).
Attaccanti: Bojan (Barcelona), Adrián López (Málaga), Jonathan Pereira (Racing), Xisco (Newcastle).
Dominatrice a livello europeo in tutte le altre categorie giovanili, la Spagna non accedeva alla fase finale dell’Euro Under 21 addirittura dal 2000 (l’ultima vittoria invece risale al 1998). Un buco difficilmente spiegabile che cercherà di colmare il gruppo scelto da López Caro. Un gruppo sulla carta molto completo e ricco di talento, poi sarà tutta da verificare sul campo l’amalgama, una verifica non facile dato che gli avversari del girone si chiamano Germania e Inghilterra (con la Finlandia ultima forza del girone).
In porta indiscutibile Asenjo, da tempo segnalato come predestinato erede di Casillas, titolare del Valladolid già a 18 anni. Le doti naturali sono eccellenti, grande potenza, esplosività e riflessi, fegato da vendere che qualche volta trascende in controproducenti eccessi di confidenza. Tecnicamente è ancora migliorabile, ma non c’è dubbio che rappresenti il futuro, come perennemente evidenziano i pettegolezzi di mercato che lo accostano ora all’Atlético ora al Barça.
La difesa presenta quella che con una notevole esagerazione Camacho ha definito addirittura la miglior coppia di terzini della Liga, Azpilicueta e Monreal. Azpilicueta a destra dovrebbe partire titolare, mentre a sinistra è più probabile che Monreal lasci il posto allo scafato Miguel Torres. Sergio Sánchez dovrebbe invece essere chiaramente la riserva di Azpilicueta. Azpilicueta che è l’elemento più intraprendente in un parco-terzini nel quale comunque le note dominanti sono la corsa e la regolarità più che la tecnica e la propensione offensiva.
Al centro Marcano è una novità assoluta, prima convocazione con l’Under 21, ma le sue qualità e l’ottima stagione disputata potrebbero garantirgli da subito una maglia titolare. Centrale o anche terzino sinistro, una delle rivelazioni della Liga 2008-2009 (anche se in calo nella seconda metà della stagione), cercato da Real Madrid e Villarreal, Marcano è un difensore in prospettiva piuttosto completo, che ha fisico, senso della posizione, gioco aereo e anche discreta agilità e rapidità a dispetto della stazza. Senza essere la sua specialità poi sa proporsi coi tempi giusti in sovrapposizione, mostrando un tocco di palla pulito.
L’altro posto nel mio pronostico vede favorito Torrejón su Chico: più esperto, più concreto e più continuo l’espanyolista rispetto al giocatore dell’Almería, più elegante ma anche tendenzialmente più morbido nella marcatura.
Nel 4-2-3-1 di López Caro, dovrebbero essere in tre a lottare per le due maglie del doble pivote. Javi García è una presenza fissa di tutte le nazionali giovanili, ma la frustrante esperienza nel suo club ne sta compromettendo le prospettive, in origine ottime. Gli altri concorrenti sono Raúl García e Javi Martínez: il primo parte con buone chances, visto anche il finale di stagione in crescendo nel proprio club. Dei tre centrocampisti centrali è quello più completo, può giocare mezzala con libertà d’inserirsi a sostegno dell’attacco ma anche restare bloccato davanti alla difesa, ha senso tattico, un buon destro, fisico e visione di gioco, anche se è un po’lento nell’esecuzione e carente di creatività.
Javi Martínez ha notoriamente doti ragguardevoli, soprattutto un atletismo senza confronti nel panorama spagnolo, ma il suo è uno stile di gioco che potrebbe anche stonare nel contesto di questa nazionale. Centrocampista da un’area all’altra, all’inglese, più a suo agio nel corre con la palla che nel farla correre, un po’carente sul piano della visione di gioco, potrebbe non rappresentare la pedina più adatta per il “fútbol de toque” che prevedibilmente dovrebbe caratterizzare questa nazionale. Mario Suárez, già campione d’Europa Under 19 nel 2006 in coppia con Javi García, dovrebbe partire più defilato nelle gerarchie di López Caro: discrete doti di regia, ma qualche limite di personalità.
Sulla trequarti la scelta è ricchissima. I due elementi cardine dovrebbero essere Granero e Jurado, quelli che più di tutti dovrebbero dare spessore qualitativo, personalità e idee al possesso-palla. Granero al centro, Jurado a sinistra: il primo come “calamita” per i palloni, punto di riferimento attorno al quale il resto della squadra possa salire in blocco; il secondo come socio prediletto del getafense e catalizzatore della manovra col suo passo rapido e leggero, ideale per verticalizzare a ridosso dell’area di rigore.
A completare il terzetto sulla destra Pedro León, eccellente tecnica, destro potente e tagliato (insidiosissimo sui cross e i calci piazzati), uno contro uno anche se non ha proprio il passo classico dell’uomo di fascia, soprattutto sui primi metri (in progressione invece recupera terreno). Molto più rapido sul breve è Sisi, il classico “puffo”, esterno di grande dinamismo e vivacità, rapido, tenace, abile anche nel dialogo sullo stretto. La vera riserva (almeno in partenza) di lusso è però Diego Capel: un po’decaduto negli ultimi mesi al Sevilla anche per la contemporanea esplosione dell’argentino Perotti, per l’andaluso comincia a profilarsi un bivio. Diventare giocatore vero, ora o mai più: non bastano lo spunto nel dribbling, la sfrontatezza e quel gioco naïf, quando ostinatamente continua a remare in direzione contraria rispetto ai propri compagni e compromette una volta sì e l’altra pure la fluidità di manovra. Urge un deciso salto di qualità, nel mentre comunque resta una carta importantissima a disposizione di López Caro per scompigliare certi match, magari a partita in corso (non è cosa da poco la sua capacità di forzare cartellini gialli come fossero noccioline).
L’attacco sarà Bojan, Bojan e ancora Bojan. Un appuntamento davvero importante nella maturazione del blaugrana questa manifestazione. Negli ultimi mesi si è notata una crescita da parte di Bojan nella partecipazione alla manovra, pare un giocatore più presente nel gioco, particolarmente abile nel ritagliarsi gli spazi fra i centrali avversari, talentuoso sottoporta e più a suo agio anche nel dialogo coi centrocampisti; tuttavia continuano a mancargli un po’di forza d’urto e di cattiveria (al tiro e nei duelli coi difensori) per incidere fino in fondo, soprattutto considerando che si trova a giocare da unica punta.
Bojan titolare indiscusso, ma non vanno snobbate le altre opzioni, a cominciare da Adrián López (5 gol nel Mondiale Under 20 del 2007): i 3 gol stagionali non hanno proprio rubato le copertine, ma la stagione in prestito al Málaga potrebbe aver rappresentato un trampolino importante per lui. Attaccante che tende un po’a estraniarsi per lunghi minuti, ha tuttavia fiuto, un repertorio relativamente completo e accelerazioni palla al piede interessantissime. La prossima stagione al Depor, chissà, lui e Lassad potrebbero sorprendere più d’uno.
Jonathan Pereira dato il 4-2-3-1 di base potrebbe entrare in ballo più come alternativa per la trequarti che per l’attacco. Seconda punta o ala destra, nanetto ipercinetico e incredibilmente rapido ma spesso anche piuttosto confusionario, crea scompiglio col costante movimento senza palla e il dribbling ma che con troppa frequenza si perde al momento del dunque, pagando qualche controllo sbagliato e l’eccessiva frenesia (gli manca quella “pausa” che rappresenta un concetto molto gettonato presso la critica e il pubblico spagnolo) oltre alla debolezza e la scarsa freddezza nelle conclusioni. Anche lui comunque può essere una buona carta a gara in corso, entra in partita con molta facilità.
Xisco, forse il meno dotato dei 23, dovrebbe partire ultima scelta: coinvolto nel naufragio del Newcastle (toh, eccolo là un altro pollo, come José Enrique), è un centravanti “stile-bisonte”, buone conclusioni d’istinto e di potenza, molto combattivo e a suo agio soprattutto nelle progressioni in campo aperto.
Etichette: Calcio giovanile, Confederations Cup 2009, Europeo Under 21 2009, Seleccion
17 Comments:
nella nazionale maggiore avrei convocato Sergio Garcia , ancora più contropiedista di Guiza e ottimo a giocare anche da esterno offensivo. oltre a Fernando Navarro visto che l'unico laterale mancino convocato è Capdevila.
nell'under 21 manca Jeffren a mio avviso di ben altro livello rispetto a Capel, intorno al quale non ho mai capito il clamore e le voci di mercato e le valutazioni astronomiche.
KUBALA
Mi piace Sergio Garcia, però nel contropiede e nei movimenti in profondità preferisco Guiza. Non è un campione, però di attaccanti spagnoli bravi come lui a muoversi fra i due centrali sul filo del fuorigioco non ce ne sono tanti (penso al miglior Tamudo). In questo è davvero un artista.
Certo, poi ci sono Villa e Torres che non se la cavano male in profondità, e nel resto sono sfortunatamente per Guiza appena appena superiori...
Fernando Navarro al momento sarebbe il miglior terzino sinistro spagnolo, quindi non capisco proprio.
Capel ha uno spunto veramente incisivo, in certe serate ti può anche cambiare una partita, ma non ha ancora imparato a giocare a calcio, per cui ora come ora non merita nè le valutazioni astronomiche nè tantomeno l'esordio in nazionale maggiore già fatto contro la Bosnia. In ogni caso, l'ultima stagione lo ha piuttosto ridimensionato, se pensiamo che nel Sevilla Perotti, giocatore a mio avviso migliore, gli ha rubato il posto.
Jeffren non mi sembra inferiore, però in queste convocazioni paga inevitabilmente l'esperienza quasi nulla in Primera.
Specifico meglio la mia opinione su Guiza e Sergio Garcia. Dipende da cosa vuole il CT: se preferisce un centravanti e un finalizzatore più puro, fa bene a convocare Guiza, se invece preferiva una seconda punta capace di adattarsi all'ala, allora era meglio Sergio Garcia. Ci poteva stare anche perchè come centravanti c'era già Llorente, però alla fine è rispettabile anche la scelta di Guiza.
Ciao Valentino,
a quanto pare il buon Florentino pare intenzionato ad oscurare le selezioni spagnole in questo torrido giugno: dopo aver messo a segno il colpo-Kaká, sembra seriamente intenzionato a vestire di bianco anche Cristiano Ronaldo, e per Villa pare ormai fatta. Inoltre si vocifera di un forte interesse nei confronti di Xabi Alonso, vicino al Madrid già ai tempi della Real Sociedad, e di Ribéry, trattativa in cui potrebbe influire parecchio l'amicizia con Zidane. Intento ieri su Sky Sport 24 pronosticavano un Real così disposto nella prossima stagione: (4-1-2-1-2) Casillas; Sergio Ramos, Pepe, Bruno Alves, Marcelo; Xabi Alonso; Ribéry, Silva; Kaká; C. Ronaldo, Villa.
Personalmente dubito che Perez possa mettere sotto contratto una tale mole di campioni nel corso di una sola estate, ma anche se riuscisse a prendere la metà metterebbe a disposizione di Pellegrini un'enorme quantità di talento, a mio avviso però difficile da gestire. Tu che ne pensi?
Ciao Antonio, evidentemente la mia frase era troppo ottimista, lo sapevo già al momento di scriverla...:-)
Io sono più ottimista di te sulle possibilità di mercato di Pérez. Non è tanto il fatto che sia disposto a investire una cifra enorme, quello lo avrebbe fatto anche Calderon, quanto piuttosto le condizioni mutate del resto del mercato. A quanto pare il Real Madrid è uno dei pochissimi club disposti a spendere in questo mercato, e facendolo in un momento di recessione gli altri club sono più disposti a incassare denaro fresco per i loro fuoriclasse. Insomma, se c'è un'estate in cui oltre a Kakà i vari Ribery, Villa etc... sono acquistabili, è proprio questa. Per Cristiano Ronaldo il discorso è un po'diverso, bisognerà vedere le intenzioni del giocatore, che già la scorsa estate dimostrò un attaccamento alla maglia un po'scarsino, diciamo così.
Io dico che la doppietta Kakà-CRonaldo a questo punto è fattibile. Intanto Ribery e Silva sembrano abbastanza a portata di mano. Villa mi pare un acquisto forse non strettamente necessario, ma se prende il Madrid fa benone perchè comunque accresce il livello dell'attacco (quando Valdano, sottolineo Valdano, ha fatto delle dichiarazioni di non-intoccabilità di Raul piuttosto rilevanti).
Quanto alla sostenibilità tattica della formazione di Sky, c'è uno di troppo fra Ribery e Silva, perchè Pellegrini è molto difficili che rinunci al suo Eguren da schierare accanto a Xabi Alonso (acquisto ASSOLUTAMENTE PRIORITARIO, ancora prima di Villa o dell'altra mezzapunta). Ergo, togli Ribery o Silva e aggiungi Lassana Diarra, e ti rimane comunque uno squadrone (però di Bruno Alves non ho letto in questi giorni sui quotidiani spagnoli).
C'è il serio rischio a questo punto di ritrovarsi con uno dei Barça-Madrid più entusiasmanti della storia, anche se preferirei magari un Barça e un Madrid leggermente meno forti e delle terze e quarte incomode di alto livello come il Valencia e il Depor dei bei tempi... eccomi tornato ai soliti attacchi di nostalgia, povero me...
Per l'under 21 canella e jose angel niente?
Canella infortunato, José Angel farà parte del prossimo ciclo.
Ottimo per Mata ed Hernandez.
Se lo meritano,stanno crescendo bene e se tutto va bene saranno sicuramente nel gruppo del mondiale 2010.
Le assenze di iniesta e senna (di cui non sono proprio un estimatore,ma che si fa sempre valere in mezzo al campo) temo si faranno comunque sentire,ma sarà l'occasione per testare un centrocampo con xavi-fabregas-alonso,con silva alle spalle delle punte (EVVIVA!!) ed eventuali varianti come cazorla,hernandez,riera,che agggiungono comunque qualità ad un centrocampo che è indubbiamente,al momento,il migliore al mondo.
Sul mercato beh,pare che per villa sia questione di giorni,forse subito dopo la confederation cup (ma proprio al real?!),ma perdere anche silva sarebbe davvero un colpo pesantissimo.
Però giustamente anche lui vorrà giocare per grandi obiettivi,quanto lo si potrà trattenere,a meno di un rilancio in tempi brevissimi...?
La squadra postata da antonio (per quanto sia un pantheon di talenti assoluti spettacolare solo da leggere...) però mi riporta alla mente quel "real delle figurine" post del bosque,che ne dici?
Ammesso,poi,che ronaldo davvero lasci il manchester,cosa che non credo molto realistica,a meno di cifre assurde.
Credo,poi,che per scalzare il barca,questo barca,qualcosa di alieno,di surreale con la facilità con cui gioca e diverte,non basti un mercato faraonico e sono abbastanza scettico su pellegrini su quella panchina....
Ciao,
Manuel.
Be' Vale, sinceramente neanch'io credevo alla possibile realizzazione della squadra preannunciata da Sky (e Sportitalia): un modulo del genere sarebbe troppo offensivo persino per la PlayStation. Più probabilmente Pellegrini finirà per proporre il collaudato 4-2-2-2 con Xabi Alonso e Diarra (più Lass che Mahamadou) impegnati rispettivamente ad impostare ed interdire e poi davanti un «quadrato magico» composto da Kaká e gli altri big.
Non comprendo la scelta di lasciare a casa Iraola, che quest'anno ha giocato fortissimo.
Un posto per Susaeta nell'Under era esagerato, secondo te Vale?
@ Manuel
Ciao.
Mmmh, non so, a me questo progetto madridista a una prima occhiata mi sembra qualcosa di più serio di una collezione di figurine. Si stanno adoperando per coprire tutte le esigenze della rosa, non solo sulla trequarti o in attacco. Difensore centrale, regista, altro trequartista e attaccante. Hanno le idee chiare, un progetto-chiaro e un'idea di gioco ben definita già da adesso, basta leggere i nomi scelti per guidare questo progetto: Valdano, Pardeza, Pellegrini. Più coerenti di così si muore, nelle partite del Villarreal di Pellegrini si trovano le stesse idee degli articoli e dei libri di Valdano (o del Valdano che allenava il Tenerife e il Real Madrid), e anche i nomi fatti finora si inseriscono più o meno tutti nel modello di gioco di Pellegrini, specialmente Xabi Alonso e Silva (che secondo me si sposerebbe con Kakà forse meglio di Ribery).
Specialmente Xabi Alonso lo considero cruciale per dare solidità e piena credibilità a questo modello. Comunque Manuel, potrà sembrare anche troppo ambizioso, ma per me questa volta un progetto c'è.
Riguardo a Pellegrini, si tende a pensarlo un po'fragile per il fatto di aver lavorato al riparo di una società come si deve come il Villarreal e anche per quella sua aria pacata, ma non bisogna dimenticarsi che è uscito già vincitore in un ambientino come quello del River Plate. Certo, poi senza supporto nessun allenatore può lavorare, ma la mia sensazione è che questo progetto abbia un maggior appoggio da parte di tifosi e media rispetto a quello di Capello e anche quello di Schuster.
Ti do buone nuove sul mercato del Valencia: pare che Silva sia stato dichiarato incedibile, che se ne voglia fare il leader del nuovo Valencia (anche se il giocatore non è contentissimo, preferirebbe andarsene).
Per Villa invece si cerca di giocare al rialzo, e nel caso dovesse andare a Madrid di inserire nella trattativa Negredo. Si cerca anche di parlare di Granero col Real Madrid, e sarebbe un "contentino" niente male.
In difesa è stata fatta un'offerta all'Espanyol per Sergio Sanchez (fra i convocati dell'Under 21, non mi piace granchè francamente), mentre per il terzino sinistro pare quasi fatta per Mathieu, per il quale si spenderebbe il denaro incassato dalla vendita in Italia di Moretti.
A centrocampo invece si aspetta di sfrondare (Albelda, Baraja, Edu, Míchel, Fernandes, Hugo Viana, Nacho González, Montoro e Sunny farebbero parte dell'organico al momento) prima di acquistare.
@ Antonio
Esattamente. Ma non usare troppo il termine "quadrato magico" quando parli con un madridista... :-)
@ Edo
No, non era affatto esagerato. Però anche Pedro Leon, Sisi e Capel vanno bene (soprattutto Pedro Leon merita il posto perchè ha disputato la stagione nettamente migliore fra tutti questi giocatori, compreso Susaeta).
Eh sì Iraola.. che dire? Sembrava pure che Del Bosque fosse finalmente il primo CT a considerarlo quando lo convocò per l'amichevole in Danimarca, invece solita storia...
I miei 8 ideali per la difesa sarebbero Ramos, Iraola, Capdevila, F. Navarro (terzini); Piqué, Puyol, Albiol, Alexis (centrali), ma Del Bosque mi pare molto lontano da quest'idea al momento.
Neanche crackando Football Manager, oserei schierare un Real Madrid come quello proposto dalle TV in questi giorni, forse solo avendo Moggi con un buon numero di SIM Card a portata di mano... Concordo con Vale: uno tra Silva e Ribery resterà a casa sua e Pellegrini affiancherà a Xabi Alonso -se arriverà- uno dei due DIarra, probabilmente Lass che si è fatto preferire allo scialbo omonimo pre-infortunio. Ovvio che poi i 3 o 4 giocatori davanti se saranno C.ROnaldo, Kakà, Villa e Ribery riuscirebbero a riequilibrare nei nomi i campioni del Barca, e per un uomo-immagine come Florentino sarebbe già un bel colpo. Per la difesa non so cosa hanno detto in Spagna, ma qui si è fatto anche il nome di Albiol, pareri?
Sono dell'idea che se vuole prenderli, non so quanto Ribery o Silva, ma certamente gli altri big, FLorentino potrebbe aver trovato l'estate giusta, investendo soldi quando gli altri hanno gioca forza il braccino corto. Ovvio che comprando tutto questo ben di Dio, il Madrid dovrà pure fare cassa: prendendo Villa, uno dei 2 bomber olandesi è di troppo contando su Higuain come punto fermo e Raul come totem. Idem la colonia olandese di centrocampo 3 tra VdVaart, Drenthe, Sneijder e Robben dovranno farsi da parte, così come forse M. Diarra e spero Heinze (come laterale Marcelo e Torres danno le stesse garanzie se non di più).
Un parere ancora su Pellegrini: Vale come lavora coi giovani? C'è la chance che aiuti a crescere i canterani? E' da quando abbiamo lanciato Casillas che non esce più nel Madrid un canterano di livello, e quei pochi finiscono per fare le fortune di altri club. Pensi che il cileno possa cambiare la tendenza?
Ciao a tutti e da tantissimo che non scrivo :)
Comunque sembra che il Manchester abbia dato il via libera al Real per Ronaldo.
Io mi chiedevo,voi pensate sul serio che una formazione come quella riportata da Antonio Giusto potrebbe funzionare? bah,per me sarebbe folle,chi difende?
Secondo me Perez dovrebbe fermarsi con l'attacco dopo l'acquisto del portoghese e pensare a rinforzare difesa e centrocampo.
Un 4-2-2-2 Casillas;S.Ramos,Pepe,Forte difensore(Garay dalla panca),Marcelo;Xabi Alonso,L.Diarra;Kakà,C.Ronaldo; Higuain,Huntelaar lo troverei molto più equilibrato.
vale, da competente esperto di calcio spagnolo, mi spieghi dove tira fuori i soldi il real????
sul piano tecnico-tattico, io credo che oltre l'indispensabile acquisto di xabi alonso come regista, sarebbe utile anche comprare un difensore capace di inizare l'azione. Dichiarando una certa ignoranza su garay, (ho visto qualcosa, ma non abbastanza per farmene una cera idea precisa), non credi che si rischierebbe di dare troppo peso al regista di turno(xabi o gago)?
ultimo, il real puo' comprarsi anche villa, ma se arriva ibra al barça io punto ancora il mio euro sulla squadra di guardiola..facciamo anche 10 dai..
Cespo, per spiegare la liquidità del Madrid bisogna essere esperti di finanza, immobiliaristica e politica spagnola, più che di calcio.
Gli scenari sono molteplici. Innanzi tutto, qualche anno fa il Real si è costruito una Ciudad Deportiva tutta per sé, salvo rivenderla in tutta fretta al Comune di Madrid con un'operazione ben poco trasparente; i terreni edificabili lì attorno hanno comunque fatto in tempo a schizzare alle stelle come valore, e il Real (che gli aveva presi per due lire) ovviamente ci ha guadagnato cifre enormi.
Tieni poi conto che a Perez nessuna banca nega una fidejussione, foss'anche da 250 milioni di euro. Perché? Qui entra in gioco la politica. Il Real è ovviamente LA squadraspagnola per eccellenza, e la sua dirigenza èda sempre vicina al PP e alla famiglia reale; alcuni accadimenti recenti (il triplete del Barça, i fischi a Juan Carlos in Coppa) hanno fatto infuriare i conservatori spagnoli, che sognano di rilanciarsi in grande stile in ottica 2010, quando la finale di Champion's sarà al Bernabeu. Quale migliore occasione per sollevare la decima Coppa dei Campioni?
Da questi intrecci nasce la straordinaria disponibilità economica delle merebgue, che a questo punto rischia fortemente di scavare un solco enorme tra sé e il Barcellona da una lato, e tutto il resto della Liga da un altro.
@ Hincha
Albiol è un ottimo difensore, concentrato, agile, buono nel gioco aereo e veloce nei recuperi (gli manca invece un po'di aggressività negli anticipi), si può completare bene con Pepe. Ha un neo però: a impostare fa davvero pena, e questo al Real Madrid può pesare.
Pellegrini al Villarreal ha lanciato con successo il solo Cazorla (dopo un anno in prestito al Recreativo) e poi Marcos, che è stato una meteora nel 2006-2007 (ora se non sbaglio è in prestito alla Real Sociedad). Non è uno spericolato, però se vede uno spiraglio la chance ai giovani la dà.
Il problema però è che la politica sui giovani tendenzialmente la detta più la società che l'allenatore, e in un Real Madrid come quello che sta venendo su è difficilissimo vedere degli spazi per i canterani. L'unico ad avere qualche chance partendo dalla panchina potrebbe essere Granero, sempre che il Madrid decida di far valere l'opzione di riacquisto che ha fino al 30 Giugno, ma anche per lui è difficilissima. Insomma, non vedo margini per un'inversione di tendenza.
@ Prox
Ciao, bentornato. Sì, l'intenzione di Pellegrini è proprio quella di non rinunciare ai due centrocampisti centrali.
@ Cespo
Xabi è indispensabile, io prima di Villa mi concentrerei sul suo acquisto, che non è facile. Se il Real Madrid vuole imporre davvero il suo gioco, deve avere un centrocampista capace di dettare i tempi, di dare spessore al possesso-palla e far salire tutta la squadra, altrimenti l'unico modo di azionare Cristiano Ronaldo e Kakà diventa il contropiede e l'improvvisazione individuale (comunque anche così due giocatori di questo calibro ti possono far vincere tante partite, sia chiaro). Xabi dovrebbe essere il giocatore in grado di legare i reparti, la bussola del Real Madrid di Pellegrini come Senna è stato quella del Villarreal.
Garay è buono ad impostare, ha un gran lancio, anche Pepe è discreto da questo punto di vista (posto che non tutti possono avere un Rafa Marquez). Però Garay titolare fisso da subito può essere un rischio, è chiaro che ci vuole un altro centrale, un giocatore di livello e di esperienza, con un profilo tattico simile a Garay, cioè un centrale "libero" (uso questo termine con beneficio d'inventario, visto che si gioca a zona) che dia copertura a Pepe, che qualche volta nell'impeto del suo gioco lascia buchi alle sue spalle.
L'acquisto di Marcano sarebbe interessante, perchè può fare sia il centrale che il terzino come rincalzo di Marcelo (permettendo di sbolognare Heinze da qualche parte), però come per Garay pesa l'incognita dell'inesperienza. Insomma questo centrale esperto ci vuole: Juan di cui si è parlato mi parrebbe un ottimo innesto.
Chiaro, il Barça è sempre la squadra da battere: ha già il suo CRonaldo (Messi) e ha anche un quasi-Kakà (Iniesta... lo paragono come spessore, i ruoli son evidentemente molto diversi), e comunque ha l'esperienza, la fiducia e un gioco rodatissimo da quest'anno. Vedremo un Barça superconvinto, che giocherà anche meglio di quest'anno e dovrebbe uscire rafforzato da questo mercato, con una rosa più ampia, completa e pure ulteriormente accresciuta nel suo tasso qualitativo (un crack dovrebbe arrivare di sicuro: se non Ibrahimovic, un altro).
Se il Real Madrid manterrà le promesse, c'è da fregarsi le mani a pensare a quello che potrebbe offrirci il Clasico l'anno prossimo, anche se rischia di diventare l'unica partita di alto livello della Liga...
@ Edoardo
Grazie per essere venuto in soccorso, sono cose che sapevo un pochino sparse, ma tu hai messo ordine. Lo so che è ingenuo da parte mia perchè sono argomenti importantissimi, ma ho sempre una certa ritrosia a parlare degli aspetti economici e organizzativi del calcio, non perchè li ignori ma perchè mi appassiona scrivere soprattutto di ciò che accade in campo, pur sapendo che il calcio non si ferma a quello.
Comunque sì, confermo, buona parte della cifra da destinare al mercato Florentino l'ha ottenuta indebitandosi con le banche. Probabilmente conta di rientrare col merchandising e tutto il prestigio che potrà trarre da questi acquisti.
Eh sì, la voragine fra le due grandi e il resto della Liga rischia di diventare definitiva, conseguenza del sistema di vendita dei diritti televisivi che in Spagna è individuale, ogni società ha il suo contratto separato. Fare una base collettiva e la parte restante contrattata fra le singole società e le televisioni migliorerebbe la salute e la competitività di tutto il calcio spagnolo. Questa dipendenza eccessiva dai contratti televisivi ha portato molti club spagnoli sull'orlo del baratro.
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